E dopo la festa dei Gigli Nolani dove si balla e si canta… ! - TopicsExpress



          

E dopo la festa dei Gigli Nolani dove si balla e si canta… ! Comprendo la delicatezza del momento politico, la crisi finanziaria e quella economica, la difficoltà istituzionale, il blocco dei rapporti dialettici tra le forze sociali, l’evanescenza della politica, tutto comprendo e me ne faccio carico, ma insopportabile resta il silenzio della politica e della sinistra, in particolare, che nulla dice circa il rapporto Stato- Cittadino. E’ mai possibile che la sinistra italiana riduca questo rapporto, al combinato disposto, del dato elettorale nazionale, che nulla apporta alla efficienza del sistema democratico della rappresentanza, e della farsa di un sistema elettorale ( le primarie ) – buono per gli stupidi e gli stolti-, unico mezzo per eliminare chi contesta o non si allinei ai diktat del capo, lasciando, di contro, marcire, nella sentina del vascello Italia, le irrisolte questioni nazionali, i drammi del lavoro e della disoccupazione, la disperazione delle famiglie, la delinquenza senza limiti e una corruzione dilagante, nel pubblico e nel privato, senza soluzione di continuità. I mass media ci consegnano questi dati, assistiti da organi dello Stato ( Corte dei Conti ) : la spesa pubblica, in Italia, è quantificata in 800 Mld ( miliardi) di euro; la pressione fiscale ha raggiunto l’abnorme pressione del 55%, ovviamente, misurabile su quella parte del paese che si avvale di soggetti contribuenti in linea con le leggi d’imposta, a nulla influenzante la restante parte che delinque, ovvero, lasciando inalterata e indisturbata quella parte del paese che può continuare ad evadere e ad investire quell’illecito risparmio ( l’evasione ), puntando sull’acquisto in borsa dei titoli del debito pubblico ( Bot e CCT ) da loro stessi alimentato, realizzando forti guadagni, in tal modo, alimentando la spirale del differenziale debito pubblico – Pil che resta, quest’ultimo, al palo per l’assenza di investimenti e della necessaria, possibile, conseguente attività produttiva. E si cari lettori, che continuate a prestarmi attenzione, da questo gioco al massacro non ne usciremo, ovvero, la parte del paese, onesta, laboriosa e rispettosa delle leggi, sarà sempre più spogliata dei propri diritti, depauperata delle proprie sostanze ( redditi ) , ridotta al lastrico dalle dissennate politiche del sostegno al debito che non si ridurrà mai e che, quindi, alimenterà sempre più la spirale della pressione fiscale fino a farci morire d’inedia. Il debito pubblico in Italia è fortemente alimentato dagli interessi passivi prodotti dai titoli pubblici che sono prevalentemente nelle mani delle banche e nelle tasche dei grandi evasori, oppure, nelle pieghe dei grandi compensi – occulti- dei grand commis di stato e delle industrie. Ma chi ci guadagna in questo aberrante gioco al massacro ? Bisognerebbe chiederlo, da una parte, all’Europa e dall’altra parte, ai nostri governanti. Ma la prima è troppo distante e preoccupata a stabilire i nuovi equilibri di forza a vantaggio di una Germania piglia tutto e i secondi, troppo indaffarati e preoccupati a legittimare la casta e il principe di turno. Di fatto resta lo scenario sotto i nostri occhi : produzioni di beni e servizi trasferiti all’estero; mano d’opera a bassissimo costo, in casa nostra; svendita di beni pubblici al migliore offerente; esaltazione del mercato quale unico regolatore dei rapporti Stato- Cittadino ; una politica di bilancio dello Stato affidata ad un paradosso : non s’investe se non c’è la disponibilità finanziaria ; la Banca Centrale Europea , prestatore di ultima istanza, nei rapporti con il cittadino, con l’impresa, con il mondo produttivo, posta in Europa – a Francoforte - , influenzata dalla Bundesbank Tedesca, al servizio esclusivo dei grandi banchieri; l’euro suo legittimo figlio regolatore degli equilibri monetari tra i 17 dell’eurozona comprato e vassallo dei grandi banchieri. Ci stiamo giocando, in questo gioco al massacro, la Democrazia e la Repubblica Italiana. I Padri Costituenti e prima ancora gli Eroi del nostro Risorgimento restano muti nei loro sacrari . I cardini della stessa conquista rivoluzionaria borghese – libertà, fratellanza eguaglianza – sfumano e si annullano. Nessuno alimenta più la fiaccola della libertà, del diritto, della storia. Rincorriamo stupidamente i guitti della politica o chi, tragicamente, gioca con un suo succedaneo per salire la scala del potere. Mi sono rivolto ai politici locali – avellani- ( prevalentemente soggetti della sinistra ), alle istituzioni repubblicane locali – avellane – ( governanti ), alle forze dell’impresa, dell’economia ( imprenditori ), per disquisire di tali argomenti e mettere a confronto, in tutta umiltà, idee e proposte. Non mi e stato dato ascolto. I primi, troppo indaffarati a rincorrere i secondi sul piano delle beghe ; i secondi troppo impegnati a stabilire la prevalenza del dominus; gli ultimi, - non a caso, sordi, muti, ignorati- come buoi incappucciati girano legati alla noia della vacuità, preoccupati di consolidare quel poco che resta della vera economia e produttività, non hanno alcuna capacità relazionale. La scuola, come istituzione e come laboratorio del sapere, mi ha ospitato e ascoltato, ma la sua voce è troppo flebile per raggiungere i merli del castello, superarli ed entrare nelle spesse mura della torre centrale. E in questa parte di terra, consegnata all’oblio delle coscienze, non abbiamo neanche i gigli per poterli far ballare; come tante marionette restano gli uomini e le loro flaccide idee a ballare .
Posted on: Tue, 02 Jul 2013 10:28:19 +0000

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