DIFENDIAMOCI DAGLI DEI (Compendio del libro originale di - TopicsExpress



          

DIFENDIAMOCI DAGLI DEI (Compendio del libro originale di Salvador Freixedo) Ritengo molto interessante il pensiero di questo autore sulle religioni e il mondo extrafisico in generale, connaturato all’attualità del fenomeno UFO. Salvador Freixedo, spagnolo di origine, è stato un prete cattolico gesuita che ha lavorato per la diffusione della fede cristiana sul campo per molti anni in America Latina, particolarmente nel Centro America come insegnante ad altissimo livello, essendo anche studioso delle religioni, antropologo, sociologo e paraspicologo. Ad un certo punto della sua vita, dopo esperienze sempre più negative e riflessioni sulla involuzione dell’umanità in generale, piuttosto che sulla sua evoluzione coscienziale nonostante le religioni, si è incamminato su una strada di ricerca e di conoscenza fuori dalle ideologie dominanti religiose o laiche per trovare una sua verità. E’ stato molto perseguitato, sia dalla Chiesa che dalle autorità civili e i suoi libri che hanno iniziato ad essere pubblicati dalla fine degli anni ’60 del novecento, sono stati tolti dalla circolazione, tanto che sono pressoché introvabili in forma stampata. Non condivido completamente il pensiero di Freixedo, anche se anch’io sono giunta più o meno alle stesse conclusioni per strade e esperienze diverse, soprattutto la sua perentorietà che, a volte, può apparire una ricaduta nel dogmatismo proprio della religione. Tuttavia credo che questo autore possa dare stimolo alla riflessione e alla conoscenza affinchè le coscienze umane più mature possano elaborare un pensiero proprio,creativo, sottratto il più possibile alle negazioni e alle manipolazioni degli “dei”. Poiché il testo originale spagnolo è corposo e molto impegnativo, mi è parso opportuno inserirlo nel sito, suddiviso in più “puntate” per renderne più facile e gradevole la lettura. Quella che segue è la prima parte dalla quale, senza riserva alcuna, emerge la concezione maturata da questo autore che, in ogni caso, ha pagato duramente la sua “sovversività.” Prima parte La teologia dell’unico vero Dio è falsa; la teologia dei falsi Dei è quella vera. Questa non è una professione di ateismo così come, fin dall’inizio, vogliamo dire che non concediamo la nostra fede al dio del Pentateuco come Unico Dio Universale poiché lo consideriamo come uno dei tanti dei minori che, lungo il corso della storia del pianeta, hanno utilizzato gli esseri umani. Sì, il dio cristiano di cui si parla nella Bibbia è esistito, ma non è il buon padre al quale siamo stati obbligati a credere e, ancor meno, il Dio universale, creatore di tutto il Cosmo. E’ semplicemente un usurpatore in più che, come tanti altri simili a lui, pretese di farsi passare per la Grande Energia Intelligente Creatrice di tutto l’Universo. Già in un’altra occasione avevo fatto la distinzione fra gli esseri razionali uguali o superiori all’uomo: uomini, superuomini, dei, DIO. I superuomini sono fondamentalmente come tutti gli altri, ma sono preparati a compiere una grande missione e, a questo scopo, sono dotati di qualità eccezionali. Alcuni di loro vengono preparati fin dalla nascita; altri acquisiscono queste qualità ad un dato momento della loro vita quando sono scelti da qualcuno di questi esseri che chiamiamo dei. Zoroastro, Budda, Maometto, Mosé, Confucio, Lao Tse, ecc. appartengono a questa categoria fino a dare l’impressione che in loro ci sia una parte della natura divina, una specie di ibrido fra uomo e dio e sono stati strumenti per la realizzazione sulla Terra e nelle società umane delle volontà e dei desideri di questi esseri extraumani. Gli dei, invece, non appartengono alla razza umana. Alcuni di loro hanno il potere di manifestarsi come terrestri - e lo hanno fatto in infinite occasioni, fino a convivere intimamente con noi quando ciò è stato confacente per i loro enigmatici propositi - ma, compiuta la loro missione o raggiunto i loro scopi, ritornano al loro piano esistenziale in sintonia con le loro caratteristiche psichiche ed