Battaglia di Tassafaronga Da Wikipedia, lenciclopedia libera. Se - TopicsExpress



          

Battaglia di Tassafaronga Da Wikipedia, lenciclopedia libera. Se riscontri problemi nella visualizzazione dei caratteri, clicca qui. Battaglia di Tassafaronga parte del teatro del Pacifico della seconda guerra mondiale Lincrociatore USS Minneapolis a Tulagi danneggiato da siluri Lincrociatore USS Minneapolis a Tulagi danneggiato da siluri Data 30 novembre - 1º dicembre 1942 Luogo Guadalcanal, Isole Salomone Esito Vittoria tattica giapponese Schieramenti Stati Uniti Stati Uniti Giappone Impero giapponese Comandanti Carleton H. Wright Raizō Tanaka Effettivi 5 incrociatori 4 cacciatorpediniere 8 cacciatorpediniere Perdite 1 incrociatore affondato 3 incrociatori gravemente danneggiati 395 uomini morti[1][2] 1 cacciatorpediniere affondato 197 uomini morti[3][4][5][6][7] Voci di battaglie presenti su Wikipedia [mostra] V · D · M Campagna di Guadalcanal La battaglia di Tassafaronga, indicata anche come Quarta battaglia dellisola di Savo o, nelle fonti giapponesi, come la battaglia di Capo Lunga (ルンガ沖夜戦?) fu una battaglia navale notturna svoltasi il 30 novembre 1942 tra la United States Navy e la marina imperiale giapponese nel contesto della campagna di Guadalcanal. Lo scontro ebbe luogo sullIron Bottom Sound (letteralmente mare pavimentato di ferro) nei pressi del promontorio di Tassafaronga. Nel corso della battaglia una forza navale statunitense di cinque incrociatori e quattro cacciatorpediniere al comando del contrammiraglio Carleton H. Wright tentò di attaccare di sorpresa un gruppo di otto cacciatorpediniere giapponesi al comando del contrammiraglio Raizō Tanaka: le unità nipponiche, impegnate in una missione di rifornimento delle truppe sullisola, furono colte di sorpresa dal tiro dei cannoni statunitensi, che danneggiarono gravemente una delle navi avversarie. Tanaka reagì in maniera repentina con gli altri sette cacciatorpediniere, lanciando numerosi siluri contro le navi statunitensi; gli ordigni andarono a segno su quattro incrociatori che vennero devastati, ma solo uno affondò in seguito ai danni riportati. Il caos venutosi a creare nella formazione statunitense permise a Tanaka di rompere il contatto senza ulteriori danni significativi, sebbene avesse dovuto rinunciare al completamento della missione. La battaglia rappresentò una severa sconfitta tattica per la marina statunitense, eppure non ebbe importanti ripercussioni sul piano strategico, perché i giapponesi non furono in grado di sfruttare la vittoria per sostenere ulteriormente la lotta sullisola di Guadalcanal. Indice [nascondi] 1 Antefatto 1.1 La campagna di Guadalcanal 1.2 La crisi logistica 2 La missione 2.1 Forze giapponesi 2.2 Forze statunitensi 3 Avvicinamento 4 La battaglia 4.1 Fasi preliminari 4.2 Il combattimento 5 Lesito e le conseguenze 6 Note 7 Bibliografia 8 Altri progetti 9 Collegamenti esterni Antefatto[modifica | modifica sorgente] La campagna di Guadalcanal[modifica | modifica sorgente] Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi Campagna di Guadalcanal. Il 7 agosto 1942 le forze alleate (principalmente statunitensi) sbarcarono a Guadalcanal, a Tulagi e nelle isole Florida nellarcipelago delle Salomone, dando inizio a una lunga e sfibrante campagna. Gli sbarchi sulle isole avevano lo scopo di impedire il loro uso da parte dei giapponesi come basi militari, da cui avrebbero minacciato le rotte di rifornimento fra Stati Uniti e Australia, e farne delle basi di partenza per una campagna militare mirante a neutralizzare la grande base giapponese di Rabaul; questo piano operativo sarebbe inoltre servito a coadiuvare il fronte tenuto in Nuova Guinea. Gli sbarchi diedero inizio alla campagna di Guadalcanal che durò sei mesi[8]. Le forze terrestri giapponesi stanziate sulle isole, circa 2.000 o 3.000 uomini, furono colte di sorpresa e al tramonto dell8 agosto le forze alleate, circa 11.000 