AUGURI A RIDLEY SCOTT CHE OGGI COMPIE 76 ANNI, A BEN STILLER CHE - TopicsExpress



          

AUGURI A RIDLEY SCOTT CHE OGGI COMPIE 76 ANNI, A BEN STILLER CHE NE COMPIE 48, A GAEL GARCIA BERNAL CHE NE FA 35 E A TERRENCE MALICK CHE SPEGNE 70 CANDELINE. Ridley Scott è talmente bravo nel suo lavoro di regista che ogni volta che sforna un film i risultati sono strepitosi. Chi non conosce Alien, Blade Runner, Thelma & Louise o Il gladiatore? Figlio di un impiegato, Ridley scopre il cinema a cinque anni, vedendo Il cigno nero di Henry King. La predisposizione per la pittura lo condurrà a Londra, dove frequenterà il West Hartlepool College of Art, disegnando per il magazine del college ARK, e poi il Royal College of Art. Messo da parte il pennello, ipotizza un futuro come regista teatrale, ma poi opta per il cinema iscrivendosi alla Film School della Royal Art College of Art, lavorando nel frattempo per la BBC come disegnatore. Nel 1965, gira in 16 mm Boy and Bicycle, un home video di 25 minuti che fa interpretare al fratello Tony e al padre. Finite le riprese e la prima fase di montaggio, lo presenta al British Film Institute che gli fa la possibilità di perfezionarlo e condurlo a termine. Terminati gli studi, lavora per tre anni alla BBC come scenografo, quindi come regista, occupandosi di alcune puntate del serial poliziesco Z-Cars, passando poi alla Indipendet Television per la serie The Informer. Nel primi anni Settanta, fonda con Ivor Powell (collaboratore agli effetti speciali per Stanley Kubrick) la Ridley Scott Associates, una società che in una decina danni è stata in grado di produrre 2000 spot pubblicitari. Da qui parte il suo eclettismo cinematografico. Qui nasce la sua vera formazione. Prima di esordire nel 1977 con I duellanti, ambientato nellepoca Napoleonica e recitato da Keith Carradine e Harvey Keitel, ha lavorato a tre progetti mai conclusi: un noir, un film sugli scontri fra cattolici e protestanti nellInghilterra del 1605 e un fantasy incentrato su Mago Merlino, prediligendo poi il filone cappa e spada che gli ha permesso di vincere un premio per la migliore opera prima al Festival di Cannes e un David di Donatello come miglior film straniero. Ma si impone allattenzione di critica e pubblico con uno dei capolavori del cinema, un film che unisce lhorror alla fantascienza e che ha avuto il merito di lanciare un nuovo filone, oltre che una nuova attrice (Sigourney Weaver). Alien, la storia di un gruppo di astronauti diventati la preda di un alieno parassita, è considerato una vera e propria opera darte, innovativa, capace visivamente di stupire e spaventare. Un film riuscito che spinge il regista a proseguire la sua opera di fusione di generi, mischiando nel 1982 il noir con la fantascienza e portando a compimento una delle pellicole più belle della storia del cinema: Blade Runner con Harrison Ford e tratta un romanzo di Philip K. Dick. Filosofico, esistenzialista e allo stesso tempo intrigante, il film è accolto inizialmente male dalla critica e dal pubblico, ma successivamente verrà rivalutato con grandi elogi. Nel 1985, si cimenta con il fantasy realizzando il flop Legend con Tom Cruise, che però spinge Enya a dedicargli una canzone Aldebaran. Segue il giallo Chi protegge il testimone (1987), con uno degli attori preferiti da Ridley Scott: Tom Berenger. La pellicola passa inosservata e, dopo un anno di pausa, si ripresenta con un altro poliziesco: Black Rain: Pioggia sporca (1989) con la coppia Michael Douglas-Andy Garcia, che ha invece un ottimo successo di pubblico. Con larrivo degli anni Novanta, lavora alla trasposizione cinematografica del romanzo di Richard Matheson Io sono leggenda, ma il progetto non sarà mai terminato. Fondatore con il fratello Tony degli Shepperton Studios, nel 1991 produce e realizza un altro piccolo gioiello del cinema, Thelma & Louise, con cui si aggiudica ben cinque nomination allOscar (fra cui quella per la miglior regia), vincendo invece quella per la miglior sceneggiatura. La storia delle fuggitive, interpretate da Geena Davis e Susan Sarandon, che si immolano per un ideale femminile, volando con la loro auto nel Gran Canyon, lascia al mondo intero lamaro in bocca. Comincia qui, un