elettromagnetiche. Fra gli dei ci sono molte più differenze di quante ve ne siano fra gli uomini, sia nell’identità fisica del loro stato naturale, sia nel modo di manifestarsi a noi; al loro grado di evoluzione mentale e tecnologica, ed anche morale in quanto sembra che alcuni di loro siano molto più attenti di altri nell’interferire nel nostro mondo o a non interferirvi affatto. Possono provenire anche da altri pianeti, presumibilmente però, quelli che maggiormente interferiscono nella vita e nella storia dell’umanità sono della nostra stessa Terra. Mentre gli uomini, per molte che siano le differenze, appartengono tutti alla stessa razza umana, gli dei non appartengono ad un’unica specie di esseri e, se dobbiamo credere a quanto essi stessi ci fanno capire, provano una forte sfiducia reciproca, antipatie manifeste e battaglie dichiarate. Un esempio tipico di questo antagonismo e di queste battaglie lo riscontriamo nella ribellione che, secondo la teologia cristiana, Lucifero organizzò insieme a molti suoi seguaci contro Yahvé. I credenti che accettano come verità inconfutabili gli insegnamenti della Chiesa, dovrebbero sapere che tutte le grandi religioni ci parlano di battaglie simili fra i loro dei o fra un dio principale e gli altri minori. Per comprendere l’entità fisica degli dei e di molte altre creature non umane, ci si deve riferire alla fisica atomica e subatomica. Il “corpo” degli dei è elettromagnetico ed è composto di onde. Anche il corpo umano, in ultima analisi, è composto da onde condensate in materia solida, mentre quella che compone il corpo degli dei, pur essendo uguale alla nostra nella sostanza, è strutturata in forma molto più sottile, invisibile e impercettibile; non solo ma essi hanno, diversamente da noi, la capacità di dominare la loro materia, adottando forme più o meno evanescenti così da rendersi più o meno percepibili ai nostri sensi, a loro discrezione. Per quanto riguarda la loro ubicazione nell’Universo, poiché il loro piano di esistenza o “vibrazionale” non coincide con il nostro, può benissimo essere che il nostro pianeta sia anche il loro. Molti possono vivere - e di fatto lo fanno - qui tra gli umani, senza che noi li si possa percepire con i nostri sensi ordinari. Non è incredibile se pensiamo che l’aria, pur essendo un corpo fisico per quanto rarefatto, ma della stessa sostanza di una pietra, è completamente invisibile ai nostri occhi e le onde della televisione che inondano le nostre case divengono visibili tramite un apparecchio predisposto ad hoc. Possiamo dire che non stanno da nessuna parte o ovunque, dato che le leggi fisiche a cui obbediscono sono diverse da quelle che conosciamo, considerato che la nostra concezione di spazio e tempo è ancora molto imperfetta e dobbiamo convincerci di non essere gli unici abitanti intelligenti del pianeta. La scienza ufficiale nega ovviamente l’esistenza di questi dei, queste energie, in quanto sfugge al suo controllo, alla sua dimostrabilità e sperimentabilità di laboratorio; tuttavia molti scienziati, particolarmente le ultime generazioni di fisici, in privato, sono molto più aperti e possibilisti all’argomento che resta, invece, terreno privilegiato delle religioni, inclusa la cristiana. Nella maggioranza delle religioni questi esseri sono generalmente definiti “spiriti”,sia pure con tanti nomi diversi e tipologie differenti, in quanto sono sempre tenute in considerazione le grandi differenze esistenti fra di essi. I Greci e i Romani sono stati coloro che più si sono avvicinati alla realtà nel chiamarli semplicemente “dei”, sebbene riconoscessero che questi spiriti potevano assumere forme corporee e che ci fossero anche tutta una serie di deità minori, soggette agli dei maggiori. Anche il Cristianesimo accetta l’esistenza di questi spiriti: ne parla costantemente nella Bibbia e in tutti gli insegnamenti del magistero cristiano nel corso dei secoli. Li chiama “angeli” o “demoni” e attribuisce loro grandi poteri. Di fatto, la storia sacra ci presenta alcuni di loro nel ruolo di ribelli contro Dio, così come la denominazione delle