uomini al comando del generale Alexander Vandegrift, si erano assicurate il possesso di Tulagi e degli isolotti vicini nonché dellaeroporto giapponese in costruzione a Guadalcanal nella zona di punta Lunga. Successivamente gli Alleati battezzarono laeroporto Henderson Field (campo Henderson) e le forze aeree operanti dalla pista come la Cactus Air Force (forza aerea cactus - CAF), a causa del nome in codice usato per indicare Guadalcanal. A protezione dellaeroporto i marines costituirono un perimetro difensivo attorno al promontorio; allinizio gli uomini erano a malapena sufficienti per presidiare la linea difensiva, ma nei due mesi successivi larrivo di rinforzi portò gli effettivi a più di 20.000[9][10][11] [12]. Lattacco anfibio colse di sorpresa lo Stato maggiore giapponese a Rabaul,[13] ma furono rapidamente organizzate le contromisure: lincarico di rioccupare Guadalcanal andò alla 17ª armata del tenente generale Harukichi Hyakutake, ununità con forze corrispondenti a quelle di un corpo darmata il cui quartier generale era nella base nipponica. Le unità della 17ª armata cominciarono ad arrivare a Guadalcanal dal 19 agosto per ricacciare le forze alleate dallisola[14] [15]. Le Isole Salomone, orientate secondo un asse nord-ovest sud-est. Il braccio di mare tra le due file parallele di isole venne soprannominato the Slot (la scanalatura) dai marines. Guadalcanal si trova in basso a destra A causa della minaccia aerea rappresentata dagli apparecchi di Henderson Field, però, i giapponesi erano poco propensi a impiegare le grosse e lente navi da trasporto per trasferire truppe e rifornimenti a Guadalcanal, un compito che invece i cacciatorpediniere o gli incrociatori leggeri dell8ª flotta del viceammiraglio Gunichi Mikawa potevano ricoprire, in quanto erano in grado di percorrere in una sola notte la distanza tra lisola e le loro basi nelle Shortland e Rabaul, minimizzando così il rischio di essere attaccati; tuttavia questo metodo non permetteva di caricare equipaggiamento pesante (artiglieria, carri armati, veicoli) né grandi quantità di vettovaglie assieme alla maggior parte delle truppe. Nonostante tali svantaggi, i trasporti notturni mediante veloci navi da guerra continuarono per tutta la durata della campagna insulare, venendo soprannominate Tokyo Express dagli Alleati e Rat transportation (trasporto da topi) dai giapponesi[16][17]. Fin dalla seconda metà di agosto i giapponesi cercarono di rioccupare laeroporto e cacciare gli statunitensi da Guadalcanal, ma il primo tentativo andò a vuoto per laffrettata offensiva. Altri attacchi terrestri, coadiuvati da uscite in forze della flotta nipponica, finirono parimenti in sconfitte anche gravi; il trasferimento di forze significative sullisola fallì con la battaglia navale di Guadalcanal combattuta tra il 12 e il 15 novembre 1942[18][19]. Il 26 novembre il generale Hitoshi Imamura prese il comando dell8ª area darmata a Rabaul, che comprendeva sia la 17ª armata di Hyakutake nelle isole Salomone che la 18ª in Nuova Guinea. Imamura si pose lobiettivo primario di riprendere il controllo di Henderson Field e Guadalacanal, tuttavia la controffensiva alleata sviluppatasi in Nuova Guinea tra novembre e dicembre costrinse il generale a cambiare le sue priorità: egli valutò la situazione in Nuova Guinea più rischiosa per Rabaul e dirottò i rinforzi in quello scacchiere, sospendendone linvio a Guadalcanal. La crisi logistica[modifica | modifica sorgente] A causa di una combinazione della minaccia degli aerei della CAF, delle PT boat della US Navy con base a Tulagi e a un ciclo di notti ben illuminate dalla luna, i giapponesi effettuarono i trasporti di rifornimenti per le loro truppe a Guadalcanal utilizzando sommergibili. A partire dal 16 novembre 1942, e continuando per le tre settimane successive, 16 battelli si dettero il cambio ogni notte per trasportare vettovaglie alla guarnigione: ognuno poteva trasportare da 20 a 30 tonnellate