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[DA LEGGERE E PASSARE ALLA FIRMA...] - 400 MILA DICONO: LA CARTA NON È LORO - (di Antonio Padellaro) Accompagnato dalle firme di Francesco Rosi e di Paolo Sorrentino, l’appello del Fatto per salvare la Costituzione sfiora quota 400 mila: un risultato che nessuno poteva immaginare quando poco più di un mese fa ci ribellammo all’idea che la Carta fondamentale della democrazia repubblicana potesse essere cambiata e forse anche stravolta nelle segrete stanze da comitati di presunti “saggi”. Straordinario il numero e straordinario lo slancio di tanti scrittori, giornalisti, donne e uomini del mondo della ricerca , della cultura e dello spettacolo che hanno fatto sentire la loro voce di cittadini come centinaia di migliaia di altri cittadini. Comprendere cosa c’è dentro questo mare di adesioni potrebbe aiutare la politica e le istituzioni a ritrovare un contatto con quel Paese che dicono di rappresentare. Poiché dubitiamo che ne avranno voglia, cerchiamo di aiutarli. *** “Chi sono i mandanti di queste malvagità?”, si domandava pochi giorni fa su queste pagine Adriano Celentano, denunciando lo scandalo delle navi-mostro che sfregiano Venezia. Basta guardarli, Adriano. Perlopiù politicanti di mezza tacca con la loro corte di burocrati in carriera pronti a timbrare qualsiasi nefandezza. Piccoli uomini spesso incolti a cui sono stati affidati immensi patrimoni dell’umanità. La domanda è questa: perché mai la sublime eredità che ci è stata consegnata dalla storia, di chi ha costruito città meravigliose, realizzato i più fantastici capolavori, innalzato cupole e torri come inni alla bellezza e all’armonia, perché mai di tale incommensurabile tesoro devono oggi occuparsi mani rapaci e teste mediocri? Con quale diritto, per tornare agli scempi veneziani, si possono autorizzare bestioni da 130 mila tonnellate alti venti piani a violentare il Canal Grande? Con il diritto della legge, prontamente rispondono le mezze tacche, esibendo permessi e nulla osta opportunamente vistati da altre mezze tacche di una tacca sopra. E il Ponte Vecchio affittato per una festicciola elegante? E l’incuria che risommerge Pompei? E il parco dell’Appia Antica butterato dagli abusi di lusso? E le coste calabresi cancellate dal cemento e ridotte a disastro dell’umanità? Se fossimo una nazione vera, da quel dì avremmo dovuto circondare con i forconi i palazzi dove si concepiscono tali lordure gridando: maledetti, avete distrutto ciò che non era vostro. Ma il sonno della ragione sembra prevalere e la nazione si perde nei cavilli per salvare Berlusconi. Non tutti per fortuna. *** Un discorso analogo, se ci pensiamo, può essere fatto riguardo alla Costituzione della Repubblica. Essa di chi è? Prima di tutto di chi l’ha realizzata, proprio come fosse un grande monumento o un capolavoro dell’arte (non è stata forse definita “la più bella del mondo”?). I Costituenti l’hanno affidata al popolo italiano poiché a esso appartiene “la sovranità” che esercita “nelle forme e nei limiti della Costituzione” (articolo 1). Dunque, la Costituzione non è certo dei “saggi”. E neppure del Parlamento che può modificarla solo dopo una procedura complessa per poi sottoporla a un successivo referendum nel caso le modifiche non abbiano avuto il sì dei due terzi delle Camere. E allora perché “saggi” e Parlamento mettono le mani su qualcosa che non gli appartiene cambiando l’articolo 138 in una scorciatoia (proprio quello studiato per evitare i colpi di mano) senza averne prima parlato con il popolo? Penso che grandi registi come Rosi e Sorrentino, e gli altri 400 mila cittadini come loro, abbiano firmato l’appello del Fatto , preparato da personalità del diritto e della società civile (da Lucarelli a Ingroia a don Ciotti solo per citarne alcuni), solo perché vogliono essere sicuri che la Legge Fondamentale dei loro diritti e doveri non venga stravolta con qualche sotterfugio. E penso che non siano contrari a prendere in considerazione qualche necessaria modifica (per esempio la riduzione del numero dei parlamentari) purché tutto avvenga alla luce del sole e con una qualche forma di consultazione preventiva dei cittadini. Per tutti questi motivi, sabato prossimo, 7 settembre, alla Festa del Fatto Quotidiano nel Parco La Versiliana di Marina di Pietrasanta verrà annunciato che le firme raccolte saranno consegnate al Presidente della Repubblica e ai Presidenti delle Camere perché ne facciano l’uso migliore. Quattrocentomila italiani vigileranno, soprattutto adesso che con il Caimano disperato tutti i colpi di mano sono possibili. Se poi riusciremo a essere 500 mila (si firma sul sito il fattoquotidiano.it ), come chi scrive un mese fa aveva incautamente (ma non troppo) sperato, tanto meglio. Forza.
Posted on: Sun, 01 Sep 2013 07:54:05 +0000

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