15 ottobre 1992 Gli uomini della P2 condussero a lungo giochi - TopicsExpress



          

15 ottobre 1992 Gli uomini della P2 condussero a lungo giochi con banche e società finanziarie. Nel 1993 ci fu unindagine dopo il fallimento della CGF (Compagnia generale finanziaria) presieduta da Giorgio Cerruti. Molti movimenti bancari della società erano stati fatti per conto di Licio Gelli,titolare di un immenso patrimonio,circa duecento miliardi di lire,centinaia di operazioni finanziarie riconducibili allex capo della P2: i proventi erano destinati allarricchimento o ad altre operazioni? Avevano finanziato le simpatie leghiste di Gelli dei primi anni Novanta? E da dove venivano i miliardi che Gelli ha depositato nelle banche? Gelli disse che li aveva ricevuti da prestiti di amici mentre il suo legale,Raffaello Giorgetti,parlò di proventi derivati dalla vendita di immobili posseduti allestero,intestati a varie società: - Las Acacias Sa (con sede allo stesso indirizzo che fu del Banco Ambrosiano di Roberto Calvi che era stato impiantato in America latina da Gelli e Ortolani) - Don Alberto Sa - Lindasiova Sa e altre. I nomi delle società sono contenuti nella lettera del 15 ottobre 1992 inviata da Gelli alla magistratura dopo latto di sequestro dei suoi beni. La magistratura tentò il sequestro di sedici miliardi e quattrocento milioni,tra titoli di Stato e contanti depositati presso circa cinquanta istituti bancari,intestati a Licio Gelli. Furono applicate le norme antimafia perchè in quel momento Gelli era accusato di associazione a delinquere di stampo mafioso e alcuni pentiti avevano fatto il suo nome. Loperazione di sequestro dei beni di Gelli non fu facile perchè Gelli,soltanto ad Arezzo,nei quattro anni precedenti aveva investito questa somma in titoli di Stato poi utilizzati per prestiti a società finanziarie. Il ministro dellInterno,Nicola Mancino,parlò di movimenti di capitali riconducibili a Gelli per oltre cinquecento miliardi. Le carte processuali accertarono che: Gelli aveva partecipato con il versamento di quattrocento milioni a quel colossale imbroglio fatto con acquisizioni di società decotte e con il rastrellamento illecito di denaro a danno di ignari risparmiatori. Tra i soci della CGF cera anche unaltra finanziaria romana di proprietà di una persona che gode di molto prestigio nella comunità ebraica di Roma. E stato scoperto che Gelli aveva depositato in questa finanziaria titoli di Stato per circa undici miliardi di lire. Di certo cè che Gelli si definì banchiere senza licenza alludedo probabilmente a quelli veri,e cioè alla triade finanziaria Sindona-Calvi-Marcinkus. Pare che venticinque milioni di dollari siano stati messi al sicuro nelle banche del Liechtenstein e della Svizzera. Tra il 1989 e il 1992 lavvocato Giorgetti acquistò per conto di Gelli titoli di credito a colpi di mezzo miliardo per volta presso la filiale aretina della Banca Toscana del senatore DC Giuseppe Bartolomei. I titoli venivano poi spostati alla filiale bresciana della finanziaria FIMO,i cui principali azionisti furono inquisiti per traffici di armi. La FIMO non era solo il canale privilegiato dei narcotrafficanti per riciclare denaro sporco. Il gruppo FIMO - i cui uffici sono stati il crocevia per eccellenza dei fondi neri,da tutti i pagamenti del clan Madonia diretti verso i narcos colombiani in cambio delle forniture di cocaina alle tangenti dellENI - è stato un potere finanziario occulto legato ad ambienti ben precisi,gli stessi che in Italia hanno prodotto Gladio e la P2. Falcone,nel 1991,prima di lasciare Palermo per i suoi incarichi ministeriali a Roma,svolse indagini su un ultimo processo riguardante rapporti tra mafiosi,società svizzere (in particolare di Chiasso) e istituti bancari elvetici,nodi di smistamento di narcodollari.Il processo,noto come Big John,prendeva il nome della nave sulla quale era stato sequestrato lenorme carico di eroina vicino Trapani nel 1987. [Si tratta del processo contro Romero Aponte,Giuseppe Galatolo,Antonio Madonia,Francesco Madonia.In questo processo comparvero altri noti personaggi,come Cuffaro,Lottusi,Carollo, Messina ecc. Giuseppe Lottusi,già nel giro di Michele Sindona,operava in Svizzera in particolare attraverso la società FIMO di Chiasso (dal 1982).La FIMO,a sua volta,costituiva il terminale di rapporti per Pacini Battaglia,vice presidente della banca svizzera Karfinco.Franco Noel Croce,presidente della Karfinco,figurava in diversi consigli di amministrazione di società in Svizzera del gruppo ENI.LENI era collegato,come si è detto,alla BCCI (Banca di credito e commercio internazionale) tramite la SOFID e lITALFINANCE.] Nel giugno 1992,anche lultimo fascicolo passato per le mani di Giovanni Falcone al ministero,per una rogatoria allestero,era siglato Big John.
Posted on: Sat, 02 Nov 2013 01:50:13 +0000

Trending Topics



Recently Viewed Topics




© 2015