di rifornimenti, equivalenti a circa una giornata di cibo per le truppe della 17ª armata, tuttavia le difficoltà di trasferire i rifornimenti a mano attraverso la giungla fino alle unità di prima linea limitava la loro efficacia per sostenere le truppe. Contemporaneamente i giapponesi cercarono di creare una catena di tre basi nella Salomone centrali (Isole Shortland, Vella Lavella e Gizo) dando così modo alle navi di minore tonnellaggio di sfruttare approdi intermedi e contribuire così al rinforzare Guadalcanal, ma gli attacchi aerei alleati sulle basi in costruzione provocarono gravi danni e costrinsero allabbandono del piano[20][21]. Il 26 novembre la 17ª armata comunicò ufficialmente a Imamura che si trovava in crisi per quanto riguardava i rifornimenti di cibo: addirittura alcune unità di prima linea non avevano ricevuto cibo per sei giorni e le truppe di seconda linea avevano le razioni ridotte a un terzo. La situazione era tanto precaria che i giapponesi si risolsero a usare ancora una volta i cacciatorpediniere per portare i rifornimenti necessari[22][23][24]. La missione[modifica | modifica sorgente] Il contrammiraglio nipponico Raizō Tanaka Il contrammiraglio statunitense Carleton H. Wright Il comando dell8ª flotta studiò un piano per cercare di ridurre lesposizione dei cacciatorpediniere durante le delicate missioni notturne. Grossi recipienti cilindrici per petrolio o benzina vennero puliti e riempiti di rifornimenti sanitari o di cibo, con un sufficiente volume daria per permetterne il galleggiamento e legati fra loro con gomene; una volta che le navi giungevano davanti alle coste di Guadalacanal avrebbero dovuto effettuare una virata stretta a 180°, i cilindri sarebbero stati gettati in acqua e un nuotatore o una scialuppa proveniente da terra avrebbe dovuto afferrare la gomena per trascinarli a riva, dove i soldati avrebbero recuperato i rifornimenti[25][26][27][28][29][30][22][31]. Forze giapponesi[modifica | modifica sorgente] LUnità rinforzi per Guadalacanal dell8ª flotta, stanziata nelle isole Shortland sotto il comando del contrammiraglio Raizo Tanaka, aveva ricevuto da Gunichi Mikawa lincarico di effettuare il primo dei cinque viaggi programmati usando il metodo dei cilindri nella notte del 30 novembre. Lunità di Tanaka aveva la sua forza principale negli otto cacciatorpediniere della 2ª squadriglia (Desron 2): sei erano incaricati di trasportare da 200 a 240 cilindri di rifornimenti ciascuno (Kuroshio, Oyashio, Kagero, Suzukaze, Kawakaze e Makinami) fino alla punta di Tassafaronga, a Guadalcanal; per destinare quanto più peso possibile al carico le unità avevano dovuto rinunciare a metà della normale dotazione di siluri Type 93 conservando ciascuna solo 8 ordigni (uno per tubo lanciasiluri). La nave ammiraglia di Tanaka era il cacciatorpediniere Naganami che assieme al Takanami svolgeva le funzioni di scorta. Queste erano le uniche due navi pronte al combattimento.[32][33][28][34][35]. Forze statunitensi[modifica | modifica sorgente] Dopo la battaglia navale di Guadalcanal il contrammiraglio William F. Halsey, comandante navale delle forze alleate nel Pacifico meridionale, aveva riorganizzato le unità della US Navy ai suoi ordini includendo, il 24 novembre, la formazione della Task Force 67 (TF67) a Espiritu Santo: essa era formata dagli incrociatori pesanti Minneapolis, New Orleans, Pensacola e Northampton, dallincrociatore leggero USS Honolulu e dai quattro cacciatorpediniere USS Fletcher, USS Drayton, USS Maury e USS Perkins. Il contrammiraglio Carleton H. Wright assunse il comando della squadra il 28 novembre, sostituendo Thomas Kinkaid[36][26][32][37][38][39][40]. Dopo aver preso il comando Wright riunì i comandanti delle singole navi per informarli delle sue intenzioni riguardo i futuri scontri contro le forze giapponesi, prevedendo battaglie notturne attorno a Guadalacanal. Con laiuto di Kinkaid, Carleton aveva steso un piano secondo il quale