A cosa porta il continuo confronto con gli altri??? Porta stress - TopicsExpress



          

A cosa porta il continuo confronto con gli altri??? Porta stress oppure benessere??? Cerchiamo di comprendere bene quale sia il meccanismo subdolo dell’essere competitivi. Fondamentalmente c’è un errore molto grave. Quello di credere che, se facciamo una cosa meglio degli altri, il nostro valore reale come persona sia maggiore. Confondiamo il valore con le prestazioni. Di conseguenza ecco che ci paragoniamo agli altri. Invece, dobbiamo convincerci che il nostro valore come persona, la nostra identità personale, non dipende da ciò che raggiungiamo o otteniamo, né tantomeno da ciò che gli altri pensano di noi. Osho Rajneesh afferma: “Essere comuni è assai raro; essere assolutamente ordinari è del tutto straordinario. Si racconta che i maestri zen dicevano sempre: ‘Diventa ordinario, così sarai straordinario’. Perché voler essere straordinari è cosa molto ordinaria, tutti lo vogliono! Rimani ordinario. Essere ordinari vuol dire non essere alla ricerca di nulla, non lavorare per nessun risultato speciale, davvero, non vivere per nessun fine. Vivere momento per momento, lasciandosi portare dal vento (2005, p. 61). Per far capire come la nostra società sia imbevuta (o meglio sbronza!) di competitività tale da costituire una vera e propria rappresentazione sociale (quindi una realtà condivisa da tutti al punto da essere considerata oggettiva), ti voglio raccontare questo episodio. Era da poco scomparso il politico, senatore ed ex presidente della Repubblica, Francesco Cossiga. Molte persone furono intervistate per ricordarlo. Una di queste, un famoso politico, disse una frase che suonava così: «Ci sono due categorie di persone: gli “uomini” e gli “altri”. E Cossiga era certamente un uomo». Che assurdità!! Che sciocchezza!! Intendiamoci, non voglio dire che Cossiga non sia stata una persona di valore, tutt’altro. Ma il politico, anziché decantarne le lodi e le qualità della persona, tira fuori il confronto con le altre persone. Cosa c’entrano gli “altri”?? E quali sono i criteri per definire gli “uomini” e gli “altri”? E chi sono questi “altri”? Forse sono anche quelli che l’hanno votato!! Mah!! Ricordo le parole del solito Lao Tzu: “Quando sei contento di essere semplicemente te stesso e non fai confronti, né competi, tutti ti rispettano”. Per non cadere nel trabocchetto dei confronti bisogna convincersi di una semplice sacrosanta verità: ossia che non esiste in tutto il mondo, una persona uguale a noi. Nessuno ha i nostri sentimenti, le nostre aspirazioni e i nostri pensieri più profondi. Così come nessuno ha le nostre impronte digitali. Parafrasando Milton Erickson: “Tu sei unico al mondo, come lo sono le tue impronte digitali. Non ci sarà mai più al mondo una persona uguale a te. E come non puoi cambiare le tue impronte digitali, così non puoi far nulla per questa verità”. [Tratto da ZERO PARANOIE, di Fabio Gherardelli, Mondadori]
Posted on: Thu, 15 Aug 2013 10:38:22 +0000

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