Elenco caduti CAPPELLINI 26 Novembre 1917: affondamento - TopicsExpress



          

Elenco caduti CAPPELLINI 26 Novembre 1917: affondamento piroscafo/nave mercantile “Pontida” (armatore Ferrovie dello Stato) nelle acque di Varazze, per mano di una mina piazzata dal sommergibile tedesco UC-35. Da varie fonti sembra esserci stato un solo caduto: Bossa Gioacchino (Albo Caduti: Marinaio Carbonaio C.R.E.M., nato a Resina, capitaneria di porto di Torre del Greco) 1 Dicembre 1917: affondamento incrociatore ausiliario “Città di Sassari“, silurato per mano di un sommergibile austriaco. Al comando vi era il Capitano di Corvetta Del Greco Guido (sopravvissuto, nato a Firenze, Medaglia di Bronzo al valor Militare). Quasi tutto l’equipaggio si salvò, ma morirono 4 membri dell’equipaggio: Garetti Giulio (Albo Caduti: Capitano Medico di complemento Regia Marina, nato a Lagnasco, capitaneria di porto di Spezia) Arnaldi Antonio (Albo Caduti: Fuochista C.R.E.M., nato a Marciana Marina, capitaneria di porto di Portoferraio) Cannetiello Salvatore (Albo Caduti: Allievo Fuochista C.R.E.M., nato a Napoli, capitaneria di porto di Napoli) Garofali Dorico (Albo Caduti: Fuochista C.R.E.M., nato a Falconara Marittima, capitaneria di porto di Genova) 3 Dicembre 1917: affondamento nave mercantile “Carmen“, per siluramento. Vi furono circa 15 morti: Elenco caduti CARMEN 4 Gennaio 1918: affondamento piroscafo “Regina Elena“, per siluramento, nelle acque di Tripoli. 8 Gennaio 1918: affondamento piroscafo-passeggeri “San Guglielmo” per siluramento per mano di un sommergibile (U-63). 25 Gennaio 1918: affondamento piroscafo “Carignano“, presso Stromboli per attacco nemico. Vi perì il Capitano di lungo corso De Rossi Michelangelo, Medaglia di Bronzo al Valor Militare: Motivazione Medaglia di Bronzo: “Comandante del piroscafo CARIGNANO, con abile manovra e calma esemplare in differenti circostanze di luogo e di tempo riusciva due volte a salvare la propria nave da attacchi nemici. In un terzo attacco, dopo averla fino all’ultimo difesa, periva con essa, vittima cosciente del proprio dovere. (Presso Stromboli, 25 Gennaio 1918)”. De Rossi Michelangelo (Capitano di lungo corso, nato ad Alboro, Vercelli, decorato con Medaglia di Bronzo al Valor Militare) Podestà Giuseppe (Albo Caduti: Nostromo C.R.E.M., nato a Loano, compartimento marittimo di Savona) 4 Febbraio 1918: affondamento piroscafo “Lido” (*) nelle acque di Libia. 5 Febbraio 1918: affondamento incrociatore ausiliario “Caprera“, per mano di un sommergibile tedesco (U-64) al largo di Villajoyosa. Comandante della nave Tenente di Vascello Martini Luigi (sopravvissuto, nato a Milano). Vi perì invece il 2° Ufficiale Poli Alessandro (Sottotenente di Vascello C.R.E., nato a Genova), decorato con Medaglia di Bronzo al Valor Militare: Motivazione Medaglia di Bronzo: “Durante il combattimento del R.Incrociatore Ausiliario su cui era imbarcato e mentre questo colpito da siluro affondava, dava prova di molta serenità e coraggio, di cosciente abnegazione e d’alto sentimento del dovere. Largo di Villacoyosa, 5 Febbraio 1918″ 6 Febbraio 1918: affondamento piroscafo “Duca di Genova“, presso acque francesi, in seguito a siluramento per mano di un sommergibile tedesco 7 Febbraio 1918: affondamento piropeschereccio “G 32” (al momento dell’affondamento era una vedetta antisommergibili della Regia Marina) per mano del sommergibile UB-49, sulla rotta Livorno-Portoferraio 4 Marzo 1918: affondamento piroscafo “Quarnero” *in verifica 17 Marzo 1918: (nella notte tra il 17 e il 18 Marzo) affondamento piroscafo “Tripoli” (adibito al trasporto postale e non ufficialmente al trasporto truppe) in seguito a siluramento per mano di un sommergibile tedesco. Faceva rotta tra Golfo Aranci e Civitavecchia. Perirono circa 300 persone, tra cui parte della Brigata Sassari. Vi perì il Colonnello commissario C.R.E. Gandolfo Giacomo (nato a Imperia). Comandante della nave Tenente di Vascello Paturzo Giuseppe (sopravvissuto). La difficoltà nel ricercare il numero delle vittime (non avendo un elenco ufficiale) è dovuta a molti aspetti: il primo al fatto che su questo piroscafo si imbarcavano sia civili, che militari (e questi ultimi spesso non registrati al momento dell’imbarco). Il secondo è la data di affondamento che coincide con almeno altre 2 navi affondate negli stessi giorni (Prometeo e Linz); infine il terzo aspetto è la trascrizione errata di cognomi e nomi. Tuttavia sembra che il numero più preciso sia di 288 morti (dal libro di Enrico Alessandro Valsecchi “L’affondamento del Tripoli”). Desidero ringraziare la Casa Editrice Fratelli Frilli Editori per la cortese collaborazione, il Signor Massimo Velati per avermi fornito la foto/cartolina del Tripoli ed il Signor Guido Corrias per aver trovato i caduti sul Tripoli nativi della Sardegna: Elenco Caduti TRIPOLI 18 Marzo 1918: affondamento nave mercantile “Prometeo“, in seguito a bombardamento da parte del sommergibile U-155. Comandante del piroscafo Capitano Marittimo Tonietti Desiderio (sopravvissuto, nato a Rio Marina, Medaglia d’Argento al Valor Militare). 19 Marzo 1918: affondamento piroscafo austriaco “Linz” (commissionato dai Lloyd Austriaci a Trieste) presso Durazzo, per cause ancora incerte (forse una mina esplosa, o siluramento). Vi perirono più di 300 prigionieri italiani….VAI ALLA PAGINA DEDICATA al LINZ 21 Marzo 1918: affondamento goletta “Corriere di Ponza” in seguito a siluramento. 