i cacciatorpediniere forniti di radar tenessero la funzione di picchetti esploranti davanti agli incrociatori; una volta avvistato lavversario, avrebbero lanciato i siluri, per poi aprire la linea di rilevamento liberando il campo di tiro agli incrociatori. A questo punto gli incrociatori avrebbero dovuto impegnare le navi giapponesi con lartiglieria a una distanza fra i 9.000 e gli 11.000 metri (10.000-12.000 iarde); gli idrovolanti in dotazione agli incrociatori sarebbero decollati per lanciare dei bengala nel corso della battaglia e facilitare così lindividuazione ottica delle navi nipponiche.[41][32][37][42][43][44]. Avvicinamento[modifica | modifica sorgente] La Task Force 67 si dirige su Guadalcanal il 30 novembre 1942. Il Fletcher, in testa, è seguito dai cacciatorpediniere Perkins, Maury e Drayton; gli incrociatori sono a malapena visibili sullo sfondo Il 29 novembre i servizi di informazione alleati intercettarono e decodificarono un messaggio giapponese trasmesso alla 17ª armata a Guadalcanal, che la preavvisava di unazione di rifornimento di Tanaka. Informato del messaggio, Halsey ordinò a Wright di intercettare Tanaka al largo di Guadalacanal con la TF67: la formazione, con Wright imbarcato sul Minneapolis, partì da Espiritu Santo a 27 nodi appena prima della mezzanotte del 29 novembre per un percorso di 580 miglia per Guadalacanal. Nel corso del tragitto si unirono alla TF67 i cacciatorpediniere USS Lamson e USS Lardner, di ritorno dalla scorta di un convoglio per lisola; mancando il tempo di informare i comandanti di queste navi del piano previsto, Wright li pose a poppa degli incrociatori. Alle 17:00 del 30 novembre gli incrociatori di Wright lanciarono un idrovolante ciascuno, in direzione di Tulagi perché lanciassero bengala nella battaglia prevista per la notte successiva. Alle 20:00 Wright diede lordine agli equipaggi di assumere i posti di combattimento[45][36][26][27][46][47][48][49]. La forza di Tanaka mosse dalle Shortland appena dopo la mezzanotte del 30 novembre per dirigere su Guadalcanal. Lammiraglio giapponese tentò di ingannare la ricognizione aerea alleata dirigendo prima con rotta nord-est attraverso lo stretto di Bougainville, poi assunse una rotta sud-est e successivamente sud per passare attraverso lo stretto Indispensable. Paul Mason, un guardacoste australiano di base nella parte meridionale di Bougainville, riferì via radio la partenza delle navi di Tanaka dalle Shortland e questo messaggio fu passato a Wright. Nello stesso tempo, un ricognitore nipponico avvistò un convoglio alleato nei pressi di Guadalcanal e trasmise lavvistamento a Tanaka: egli comunicò ai comandanti dei cacciatorpediniere di tenersi pronti ad azioni di combattimento per la notte successiva, e che «... in tal caso lo sforzo maggiore deve essere dedicato alla distruzione delle forze nemiche, senza preoccuparsi dello sbarco dei rifornimenti»[50][36][51][52][53][54][55][49]. La collocazione dei relitti e i punti di riferimento nel tratto di mare antistante Henderson Field, noto come Iron Bottom Sound La battaglia[modifica | modifica sorgente] Fasi preliminari[modifica | modifica sorgente] Mappa prodotta dallUS Navy della battaglia di Tassafaronga, basata sui rapporti dei partecipanti dentrambi gli schieramenti Alle 21:40 del 30 novembre, le navi di Tanaka avvistarono lisola di Savo dallo stretto Indispensable. Le unità giapponesi erano in linea di fila poste a intervalli regolari di 600 metri: in testa si trovava il Takanami, seguito dallOyashio, dal Kuroshio, dal Kagero, dal Makinami, dal Naganami, dal Kawakaze e dal Suzukaze. Nello stesso momento la TF67 entrava nel canale di Lengo con rotta ovest con una formazione a colonna: la prima nave era il cacciatorpediniere Fletcher, venivano poi il Perkins, il Maury e il Drayton; più indietro erano gli incrociatori (nellordine) Minneapolis, New Orleans, Pensacola, Honolulu, Northampton, seguiti dai due cacciatorpediniere