varie gerarchie: angeli, arcangeli, troni, dominazioni, potestà, cherubini, serafini…. sono la prova che la Chiesa ha un’idea molto chiara e concreta della loro esistenza. Ora è più che mai necessario che gli esseri umani prendano coscienza che questi spiriti non sono così buoni come per millenni ci è stato fatto credere. Infatti, Santa Madre Chiesa ci ha sempre detto che alcuni di loro - i demoni - sono perversi, nemici di Dio e dediti a deviare l’uomo dalla retta via. Soprattutto dobbiamo tenere presente che la stessa teologia insegna che la lotta fra gli angeli è iniziata prima che il mondo visibile fosse creato. La lotta, che trasformò alcuni di loro in demoni, non è ancora terminata perché la rivalità tra gli spiriti è ancora in atto, essendo essi molto gelosi dei propri ranghi e prerogative. Lo spirito che la Bibbia ci presenta come superiore a tutti, ma anche come creatore dell’Universo, non solo non lo è, ma non è né superiore, né diverso dagli altri angeli del Cristianesimo, di Giove o Baal, cioè è come gli dei delle altre religioni che si manifestavano ai loro popoli “eletti” per guidarli e “proteggerli”. Come abbiamo riscontrato, a questi esseri sovraumani piace “scegliere” un popolo attraverso il quale centrare i propri interventi sulla razza umana, positivi o negativi, a volte in modo attivo e diretto. In questa ottica l’Ebraismo e il Cristianesimo non hanno alcuna originalità. I Cristiani, come i fedeli di altre religioni, concentrati nello studio e nel compimento dei loro riti e dogmi, tenuti all’oscuro dai loro leaders religiosi delle credenze e riti di altri popoli, hanno ignorato e continuano a ignorare quei fatti storici che potrebbero seminare grandi dubbi sulla originalità e la validità del proprio credo religioso. In questa lotta che gli angeli scatenarono fra loro e che la teologia ci dice che culminò con la sconfitta di Lucifero, il grande vincitore risultò essere Yahvé che, a quanto pare, era il capo supremo di quella fazione di angeli che, in quel momento, stavano manifestandosi sul nostro pianeta. Da allora Lucifero dovette apparire come il Male e Yahvé come il Bene, così come nelle vicende umane, la storia è scritta e immortalata dai vincitori e i vinti sono presentati come nemici perversi giustamente sconfitti. Le mitologie di tutti i popoli non sono altro che i ricordi deformati di fatti accaduti migliaia di anni fa. Ad uno studioso della nuova teologia cosmica appare più che mai credibile che nell’antichità remota, ma anche in tempi più recenti, esseri sedicenti celesti, si manifestavano agli spaventati abitanti della Terra, dicendo di essere “dei”, o addirittura il dio creatore di tutto l’Universo. I nostri progenitori, al loro livello evolutivo, davanti ad una magnificenza e ad una potenza sovrumana, non dubitavano un istante di essere realmente alla presenza dei signori dell’Universo, ponendosi incondizionatamente al loro servizio E’ certo che questi fenomeni della manifestazione di un dio o di più dei si sia ripetuto in tutti i popoli di cui si abbia storia scritta. L’apparizione nelle manifestazioni collettive, o la illuminazione come processo individuale sono accaduti a tutte le latitudini, in tutte le culture, in tutte le epoche nel corso della storia umana. E’ un fatto storico accertato e indiscutibile che tutti i popoli, senza eccezione alcuna, abbiano obbedito ed onorato qualche dio che, in un modo e nell’altro si era manifestato ai loro predecessori ai quali aveva dato grandi insegnamenti (spesso come curare le malattie o svelando segreti della Natura), promettendo loro protezione se avessero obbedito ai suoi ordini o, più in concreto, seguito le norme di vita che dettava loro. La scienza e la religione hanno considerazioni diverse rispetto alle credenze dei popoli sulle apparizioni. La scienza in genere le considera creazioni soggettive originate dalla religiosità innata degli uomini, o addirittura allucinazioni frutto di uno psichismo alterato e ritiene che ciò che si presenta come “miracolo”, cioè come intervento diretto dello spirito, altro non sia che la fruizione