21 Marzo 1918: affondamento piroscafo “Termini“ (armatore Ferrovie dello Stato) presso l’Isola di Milo: Greco Placido (Marinaio, Medaglia di Bronzo al Valor Militare) Schettini Adolfo (Capo Timoniere, Medaglia di Bronzo al Valor Militare. Sull’Albo Caduti: Caporale 215° Battaglione M.T., nato a Gaeta, morto il 21 Marzo 1918 per affondamento nave) 23 Marzo 1918: affondamento incrociatore “Partenope” (al momento dell’affondamento era stato da parecchi anni trasformato in posamine) per siluramento a nord di Biserta. Comandante della nave Primo Tenente di Vascello Urso Ernesto (sopravvissuto, nato a Palermo, Medaglia d’Argento al Valor Militare). Vi perì invece il Guardiamarina di Complemento Bartoli Giulio* (nato a Palermo?non trovato nell’Albo Caduti della Sicilia) 24 Marzo 1918: affondamento piroscafo “Avala“, silurato da un sommergibile. Seguì la triste sorte dei suoi marinai, il Comandante C.R.E. Maggiolo Bartolomeo, classe 1875, nato a Camogli (Genova), compartimento marittimo di Genova, decorato Medaglia Argento Valor Militare: Maggiolo Bartolomeo Motivazione Medaglia d’Argento al Valor Militare: “Comandante del piroscafo AVALA, mortalmente ferito da proiettile nemico, cadeva da prode sul ponte di comando della sua nave strenuamente difesa, dando fino all’ultimo mirabile prova di fermezza e di cosciente abnegazione. (Atlantico, 24 Marzo 1918)”. 7 Aprile 1918: affondamento nave carboniera “Sterope” nell’Atlantico vicino alle Azorre (di ritorno da Pensacola dove aveva caricato nafta) per siluramento, per mano di un sommergibile tedesco (il famoso Deutschland, poi ribattezzato U-155). Vi morì il Capitano di Fregata in servizio attivo S.M.R.M. Scaparro Agostino, classe 1869, nato a Cassano d’Adda, capitaneria di porto di Spezia, decorato con Medaglia d’Argento al Valor Militare e il Tenente di Vascello in servizio attivo Stato Maggiore R.Marina Schiappacasse Andrea, classe 1876, nato a Camogli (Genova) capitaneria di porto di Spezia decorato con Medaglia di Bronzo al Valor Militare (?). Pochi marinai sopravvissero, tra cui il fuochista Merinelli e il guardiamarina Giuseppe Palmegiano; furono salvati da un brigantino danese. Non si conosce il numero delle vittime: Scaparro Agostino Motivazione Medaglia d’Argento al Valor Militare “alla memoria”: “Comandante della nave STEROPE attaccato di sorpresa col cannone da un sommergibile, per due ore, con serenità e sprezzo del pericolo, guidava la sua nave al combattimento finchè gloriosamente cadeva colpito a morte. (Oceano Atlantico, 7 Aprile 1918)”. Elenco caduti STEROPE 10 Aprile 1918: affondamento cacciatorpediniere “Benedetto Cairoli” in seguito a collisione. Vi perì il Tenente di Vascello Troili Leonello (nato ad Orvieto, classe 1889, Medaglia di Bronzo al Valor Militare) Motivazione Medaglia di Bronzo: “Ufficiale in seconda del C.T Cairoli in occasione del sinistro che produsse l’affondamento della nave, dimostrava calma, serenità, energia ed alto spirito militare, nulla tralasciando per tentare di portare a salvamento la nave e coadiuvando con perizia e zelo mirabili il proprio comandante. Dopo la catastrofe incontrava morte gloriosa sul mare. (Basso Adriatico, 10 Aprile 1918)”. 16 Aprile 1918: affondamento sommergibile “H 5“, presso Cattaro, per siluramento (attaccato per sbaglio da un sommergibile inglese). Capitano di Corvetta Quentin Francesco (sopravvissuto, nato a Firenze, Medaglia di Bronzo al Valor Militare). Perirono 15 uomini dell’equipaggio (5 superstiti): Motivazione Medaglia di Bronzo: “In occasione dell’affondamento del sommergibile al suo comando avvenuto in circostanze particolarmente gravi, benchè ferito dalla esplosione dava prova di belle virtù militari provvedendo ad incoraggiare i superstiti che gli nuotavano intorno ed a sostenere per lungo tempo, sino a portarlo in salvo, un naufrago che sarebbe altrimenti perito. (Costa Dalmata, 16 Aprile 1918)”. Elenco caduti H 5 11 Maggio 1918: affondamento piroscafo “Verona” presso Capo Peloro (Messina) silurato per mano dell’UC-52. Vi perì il Capitano di lungo corso C.R.E.M. Scotto di Vittimo Domenico (nato a Procida, capitaneria di porto di Napoli). Vi furono circa 880 vittime 30 Maggio 1918: affondamento piroscafo “Pietro Maroncelli” per siluramento. Vi perì il Contrammiraglio Riserva Navale Stato Maggiore R.M. Viglione Giovanni, classe 1860, nato a Carmagnola, capitaneria di porto di Spezia, decorato con Medaglia d’Argento al Valor Militare: “Nella circostanza dell’affondamento del piroscafo PIETRO MARONCELLI sul quale si trovava imbarcato, quale capo convoglio, provvedeva con somma abnegazione alle operazioni di salvataggio, dando luminoso esempio di elette qualità di carattere, di cuore, e di disciplina, Rimasto ultimo a bordo, scompariva colla nave affondante, fulgido esempio di virtù marinaresche (Mediterraneo, 30 Maggio 1918)”. 4 Luglio 1918: affondamento nave ospedale “Cordova” (all’epoca della perdita era stata da tempo riconvertita in trasporto truppe e non era più classificata nave ospedale) per siluramento da parte di un sommergibile nemico. 4 Luglio 1918: affondamento piroscafo “Sannio” in seguito a collisione con nave norvegese. 