Lamson, e Lardner. I quattro cacciatorpediniere davanguardia precedevano gli incrociatori di circa 3.600 metri (4.000 iarde) mentre gli incrociatori navigavano spostati di circa 900 metri (1.000 iarde)[56][41][52][57][58][55][59]. Alle 22:40 le navi di Tanaka passarono a sud di Savo circa 3 miglia al largo di Guadalcanal e rallentarono a 12 nodi mentre si avvicinavano allarea di scarico; il Takanami prese posizione circa un miglio verso il largo per schermare la colonna delle altre navi. Nello stesso momento la TF67 uscì dal canale di Lego nel braccio di mare, dirigendo verso lisola di Savo a 20 nodi: i cacciatorpediniere allavanguardia si avvicinarono alla costa mentre gli incrociatori continuarono a navigare più al largo. Il cielo notturno era in periodo di luna nuova con una visibilità compresa fra 2 e 7 miglia. Poiché il mare era estremamente calmo, non vi erano onde che potessero aiutare i galleggianti degli idrovolanti a rompere il contatto con lacqua in fase di decollo e quindi si creava un effetto di risucchio; di conseguenza gli idrovolanti degli incrociatori di Wright ritardarono il loro decollo dal porto di Tulagi, quindi non ebbero parte nella battaglia.[50][36][41][60][61][62][63][59]. Alle 23:06 la forza di Wright cominciò a rilevare le navi di Tanaka sul radar in prossimità di Capo Esperance circa a 21.000 metri (23.000 iarde) di distanza. I cacciatorpediniere di Wright si riunirono alla colonna che continuò a dirigere verso Savo. Nello stesso momento le navi di Tanaka, che non erano fornite di radar, si separarono in due gruppi e si prepararono a calare in mare i cilindri. Il Naganami, il Kawakaze, ed il Suzukaze si diressero verso la loro zona di scarico nei pressi della spiaggia di Doma mentre il Makinami, il Kagero, lOyashio, ed il Kuroshio si diressero verso la vicina Tassafaronga. Alle 23:12 il Takanami ebbe un avvistamento ottico della colonna di Wright, presto confermato dalle altre navi: alle 23:16 Tanaka diede lordine di sospendere i preparativi per lo scarico e diede lordine di Attacco generale[36][41][64][65][66][62][55][67]. Il combattimento[modifica | modifica sorgente] Lincrociatore statunitense USS Minneapolis Alle 23:14 gli operatori sul Fletcher registrarono il contatto radar sul Takanami ed il gruppo di testa di quattro cacciatorpediniere che trasportavano i cilindri. Un minuto più tardi il comandante dei cacciatorpediniere William M. Cole, trovandosi a circa 6.300 metri (7.000 iarde) dai giapponesi, richiese per radio a Wright il permesso di lanciare i siluri. Wright attese due minuti e rispose: «Distanza dai bersagli [le navi di Tanaka con cui esisteva il contatto radar] attualmente eccessiva»[68][69][70], Cole controbatté che la distanza era corretta. Passarono altri due minuti prima che Wright rispondesse autorizzando lapertura del fuoco. Nel frattempo i bersagli dei cacciatorpediniere statunitensi sfuggirono da unottima posizione per il fuoco, direttamente di prua allattaccante, ad una posizione marginale passando al traverso, costringendo i siluri statunitensi a un lungo percorso per raggiungerli pressoché al limite della loro portata. Alle 23:20 il Fletcher lanciò 10 siluri Mark 15, seguiti dagli otto del Perkins e dai due del Drayton; il Maury, non disponendo del radar, era alloscuro della posizione nipponica e trattenne il fuoco[71][64][72][73][70][74]. Nello stesso momento Wright ordinò alla sua forza di aprire il fuoco con i cannoni. Alle 23:21 il Minneapolis obbedì sparando la prima salva, subito imitato dagli altri incrociatori statunitensi. I quattro cacciatorpediniere di Cole spararono colpi illuminanti per meglio localizzare il bersaglio, come da piano, ed aumentarono la velocità per liberare larea di tiro degli incrociatori, permettendo loro di operare con le artiglierie[75]. Data la sua vicinanza alla colonna di Wright, il Takanami fu colpito dalla maggior parte della prima salva statunitense; la nave rispose al fuoco