CINE/FILI#2 (dal daily alle vostre bacheche, che non potevano farne a meno) Asimmetrie. Child of God comincia come un corpo a corpo con il romanzo di Cormac McCarthy, ne scrive righe sullo schermo, lo adatta cercando l’attrito tra le immagini e le voci over, tra i movimenti di un cinema realista e il coro di narratori che raccontano brandelli di leggenda. Poi, in barba a ogni rigore, le parole del testo d’origine scompaiono, e anche le voci: rimane solo il tempo presente delle immagini, come se Franco raccontasse anche il percorso d’emancipazione del film dal testo d’origine. Altro adattamento, ma di una pièce, è Tom à la ferme di Xavier Dolan. Corpi opachi, personaggi chiusi, stereotipati, si dischiudono, proiettano i loro spettri sotto i colpi di un cinema formalista, paradossale: gli artifici smaccati e le maniere mélo non asfissiano le cose della vita, qui, ma cercano l’urgenza, la verità, di sentimenti indefinibili
Posted on: Tue, 03 Sep 2013 11:47:07 +0000
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