7 Luglio 1918: affondamento nave “Generale Salsa*” (in verifica nome) 16 Luglio 1918: affondamento cacciatorpediniere “Garibaldino“, in seguito a collisione con nave britannica. 12-13 (*) Agosto 1918: affondamento incrociatore “Etruria” (in origine ariete torpediniere, al tempo della perdita era stato trasformato e riclassificato, in nave appoggio idrovolanti) a Livorno per esplosione di munizioni 5 Novembre 1918: affondamento piroscafo “Mazzini“. 12 Novembre 1918: affondamento R.nave “Verbano” nelle acque di Cattaro per urto contro mine. 16 Novembre 1918: affondamento esploratore leggero “C. Rossarol” dopo aver urtato delle mine. Vi perirono circa 100 uomini (7 ufficiali e 93 sottufficiali di marina, più 34 superstiti) tra cui il Capitano di Vascello in servizio attivo Stato Maggiore R.M. De Filippi Ludovico, classe 1872, nato a Torino, capitaneria di porto di Venezia, decorato “alla memoria” con Medaglia d’Argento al Valor Militare, il Tenente di Vascello Scaccia Alberti Ludovico (nato a Città della Pieve, Perugia, classe 1889, Medaglia d’Argento al Valor Militare) e il Tenente di Vascello Regia Marina Cicconetti Carlandrea, nato a Poggio Mirteto: De Filippi Ludovico Motivazione Medaglia d’Argento al Valor Militare “alla memoria”: “Comandante del regio esploratore CESARE ROSSAROL, dimostrava bella serenità d’animo nell’incoraggiare l’equipaggio della nave che stava affondando. Mirabile esempio di sublime sacrificio, cedeva il suo salvagente ad un marinaio che non sapeva nuotare, e nell’atto generoso perdeva la vita. (Anamero, 16 Novembre 1918)”. 17-23* Marzo 1919: affondamento piroscafo “Umbria” al largo di Bari, per urto contro una mina. Ci furono circa 200* morti. 27 Marzo 1919: affondamento nave “San Spiridione” a Venezia: Varoli Amilcare (Albo Caduti: di Antonio, Fante 50° Rgt. Fanteria, nato a S.Benedetto Po il 24-10-1891, scomparso il 27 marzo 1919 in seguito all’affondamento della nave ” San Spiridio” al largo di Venezia) 13 Agosto 1919: affondamento incrociatore coloniale “Basilicata“, in seguito a scoppio nel locale caldaia. Al comando il Tenente di Vascello Fossati (*). Vi perirono circa 30 uomini: Arpaia Vincenzo (Albo Caduti: Marinaio C.R.E.M., nato a Napoli, capitaneria di porto di Napoli) Arranese Vincenzo (Albo Caduti: Fuochista C.R.E.M., nato a Napoli, capitaneria di porto di Napoli) Bartoli Mario (Albo Caduti: Torpediniere Scelto C.R.E.M., nato a Spezia, capitaneria di porto di Napoli) Morghen Guglielmo (Albo Caduti: Capo Cannoniere di 1° classe C.R.E.M., nato a Napoli, capitaneria di porto di Napoli) Pocafede Arturo (Albo Caduti: Secondo Capo Meccanico C.R.E.M., nato a Chiavari, capitaneria di porto di Genova) Vai alla pagina “Testimonianze affondamenti navi Grande Guerra“, per lasciare un commento, un ricordo, una foto, ecc… Se qualcuno avesse ulteriori informazioni (di qualsiasi tipo, anche solo i nomi dei capitani di vascello), lo segnali…Oppure se desiderate scrivere un commento a ricordo di qualche soldato o marinaio, una foto, ne sarei onorata (anche nella “stanza” testimonianze)… 53 risposte a Affondamenti Navi Grande Guerra Lorenzo Colombo scrive: 20 ottobre 2013 alle 20:52 P.S. Non so per quale assurdo motivo sia uscita una faccina prima della Leonardo Da Vinci. P.P.S. I nominativi alfanumerici dei sommergibili italiani (H 5, W 4) e degli U-Boote austroungarici e tedeschi (U 64, U 5, UB 49 etc.) vanno senza trattino tra la U ed il numero, quello del trattino è un uso delle Marine anglosassoni che non trova riscontro in altre Marine europee dell’epoca, quali la Regia Marina, al Kaiserliche Marine e la k.u.k. Kriegsmarine. (Sono pignolo, lo so) Rispondi Lorenzo Colombo scrive: 20 ottobre 2013 alle 20:49 Già che ci sono, segnalo anche qualche altra informazione e puntualizzazione sulle navi già in elenco. Dal libro “La Marina nella Grande Guerra” di Franco Favre, le perdite negli affondamenti di alcune unità risultano le seguenti: 1) Turbine: 10 morti, 32 prigionieri (recuperati da unità a.u.) e 9 recuperati da unità italiane (l’inc. aus. Città di Siracusa) 2) Medusa: i superstiti risultano 5 (il comandante in seconda TV Giovanni Battista Carniglia e quattro marinai) e non 6; 3) Amalfi: risultano 72, invece di 67, vittime, e 682 superstiti; 4) Re Umberto: morirono 53 dei 765 uomini a bordo; 5) Città di Palermo: aveva a bordo 540 uomini tra equipaggio italiano e truppe inglesi, ed i morti furono 87, di cui 54 inglesi e 33 italiani; ci furono anche 24 feriti; 6) Città di Messina: era un incrociatore ausiliario, non un incrociatore. Attenzione perché la differenza è enorme; 33 vittime e 302 superstiti; 7) Impetuoso: risultano 37 vittime, su 88 uomini di equipaggio; 8)Leonardo Da Vinci: risultano periti 20 ufficiali e 227 sottufficiali e marinai su 1156 uomini di equipaggio. Anche la maggior parte delle altre fonti che mi è capitato di trovare riferisce 248 vittime. Magari la sua cifra è inferiore a 248 perché non tiene conto dei feriti deceduti in seguito per ustioni (compreso lo stesso CV Sommi Picenardi); 9) Audace: il comandante Piazza era capitano di fregata; 10) Nembo: risultano 32 vittime e 23 superstiti; tra le vittime anche il comandante in seconda TV Ceccarelli ed il direttore di macchina ten. GN Meoli; 11) Guglielmotti: fu dapprima cannoneggiato e poi speronato ed affondato, e