cosciente o incosciente di una legge sconosciuta della Natura. Le religioni, volenti o nolenti, sono costrette ad ammettere che molte visioni o apparizioni sono accadute e accadono realmente e che, in un certo qual senso, le scavalcano, scavalcano le gerarchie, scompaginano sempre un po’ gli equilibri di potere e di controllo all’interno delle organizzazioni terrene, anche perché l’azione degli dei è spesso molto ambigua, incrementando il fanatismo da una parte e un esacerbato rifiuto del fatto dall’altra. L’esperienza di essere stati “adottati” da un dio è comune a quasi tutti i popoli dell’antichità con l’obbligo però di sottostare a certe condizioni, la principale delle quali consisteva nella richiesta di sacrifici sanguinari di vario tipo in cambio di protezione, peraltro non sempre efficace. Certamente non tutte le mitologie e le leggende folkloristiche dell’antichità sono supportate da prove documentali, tuttavia non si può negare che molti popoli, separati da migliaia di anni e da migliaia di chilometri, abbiano avuto credenze e praticato riti molto simili, tanto da far pensare ad una origine comune, ad una stessa matrice. E’ il caso delle analogie storiche e dottrinarie fra gli Ebrei del Vecchio Testamento e gli Aztechi a tremila anni di tempo e diecimila chilometri di distanza. Ad entrambi, il loro “dio protettore” impose di lasciare il luogo natio per andare in una “terra promessa”, sotto il suo diretto comando. Gli Ebrei errarono per il deserto 40 anni, guidati da Yahvé che li accompagnava nella forma di una colonna di fuoco e fumo che illuminava il cammino durante la notte e faceva ombra durante il giorno, aiutandoli a superare le difficoltà che incontravano nel cammino. Per gli Aztechi è stata sicuramente più dura la peregrinazione che è durata ben duecento anni. Il “ dio padre protettore” Huitzilopochtli li accompagnò in forma di grande aquila bianca dal loro insediamento naturale, che si presume sia stato fra l’Arizona e l’Utah, fino all’attuale centro di Città del Messico, allora piccola isola del lago Texcoco e lì si arrestarono perché apparve loro l’aquila che divorava il serpente, secondo la profezia divina che li aveva messi in moto. Entrambi i popoli “eletti” dovettero affrontare, combattere e molto spesso annientare numerose tribù o etnie che abitavano la “terra promessa” prima del loro arrivo. La Bibbia è la narrazione storica di questa conquista: gli Amorrei, i Filistei, i Gebusei, i Gaboniti, gli Amalechiti hanno la loro controparte americana nei Chichimechi, Daxtechi, Xochimilchi, Tepanechi. Una volta stabiliti nella “terra promessa”, iniziarono a moltiplicarsi velocemente, divennero molto potenti e sottomisero tutti i loro vicini, raggiungendo l’apice dello sviluppo circa due secoli dopo. Sia gli Ebrei che gli Aztechi erano stati indottrinati, marchiati dal rito della circoncisione e, tanto Yahvé che Huitzilopochtli esigevano dai loro popoli sacrifici di sangue. Fra gli Ebrei era di animali, dopo la remissione del sacrificio di Abramo del figlio Isacco, ma fra gli Aztechi era sangue umano. Nella dedicazione del tempio di Tenochtitlan, secondo gli storici, si sacrificarono diverse migliaia di prigionieri, strappando dal petto il cuore ancora palpitante per propiziare Huitzilopochtli. Tuttavia, se non in forma rituale, anche fra gli Ebrei il sangue umano scorreva a fiumi a causa delle lotte incessanti con gli altri popoli che Yahvé stesso incitava a fare; addirittura poi a volte il sangue era solo quello del popolo eletto quando “si accendeva la sua ira contro di loro”, il che accadeva abbastanza spesso. Entrambi i popoli furono dettagliatamente istruiti su come costruire un grande tempio nella terra promessa conquistata e questo comando lo si riscontra in altre apparizioni religiose nel corso della storia. Diego Duran, un frate francescano che scrisse le cronache dei primi colonizzatori delle Americhe riporta, con tutta la prevenzione possibile verso quei pagani demoniaci, la tradizione orale del popolo azteco secondo la quale i suoi antenati, a mano a mano che avanzavano verso sud, sempre