Charles de Gaulle « Je veux être enterré à Colombey. Sur ma - TopicsExpress



          

Charles de Gaulle « Je veux être enterré à Colombey. Sur ma tombe: Charles de Gaulle, 1890-19... Rien dautre. » (IT) « Desidero essere seppellito a Colombey. Sulla mia tomba: Charles de Gaulle, 1890-19.. . Nientaltro. » Charles de Gaulle Charles André Joseph Marie de Gaulle , (Lilla, 22 novembre 1890 – Colombey-les-deux-Églises, 9 novembre 1970) è stato un generale e politico francese. Dopo la sua partenza per Londra nel giugno del 1940, divenne il capo della Francia libera, che ha combattuto contro il regime di Vichy e contro loccupazione italiana e tedesca della Francia durante la seconda guerra mondiale. Presidente del governo provvisorio della Repubblica francese 1944-1946, ultimo presidente del Consiglio (1958-1959) della Quarta Repubblica, è stato il promotore della fondazione della Quinta Repubblica, della quale fu primo presidente dal 1959-1969. È lunico Gran Maestro dellOrdine della Liberazione. Come militare prese parte a entrambe le guerre mondiali. In particolare, durante la seconda organizzò dalla Gran Bretagna la ricostituzione dellesercito della Francia libera e i collegamenti con la resistenza nel territorio francese occupato dallesercito tedesco, rappresentando quindi presso gli Alleati la Francia non legata alla Germania nazista. Diversi anni dopo la guerra divenne il presidente della quinta Repubblica francese dal 1959 al 1969. Biografia Nato a Lilla in una famiglia cattolica e fortemente nazionalista, de Gaulle era figlio di un professore di storia e letteratura, che gli fece scoprire il nazionalismo. Terminati gli studi secondari presso un collegio dei gesuiti, nel 1909 entra alla scuola militare di Saint-Cyr; nellottobre 1912 viene promosso sottotenente e assegnato al 33º reggimento fanteria, allora comandato dal colonnello Philippe Pétain. Combatté nella prima guerra mondiale con il grado di capitano e nel marzo 1916 fu catturato dai tedeschi a Douaumont e restò prigioniero fino al termine del conflitto. Nel 1920 partecipò alla campagna di Polonia con il generale Weygand e in seguito ottenne lincarico di professore di storia militare alla scuola militare di Saint-Cyr. Tra le due guerre la sua carriera militare conosce alti e bassi, ma si rivela comunque piuttosto rapida. Diviene piuttosto famoso (e controverso) per due proposte: la formazione di un esercito professionale al posto della leva (ovvero la creazione di un esercito piccolo e délite), e la sua passione per il carro armato, arma di cui diviene uno dei maggiori teorici francesi. Nel 1921 sposa Yvonne Charlotte Anne Marie Vendroux, da cui avrà tre figli: Philippe de Gaulle (1921-vivente, ammiraglio e senatore), Élisabeth de Gaulle (1924-2013, moglie del generale Alain de Boissieu) e Anne de Gaulle (1928-1948, affetta da trisomia a cui è dedicata la Fondation Anne-de-Gaulle). Al momento dello scoppio della seconda guerra mondiale nel 1939, alla vigilia dellentrata in guerra della Francia, sottolinea linsufficienza della difesa, ma non viene preso in considerazione. Promosso generale di brigata a titolo provvisorio, il 6 giugno 1940 entra come sottosegretario di Stato alla Difesa nazionale. De Gaulle si oppone allarmistizio con i tedeschi e lascia la Francia per la Gran Bretagna il 15 giugno 1940. France libre (1940 - 1945) In Inghilterra, Churchill sostiene de Gaulle come voce della Francia anti-nazista, contro il parere del suo governo che preferirebbe personaggi più di spicco. Alla fine passa la scelta di de Gaulle, e la BBC trasmette lappello del 18 giugno ai francesi, da Londra, perché resistano ai tedeschi e alla richiesta di armistizio avanzata dal governo Pétain: è il segnale dinizio della resistenza francese ai nazisti. Mentre in Francia il Regime di Vichy lo condanna a morte in contumacia per tradimento, in luglio de Gaulle comincia ad organizzare Francia Libera (France Libre). Allinizio si tratta di suscitare la resistenza ai tedeschi a partire dai possedimenti coloniali, che la madrepatria ha più difficoltà a controllare; queste forze vengono poi collegate alle forze di resistenza francesi, e France libre diventa France combattante. In quegli anni de Gaulle incarna