non silurato, dalla cannoniera HMS Cyclamen, che l’aveva scambiato per un U-Boot; Da altre fonti (Internet) qualche altra nota: 12) 5 PN: il comandante Spano era un tenente di vascello, il suo nome era Matteo; 13) 17 OS: affondò in seguito all’esplosione di una delle sue stesse mine, che scoppiò durante la posa e la danneggiò a poppa provocandone l’affondamento; 14) Brin: risultano 454 morti, e 387 superstiti. Il cognome del CV Fara Forni è senza trattino; 15) Ancona: un piroscafo passeggeri, in servizio civile, non un incrociatore, senza nessun dubbio; 16) Brindisi: nell’affondamento morirono circa 300 uomini tra membri dell’equipaggio (italiano) e soldati montenegrini arruolati tra i montenegrini emigrati negli USA; 17) Marechiaro: risultano 33 vittime e 104 superstiti; 18) Regina Margherita: il cognome completo del comandante è Bozzo Gravina; tra le vittime vi fu anche l’ex comandante del corpo di spedizione italiano in Albania, generale di corpo d’armata Oreste Bandini; 19) Catania: nell’affondamento morirono 17 passeggeri e 67 uomini dell’equipaggio; 20) Misurata: anche in questo caso, era un incrociatore ausiliario, non un incrociatore; 21) Perseo: secondo il libro “Albania: fronte dimenticato della Grande Guerra” (books.google.it/books?id=9-pCjXgjL7UC&pg=PA138&lpg=PA138&dq=piroscafo+perseo+227&source=bl&ots=iBEX3sm0Z3&sig=CsbaOgu4OsH4HygykeedZw3Y32Q&hl=it&sa=X&ei=YT1kUqRiz4qzBs6BgZgC&ved=0CEkQ6AEwAw#v=onepage&q=piroscafo%20perseo%20227&f=false) i morti furono 227, non 150; inoltre: piroscafo passeggeri (usato, credo, come trasporto truppe), non “piroscafo-nave passeggeri”; 22) Umberto I: al momento dell’affondamento non era più una nave passeggeri, ma un incrociatore ausiliario; 23) Scilla: a me le vittime risultano in tutto 17 o 19; 24) Alfredo Cappellini: era un pontone armato (una sorta di monitore), non un semplice pontone; 25) Città di Sassari, Caprera: di nuovo, incrociatori ausiliari e non incrociatori; 26) G 32: piropeschereccio e non piroscafo-peschereccio; ad ogni modo, al momento dell’affondamento era una vedetta antisommergibili della Regia Marina (apparteneva ad un gruppo di alcune decine di piropescherecci acquistati dalla Regia Marina dal Giappone per essere trasformati in vedette antisommergibili, e denominati tutti con la lettera “G” ed un numero); 27) Partenope: in origine incrociatore torpediniere, al tempo della perdita era stato da parecchi anni trasformato in posamine e riclassificato come tale, essendo divenuto obsoleto come incrociatore; 28) Verona: trasportava circa 3000 disertori diretti in Libia, ed i morti furono 880; 29) Cordova: benché avesse prestato precedentemente servizio come nave ospedale, all’epoca della perdita era stata da tempo riconvertita in trasporto truppe e non era più classificata nave ospedale (l’unica nave ospedale italiana affondata in servizio durante la 1a G.M. fu la Marechiaro); 30) Etruria: in origine ariete torpediniere (in sostanza un incrociatore protetto), al tempo della perdita era stato trasformato,e riclassificato, in nave appoggio idrovolanti in quanto obsoleto; 31) Cesare Rossarol: non era un cacciatorpediniere ma un esploratore leggero (un esploratore era un tipo di nave a metà tra il grosso cacciatorpediniere ed il piccolo incrociatore leggero, adibito a compiti di ricognizione e di conduzione di flottiglie di cacciatorpediniere veri e propri); a me risultano esattamente 100 vittime, cioè 7 ufficiali e 93 sottufficiali e marina, più 34 superstiti; 32) Basilicata: per la precisione era un incrociatore coloniale; molte delle vittime erano ascari eritrei. Rispondi admin scrive: 21 ottobre 2013 alle 10:18 Grazie…Ho provveduto ad inserire le sue integrazioni…. Ringrazio della precisione!!! Saluti Silvia Rispondi Lorenzo Colombo scrive: 20 ottobre 2013 alle 12:10 Salve, forse lo conosce già, ma le segnalo questo sito: uboat.net/wwi/ships_hit/ utilissimo per le navi affondate da U-Boote nella prima guerra mondiale. Puntualizzo, però, per esperienza: è utile per la cronaca degli affondamenti (e non solo, riporta anche danneggiamenti e catture), ma diffidi dei numeri delle vittime (se sono indicati): se i dati in suo possesso sono discordanti, quelli corretti sono i suoi. Rispondi admin scrive: 20 ottobre 2013 alle 17:03 Grazie della segnalazione! Rispondi Guido Corrias scrive: 1 ottobre 2013 alle 11:47 A complemento degli affondamenti del 15 maggio 1917, e della annessa lista degli scomparsi, dal volume “Eroi Sardi” della Licheri di Ghilarza, si legge che i marittimi Carta Giacomo e Cuccureddu Pietro, era entrambi imbarcati sul R.C.T. “Borea”. Cordialmente. Rispondi admin scrive: 1 ottobre 2013 alle 12:35 Grazie per le tue preziose info… Come sempre il tuo aiuto non manca!!! Saluti Rispondi Massimo scrive: 22 settembre 2013 alle 20:26 sull’affondamento del Tripoli, ho trovato questa bella testimonianza in questo sito mutuosoccorsosardegna.org/Pagine/Raccolta%20News/li%20banderi.html Rispondi admin scrive: 23 settembre 2013 alle 06:38 Grazie!!! Rispondi Massimo scrive: 24 settembre 2013 alle 15:40 Leggendo il libro di Valsecchi “L’affondamento del Tripoli” risulta che cinque mesi prima, esattamente il 13 ottobre 1917 alle ore 5.23 a 6 miglia da Tavolara, il Tripoli aveva subito un attacco da un sottomarino tedesco. Dopo aver schivato