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riflessioni di una mattinata uggiosa!!!!! Le trame oscure di Scalfari, Napolitano e Letta. I ministri del PDL si sono dimessi; si è aperta formalmente la crisi di governo ed oggi i soliti giornali di regime, guidati dalla Repubblica di Scalfari, addossano tutta la colpa al centrodestra e al suo leader. Nessuna novità, sia chiaro. Sono 38 anni che La Repubblica dice falsità e che il suo fondatore e guru della sinistra Eugenio Scalfari non ne azzecca una che sia una, puntando ogni volta su ronzini drogati, più che su degli statisti. L’articolo di oggi del grande vecchio inizia affermando che su Berlusconi avevano ragione Nanni Moretti e Roberto Benigni : beh, certo, solo sui guitti si può appoggiare, ormai, se vuole avere conferma delle sue teorie politiche partigiane e strampalate! Provo a spiegarvi, dal mio modesto punto di vista, come possono essere andate veramente le cose. Da un po’ di tempo il giovane ed ambiziosissimo Enrichetto Letta da Pisa -notoriamente più interessato alle sue sorti personali, che a quelle del nostro Paese- aveva deciso di sfilarsi dalle larghe intese, sentendosi pericolosamente stretto tra i duri moralisti della sinistra che non hanno mai digerito l’accordo con Berlusconi; tra l’avanzata di Matteo Renzi, che da settimane corre senza ostacoli verso la conquista del PD, continuando a punzecchiare il premier; e ,dall’altra parte politica, le ferme richieste del PDL di non aumentare in alcun caso le tasse, abolire l’IMU e così via. Letta avrebbe voluto dimettersi da almeno un mese -così mi assicura un uccellino che ha fonti vicinissime al presidente di consiglio- ma il Capo dello Stato, che è stato il vero garante delle larghe intese, glielo ha impedito “ordinandogli” di restare al suo posto e di lasciarlo lavorare. Subito dopo, Napolitano ha preso in contropiede il centrodestra nominando a sorpresa cinque senatori a vita, sui quali (almeno per quattro) non ci sarebbe niente da dire sul curriculum; peccato , però, che uno sia notoriamente collocato a sinistra e che gli altri quattro si siano distinti negli ultimi 2-3 anni anche per i continui ed inopportuni (soprattutto se fatti all’estero) attacchi personali e politici al capo del centrodestra. In questo modo, il presidente della Repubblica ha dunque deciso di ritornare “di parte”, come lo era stato negli anni del primo mandato e -seguendo la pericolosa strategia, neanche tanto nascosta peraltro, di quel grandissimo iettatore di Eugenio Scalfari- ha cominciato a lavorare per costruire un’alternativa al governo PD-PDL (Scelta Civica è solo un soprammobile!), cercando di far uscire allo scoperto gli scontenti del M5S e del PDL. Le cose però si sono rivelate più complicate del previsto, perché il PDL non ha aperto una crisi al buio, ma ha dapprima sfidato Letta sulla questione fiscale. Venerdì scorso Eugenietto Scalfari ha chiamato i suoi “collaboratori” (Napolitano, Enrico Letta e Mario Draghi) a casa sua ed ha loro spiegato che occorreva provocare il PDL, costringendolo ad aprire la crisi, per poi addossargliene la colpa. Se avete notato, infatti, da almeno 5-6 giorni -ben prima dell’apertura formale della crisi- le dichiarazioni di Letta, ma soprattutto quelle di Napolitano sono apparse particolarmente dure e, in qualche caso, provocatorie; si può, anzi, dire che in qualche momento il Capo dello Stato ha perduto letteralmente le staffe. La minaccia delle dimissioni dei parlamentari di centrodestra ha fatto loro saltare definitivamente i nervi. Napolitano e Letta, consigliati da Scalfari, hanno quindi deciso di non fermare l’aumento dell’IVA in attesa del voto di fiducia. Ma qui, a mio avviso, hanno commesso un errore clamoroso e pacchiano, perché in questo modo faranno pagare le loro bizze ai cittadini inermi! Enrico Letta può dare del “folle” fin che vuole a Berlusconi, ma la realtà è che il centrodestra ha fatto saltare il banco per colpa di Napolitano e del premier, che hanno volutamente provocato il quasi certo aumento delle imposte, al quale il PDL si è sempre opposto con la massima fermezza. Il gioco è apparso talmente scoperto da far dubitare anche dell’intelligenza di chi ha organizzato questa tragedia ai danni degli italiani; infatti, a fronte della richiesta PDL di anticipare la verifica in parlamento a lunedì, il ministro PD Franceschini ha spiegato che non si poteva discutere prima di martedì. Peccato, però, che martedì 1° ottobre coincida proprio con la data in cui scatterà l’aumento dell’IVA! Ma toglietevi di torno una volta per tutte : fateci sta’ cortesia!
Posted on: Sun, 29 Sep 2013 08:26:48 +0000

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