Anche di Domenica Ivo Murgia non si ferma! Buona lettura e buona - TopicsExpress



          

Anche di Domenica Ivo Murgia non si ferma! Buona lettura e buona Domenica. :) Pubblichiamo il quarto episodio di: Sobrietezza o la dittatura dello scrittore - Ivo Murgia, 2013 4 ‘E quindi questa sarebbe la Sardegna, quella vera. E’ il primo posto che ci tocca, dato che Ivix è sardo. E’ una bella isola al centro del Mediterraneo…’. ‘Non seguitare, vedolla’ lo interruppe Nutella. Appena usciti dal racconto si incamminarono subito, direzione mare. Difficile dire il perché, in questo probabilmente condizionati dai gusti dell’autore. Fu uno sbaglio fatale, non perché il mare sardo non fosse bello, è in effetti bellissimo, ma è malamente frequentato, soprattutto dai locali, i quali dimostrano costantemente e quotidianamente direi, di non meritare il posto nel quale vivono. Lo spettacolo della cafonaggine da spiaggia fu di molto superiore alla bellezza del mare. Ne derivò che la primissima impressione del mondo degli uomini, a cominciare dalla Sardegna fu pessima, più che motivata però. Non essendo granché pratici della vita vera non romanzata, si sederono, anche un po’ intimoriti, e si diedero ad osservare la fauna locale. Notarono che i più fumavano e buttavano disinvoltamente le cicche per terra o si dilettavano ad infilarle nella sabbia a mo’ di lancia, scambiando la spiaggia per il loro posacenere personale, altri bevevano e mangiavano lasciando le loro immondizie nell’arenile, taluni cafoni arrivavano con le loro barche pressoché in spiaggia, talaltri cafoni con i loro macchinoni arrivavano pressoché in spiaggia pure loro. C’erano poi i cretini che si riempivano di creme e abbronzanti e subito dopo entravano in acqua, contribuendo ad inquinare il mare sardo con quelle porcherie chimiche, altri che giocavano a racchettoni sotto il tuo naso, infastidendoti ora con le palline, ora con la sabbia, etc. etc. Mentre guardavano attoniti quell’indegno spettacolo umano, una pallonata alla schiena risvegliò Nutella dal torpore nel quale era caduto, imbambolato di fronte a cotanto schifo. ‘Ve lo buco quel pallone’ disse, questa volta in un perfetto italiano. Dove avesse sentito quella frase non è dato sapere. ‘Non sono come me li sarei aspettati, neanche fisicamente. Dove saranno gli uomini veri?’ fece interrogativo Moderatio. ‘Dall’estetista’ rispose laconico Nutella. Ormai persuaso, anche Moderatio abbandonò per un istante la sua proverbiale moderazione per lasciarsi andare in un ‘Che bestie, c’è un livello di maleducazione fuori da ogni norma e da ogni grazia di Dio. Come si può trattare così male un posto così bello?’ Mentre si allontanavano dalla spiaggia, per nulla soddisfatti del loro primo contatto col mondo reale, notarono che da una villetta poco distante dal mare, uno sguardo li fissava. Era una finestrella vista mare, dove chiaramente si intravedeva un uomo piuttosto attempato, con tutta probabilità intento ad espletare i suoi bisogni fisiologici quotidiani. L’immagine di quell’evacuazione vista mare, fu troppo anche per dei personaggi da romanzo come loro, dato che l’immagine era tutt’altro che romantica. Prima di lasciare la balneazione, raggiunsero la villetta fatidica, dove il padrone di casa era al momento indaffarato, come detto. Arrivati al salone, Nutella prese un pennarello indelebile da un cesto sopra il tavolo e scrisse a chiare lettere ‘Calloni’ nello specchio centrale. Così quell’uomo la prossima volta che si sarebbe guardato allo specchio, si sarebbe reso conto di che razza di uomo fosse. ‘Custa è la nostra miscion’ chiarì Nutella. ‘E se sono tutti così, ce n’è da fare’ aggiunse Moderatio. ‘Sissinniori. Ajò, lasciamo questa spiaggia senza Dio e speriamo che assumancu i beveraggi siano all’artària, la nostra’ disse Nutella, anche lui provato da tanta bruttura umana. Andarono infine da MecPuddu, un fast fud che propone cucina sarda da fast fud appunto, ma più che dignitoso. Mangiarono per la prima volta is culurgionis e ciò contribuì non poco a risollevare la loro giornata, iniziata così male, così come la birra artigianale Lara, che vi si serviva. Sarebbe andata pure bene quindi, se non fosse stato per il fastidio continuo dovuto a bambini che andavano e venivano, disturbavano i presenti con i loro giochi e le loro urla, prendevano le cose altrui senza permesso e ogni altro genere di incomprensibile e ingiustificabile libertà. Inutile cercare spiegazioni negli occhi dei genitori, l’unica cosa che erano in grado di fare era spalancare le braccia e risponderti con un sorriso ebete stampato sulla loro faccia da fessi: ‘Sono bambini!’ ‘I bambini sono bambini, sono i genitori che non sono più genitori e non sanno più genitorare’ osservò Nutella, che dimenticò il tutto bevendo alla faccia della maleducazione altrui. Si diresse poi precipitosamente verso il bagno del locale, ancora armato di pennarello indelebile, preso in prestito dalla villetta vista mare di poco sopra. Nervosamente scrisse ‘Calloni’ in tutti gli specchi disponibili. Entrò poi nel bagno delle femmine, a una ragazza che gli rivolse uno sguardo interrogativo, rispose mettendosi il dito indice davanti alle labbra ed emettendo un sonoro ‘Shhh’, intimandole il silenzio con tale convinzione che quella si zittì immediatamente. ‘Callona’, riempì gli specchi del bagno delle signore con il solito epiteto ma coniugandolo al femminile. Si sentì subito meglio e quando raccontò della missione compiuta a Moderatio, anche lui ne trasse istantaneo giovamento. ‘Non saranno tutti così?’ chiese allarmato Moderatio. ‘Timu e tremu’ sentenziò Nutella, passando decisamente al sardo.
Posted on: Sun, 29 Sep 2013 12:40:01 +0000

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