Cosa fare per le Attività economiche della nostra - TopicsExpress



          

Cosa fare per le Attività economiche della nostra Comunità? Nella mia precedente lettera ponevo la domanda di cosa avessero fatto e stessero facendo le nostre Amministrazioni comunali per aiutare le aziende al fine di stimolarne la sopravvivenza e la presenza nella nostra comunità. La prima risposta mi perviene dal Segretario della UIL di Imola Giuseppe Rago: “Negli ultimi dieci giorni 23 richieste di cassa integrazione per un totale di 600 lavoratori e in 9 casi su 10, finito il periodo di cassa integrazione, si passa ai licenziamenti. Mentre in città si continua a discutere di cose di poco conto,sembra ci sia la corsa a mettere i bastoni tra le ruote alle aziende”. Allora anche altri autorevoli “addetti ai lavori” riscontrano quanto dal sottoscritto evidenziato. Non si tratta quindi di isolate opinioni di un cittadino imolese, polemico e bilioso!!! Non sono né polemico né bilioso, semplicemente sono teso e fortemente irritato perché a sei mesi circa dall’insediamento della nuova Amministrazione comunale con un Assessorato a ciò addetto (aggiungiamo poi il Comitato dei Saggi) nessuna idea, nessuna proposta è scaturita . Che Imola fosse già in crisi devastante, lo confermano i dati al 31 Marzo dell’Osservatorio economico del Circondario. Non era forse opportuno effettuare, unitamente alle Rappresentanze economiche , una seria e rigorosa mappatura circa la situazione economica ed industriale delle Attività del nostro Territorio? Definirne lo stato di salute, individuare quelle che potevano superare le attuali e future avversità con le proprie forze; individuare le attività che, pur in momentanea difficoltà, con qualche “fasciatura” potevano reggere anche nel prossimo futuro ed infine quelle in stato comatoso già fuori mercato. Conosco bene che aiuti determinanti possono essere solo quelli conseguenti a sane e credibili scelte di politiche economiche a livello centrale, ma in momenti oltremodo difficili come quelli attuali e prossimi, pure serie e concrete strategie portate avanti a livello locale, provinciale e regionale possono essere di grande aiuto. Non mi si dica che risorse a questi livelli non sono disponibili. Si smetta di sperperare in iniziative demagogiche e per nulla produttive, si riduca la burocrazia dello Stato, ma altresì del Comune, della Provincia, della Regione che nella nostra realtà, per le piccole aziende, comporta l’equivalente di oltre 300 ore di lavoro (vedi recente ricerca di Unindustria Bologna). Essendo poi il nostro tessuto industriale costituito anche da un gran numero di piccole Aziende, la nostra Amministrazione comunale, unitamente alle Organizzazioni economiche di riferimento, dovrebbe promuovere una forte opera di convincimento al fine di ottenere unificazioni e fusioni tra queste in quanto, oggi e ancor più domani, senza “massa critica”, non si sopravvive nel mercato globale.
Posted on: Tue, 01 Oct 2013 20:47:47 +0000

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