seguendo la grande aquila bianca che li guidava dal cielo, la prima cosa che avrebbero dovuto fare appena arrivati in un luogo, era di costruire un piccolo tempio in cui custodire l’arca che trasportavano e mediante la quale comunicavano con il loro dio. La presenza dell’arca che, come per gli Ebrei, rappresentava il vincolo che li legava al loro dio protettore, fa presupporre che questi “spiriti che stanno nell’alto dei Cieli”, come li chiama San Paolo, abbiano uno stesso cliché, probabilmente una necessità particolare allorquando si affacciano nel nostro mondo e nella nostra dimensione. Se Yahvé ha avuto la sua controparte americana in Huitzilopochtli, il Cristo giudaico l’ha avuta con Quetzalcoatl, il messaggero di dio, istruttore e salvatore del popolo azteco che è apparso in questo mondo in modo misterioso, è stato apparentemente un uomo come lui; se n’è andato in modo altrettanto misterioso. Entrambi promisero che un giorno sarebbero ritornati. Una inconfutabile prova della esistenza degli dei è l’accadimento storico della nascita e della successiva espansione della religione dei Mormoni, quasi contemporaneo a noi e documentato da un atto notarile. Joseph Smith era un giovane che nel 1823 viveva vicino alla città di Elmira nello Stato di New York e un giorno, durante una pausa del suo lavoro di contadino, mentre stava pregando, gli apparve una figura luminosa e “celestiale” che disse di essere l’angelo Moroni. Questo essere si manifestò diverse volte e lo istruì su ciò che, in futuro, avrebbe dovuto fare, soprattutto sulle idee religiose che voleva fossero diffuse fra familiari e vicini. L’angelo Moroni promise a Smith che gli avrebbe dato delle lamine d’oro, scritte in carattere antichi, ma che gli avrebbe insegnato a decifrare, sulle quali era scritta la storia di antichi popoli, arrivati via mare dall’Europa, che già avevano vissuto in Nord America, nonchè enunciazione dottrinarie che Smith e i suoi seguaci avrebbero dovuto sostenere. Effettivamente quelle lamine d’oro furono trovate e Smith per due volte, si presentò con dieci testimoni da un notaio per autenticarne sostanza, peso, forma e contenuto, esaminate da ogni genere di esperti. Come gli aveva detto l’angelo Moroni, dopo la traduzione e la certificazione le lamine, collocate nel posto concordato, sparirono definitivamente. Il loro messaggio però costituisce la maggior parte delle “sacre scritture” della Chiesa Mormone che incominciò ad estendere la nuova religione come “Chiesa di Gesù Cristo dei santi dell’ultimo giorno”, essendosi innestata sul preesistente credo cristiano con un intento “rinnovatore” secondo i Mormoni, “eretico” secondo le confessioni cristiane tradizionali. In questo avvenimento ci sono state le prove concrete, dimostrabili da un punto di vista strettamente storico, dell’apparizione di un essere extraumano ad un mortale che viene indottrinato ampiamente su tutta una serie di credenze e di riti che, nel caso in questione, per esempio, hanno avuto una forte espansione, nonostante gli innumerevoli ostacoli posti dai praticanti di altre religioni classiche secolari. Queste apparizioni non sono rare, né tantomeno uniche; a molti altri esseri umani comuni, non solo fondatori o riformatori di religioni, possono capitare, solo che questi casi generalmente non vengono presi in considerazione perchè giudicati come allucinazioni o forme di disturbo mentale e può, alcune volte, essere così. Tuttavia non solo nel Cristianesimo, ma anche in ogni altra religione, questi contatti dichiarati, hanno spesso un certo grado di obiettività, considerato che l’intromissione diretta e visibile degli dei nella vita degli uomini può accadere anche al di fuori del contesto religioso, per esempio sotto forma di “spiriti guida” “maestri”, “extraterrestri”, ecc. Il Maestro Rosso della Luna chiama Jins (in Italiano genio, folletto o deità minore) quegli esseri che frequentemente irrompono nelle vite umane. Per quanto strano possa sembrare, ci sono persone che hanno rapporti personali con questi Jins che si manifestano con identità fisica indistinguibile