COMUNICATO STAMPA, CLUB LE TORRI Nonostante la pessima gestione - TopicsExpress



          

COMUNICATO STAMPA, CLUB LE TORRI Nonostante la pessima gestione della fauna cacciabile da parte degli ATC dell’Umbria che in poco più di dieci anni hanno sperperato oltre 30 milioni di €uro, nonostante lo scellerato ricorso ad allevatici, sia da parte di sezioni cacciatori, sia da parte degli enti, ci sentiamo soddisfatti per la buona volontà e prudenza dimostrata dai cacciatori umbri sul “campo”. È triste constatare che è mancata tanta selvaggina stanziale, è mancata la selvaggina migratoria, è mancato il territorio per la maggior parte arato e con “divieto di caccia”, è manata l’allegria di buoni carnieri e di conseguenza sono mancati gli entusiastici “in bocca al lupo” È sacrosanto e vero che gli ATC dell’Umbria, dal 2000 ad oggi, hanno amministrato oltre 30 milioni di €uro, ma al risultato dei fatti l’autentica selvaggina/selvatica stanziale, che un tempo era massicciamente presente sul territorio umbro, è praticamente scomparsa. A conti fatti dal 1990 ad oggi, ogni anno, mancano dai carnieri dei cacciatori oltre 300.000 capi tra lepri, fagiani, pernici, starne e minilepri l’anno, nonostante la gran quantità di danaro a disposizione degli ATC, l’aumento delle tasse a carico dei cacciatori, la riduzione dei tempi venatori, la diminuzione di specie cacciabili, l’aumento dei territori sottratti dai parchi alla caccia ed altre fantastiche preclusioni. Paradossalmente manca all’economia dell’Umbria ogni anno, un prodotto interno netto (PIN) che si aggira intorno a 9 milioni di €uro (considerando i prezzi di mercato degli stessi animali d’allevamento), a dimostrazione che la politica dell’odio ignora la migliore ricchezza spontanea e lo stesso indotto che ruota intorno alle attività venatoria e cinofila. La politica “bambocciona”, è bene ricordarlo, ha dimenticato il valore della volontà popolare lungi dai risultati del referendum del ’90, laddove il 73,3 % degli umbri disertò le urne e ben il 40% dei votanti si manifestò favorevole alla caccia. Eppure quella Legge 968/77 oggetto del referendum, venne “archiviata” con l’approvazione in Parlamento della Legge 157/92, imponendo restrizioni e balzelli al popolo venatorio e gravi difficoltà economiche a tutte le attività del settore. Aprendo persino scenari, vedi Legge 394/91, alla parcomania ed alla privatizzazione del territorio, che ormai anche in Umbria copre quasi il 55% del territorio agrosilvopastorale. In sostanza dal 1990 ad oggi, i cacciatori sono passati da 70.000 a meno di 30.000 a causa delle leggi “capestro” e, purtroppo, della mancanza di selvaggina/selvatica stanziale, degli insulsi divieti di storno e fringuello, della imbecillità dei soggetti “tecnici” scelti dalla politica ad “onor” di tessera. Il nostro Club, nonostante gli scellerati atti persecutori, continuerà a combattere per riscoprire il valore della cultura onnivora ed ancor di più, l’apporto economico in favore di tutta la società che proviene dagli animali che vivono allo stato selvatico che, è bene ricordarlo, riescono a curarsi con le essenze . Mario Bartoccini – portavoce Club Cacciatori “Le Torri”.
Posted on: Sun, 22 Sep 2013 20:44:29 +0000

Trending Topics



Recently Viewed Topics




© 2015