lanciando tutti e 8 i siluri, ma in capo a quattro minuti il cacciatorpediniere venne incendiato e devastato dai proietti statunitensi. Mentre il Takanami soccombeva, il resto delle navi di Tanaka, quasi non viste dagli avversari, aumentarono la velocità, manovrarono e si prepararono a rispondere allattacco statunitense. Tutti i siluri lanciati da Cole mancarono il bersaglio[76][36][77][64][65][78][79][80][81][82]. Il cacciatorpediniere giapponese Kawakaze La nave ammiraglia Naganami invertì la rotta verso dritta, aprì il fuoco ed iniziò a distendere una cortina fumogena. Le due navi successive di poppa, il Kawakaze ed il Suzukaze, diressero invece verso sinistra. Alle 23:23 il Suzukaze lanciò otto siluri in direzione delle vampe dei cannoni degli incrociatori di Wright, seguito dal Naganami e dal Kawakaze che lanciarono ciascuno una salva completa di otto ordigni, rispettivamente alle 23:32 e alle 23:33[83][84][85][86][87]. Nel frattempo i quattro cacciatorpediniere alla testa della colonna giapponese mantennero la direzione precedente lungo la costa di Guadalcanal, permettendo agli incrociatori di Wright di passare con rotta opposta. Una volta al largo del Takanami alle 23:38 il Kuroshio lanciò quattro siluri e lOyashio ne lanciò otto in direzione della colonna di Wright, invertendo successivamente la rotta ed aumentando la velocità; le navi statunitensi mantennero rotta e velocità immutate mentre un gruppo di 44 siluri nipponici correvano verso di loro[88][83][84][89][90][87]. Alle 23:27, mentre il Minneapolis sparava la sua nona salva e Wright si preparava ad ordinare un cambiamento di rotta alla sua colonna, due siluri (provenienti dal Suzukaze o dal Takanami) lo colpirono nella sua metà anteriore. Una testata fece esplodere i serbatoi di benzina avio a prua della torretta numero 1, laltra mise fuori uso tre delle quattro caldaie; la prua si piegò ad un angolo di 70° e la nave rallentò immediatamente, senza più la possibilità di assumere una direzione. Tra lequipaggio si ebbero 37 morti. La situazione era già tanto critica che Wright trasferì il comando al contrammiraglio Mahlon S. Tasdale sullHonolulu.[77][83][91][92][6][93][94]. Il New Orleans allancora a Tulagi il mattino successivo alla battaglia, privo della prua fino alla torre numero due Meno di un minuto dopo un siluro colpì il New Orleans davanti la torretta numero uno e provocò lesplosione dei magazzini di munizioni e dei serbatoi di benzina avio lì dislocati: lesplosione uccise tutti i serventi delle due torri prodiere e piegò la prua verso sinistra; la rotazione della prua ancora collegata allo scafo della nave da un solo lato e la pressione sulle lamiere dovuta alla velocità residua ed allinerzia della nave danneggiarono ulteriormente lo scafo stesso, facendola affondare immediatamente fino ai quartieri di prua, fino al distacco della prua stessa. Lincrociatore fu costretto a muovere a marcia indietro verso dritta, manovra resa molto difficile dallo scafo devastato; furono inoltre perdute le comunicazioni con le altre navi. A bordo i morti assommavano a 183.[95][77][96][91][97][6][98][99]. Herbert Brown, un marinaio nella sala rotta della nave, descrisse la scena dopo limpatto del siluro. « Era qualcosa da vedere. Stavo camminando lungo la torretta due silenziosa e fui fermato da un cavo di sicurezza teso fra il cavo esterno di sinistra ed il fianco della torretta. Grazie a Dio era lì, un altro passo e sarei caduto a testa in giù nelle acque scure trenta piedi (12 metri circa) sotto. La prua era andata. Centoventi piedi (48 metri circa) di nave e la torretta uno della batteria principale con tre cannoni da 8 pollici erano andati. Milleottocento tonnellate di nave erano andate. O Dio, tutti quei ragazzi con cui ero andato giro nelladdestramento a terra - tutti andati » ([100]) Lincrociatore pesante Pensacola, vedendo le due navi gregarie colpite che andavano fuori rotta più o meno incontrollati, virò a