Decadenza, Giunta riunita. Palma: Stabilità a rischio Continua - TopicsExpress



          

Decadenza, Giunta riunita. Palma: Stabilità a rischio Continua il braccio di ferro in Giunta per il regolamento: si decide tra voto palese e segreto. Letta se ne lava le mani: Separare la vicenda dal governo. Ma Palma lo gela: Se Berlusconi decade, a rischio la stabilità. E avverte: Violate le regole europee Sergio Rame - Mer, 30/10/2013 - 11:35 commenta A Palazzo Madama riprende lo scontro sulla decadenza di Silvio Berlusconi da senatore. La Giunta per il regolamento, presieduta da Piero Grasso, è tornata a riunirsi. Il presidente del Senato si deve assumere la responsabilità di scegliere, ha tuonato Pier Ferdinando Casini ai microfoni di Uno Mattina. Riunione della giunta per il regolamento del Senato Sul piatto ci sono le modalità di voto in Aula. CONTENUTI CORRELATI Pure i giudici si tradiscono: la Severino non è retroattiva E la Giunta è chiamata a decidere se seguire il regoilamento e usare il voto segreto oppure cambiare le carte in tavola per far fuori il Cavaliere e obbligare i senatori al voto palese. Qui il vero problema è la violazione delle procedure con le quali si cerca di ottenere la decadenza del Cavaliere: si tratta di gravi violazioni delle regole delle nostre istituzioni e di quelle dell’Unione europea, ha tuonato il presidente della commissione Giustizia del Senato Francesco Nitto Palma ricordando ai partiti che sostengono il governo Letta che, qualora Berlusconi dovesse cadere, si aprirebbe inevitabilmente la strada allinstabilità politica. La Giunta del regolamento del Senato si starebbe orientando verso il voto palese. Secondo quanto si apprende da membri dell’organismo, composto da quattordici senatori tra cui il presidente dell’assemblea di Palazzo Madama Pietro Grasso che la presiede ma che da prassi non dovrebbe votare, Linda Lanzillotta (Scelta civica) propenderebbe per il voto palese, dopo essersi riservata di prendere questa decisione a dibattito concluso. Nelle ultime ore Berlusconi ha chiesto al premier Enrico Letta di non rendere retroattiva la legge Severino sulla incandidabilità. Ma il capo del governo non intende entrare nel merito del dibattito fingendo di non sapere che, qualora dovesse passare la linea giustizialista, la sua maggioranza rischierebbe di cadere da un momento allaltro. La risposta è nel voto di fiducia che il governo ha ottenuto il 2 ottobre - ha spiegato Letta a Radio Anch’io - in quella richiesta di fiducia il pilastro era che l’Italia ha bisogno di un governo e che questo deve restare separato dalle vicende giudiziarie, quella era la base su cui il parlamento ha dato una ampia fiducia al governo. Il ministro per gli Affari regionali Graziano Delrio ha, poi, rimarcato la posizione di Palazzo Chigi annunciando che il Consiglio dei ministri, non metterà mai nero su bianco che la legge Severino non è retroattiva. Una linea che porta inevitabilmente allimplosione. Possono votare la decadenza in Aula, ma poi sia chiaro chi mina la stabilità. Se sarà un voto politico, nessuno si lamenti delle conseguenze, ha replicato Palma facendo notare in una intervista alla Stampa che, dopo la novità contenuta nelle motivazioni della sentenza della Corte di Appello di Milano, bisogna reinvestire la Giunta perché la possa valutare come organo. Nella sentenza è, infatti, spiegato che lincandidabilità è una sanzione lasciata all’autorità amministrativa. Il che è molto importante dal momento che il dibattito sulla incandidabilità verteva anche su questo. Noi dicevamo che è una sanzione, e quindi irretroattiva - ha continuato Palma - mentre altri ne negavano la natura di sanzione. Insomma, si tratta, rispetto a precedenti interventi, citati anche da Felice Casson per sostenere la tesi contraria, di una nuova interpretazione.
Posted on: Wed, 30 Oct 2013 11:14:15 +0000

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