due siluri grazie ad una bella manovra del comandante, successivamente fu fatto oggetto da colpi di cannone, un proiettile raggiunse la fiancata sopra la linea di galleggiamento. Furono uccisi il cap. Luigi Curti e il brig. Giovanni Piras dei carabinieri. La tomba del cap. Luigi Curti si trova nel vecchio cimitero di Olbia con la dicitura GIUSEPPE CURTI GIALDINO CAPITANO DEI R.R.C.C. DECEDUTO A BORDO DELLA R.N. TRIPOLI PER CANNONEGGIAMENTO NEMICO IL 13 OTTOBRE 1917. Penso che sarebbe giusto ricordarli e inserirli nella lista dei caduti, essendo state le prime vittime del Tripoli!!! saluti Rispondi admin scrive: 24 settembre 2013 alle 16:28 Grazie di nuovo!!! Ho provveduto ad inserire i due nominativi, anche se il Curti Luigi o Giuseppe non l’ho trovato sull’Albo Caduti Ministeriale Giusto onorare anche la loro memoria… Grazie ancora Cordialmente Silvia Rispondi Massimo scrive: 24 settembre 2013 alle 18:04 molto strano, ha provato a cercare Curti Gialdino? le riporto un passo tratto dai libri google. In seguito ad ordine del Comando della Legione dei carabinieri Reali di Cagliari, il primo capitano Curti Gialdino, nob. dei baroni Giuseppe, si portò all’Asinara, dove giunse nel pomeriggio del 16 dicembre 1915. admin scrive: 24 settembre 2013 alle 19:07 Trovato! Curti-Gialdino Giuseppe…il cognome risultava attaccato…già inserito… Grazie ancora!!! Vincenzo Anelli - Triggiano (BA) scrive: 10 agosto 2013 alle 15:29 Grazie a questo blog ho potuto ricostruire la triste sorte dello zio di mia madre caduto nell’affondamento del piroscafo RE Umberto al largo di Valona il 4 dicembre 1915. Il suo nome è Francesco Lagioia di Pietro, nato a Triggiano (BA) il 19 luglio 1891 soldato del distretto militare di Bari assegnato alla Direzione Commissariato Militare dell’XI corpo d’armata (Albo d’oro della I^ Guerra Mondiale, Vol. 34 – pag. 265). Tutto coincide al racconto che ha sempre riportato mio nonno, Vincenzo Lagioia che ci parlava di una nave sulla quale era suo fratello affondata davanti a Valona. Nel vostro elenco dei caduti non è riportato il suo nome, potreste aggiungerlo in quanto dal racconto di mio nonno e dal foglio dell’Albo d’oro si può concludere con certezza che il fratello del nonno è uno dei caduti del RE Umberto affondato al largo di Valona il 4 dicembre 1915. Rispondi admin scrive: 11 agosto 2013 alle 06:05 Appena potrò inserirò subito il nome del suo avo…..grazie per la sua testimonianza….. Rispondi Vincenzo Anelli scrive: 11 agosto 2013 alle 09:11 Grazie a voi per questo prezioso impegno. Rispondi Gesuino scrive: 9 agosto 2013 alle 17:21 Complimenti per il lavoro svolto. Sul Tripoli era scomparso anche il marinaio terralbese Fanari Efisio, mi potete dare indicazioni circa l’ufficio al quale chiedere copia del foglio matricolare od anche semplicemente per consultarlo. E poi cosa vuol dire l’acronimo C.R.E.M. Grazie Rispondi admin scrive: 9 agosto 2013 alle 20:50 Grazie… Ho verificato e il Fanari Efisio è presente nell’elenco… CREM sta per Corpo Reale Equipaggi di Marina…Se vuole recuperare il Foglio Matricolare del marinaio, deve rivolgersi a Roma…qui trova le info: marina.difesa.it/storiacultura/ufficiostorico/Pagine/default.aspx Saluti Silvia Rispondi Gina PELLEGRINI scrive: 4 giugno 2013 alle 21:26 Infiniti ringraziamenti e complimenti per questo grande lavoro! Tutti e due i miei nonni sono deceduti nella prima guerra mondiale ed i loro nomi sono elencati nella lapide posta all’ingresso del municipio del nostro paese (Pontecorvo (FR)). Il padre di mia madre FRANCO Giovanni, è deceduto nella terza battaglia dell’Isonzo in data 22/10/1915 presso l’ospedale da Campo di Turriaco (Gorizia). Il padre di mio padre, PELLEGRINI Antonio è deceduto a seguito affondamento del piroscafo “Tripoli” in data 18 marzo 1918. Si era imbarcato per tornare a casa dal fronte. Ho notato, però, che il suo nome non risulta nell’elenco di VALSECCHI. In famiglia abbiamo copia dell’atto di morte rilevato presso il Comune di Pontecorvo a cui, il Ministero della Guerra, in data 31 luglio 1926 ha inviato comunicazione prot. n.546373 con cui si ordina di trascrivere nei registri di stato civile copia dell’atto di scomparizione in mare, redatto dalla Regia Capitaneria di porto La Maddalena, del soldato PELLEGRINI Antonio di Angelo e di PULCINI Maria Grazia, nato a Pontecorvo il 1° settembre 1884, imbarcato sul piroscafo “Tripoli”, affondato in seguito ad atto di guerra del nemico la notte del 17-18 marzo 1918 a circa 15 miglia al largo di Capo Figari. La mia nonna, vedova di PELLEGRINI ANTONIO, (deceduta nel 1961) raccontava sempre che un amico di mio nonno, scampato al naufragio, le aveva riferito che quella notte entrambi erano precipitati in mare ed avevano lottato aggrappati ad un asse di legno. Ad un certo punto, però, il mio nonno era scomparso. Le sarei infinitamente grata se potesse darmi qualche ulteriore informazione. Rispondi admin scrive: 5 giugno 2013 alle 08:55 Gentile Signora Gina… Purtroppo non ho molte informazioni da darle in merito al Tripoli…Le difficoltà nel ricercare i caduti di tale affondamento sono davvero molte, per vari aspetti: negli stessi giorni in cui affondava il Tripoli sono affondate almeno altre due navi, per cui, avendo solo a disposizione le date di morte dei caduti, non posso risalire