“È stato scientificamente dimostrato che noi ragazze, quando - TopicsExpress



          

“È stato scientificamente dimostrato che noi ragazze, quando siamo innamorate, non vediamo l’uomo dei nostri sogni attraverso il cristallino e l’iride, così al massimo sarebbe sfocato da un po’ di cataratta. No, noi lo vediamo attraverso uno speciale filtro ottico, che prende il nome di “filtro della ragazza innamorata”. Vi spiego, è quello che ci spinge a dire alle amiche che il nostro ragazzo ha il fisico di Brad Pitt, il viso di Johnny Depp e se lo guardiamo bene ha anche qualcosa che ci ricorda Orlando Bloom quando in realtà l’unica cosa che ha è il naso di Dante Alighieri. Poi arriva la sera in cui dobbiamo uscire con questo dio dell’amore, con questo Adone che brilla come un vampiro di Twilight al sole, e dobbiamo andare, per esempio, (facciamo una cosa classica) al cinema. Allora, come è risaputo le donne, prima dell’appuntamento con il loro uomo prendono quello con il parrucchiere, la manicure e l’estetista, poi passano le loro dieci orette in bagno ed escono esattamente uguali a prima. Ma anche gli uomini non scherzano, sapete? O meglio, ci sono due categorie. Una è quella del ragazzo che ha pensato che tanto la sala del cinema è buia, ma non ha considerato il tragitto da fare per arrivarci, quindi si presenta con la maglietta nera degli AC/DC, che non sarebbe male se non avesse una macchia di unto in bella mostra davanti, i pantaloncini corti e i calzini giallognoli a mezzo polpaccio, quelli che annientano qualsiasi desiderio senza lasciarne più traccia meglio del Raid antizanzare. Io però volevo parlare degli altri, che sono più divertenti, ovvero quelli che vogliono vestirsi eleganti per fare colpo sulla ragazza. Dunque, il ragazzo medio per sembrare elegante si veste così. Partiamo dalla testa: viso rasato o barba curata e capelli rigorosamente pettinati all’indietro (una volta si usavano anche quelle robe tipo brillantina Linetti e sembrava di aver appena ricevuto una slinguazzata di mucca sul ciuffo), alcuni usano anche il cappello. E il cappello ha un suo perché, dopo ci torneremo. Poi indossa un classico: camicia bianca e giacca nera, decente se non fosse per l’orrendo gusto in fatto di cravatte, a cui fra l’altro ovviamente non sa fare il nodo (non è difficile, so farlo io) e chiede di allacciarle prima alla mamma (che fra l’altro a sua volta le allacciava al babbo) e poi quando cresce alla fidanzata. Inoltre, il maschio giovane è indeciso se tenere la camicia dentro o fuori dai pantaloni, quindi per non sbagliare mai fa un po’ uno e un po’ l’altro, e lo vedi seduto sulla poltroncina a ravanarsi senza sosta all’altezza della cintura. Invece, il maschio navigato sa bene che la camicia va assolutamente inserita all’interno dei pantaloni, solo che il maschio navigato in genere ha anche navigato in fiumi di birra, e si sa che questa bevanda ricavata dai cereali, se consumata smodatamente, procura un bel cuscinetto sul davanti, quindi la camicia esalta la pancia con un elegante effetto plissettato. Infine, ci sono le scarpe. Sembra esserci una costante guerra tra l’uomo e la scarpa. Beh, non ho niente da dire sui ragazzi che indossano le vans o le converse o qualsiasi cosa di taroccato e simile, ma qualcuno dovrebbe spiegare loro che con il completo sono-figo-in-giacca-e-cravatta non ci stanno molto bene. Apro una piccola parentesi sui ragazzi non più diciottenni che vogliono sembrare sportivi: in genere indossano quelle scarpe orrende con la suola rialzata e le righine sotto, quelle che alle elementari nostra madre ci infilava nella sacca di Educazione Fisica perché “in palestra bisogna usare queste” e noi, sdegnate e spaventate, ogni volta le perdevamo casualmente in spogliatoio; e le righine sotto le suole dell’uomo fra l’altro sono rigorosamente inzaccherate con la terra dei campi mescolata alla generosa defecazione di cane che hanno raccolto all’incrocio. Oppure c’è un’altra alternativa, che è il mocassino, con delle forme terribili che solo loro sanno trovare, e per non essere criticato dalla donna che dice “ah, per l’uomo esistono solo due colori, il bianco e il nero”, lui fa l’alternativo e al suo completo nero abbina il mocassino color cacarella, rendendo possibile ad una persona normale guardarlo solo dalla vita in su. Ma noi abbiamo attivato il filtro della ragazza innamorata, e lo troviamo bellissimo. Questo filtro, tuttavia, non dura molto, e già dopo un po’ di uscite ci accorgiamo che il cappello serviva a nascondere una calvizie incipiente, e cominciamo discretamente a fare delle osservazioni e delle critiche ai vestiti del nostro uomo. E poi, un giorno, lo vediamo lì, in piedi davanti a noi con un’inguardabile camicia azzurrina che sembra alternativamente un pigiama o il vestito di un santone indiano, i pantaloni alla zuava bucherellati e gli immancabili calzini, le scarpe con la suola a righine, mentre mangia una mela e si gratta il sedere. Ma nonostante questo lo amiamo. Non è bellissimo?” — unastoriavera
Posted on: Mon, 23 Sep 2013 17:58:32 +0000

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