davvero la Francia libera di fronte al mondo in generale e allInghilterra in particolare anche grazie alla preziosa collaborazione del Capitano Teyssot, suo assistente dal 1942 al 1944. La sua preoccupazione è salvaguardare fin dallinizio gli interessi e limmagine della Francia durante e dopo il conflitto, a partire dalla garanzia del mantenimento dei possedimenti coloniali, senza perdere di vista un momento lonore e la grandeur francesi. Per garantire lindipendenza della propria organizzazione, de Gaulle volle che gli stessi aiuti finanziari che il Regno Unito forniva a France Libre fossero rimborsabili - e furono effettivamente rimborsati molto prima della fine della guerra. I rapporti di de Gaulle con Churchill sono spesso conflittuali e competitivi, ma sempre sostenuti da un forte rispetto reciproco. Altra è la situazione con Roosevelt: i due si detestano, e una battuta di de Gaulle con Churchill spiega in parte latteggiamento francese di fronte allarroganza dellamericano: Sono troppo povero per inchinarmi. La vittoria e la politica (1946 - 1958) Malgrado la scarsa collaborazione degli americani, de Gaulle riuscì a sbarcare ad Algeri nel maggio 1943. Lì crea con il generale Henri Giraud il Comitato francese di Liberazione nazionale (CFLN), per unificare la direzione dellImpero liberato, e ne fu presto al comando. Nel giugno 1944 il CFLN prende il nome di Governo provvisorio della Repubblica francese (GPRF) ed arriva a Parigi liberata il 25 agosto 1944. Con la Liberazione de Gaulle riconosce il diritto di voto alle donne francesi, ed avvia varie riforme, dalle nazionalizzazioni allistituzione di un sistema di sicurezza sociale moderno. Dal 3 giugno 1944 al 2 novembre 1945 è capo del governo provvisorio, e dal 2 novembre 1945 al 20 gennaio 1946 è presidente del consiglio. Ma la politica riprende il suo spazio e i suoi tempi, e luomo è impaziente, e non approva la costituzione della Quarta repubblica. Così nel gennaio 1946 de Gaulle si dimette, e nel 1947 fonda il suo movimento politico, il Rassemblement du Peuple Français (RPF), con lobiettivo di trasformare la politica francese. Esso raccoglie grandi consensi elettorali tra il 1947 e il 1948 (35% dei voti alle municipali, 42% tra i senatori eletti), tuttavia rigettando in blocco il sistema della Quarta Repubblica, viene a sua volta emarginato dagli altri partiti politici. Progressivamente perde quindi importanza, diversi suoi deputati abbandonano il partito e alle elezioni municipali del 1953 lRPF perde metà dei propri voti. Scontento dei risultati, de Gaulle si ritira dalla vita politica nel 1953 rimanendo appartato a Colombey-les-deux-Eglises. Gli restano accanto i sostenitori più fedeli come Jacques Chaban-Delmas, Michel Debré, Jacques Foccart,[2] Roger Frey, Olivier Guichard e André Malraux, i cosiddetti baroni del gollismo che avranno un ruolo eminente negli anni successivi. Rientra in scena allorché la crisi delle dominazioni coloniali successiva alla fine della guerra bussa anche alle porte della Francia. I fallimenti in Indocina e in Algeria travolgono la Quarta Repubblica, in particolare la vicenda algerina, gestita in modo maldestro dai governi di coalizione e causa principale della crisi costituzionale del 13 maggio 1958. Il 1º giugno 1958 de Gaulle è nominato Presidente del Consiglio, con poteri quasi equivalenti a quelli della prima Costituente. Come aveva annunciato, utilizza questo potere per far redigere una nuova Costituzione sulla base delle idee enunciate nel Discorso di Bayeux. Questa Costituzione mira ad arginare la cosiddetta dittatura parlamentare (cioè quellassetto istituzionale per il quale il potere di veto delle minoranze parlamentari, in unAssemblea estremamente frazionata e rissosa, finisce per paralizzare le possibilità di azione dellesecutivo, condanna i governi allinstabilità e genera una politica caotica), prevedendo una notevole concentrazione di poteri nelle mani dellesecutivo (Presidente della Repubblica e governo da lui nominato) a discapito del Parlamento. Il presidente della Repubblica, in base agli articoli 6 e 7 della Costituzione, è eletto da un collegio di grandi elettori. La nuova Costituzione, approvata con il 79,25% di voti favorevoli nella