periodo di calo nella qualità: 1492 - La conquista del Paradiso (1992), Albatross - Oltre la tempesta (1994) e Soldato Jane (1997) sono bei film, ma che non hanno la stessa intensità dei precedenti. Anche le sue scelte come produttore fanno fiasco e cancellato il progetto di dirigere la pellicola Hot Zone (con Robert Redford e Jodie Foster) che doveva raccontare la scoperta del virus ebola, si rifà splendidamente firmando la pellicola premio Oscar Il gladiatore (2000), seguito poi dal più oscuro Hannibal (2001) e dal bellico Black Hawk Down, altra nomination allOscar come miglior regista. Compagno dellattrice e presentatrice costaricana, Giannina Facio (in Italia famosissima per la trasmissione Emilio su Italia 1), che diventa la sua attrice feticcio a partire dal 2000, Ridley Scott viene nominato sir dalla Regina dInghilterra nel 2003 e, due anni più tardi, firma Le crociate con Orlando Bloom, Eva Green e Liam Neeson. Un buon successo, anche se non graffiante. La sua filmografia continua con il segmento Jordan nel film corale All the Invisible Children (2005), la commedia Unottima annata (2006) con Russell Crowe (che aveva già diretto in Il gladiatore) e il gangsteristico American Gangster (2007). Di nuovo prosegue la sua collaborazione con Crowe nel 2008 con Nessuna verità, che vede la presenza anche di Leonardo DiCaprio, e nella nuova versione di Robin Hood (2010). Si trova poi impegnato in numerosi altri progetti tra cui gli attesissimi Prometheus (2012), The Counselor (2013) e il possibile seguito di Blade Runner. Figlio darte, Ben Stiller esordisce a soli dieci anni nella serie tv Kate McShane, poi decide di studiare allUCLA, la celebre università di cinema di Los Angeles. Per lungo tempo fidanzato con lattrice Jeanne Tripplehorn, dato lambiente dal quale proviene, cresce e diventa amico di attori come Owen Wilson, Jack Black, Kyle Gass e Janeane Garofalo, senza dimenticare Vince Vaughn con il quale formerà, a partire dal 2004, quella che i media chiamano la Frat Pack, una fratellanza di attori di cui fanno parte anche Will Ferrell, Steve Carell e Luke Wilson, e che si dedicherà al cinema comico statunitense. Il suo debutto sul grande schermo avviene col film di Steven Lisberger Su e giù per i Carabi (1987), dove recita accanto a suo padre. Il finire degli anni ottanta sono un periodo fortunato per questo giovane attore che, in brevissimo tempo appare ne Limpero del sole di Spielberg, alla televisione con la commedia The House of the Blue Leaves e diventa una star di primo piano dellimmancabile Saturday Night Live (lo show comico più celebre degli Usa dal quale sono stati sfornati i comici cinematografici americani dal 1970 a oggi). Idolo dei teenagers statunitesi arriva ad avere uno show tutto suo su Mtv: The Ben Stiller Show (1990). Nella sua filmografia di debutto sono da segnalare: Pazzie di gioventù (1988) di David Anspaugh, con Molly Ringwald e Viggo Mortensen; Vendetta trasversale (1989) di John Irvin, poliziesco ambientato a Chicago con Patrick Swayze, Liam Neeson, Helen Hunt e Adam Baldwin; Stella (1990) di John Erman, remake con Bette Midler del melodramma Amore sublime di Vidor; e infine il film di fantasia Autostrada per linferno (1992) di Ate de Jong. Comincerà a muovere anche i primi passi come regista dirigendo il corto Elvis Stories (1989), passando al lungometraggio solo nel 1993 con la commedia generazionale Giovani, carini e disoccupati (1993) con Winona Ryder e Ethan Hawke, cui seguirà la più nera Il rompiscatole (1996), il fantomatico Zoolander (2001). Diventato un volto della commedia brillante, Stiller appare in Amori e disastri (1996), anche se il suo vero vertiginoso successo arriva con Tutti pazzi per Mary (1998) dei fratelli Farrelly, pellicola campione dincassi in tutto il mondo e che è entrata di diritto nella storia del cinema come una delle opere più spassose e politicamente scorrette della settima arte. Supereroe e supermezzatacca nel demenziale Mystery Men (1999), viene diretto da Edward Norton nella commedia Tentazioni damore (2000), nella parte di un rabbino. È decisamente il suo periodo doro, soprattutto grazie allumoristico testa a testa con Robert De Niro che investe le pellicole: Ti presento