"ognivolta che vuoi abolire una provincia non scendono in piazza - TopicsExpress



          

"ognivolta che vuoi abolire una provincia non scendono in piazza euforici gli italiani, ma scende furiosa in piazza solo la parte lesa, la Provincia condannata a morte. Compatta. Presidenti, sindaci, prefetti, partiti e sindacati, curia e Pro loco, perfino il maresciallo e il parroco. E i dipendenti, tutti casi umani. Poi si oppone, come è ovvio, il parlamentare locale che trascina un pezzo del suo partito. Poi si oppone, come è suo mestiere, l`opposizione. Poi lo vieta, come s`è visto, la Corte costituzionale. Ma non basta. Se vuoi sopprimere le Province più piccole, intervengono il Telefono azzurro, il Tribunale dei minori, poi la Caritas e non è escluso un accorato appello del Papa. Si oppone anche la capitaneria di porto perché è vietata la strage di novellame, che riguarda appunto i pesci piccoli come le province minori. Sul piano filosofico si oppone Emanuele Severino che sostiene eternità di tutti gli enti e dunque l`impossibilità di ridurre l`essere al niente, fosse pure la piccola Provincia d`Isernia. Ma la ragione principale è che siamo un Paese provinciale, la nostra gloria e la nostra miseria sono nella provincia. Il provincialismo è la nostra vera essenza e la nostra cultura. Per definirla pure Dante usò due parole chiave: provincia e bordello. Siamo rimasti un Paese dantesco, in ambo i lati."
Posted on: Fri, 05 Jul 2013 10:31:10 +0000

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