Francia Metropolitana al referendum del 28 settembre, segna il passaggio della Francia alla Quinta Repubblica con i poteri dellesecutivo fortemente rafforzati. Le elezioni dellAssemblea nazionale del 23 e 30 novembre (rispettivamente, primo e secondo turno elettorale) accordano una larga maggioranza ai partiti gaullisti. Il 21 dicembre de Gaulle è eletto Presidente della Repubblica con oltre il 78% dei voti dei grandi elettori. L8 gennaio 1959 allEliseo avviene il passaggio delle consegne con René Coty, lultimo presidente della Quarta Repubblica. Presidente della Quinta Repubblica (1959 - 1969) Assunta la presidenza, de Gaulle persegue quelli che considera gli obiettivi strategici della Francia: misure economiche di sostegno alleconomia (con lintroduzione del nuovo franco); forte affermazione, nel pieno della guerra fredda, dellindipendenza della Francia sia dal blocco sovietico (de Gaulle è profondamente e radicalmente anticomunista), sia dal dominio statunitense sullEuropa (e a questo scopo dota la Francia di proprie risorse nucleari - la force de frappe - e pone il veto allingresso dellInghilterra, considerata la longa manus degli USA in Europa, nella CEE), nel 1964 la Francia riconosce la Repubblica Popolare Cinese; concessione dellindipendenza allAlgeria (nel 1962, sulla base di un referendum popolare), nella forte consapevolezza che la guerra dAlgeria non può essere vinta, nonostante la forte e violenta opposizione di una parte dei francesi (rivolte dei pieds-noirs, terrorismo dellOAS, tentativo di putsch dei generali di Algeri) nellaprile del 1961 ed attentati alla stessa persona di de Gaulle, in particolare il 22 agosto 1962, quando il generale sfugge a un attentato a Clamart insieme alla moglie, al genero (allepoca colonnello) Alain de Boissieu e lautista, perpretrato dallOAS e organizzato da Jean-Marie Bastien-Thiry, che per questo motivo fu lultimo condannato a morte per fucilazione (la pena di morte in Francia avveniva unicamente tramite la ghigliottina, tranne nei casi di crimini contro la sovranità dello stato nei quali era prevista la fucilazione). La riforma del 1962 Nel 1962 de Gaulle propone un emendamento agli articoli 6 e 7 della Costituzione per consentire lelezione diretta del Presidente della Repubblica, nonostante la forte opposizione di quasi tutte le forze politiche rappresentate allAssemblea nazionale. Di fronte a ciò, la procedura di riforma costituzionale (che, regolata dallarticolo 89 della Costituzione, richiedeva - e tuttora richiede - almeno unapprovazione a maggioranza di entrambe le camere) si rivela irta di ostacoli. Charles de Gaulle decide allora di ricorrere al potere presidenziale - previsto dallarticolo 11 della Costituzione - di indire un referendum popolare su proposta del governo concernente, tra laltro, un progetto di legge riguardante lorganizzazione dei pubblici poteri. LAssemblea nazionale, per reazione al colpo di mano del presidente, sfiducia il governo di Georges Pompidou (5 ottobre) e de Gaulle decide di indire nuove elezioni. Anche se la forzatura della norma costituzionale è abbastanza evidente (larticolo 11 si riferisce a leggi ordinarie, mentre le riforme della costituzione richiedono la procedura rinforzata di cui allarticolo 89), il 28 ottobre lemendamento viene approvato dal corpo elettorale, con il 62,25% dei voti. Le successive elezioni politiche del 18 e 25 novembre vedono una notevole affermazione gollista. Adito dal Presidente del Senato il Conseil Constitutionnel (6 novembre 1962) contro tale forzatura costituzionale, questo risponde che non è competente a giudicare questa questione perché il suo compito di giudicare in conformità della Costituzione le leggi organiche e le leggi ordinarie si ferma davanti alle leggi adottate dal popolo mediante Referendum. Ciò risulta dallo spirito della Costituzione che ha fatto del Conseil Constitutionnel un organo regolatore dei pubblici poteri che visiona unicamente le leggi votate dal Parlamento e non anche quelle adottate dal popolo con Referendum, le quali costituiscono lespressione diretta della sovranità nazionale.