su quale nave fossero imbarcati. Inoltre tanti militari imbarcati sul Tripoli, non vennero registrati nel momento dell’imbarco… Maggiori informazioni le potrebbe trovare presso l’ufficio storico della marina militare a Roma, ma anche il libro del Valsecchi descrive accuratamento le vicende del Tripoli… Inoltre potrebbe fare richiesta del Foglio Matricolare di suo nonno, per avere informazioni generali sulla sua vita militare…solitamente sono conservati presso gli Archivi di Stato della provincia in cui è nato/residente suo nonno…potrebbe provare a contattarli… Ho aggiunto subito il nome di suo nonno Pellegrini Antonio nell’elenco del Tripoli, così anche il suo nome verrà ricordato…. Grazie Signora del suo commento e della Sua testimonianza… Rimango a disposizione… Cordialmente Silvia Rispondi angelo scrive: 27 maggio 2013 alle 09:54 ho tra le mani un vecchio e breve diario di mio nonno carabiniere nella prima guerra mondiale. mio nonno Oreste racconta che nel mese di agosto del 1918 facendo servizio tra Brindisi e Valona il suo piroscafo mercantile ” Rumania” o ” Romania”con circa 300-trecento- uomini – viene affondato e quasi nessuno riesce a salvarsi, cosa che riesce a mio nonno che rimane aggrappato a un pezzo di legno per alcune ore finchè viene salvato. non riesco a trovare nessuna info su questo episodio, c’è qualcuno che ne sappia qualcosa? grazie Rispondi Guido Corrias scrive: 11 maggio 2013 alle 10:38 Dopo l’elenco con gli aggiornamenti inviato per e-mail, frugando tra le pagine dell’Albo Caduti ne ho rintracciato un altro. Il n* 67 della lista non è Locca Antonio, bensì LOCHE ANTONIO. sold. del 45* Regg. Fanteria, nato a Tonara – Distr.Mil. di Cagliari. uando ne trovo altri lo farò sapere. Cordialmente. Guido Corrias Rispondi Guido Corrias scrive: 6 maggio 2013 alle 12:07 Complimenti per il sito, che risulta di fondamentale importanza per conoscere quale evento portò alla scomparsa di tanti uomini in uniforme.Io ho ricavato dalla data di affondamento del “Tripoli”, la causa di morte di 3 militari e di 2 marinai comandati del mio paese (Ghilarza – prov. Oristano). Per chi avesse interesse a conoscere dati su quella tragedia, consiglio il libro di Alessandro Valsecchi “L’affondamento del Tripoli ” (F.lli Frilli Editore). Con pazienza ( ma tanta ! )si possono ricavare tutti i nomi dei militari sardi deceduti e/o scomparsi mentre tornavano al fronte.Basta scorrere gli oltre 13.000 sardi caduti nell’Albo d’Onore relativi alla Sardegna, ed evidenziare coloro che hanno la dicitura ” scomparso il 17 marzo 1918 a seguito affondamento nave”. Buon lavoro ed ancora complimenti. Rispondi admin scrive: 6 maggio 2013 alle 13:01 La coincidenza vuole che proprio dal libro del dott. Valsecchi io abbia tratto un primo stralcio dei caduti del Tripoli….Ora pian piano cercherò di trovare tutti i luoghi di provenienza…. Grazie del commento….Mi saprebbe dire se i nominativi dei 3 marinai e 2 militari del suo paese sono in elenco e quali siano???Così anche di questi troverei il luogo di provenienza… Può scrivere anche via mail… Da oggi sul sito potrà trovare l’elenco dei caduti… La ringrazio Signor Guido Cordialmente Silvia Rispondi Guido Corrias scrive: 6 maggio 2013 alle 19:14 In realtà i militari sono 3 ed i marinai sono 2. Per i primi si può consultare l’albo d’Onore, e cioè : Ten. Capellano Coghe Giovanni 46* R.F. ( classe 1888 ) Cap.le Mameli Antonio 152* R.F. ( classe 1892 ) Sold. Sanna Giuseppe 5* R.F. ( classe 1895 ) per i marinai,nella stele del monumento risultano : Sanna Pasqualino – fuochista scelto delle Ferrovie Reali (notizia avuta dal nipote Sanna Tomaso ex sindaco di Ghilarza) Foddis Giacomo Luigi – marinaio ( notizia dal volume del Valsecchi, in quanto non avevo dati su questa persona citata nel Monumento ) Grazie per la cortesia della risposta.G.Corrias Foddis Luigi Rispondi Guido Corrias scrive: 6 maggio 2013 alle 19:30 Aggiungo che nella lista del Valsecchi vi è un errore di trascrizione ( non dovuta al Valsecchi stesso ), e cioè la Delogu Delia di Oristano – vittima civile – è in realtà il Delogu Delio di Serafino,nato a Oristano, da voi giustamente inserito tra i militari dispersi.Questi era un cugino da parte materna di Antonio Gramsci, ed avendo frequentato la sua casa e rimasto in ottimi rapporti, diede al suo primo figlio il nome di Delio, forse conoscendone il destino. Il Delio Gramsci,cittadino dell’URSS, fece la carriera militare come ufficiale di marina. Guido Corrias Rispondi admin scrive: 6 maggio 2013 alle 21:11 Grazie delle preziose informazioni…ho già provveduto ad inserire i nominativi che mancavano…. Grazie ancora!!! Cordialmente Silvia MARCO ALFREDO SECCI scrive: 8 marzo 2013 alle 12:50 Leggo con piacere queste paggine. Sono un socio A.N.M.I. la nostra sezione di Quartu sant’Elena è intitolata ad un marinaio nostro concittadino perito nell’affondamento del R.C.T. TURBINE. il sottocapo cannoniere OLLA LUIGI, M.A.V.M. Col sommergibile JALEA, peri il torpediniere CAMPURRA LUIGI, nato a QUARTU S. ELENA il 27, gennaio, 1892, capitaneria di CAGLIARI. Data di nascita e capitaneria, mancano nell’elenco dei caduti. Vi sonso grato per il servizio fatto che fatte. Marco Alfredo Secci Cocco, 2° Capo M. Rispondi admin scrive: 8 marzo 2013 alle 14:29 Grazie dei dati!!! Avevo letto da