i miei (2000) e Mi presenti i tuoi? (2004), entrambe di Jay Roach. Per non parlare dellassoluta anormalità de I Tenenbaum (2001) di Wes Anderson. Volto plastico non poteva non essere scelto da Danny DeVito per affiancare Drew Barrymore in Duplex - Un appartamento per tre (2003) e Rachel Weisz ne Linvidia del mio migliore amico (2004). Migliore amico di Owen Wilson, sottolineano la loro amicizia persino sul set di Starsky & Hutch (2004). Poi, voce di Alex in Madagascar, fu considerato per il ruolo di Willy Wonka nel remake di Tim Burton. Gli ultimi anni sono per Stiller pieni di impegni e di successi. Nel 2006 è protagonista di Una notte al museo di Shawn Levy (seguito poi da un sequel, Una notte al museo 2 - La fuga, 2009, diretto dallo stesso regista) mentre lanno successivo veste i panni de Lo spaccacuori (2007). Tra il 2008 e il 2010 lo troviamo in altre tre commedie brillanti: Tropic Thunder (di cui è anche regista), lo sfortunato Un microfono per due di Todd Louiso e Lo stravagante mondo di Greenberg. Sempre nel 2010 è protagonista del terzo capitolo della saga dei Fotter: Vi presento i nostri. Lanno successivo interpreta, invece, il capo di una banda di rapinatori disorganizzati nella commedia Tower Heist - Colpo ad alto livello. Stiller ha in cantiere numerosissimi progetti, a partire da The Hardy Men, ancora una volta diretto dal fedele Shawn Levy, mentre nel 2012 torna a far coppia con Vince Vaughn in Vicini del terzo tipo di Akiva Schaffer. Il pubblico italiano lo conosce come il ragazzo dai piccanti e accesi gusti sessuali che compie un viaggio on the road, con il suo migliore amico e una donna più matura e sposata, in Y tu mamà también di Alfonso Cuaron. Ma Gael Garcia Bernal non è solo questo. Figlio darte (i suoi genitori sono gli attori Patricia Bernal e José Angel Garcia) Gael Garcia Bernal intraprende la carriera di attore fin da bambino, lavorando con i suoi genitori in un numero abbastanza cospicuo di spettacoli teatrali. E dopo il secondo matrimonio di sua madre, si affiaterà in maniera particolare al suo patrigno, il regista Sergio Yasbek. Il suo debutto di fronte a una macchina da presa è, però, tutto televisivo con la soap opera Teresa (1989-1991), seguita da un ruolo anche nella telenovela El abuelo y yo, nel 1992, al fianco del migliore amico, lattore messicano Diego Luna. A metà degli anni Novanta, a soli 17 anni, decide di trasferirsi a Londra e si iscrivere alla Central School of Speech and Drama, dove compare in numerosi film scolastici e interagisce con piccoli registi che gli faranno interpretare una nutrita cifra di cortometraggi fra cui spiccano De tripas, corazòn (1996) diretto da Antonio Urrita (che sarà nominato allOscar come miglior cortometraggio) e, più in là, El ojo en la nuca (2001) di Rodrigo Plà. Tornato in Messico, gli viene offerto il suo primo ruolo cinematografico nella pellicola di Alejandro Gonzàles Iñárritu Amores perros (2000), seguito da Y tu mamà también (2001) di Alfonso Cuaròn, accanto a Diego Luna, con il quale condividerà il Premio Marcello Mastroianni. Da qui, la sua carriera arriva a una svolta definitiva che lo porterà a recitare con una mefistofelica Penelope Cruz, unangelica Victoria Abril e la signora del cinema europeo Fanny Ardant in Nessuna notizia di Dio (2001) di Agustìn Dìaz Yanes, seguito da una sorta di uccelli di rovo messicano per la regia di Carlos Carrera, Il crimine di Padre Amaro (2002), e dallinglese Im with Lucy (2002) di Jon Sherman, dove sarà uno dei pretendenti di una biondina tutto pepe, fra Craig Bierko, John Hannah, Anthony LaPaglia e David Boreanaz. Ex fidanzato di Natalie Portman e vincitore a Cannes del premio Chopard come rivelazione maschile del 2003 a Cannes, offrirà il suo volto per due perfetti ritratti del Che Guevara, prima nel televisivo Fidel (2002) di David Attwood e poi nella pellicola di Walter Salles I diari della motocicletta (2004), uno dei suoi ruoli più intensi. Pedro Almodòvar lo imporrà come protagonista nel suo giallo-erotico La mala educaciòn (2004), mentre James Marsh lo tinge di tragico e gli fa indossare i panni di un novello Edipo in The King (2005) con William Hurt. Impegnato anche in teatro, calca il palco londinese