[3] Il secondo mandato presidenziale Nel 1965 si conclude il primo mandato presidenziale di de Gaulle e si svolgono le prime elezioni presidenziali a suffragio universale diretto. Al primo turno de Gaulle si ferma al 44,65% dei voti ed è costretto al turno di ballottaggio da François Mitterrand, secondo con il 31,72% dei voti, anche a causa della candidatura del centrista Jean Lecanuet, terzo con il 15,57% dei voti. Al secondo turno de Gaulle ottiene un nuovo mandato settennale, con il 55,20% dei voti. Continua a promuovere energicamente lindipendenza e un forte ruolo della Francia in politica estera: mantiene il rifiuto allentrata della Gran Bretagna nella CEE e sostiene lEuropa delle nazioni contro ogni modello di Europa sovranazionale, immaginandola imperniata sullasse franco-tedesco ed estesa, in prospettiva, dallAtlantico agli Urali; condanna lintervento statunitense contro i comunisti in Vietnam (in questa chiave, nel 1966 ritira la Francia dal comando militare integrato della NATO ed espelle tutte le basi statunitensi dal territorio francese, pur continuando a partecipare allAlleanza atlantica); nel 1967 dichiara lembargo contro Israele per la guerra dei sei giorni fulmineamente condotta (e vinta) contro lEgitto. La fase di forte inquietudine sociale culminata nel Maggio francese pare riportare de Gaulle ai tempi dellappello del 18 giugno o della guerra dAlgeria; inizialmente sceglie di allontanarsi da Parigi per incontrarsi a Baden Baden con il generale Jacques Massu, comandante delle forze francesi in Germania. In sua assenza, il primo ministro Georges Pompidou riesce a padroneggiare la situazione, e al rientro di de Gaulle, un milione di sostenitori del gollismo sfila per Parigi. Il Presidente scioglie lAssemblea nazionale e stravince le elezioni del giugno 1968, con il partito gollista che ottiene 358 seggi su 487. Ma lanno dopo il Presidente perde, e con uno scarto minimo, un referendum su questioni relativamente banali (il trasferimento di alcuni poteri alle regioni e la trasformazione del Senato - che in Francia non ha mai avuto grande rilievo istituzionale - in sede di rappresentanza di organizzazioni professionali e sindacali regionali). Ma dissentono con lui perfino alcuni autorevoli membri del governo come Valéry Giscard dEstaing, e nellindire il referendum, de Gaulle preannuncia che, in caso di esito negativo ne trarrà tutte le conseguenze. Charles de Gaulle a quasi ottantanni, è entrato gloriosamente nella storia della Repubblica francese e sceglie egli stesso quando e come uscirne. Preso atto dei risultati del referendum, alle ore 0:11 del 28 aprile 1969 annuncia le proprie dimissioni con effetto immediato da mezzogiorno. Dopo un breve soggiorno in Irlanda (da dove vota per corrispondenza per il nuovo Presidente) si ritira a Colombey-les-Deux-Églises e lavora al séguito delle sue Memorie. Muore lanno dopo, il 9 novembre 1970. Nellannunciare la sua morte in televisione, il nuovo presidente della Repubblica Georges Pompidou pronuncia la frase: La Francia è vedova.[4] Bibliografia (FR) Charles de Gaulle, La discorde chez lennemi, 1ª ed., Paris, Berger-Levrault, 1924. (FR) Charles de Gaulle, Le Fil de lépée, 1ª ed., Paris, Berger-Levrault, 1932. (FR) Charles de Gaulle, Vers larmée de métier, 1ª ed., Paris, Berger-Levrault, 1934. (FR) Charles de Gaulle, La France et son armée, 1ª ed., Paris, Plon, 1938. (FR) Charles de Gaulle, Trois études, 1ª ed., Paris, Berger-Levrault, 1945. (FR) Charles de Gaulle, Mémoires de guerre, 1ª ed., Paris, Plon, 1954-1959. (FR) Charles de Gaulle, Discours et messages, 1ª ed., Paris, Plon, 1970. (FR) Charles de Gaulle, Mémoires despoir, 1ª ed., Paris, Plon, 1970-1971. (FR) Charles de Gaulle, Lettres, Notes et Carnets, 1ª ed., Paris, Plon, 1980-1997. Opere su Charles de Gaulle[modifica | modifica sorgente] (FR) Maurice Agulhon, De Gaulle : histoire, symbole, mythe, Paris, Plon, 2000. (FR) AA.VV., Dictionnaire de Gaulle, Paris, R. Laffont, 2006. (FR) Serge Berstein, Le gaullisme, Documentation photographique n° 8050, Paris, La Documentation française, 2006. 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Levoluzione di un presidenzialismo extra-costituzionale, Donzelli, 2009. ISBN 978-88-6036-304-6. fonte wikipedia
Posted on: Thu, 21 Nov 2013 16:57:25 +0000

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