Aggiornato il 15 ottobre - TopicsExpress



          

Aggiornato il 15 ottobre 20126 lanuovaferrara.gelocal.it/cronaca/2012/10/14/news/quel-proclama-dell-aism-minaccia-la-libera-ricerca-1.5859413 Davvero ci sono così grosse differenze tra gli studi promossi dai neurologi equelli promossi dai chirurgi vascolari? Sì, grosse discrepanze.Parole del prof.Zamboni: “La presenza della CCSVI in pazienti con sclerosi multipla è confermata dagli scienziati dell’area cardiovascolare in una quota variabile tra il 60 e il 100 per cento dei casi. Viceversa gli studiosi con formazione neurologica, nella maggior parte dei casi, non latrovano associata ai pazienti e la ritengono presente in una quantità pari nella popolazionegenerale. Questa spaccatura nel mondo scientifico lascia la controversia completamente aperta.“ E quindi qual è stata la risposta ufficiale del dott.Zamboni? Ricordiamo semplicemente che questo risultato viene da uno studio da cui il prof.Zamboni,colui il quale ha effettuato questa importante e rivoluzionaria scoperta scientifica, non havoluto nemmeno partecipare, dicendo che in quel modo non si sarebbe trovato mai nulla.C.V.D.: Zamboni aveva ragione!In effetti, LO STUDIO COSMO PARTIVA CON LE DIMISSIONI DI ZAMBONI, ovvero: chi haeffettuato la scoperta sosteneva, prima che partisse la sperimentazione, che non sisarebbe trovato nulla, perché il metodo di ricerca era NON IDONEO. E così è stato.Riportiamo semplicemente le parole del prof. d i Ferrara, virgolettate, sull’esi to di questo,che è solo un ennesimo studio sulla CCSVI:«Non mi aspettavo nulla di diverso. Del resto lo studio Cosmo è viziato da un difetto d’origine». «Proprio oggi è uscito su un’importante rivista scientifica uno studio mio e di alcuni biofisici inglesi con dati che confermano la correlazione con dati più oggettivi». “Da questo studio io uscii in fase di progettazione, perché sapevo che la metodologia proposta avrebbe portato a questo risultato negativo. Il problema è che il sistema più semplice per fare diagnosi è l’ecodoppler, ma è un metodo in cui c’è una grande variabilitàdi risultati dipendenti dall’operatore, in cui il giudizio deriva da una sua interpretazione sui dati. Avevamo proposto di far effettuare l’esame da un angiologo o un radiologo vascolare, più esperto nella materia; viceversa i neurologi hanno voluto avocare a sé la gestione ehanno fatto fare un programma di formazione per personal e neurologico, ma l’esameecodoppler è molto complesso.” “La scorsa settimana, a una consensus conference di radiologi il professor Giovanni Simonetti (Università di Roma Tor Vergata) ha proposto di utilizzare una diagnosticaintegrata con quattro esami: flebografia con catetere, risonanza magnetica delle vene,ecodoppler, pletismografia cervicale. In questo modo si potrebbero avere dati più affidabili.”
Posted on: Sat, 07 Sep 2013 20:24:03 +0000

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