dellAlmeida, per recitare il ruolo di Leonado nella piéce di Federico Garcia Lorca Blood Wedding. Nel 2006, seguiranno il surreale Larte del sogno di Michel Gondry, con Charlotte Gainsbourg, Alain Chabat e Miou-Miou, nella parte di Stéphan, un impiegato che lavora in unazienda che produce calendari e che si innamora della sua vicina di casa; e poi nellintricato e collettivo Babel, diretto ancora una volta da Iñárritu, con Brad Pitt e Cate Blanchett. Oltre al film drammatico Il passato (2007) e al toccante ed impegnato Even the rain, Bernal si è recentemente diretto verso la commedia americana: nel 2010 è al fianco di Amanda Seyfried in Letters to Juliet, e lanno successivo è accanto a Kate Hudson nel sentimentale Il mio angolo di paradiso, diretto da Nicole Kassell. Migliore amico dellattrice argentina Dolores Fonzi, simbolo del nuovo cinema latino americano, politicamente impegnato, passa alla regia nel 2007 con la pellicola Déficit, allinterno della quale è anche interprete, basato su un progetto televisivo dal titolo Ruta 32 che riporta lattore in Messico per raccontare una riunione di famiglia che mescola diverse classi sociali. Secondo alcune fonti, Terrene Malick sarebbe nato a Waco, in Texas, mentre altre vogliono che la sua casa natia sia a Ottawa, in Illinois. Purtroppo, lunico che può rispondere a questa semplice domanda è proprio lui. Ma Malick non risponderà mai, vista la sua enorme ritrosia verso i media, volta a proteggere la sua privacy. Figlio di un impiegato in una compagnia petrolifera, di origine assira, Malick cresce a Bartlesville in Oklahoma e in Texas, dove lavora accanto a suo padre. Trasferitosi ad Austin, in Texas, si diploma alla St. Stephens Episcopal School, dove si distinse anche come giocatore di football. Iscritto alla Harvard University, si appassiona alla filosofia, insegnatagli da Stanley Cavell. Dopo essersi laureato con lode, nel 1965, passa alla Magdalen College di Oxford e alla Rhodes Scholar, sciocca il suo tutore Gilbert Ryle con una tesi sul concetto del mondo per Kierkegaard, Heidegger e Wittgenstein, che lo aiuta a laurearsi. Nel 1969 grazie alla Nortwestern University Press, pubblica alcune traduzioni di Heidegger. Partito per la Francia, diventa insegnante di filosofia fra il 1979 e il 1994 e torna sporadicamente negli Stati Uniti per lavorare come giornalista (molti dei suoi articoli compariranno in riviste come NEWSWEEK, THE NEW YORKER e LIFE). Dopo lesperienza francese, continua a insegnare filosofia in America e più precisamente al Massachusetts Institute of Technology. Il suo primo passo verso il cinema è il cortometraggio da lui diretto nel 1969 Lanton Mills con Warren Oates e Harry Dean Stanton. La storia è quella di due moderni cowboys che vogliono rapinare una banda. Notato dalla Paramount Pictures, viene invitato a scrivere qualche soggetto o qualche sceneggiatura. Malick accetta, ma non si limita a scrivere: vuole anche dirigere. La cosa non piace alla Paramount, così Malick rompe il contratto. E, nel 1973, finanzia personalmente la sua opera prima: La rabbia giovane, un film indipendente interpretato da Martin Sheen e Sissy Spacek nei panni di una coppia degli anni Cinquanta travolta da unondata di criminalità. La pellicola colpisce la Warner Bros che ne acquista i diritti e la distribuisce in tutta lAmerica. La Warner, in fondo, comprende il vero significato culturale e sociale di questopera cinematografica che ben tratteggia quella che era la realtà provinciale, ma pur sempre urbana, degli squallidi e selvaggi States, fra boschetti, drammi, estese pianure e riflessioni profondissime sullesistenza incapace di distinguere fra bene e male. Nel 1978 arriva il suo secondo film, prodotto (stavolta) dalla Paramount Pictures che, evidentemente, ha molta più fiducia in lui. I giorni del cielo, con Richard Gere, è la storia di un melodrammatico triangolo amoroso che si consuma agli inizi del XX secolo nelle lande del Texas. Il film, che è stato tenuto in post produzione per due anni durante i quali Malick e il suo staff hanno sperimentato anticonvenzionali tecniche di montaggio e voci fuoricampo, diventa un esempio di eleganza formale, fin troppo studiata e raffreddata, dove lambiguità dei