APERTA UNA BRECCIA NEL MURO ANTIDEMOCRATICO CHE CINGE VENEZIA. Ci - TopicsExpress



          

APERTA UNA BRECCIA NEL MURO ANTIDEMOCRATICO CHE CINGE VENEZIA. Ci sono molti motivi a giustificare il sussulto indipendentista che sta pervadendo il Veneto in questo periodo; motivi storici: non siamo diventati italiani per nostra volontà e men che meno per libera scelta, siamo stati scambiati come merce e un tale atto avrebbe indignato e provocato gravi conseguenza anche 147 anni fa quindi il tutto è stato mascherato con un referendum farsa, azione che i governi italiani hanno continuato ad utilizzare fino ad oggi. Quindi è giustificato il rapporto schiavo padrone che c’è tra il Veneto e l’Italia, anche se subdolo. Ma nonostante gli sforzi di pulizia storico culturale in cui lo stato italiano si prodiga da sempre non è facile cancellare i segni lasciati dalla Repubblica Serenissima in millecento anni di splendore. Vi sono dei motivi sociali: lo stato italiano è incapace, o forse solo disinteressato, di tutelare i cittadini che non facciano parte della “casta” e nell’ultimo periodo i flussi migratori che stanno sconvolgendo il nostro paese si ripercuotono maggiormente nel Veneto dato che i meccanismi di sussistenza, e di legalità sono tarati sulla civiltà della popolazione locale. Vi sono dei motivi economici: la capacità produttiva, imprenditoriale, manageriale, del Veneto era diventata elemento distintivo del nostro popolo anche oltre confine, ma il prelievo “fiscale” continuo e da tempo insostenibile che l’Italia opera a nostro danno ha distrutto questa capacità e finirà per disintegrare tutta la struttura socio-economica del Veneto. Pur essendo allineati, come produttività ai migliori paesi europei, forse anche mondiali, siamo zavorrati da un paese fallito alla pari degli ultimi in Europa, anzi risultiamo tali da mistificazioni contabili ma probabilmente la situazione è peggiore. A questo punto movimenti come Indipendenza Veneta sono il prodotto naturale della moralità, della onestà e dell’istinto di sopravvivenza del popolo veneto. Il progetto di legge referendaria 342, in attesa di approvazione presso il consiglio regionale, è lo strumento legale e legittimo che Indipendenza Veneta ha fornito al popolo Veneto per continuare a respirare. I primi rappresentanti dei cittadini cioè sindaci e consiglieri comunali possono, anzi DEVONO dar voce al popolo che li ha eletti manifestando l’appoggio a questo percorso, esempio di democrazia, approvando all’ordine del giorno dei consigli comunali questo progetto di legge ed è quello che sta avvenendo: una rivoluzione! Già cinquantaquattro comuni veneti, grandi e piccoli hanno fatto questo passo e con enorme piacere comunico che è stata aperta una breccia anche nel muro “antidemocratico” che cingeva la provincia di Venezia. Proprio l’ultimo comune in ordine di tempo ad approvare la legge referendaria è Caorle, primo comune della provincia di Venezia. indipendenzaveneta.biz/home/notizie/91-54-caorle
Posted on: Wed, 28 Aug 2013 20:24:10 +0000

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