dritta per superarli; una volta superati tornò sulla rotta precedente ma alle 23:39 fu raggiunto da un siluro allaltezza dellalbero principale. Lesplosione lanciò nafta in fiamme nellinterno e sul ponte di comando della nave, uccidendo 125 uomini dellequipaggio. Lo scoppio spezzò inoltre lalbero motore esterno destro e la nave sbandò di 13°: lincrociatore non aveva più la capacità di dirigere, le comunicazioni erano saltate e la velocità era ridotta a pochi nodi[77][101][91][102][103][104][105]. A poppa del Pensacola, il comandante dellHonolulu decise di superare il Minneapolis ed il New Orleans a sinistra; contestualmente alla manovra la nave aumentò la velocità fino a 30 nodi, manovrò con rapidità e attraversò senza danni larea della battaglia, pur mantenendo il tiro delle torri principali contro i cacciatorpediniere giapponesi che stavano sparendo rapidamente. Lultimo incrociatore della colonna statunitense, il Northampton, seguì lHonolulu per superare gli incrociatori danneggiati a sinistra, ma non seguì lesempio di questi e mantenne rotta e velocità; alle 23:48, dopo essere tornato sulla rotta originale, il Northampton fu colpito da due siluri del Kawakaze. Uno esplose circa 3 metri (10 piedi) sotto la linea di galleggiamento allaltezza della sala motori posteriore; laltro urtò la nave quattro secondi più tardi, circa 12 metri (40 piedi) verso poppa. La sala macchine posteriore fu allagata, tre dei quattro alberi motore rimasero bloccati, la nave sbandò di 10° e prese fuoco: lequipaggio perse 50 membri[77][96][91][106][107][108][109]. Le ultime navi della colonna di Wright, il Lamson ed il Lardner, non furono in grado di localizzare nessun bersaglio ed uscirono dallarea di combattimento verso est dopo essere state sotto il fuoco amico delle mitragliatrici del New Orleans. I quattro cacciatorpediniere di Cole, invece, dopo essersi disimpegnati per lasciare campo libero agli incrociatori, effettuarono il periplo dellisola di Savo a velocità massima e rientrarono nellarea di combattimento da nord, ma lo scontro era ormai finito. Intanto alle 23:44 Tanaka ordinò alle sue navi di rompere il contatto e di abbandonare subito la zona; mentre procedevano parallele alla costa di Guadalcanal il Kuroshio ed il Kagero lanciarono altri otto siluri contro le navi statunitensi per finirle, ma nessuno andò a segno. Nel frattempo, Tanaka provava a comunicare con il Takanami che non rispondeva più alle chiamate, quindi il contrammiraglio inviò lOyashio ed il Kuroshio in soccorso. Alle 01:00 i due cacciatorpediniere individuarono con facilità la nave in fiamme, ma rinunciarono ad assisterla perché localizzarono poco dopo navi da guerra statunitensi nellarea. LOyashio ed il Kuroshio abbandonarono velocemente lIronbottom Sound, per raggiungere le altre navi di Tanaka per il viaggio di ritorno alle Shortland, che raggiunsero dieci ore dopo. Il Takanami fu lunica nave giapponese colpita dal tiro statunitense e gravemente danneggiata nel corso della battaglia[110][111][112][113][114][7]. Lesito e le conseguenze[modifica | modifica sorgente] I sopravvissuti dellequipaggio del Takanami abbandonarono la nave alle 01:30, ma una forte esplosione uccise una gran parte degli uomini in mare, inclusi il comandante della divisione Toshio Shimizu ed quello della nave, Masami Ogura. La spiaggia di Guadalcanal fu raggiunta solo da 48 marinai, gli unici sopravvissuti dei 244 uomini di equipaggio; 19 furono catturati a terra dagli statunitensi[3][4][5][6][7]. Una motosilurante trasporta a Tulagi i sopravvissuti del Northampton, la mattina del 1º dicembre. Sullo sfondo è visibile il menomato New Orleans Lequipaggio del Northampton non fu in grado di contenere gli incendi, e quando alle 01:30 lo sbandamento della nave raggiunse i 35° gli uomini iniziarono a lanciarsi in acqua: lincrociatore affondò circa alle 03:03 a 4 miglia da Doma Cove a Guadalcanal (09°12′S 159°50′E). I cacciatorpedinieri Fletcher e