sentimenti e dellimpatto emotivo si scontra con la natura e la sua doppiezza. Con qualche richiamo a temi biblici (lEden), coadiuvato dalle musiche di Ennio Morricone, il film di Malick diventa un primo emblema di stile che lo accompagnerà anche nei successivi film a seguire. Effuso e caldo, con una forte predilezione nella sceneggiatura per la letteratura e denotato da una fotografia e dal concetto che ogni immagine, ogni singola inquadratura che compone il film, è un prezioso effetto di comunicazione armoniosa. Per questo motivo Malick si aggiudica la Palma dOro come regista al Festival di Cannes e il David di Donatello per la migliore sceneggiatura straniera. Quando però la Paramount decide di affidargli la regia di The Elephant Man (1980), lui non ci sta. Ha in mente solo una pellicola che lui intitola Q e che dovrebbe esplorare le origini della vita sulla Terra. E visto che in America, in campo cinematografico, non ha poi molto a cui pensare, parte per Parigi (dove, come già detto, insegnerà filosofia), scomparendo dagli obiettivi dei media. Durante questo tempo, però, non smette di scrivere sceneggiature (che chissà un giorno potranno anche diventare un film): The English Speaker che tratterebbe dellanalisi di Anna O. da parte di Josef Breuer; ladattamento di The Desert Rose di Larry McMurtry e quello del libro di Walker Percy The Moviegoer, ai quali si aggiungono anche un soggetto su Jerry Lee Lewis e la trasposizione teatrale della pellicola Lintendente Sansho (1954) diretta dal regista Kenji Mizoguchi sul grande schermo e da Andrzej Wajda sul palcoscenico. Nel frattempo, continua a lavorare al soggetto di Q. Trovatosi poi fra le mani il libro di James Jones (già autore del romanzo da cui fu tratto Da qui alleternità) La sottile linea rossa, capisce che ne deve assolutamente trarre un film, così torna in America e chiama allappello alcuni dei più grandi divi di Hollywood: Sean Penn, James Caviezel, Nick Nolte, Elias Koteas, George Clooney e Ben Chaplin, desiderosi quanto mai di lavorare in uno dei suoi sporadici film. La sottile linea rossa, che vincerà lOrso dOro a Berlino e sarà nominata allOscar per regia e sceneggiatura non originale, esplora veramente quella sottile linea rossa che, nel parlare comune statunitense, è quel punto di confine dove si sfiorano razionalità e follia, capacità di pensare e perdita di se stessi, visualizzando sentimenti, emozioni, immagini epiche e visionarie, situazioni di grande impatto e suggestione, tutte sostenute dal vigore e dalla passione che il rifiuto per la guerra, per latrocità degli scontri e della violenza crea in quei soldati così esposti al Male. Dopo questa pellicola civile, Steven Soderbergh gli propone di scrivere e dirigere un film su Che Guevara, con Benicio del Toro come protagonista. Malick accetta e produce e scrive il fallimento della rivoluzione boliviana del Che, ma dopo un anno e mezzo, si ritira dal progetto e decide di dedicarsi a un nuovo film The New World - Il nuovo mondo, basato su un soggetto da lui scritto nel 1970 e che trattava della principessa Pocahontas della tribù dei Powhatan, la prima donna a sposare un colono inglese. È senza dubbio una delle love story cinematografiche più manichee che la storia del cinema abbia mai avuto. Purtroppo viene sottovalutato dalla critica, che forse ricorda con maggiore lucidità la versione disneyana della storia. Nel 2011 finalmente riesce a portare alla luce la sua ossessione: Q che però non si intitolerà così ma prenderà il più banale titolo di The Tree of Life (2011) con Brad Pitt e Sean Penn protagonisti di un dramma familiare usato come chiave di lettura per raccontare la cosmogenesi del nostro pianeta. Numerosi dopo questo film i progetti del regista: To the Wonder, con Rachel McAdams e Ben Affleck (presentato nel 2012 alla Mostra di Venezia), il documentario Voyage of Time, Lawless e Knight of Cups. Come sceneggiatore, Malick ha firmato anche Yellow 33 (1971) diretto da Jack Nicholson e Per una manciata di soldi (1972) con Paul Newman, ma figura anche come produttore del film La locanda della felicità (2000) di Zhang Yimou.
Posted on: Sat, 30 Nov 2013 07:38:24 +0000

Trending Topics



Recently Viewed Topics




© 2015