qualche parte (non ricordo dove) che il Campurra fosse nativo di Quartu Sant’Elena, ma non avendolo trovato nell’Albo Ministeriale dei caduti, non ne potevo avere conferma…. Ho provveduto immediatamente ad inserire il tutto… Grazie ancora Cordialmente Silvia Rispondi massimo neri scrive: 24 gennaio 2013 alle 17:07 Nell’affondamento del piroscafo “Verona” presso Capo Peloro (Messina) per siluramento da parte dell’UC-52 perì, tra gli altri, il Caporal Maggiore Papaveri Curzio nato a Città della Pieve (Perugia) il 23 Aprile 1895 del 77° Reggimento fanteria “Toscana”. Il piroscafo trasportava 3.000 disertori da Messina a Tripoli (Libia). Rispondi massimo neri scrive: 24 gennaio 2013 alle 17:03 Ciao, silvia. Vorrei segnalarti un’errata corrige: ” il Tenente di Vascello Scaccia Alberti Ludovico (nato a Monte Argentario, classe 1889, Medaglia d’Argento al Valor Militare)” perito nell’affondamento della R.N. “Cesare Rossarol” era nato a Città della Pieve (Perugia). Grazie ancora… Rispondi admin scrive: 24 gennaio 2013 alle 18:16 Grazie Massimo!Ho provveduto a correggere…Per il caduto del Verona, lo aggiungo alla lista che sto preparando… Grazie ancora! Saluti Silvia Rispondi Sandi Stark scrive: 31 dicembre 2012 alle 12:11 “Il Turbine si sacrificò per difendere Barletta da un bombardamento nemico.” Sbagliato, il Turbine e l’Aquilone furono intercettati quando il bombardamento di Barletta era già terminato. L’Aquilone riuscì a fuggire, non il Turbine che fu circondato ed affondato dopo un inseguimento durato quasi due ore, a circa metà strata tra il Gargano e Pelagosa. Rispondi admin scrive: 31 dicembre 2012 alle 12:32 Salve…posso sapere la fonte di questa specifica???Le informazioni le ho ricavate da libri scritti sulla Marina nella Grande Guerra, ma purtroppo spesso capita che anche tali fonti risultino discordanti tra loro…. Così posso correggere e citare la fonte… Cordialmente Silvia Rispondi Sandi Stark scrive: 31 dicembre 2012 alle 21:51 Halpern, o il Sokol che ho visto già citato in queste pagine. Il Turbine fu affondato alle 6.20 circa. La descrizione “si sacrificò per salvare Barletta” deriva dal racconto fantascientifico che fu dato alle stampe e che accompagnò la motivazione delle medaglie. Ci sono altre inesattezze in queste pagine, come l’affondamento del Linz, “vapore triestino”. Che c’entra con l’elenco delle navi italiane affondate? Morirono 265 prigionieri di guerra italiani, oltre ad almeno 435 dei nostri, tra soldati e marinai, ma la nave era nostra. Se vuole metterla nell’elenco abbia la cortesia di scrivere “piroscafo austriaco”. Il comandante era Ugo Tonello, il timoniere che tentò di portarlo in secca era Radimiro Paulizza, ufficiali della KuK Kriegsmarine. Grazie. Rispondi admin scrive: 1 gennaio 2013 alle 09:58 Per il Turbine inserirò entrambe le fonti, in modo da avere anche un quadro delle diverse informazioni…. Per il resto…. Questo sito è nato per raccontare le storie di soldati/marinai che hanno combattuto nella Grande Guerra….non è finalizzato ad essere di alcuna parte, per cui non esistono, in questi spazi, nè “i nostri”, nè “i vostri”… Il fatto che abbia messo “piroscafo triestino” è semplicemente perchè fu costruito, su commissione dei Lloyd Austriaci, a Trieste nel 1909…questa breve descrizione è stata messa in attesa di terminare una mia ricerca (in collaborazione con altri studiosi) specifica sulla storia del Linz, che sarà pronta a breve….Se tale breve descrizione (ripeto, temporanea), dà adito a confusione, inserirò le specifiche che mi ha fornito…. Questa sezione non è solo una raccolta di date di navi italiane affondate…è il tentativo di chiarire e far conoscere il maggior numero di informazioni su quanto successe durante la Grande Guerra “sul mare”…. In più, sul Linz, morirono tanti prigionieri italiani (che per inciso furono più di 300)….per cui lo scopo è anche di ricostruire tale elenco…. Ultima specifica…. Non esiste, a mio avviso, una fonte di assoluta verità, indipendentemente dagli schieramenti…..soprattutto in tempo di guerra…. Non a caso infatti, ho utilizzato anche il Sokol come fonte (che sino a prova contraria non è italiano), proprio per aver una più ampia veduta di molti accadimenti…. Cordialmente Silvia Rispondi tomaso muroni scrive: 21 ottobre 2012 alle 16:15 Potrei avere l’elenco dei morti in seguito all’affondamento del pontone armato A. Capellini? Ci dovrebbe essere una pietra con su i loro nomi nel cimitero delle Grazie a Senigallia. Grazie. Rispondi Manlio Pala scrive: 14 ottobre 2012 alle 17:25 Già da qualche anno ho iniziato una ricerca di tutti quei ragazzi di Torpè, piccolo paese della provincia di Nuoro, che non fecero ritorno dalla Grande Guerra. Alcuni di questi mi risulta perirono nell’affondamento del Piroscafo Perseo. Sarei grato, a chiunque, fosse in grado di fornirmi l’elenco esatto delle vittime dello stesso Piroscafo o quantomeno di coloro che risultano nati, appunto, a Torpè che nel periodo del conflitto faceva parte della provincia di Sassari. Sarebbe interessante sapere anche il luogo dell’affondamento e notizie inerenti il sommergibile U-4. In attesa ringrazio infinitamente. Rispondi CARLO LOCCI scrive: 2 settembre 2012 alle 07:06 Faccio parte dell’Associazione “PROGETTO QUARTU 900″ email progettoquartu900@gmail di cui uno degli