Drayton salvarono i 733 sopravvissuti dellequipaggio[115][110][116][117][118][119][120]. Il mattino del 1º dicembre il Minneapolis, il New Orleans e il Pensacola presero una rotta verso Tulagi a 19 nodi dove furono ricoverati per le riparazioni di emergenza. Gli incendi sul Pensacola divamparono per 12 ore prima di essere spenti; dopo sistemazioni provvisorie, lasciò Tulagi il 6 dicembre per le retrovie dove ricevere ulteriori riparazioni. Dopo la costruzione di prue di fortuna utilizzando tronchi di palme di cocco, il 12 dicembre il Minneapolis salpò per la base statunitense a Espiritu Santo, mentre il New Orleans diresse per il porto di Sydney: tutti e tre gli incrociatori ebbero bisogno di lunghe e notevoli riparazioni; il New Orleans rientrò in servizio nellagosto 1943, il Minneapolis a settembre e il Pensacola a ottobre[121][122][123][124][120]. Lincrociatore Pensacola sbandato a causa dei danni, affiancato il 17 dicembre alla nave officina Vestal per le riparazioni, con in evidenza il buco di un siluro sotto lalbero di poppa e i segni dellincendio La battaglia fu una delle più severe sconfitte subite dalla US Navy nella seconda guerra mondiale, preceduta unicamente dallattacco a Pearl Harbor e dalla battaglia dellisola di Savo. Nonostante lesito dello scontro, il comportamento tenuto da Wright venne premiato con la Navy Cross (Croce di guerra della marina), una delle più elevate decorazioni militari al valore statunitensi: minimizzando in parte la distruzione della propria squadra, Wright affermò nel suo rapporto che i giapponesi avevano perduto quattro cacciatorpediniere e subito danni su altri due. Halsey, nei commenti sul rapporto di Wright, assegnò la maggior parte della responsabilità della sconfitta a Cole, sostenendo che il comandante della squadriglia cacciatorpediniere aveva lanciato i siluri troppo prematuramente perché fossero efficaci, senza contare che subito dopo aveva girato attorno allisola di Savo invece di dare man forte agli incrociatori con le artiglierie. Il contrammiraglio Tanaka, dal canto suo, ritenne di aver affondato una corazzata e due incrociatori nel corso della battaglia[125]. Lultimo tentativo di portare cibo a Guadalcanal fu guidato da Tanaka la notte dell11 dicembre, posto al comandi di una flottiglia di 11 cacciatorpediniere. Durante il viaggio dandata, cinque motosiluranti statunitensi attaccarono Tanaka al largo di Guadalcanal e in particolare le due unità PT-37 e PT-40 silurarono la sua ammiraglia Teruzuki [126], danneggiandola pesantemente e ferendo Tanaka stesso. Dopo che il contrammiraglio fu trasferito sul Naganami, il Teruzuki fu affondato: solo 220 dei 1.200 cilindri di rifornimenti rilasciati quella notte furono recuperati del personale dellesercito giapponese sulla spiaggia. Tanaka fu successivamente sollevato dal comando e trasferito in Giappone il 29 dicembre 1942[88][127][128][129][130][131][132]. Il 12 dicembre la marina nipponica propose labbandono di Guadalcanal. Nonostante lopposizione dei comandanti dellesercito, che vedevano ancora la possibilità di riprendere Guadalacanal agli Alleati, il 31 dicembre 1942 il Gran Quartier generale imperiale giapponese ebbe lapprovazione dellimperatore per sgomberare tutte le forze dallisola e stabilire la nuova linea di difesa nella Nuova Georgia. I giapponesi evacuarono le forze terrestri sopravvissute da Guadalcanal nel giro di tre notti, dal 2 al 7 febbraio 1943, dando la vittoria agli Alleati dopo una campagna duramente combattuta. A partire dallestate di quellanno, gli Stati Uniti (coadiuvati dallAustralia e dalla Nuova Zelanda) iniziarono a espugnare le posizioni nipponiche nelle Salomone, arrivando nei primi mesi del 1944 a bombardare pesantemente e neutralizzare la piazzaforte di Rabaul, anche se questa si arrenderà solo alla fine della guerra. Note[modifica | modifica sorgente]
Posted on: Fri, 22 Nov 2013 18:41:57 +0000

Trending Topics



Recently Viewed Topics




© 2015