DIRITTO E RIVOLUZIONE Foucault rimprovera a Marx e ai marxisti di aver identificato il capitalismo alla logica del capitale e della sua accumulazione, laddove è impossibile separare economia e istituzioni. Esisterebbe, pertanto, un capitalismo economico-istituzionale, economico-giuridico. A partire da un capitalismo particolare costituito da un insieme economico-istituzionale si può intervenire con l’invenzione di nuove istituzioni, spingendo così il capitalismo a evolvere. E’ attraverso l’istituzione e la variazione istituzionale che il capitalismo si ristruttura, si modifica e arriva a superare crisi che sembravano catastrofiche e definitive. L’istituzionale e il giuridico non sono dell’ordine della sovrastruttura. Non sono collocati dentro un rapporto di pura e semplice espressione o strumentalità rispetto all’economia. Il giuridico è costitutivo del capitalismo, proprio perché l’economia è un insieme di attività regolate. I processi economici e il quadro istituzionale si sono resi necessari a vicenda, si sono modificati e modellati in un’incessante reciprocità. Giustamente Guattari sostiene che, dal punto di vista dei dominati, la fonte dell’istituzione non è il diritto statuale e legale ma la rivoluzione. Occorre sviluppare queste considerazioni delle quali sono ampiamente convinto dal momento che, per me, il diritto è esclusivamente un mondo di artifici che possono incidere sulla realtà esistente e produrne una nuova.
Posted on: Wed, 13 Nov 2013 17:38:13 +0000
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