dall’uomo; il contatto non avviene solo in luoghi isolati, qualche volta anche nelle case. Il fenomeno UFO è un aspetto, un sintomo di questa costante comunicazione degli dei con i mortali ed è il mezzo che usano attualmente per mettersi in contatto con noi. E’ molto di più che la mera visita di signori abitanti di altri pianeti ed ha molta più relazione con la complessità delle religioni che con il viaggio di astronauti extraterrestri. La presenza nella nostra atmosfera di “oggetti volanti non identificati” è innegabile, testimoniata da migliaia, se non milioni di testimonianze in tutto il pianeta. Malgrado gli sforzi fatti per stabilire la loro provenienza, la loro costituzione fisica, le loro intenzioni, il loro metodo di propulsione e mille altre cose che li riguardano, fino ad oggi non si conosce con esattezza quasi nessuna di queste circostanze in quanto, dai dati che ci hanno fatto intendere e dai nostri studi, emerge tutta una serie di contraddizioni che, a volte, rasenta l’assurdo. Queste “apparizioni” sono avvenute, sia pure in circostanze diverse, in tempi passati più o meno remoti e, in parte, ci sono state tramandate dagli storici. Nonostante le variazioni di tempi, luoghi, forme e tecniche, si tratta dello stesso fenomeno e il nostro intento consiste nel mettere in relazione, o meglio nell’identificare gli avvistamenti moderni con le visioni che hanno costituito per secoli l’origine e l’essenza di tutte le religioni, compreso il Cristianesimo e di cui ci hanno parlato i mistici. Gli storici greci e latini, invece, ci hanno raccontato dei “prodigi”, ma gli stessi temi si riscontrano nei libri sacri di tutte le religioni. Nella visione degli antichi si potevano apprendere con maggiore chiarezza le loro intenzioni, poiché le entità manifestavano direttamente la loro volontà, indicando norme di comportamento collettive e individuali; a volte dichiaravano la loro vera identità; altre volte la dissimulavano, in ogni caso erano “comprensibili”. E’ vero che è difficile provare la veridicità obiettiva delle apparizioni dell’antichità; ma è altrettanto vero che per quelle odierne, per quanto più facilmente documentabili, invece è molto più difficile individuarne il contenuto ideologico. L’assimilazione delle visioni antiche alle moderne ci consente di approfondire la comprensione del fenomeno in quanto ci dota di una globalità di elementi di comparazione. Oggi non abbiamo alcun dubbio sul fatto che ciò che gli antichi chiamavano “dei” e che inserivano in un complesso sistema di credenze e riti, sia lo stesso che noi moderni definiamo “fenomeno UFO”. Nei tempi remoti, quelle Intelligenze credettero più opportuno manifestarsi con quelle modalità; mentre ai nostri, di fronte ad una umanità molto più avanzata culturalmente e tecnologicamente, ritengono più proficuo presentarsi in forme più accettabili e assimilabili dagli uomini di oggi poichè le loro intenzioni e le loro intromissione nelle nostre vite sono restate le stesse. Per addentrarci in questo studio è bene iniziare ad approfondire chi siano realmente questi dei di cui stiamo parlando; come sono; quali siano le loro qualità e i loro difetti; i rapporti che intercorrono fra loro e il Dio dell’Universo, Colui che molti di loro hanno voluto cancellare dalla mente e dal cuore degli esseri umani; quali siano i loro poteri e le loro debolezze; fin dove arrivano le loro conoscenze; quali siano le loro norme morali, se ne hanno; la loro relazione con il nostro continuum spazio-tempo, ecc:, ecc. Oggi la specie umana è giunta ad una certa maturità intellettuale e storica per cui può comprendere almeno alcune leggi cosmiche che reggono l’esistenza e il comportamento di questi esseri intelligenti non umani, che hanno avuto o ancora hanno interesse a dissimulare le loro vere intenzioni, e addirittura a condizionarci a negare la loro esistenza e, in molte occasioni, la loro presenza fisica in mezzo a noi. albarosa.it/index.php?option=com_content&view=article&id=66&Itemid=73
Posted on: Fri, 25 Oct 2013 20:52:57 +0000

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