Attentato ad una università femminile in Pakistan, che viene chiusa a tempo indeterminato. Chiusura definitiva dell’ Orchestra sinfonica nazionale in Grecia. Taglio del 95% dei fondi per la cultura in Italia e via di seguito. Solo gli ultimi fatti di un moto che va avanti da decenni. Non importa quale sia il potere (religioso, economico ecc.) ad imporlo, ma se non è chiaro l’intento generale, allora l’incubo non avrà più fine, per nessuno. Ieri, persone quasi sconosciute tra loro si sono incontrate per fare le prove di un progetto teatrale ideato tra loro, via internet. Chi è arrivato da Milano, chi da Roma, chi da più vicino. Tutti per lavorare a qualcosa di bello. Senza soldi, senza prospettive certe, senza l’età giovane. Ma con una visione comune: vivere e proporre bellezza e poesia e storia e fiducia ed emancipazione e possibilità. Il respiro vitale è profondo. Ci fanno sempre più poveri. Ma noi all’oppressione opponiamo la leggerezza della sottrazione. Rispondiamo con l’incisività della musica bella e sconosciuta, con la voce profonda delle parole che narrano del passato e dei perché e dei quando e dei dove, con le immagini del futuro, che aprono mondi possibili, che mostrano varchi da attraversare. All’oppressione ci opponiamo con nuove capacità sviluppate, di fare a meno, di dedicare tempo, di essere più e di più e di aggiungere valore. Ci massacrino pure, ci troveranno vivi. Mirna Rivalta
Posted on: Tue, 18 Jun 2013 12:26:09 +0000
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