scopi è la ricerca di caduti,molte volte dimenticati di militari di Quartu sant’Elena,come è capitato a mio zio Locci Giuseppe che pur risultando morto per il Comune di Aosta nel mese di Agosto del 1919,la comunicazione non è mai pervenuta alla famiglia e al Comune di Quartu. Rispondi Graziella Deideri scrive: 23 agosto 2012 alle 15:06 Buongiorno.Grande e interessante il Suo lavoro! Da un anno ho iniziato a fare ricerca sui caduti della mia frazione (Mondonio- Castelnuovo Don Bosco- Asti). Da sempre , grazie all’esempio di mio padre (senza retorica o alcuna ostentazione, ma perché lo considerava un dovere, così é anche per me) cerco di custodire e abbellire il nostro Monumento ai Caduti. Con la nostra piccola Associazione Biblioteca stiamo preparando un libro fotografico sulla frazione e la vita militare (guerre, 1^, 2^ etc) ne rappresenta una parte importante. Chiedo cortesemente se é possibile avere informazioni sui morti del S. Spiridione (in particolare SERRA GIUSEPPE 1896) ed i motivi. Grazie. Cordialmente Graziella Deideri Freiburger Rispondi ferruccio traini scrive: 19 luglio 2012 alle 07:00 ho scoperto ieri, leggendo il diario di mio nonno (ferruccio traini come me) che era sul piroscafo re umberto il 4 dicembre 1915. è facile indovinare che non era nell’elenco dei circa 40 caduti, ma ve lo segnalo ugualmente. purtroppo è morto nel 1943 e non l’ho conosciuto. Rispondi brunojunior scrive: 4 luglio 2012 alle 16:20 Fantastico lavoro, complimenti. vorrei segnalarti un probabile caduto nell’affondamento della nave corazzata “Regina Margherita”, in seguito all’esplosione di mine il 11 Dicembre 1916. difatti tra i caduti del mio paese Renate Brianza figura un Zoia Antonio di Ferdinando allievo torpediniere del Corpo Reali Equipaggi Marittimi, nato il 15 maggio 1898 a Renate Veduggio, luogo della morte: a [non riportato] data della morte:11 dicembre 1916, causa della morte: in seguito ad affondamento di nave. Potrebbe essere uno dell’equipaggio di questa nave saluti Bruno Rispondi admin scrive: 4 luglio 2012 alle 20:17 Grazie del commento!!!Provvederò a inserire il nominativo… Ma devo fare anche io i complimenti per il tuo sito….Anche io mi sono occupata di raccogliere nominativi di soldati morti negli ospedali della mia zona…quasi tutti morti per l’epidemia spagnola…. Complimenti e buon continuo!!! Saluti Silvia Rispondi Fiorello Rizzo scrive: 1 luglio 2012 alle 15:38 Scusate, questo sito mi pare aggiornato di recente e forse potrei essere aiutato ad avere informazioni. Mia madre era orfana di guerra e del padre, caduto sul Piave, aveva scarsissime notizie; quasi nulle. Al punto di dire: “… Non so, era ufficiale, forse Sottocapo … ” Quando il padre morì, aveva meno di due anni e non lo conobbe. Di recente, per caso, sono entrato in un sito dal quale ho ricavato la notizia che mio nonno: Campisi Vincenzo, nato a Palermo 1l 18.08.1888, era un 2^ Capo Cannoniere del C.R.E.M. caduto, a seguito di ferite riportate in combattimento nel Basso Piave, il 24.06.1918. Decorato con M.B.V.M.. Prima, sepolto nel cimitero dei Marinai di Cà Gamba; successivamente esumato e ospitato nel Tempio Votivo di Venezia. E’ stato come se un racconto, una favola fosse diventato una persona, con tutti i suoi pensieri e il suo eroismo. Ho cercato di avere notizie dal Tempio e dall’Alto commissariato per le Onoranze ai Caduti della Grande Guerra, ma è come parlare via radio con una capsula spaziale perduta nello spazio: nessuna risposta! Potreste aiutarmi ad acquisire notizie? Vorrei sapere di lui, della sua carriera, di com’era fatto, di cosa ha fatto per essere decorato, di che genere di ferite ha riportato… Di ogni cosa fosse possibile sapere. Sono riuscito ad avere una sua foto, non so neanch’io come: c’è modo di poter farne applicare una in ceramica nel loculo dove sono custodite le sue spoglie? E’ triste vedere come tante Provincie ricordano i loro caduti e nulla del genere è avvenuto a Palermo. Come è possibile che la Capitaneria di porto di Palermo non tenga in nessun conto di chi gli ha dato lustro? Vi ringrazio per l’attenzione e mi scuso se mi sono dilungato… è che vorrei fare qualcosa per questo giovane che ha dato la vita e che non riesco a chiamare nonno perché era appena un ragazzo di ventinove anni. Un saluto e grazie. Fiorello Rizzo Cell. 347 4202246 – e.mail [email protected] Rispondi admin scrive: 1 luglio 2012 alle 17:46 Buonasera… Le rispondo via mail, così le potrò spiegare bene il tutto… A presto, Silvia Rispondi Fabrizio Cocirio scrive: 4 giugno 2012 alle 17:46 Grazie a questo sito web ho scoperto come è morto il fratello di mio bisnonno, Cocirio Mario. Un grandissimo lavoro, distinti saluti. F.Cocirio Rispondi MARCO ALFREDO SECCI scrive: 16 maggio 2012 alle 16:52 Ho letto con interesse le storie ed i comimenti che sono pubblicati. Un mio concittadino,il s.c cannoniere OLLA LUIGI, nato a Quartu Sant’Elena, mori a causa di ferite a bordo del TURBINE e fu decorato di M.A.alla memoria. Ho raccolto molte notizie sull’affondamento di questa nave ma mi mancano ancora i nomi di molti uomini che componevano l’eqipaggio. Avete notizie in merito? Cordialmente Marco Alfredo Secci. Rispondi admin scrive: 16 maggio 2012 alle 17:12 Salve….piano piano sto cercando di ricostruire i nomi dei caduti dell’equipaggio del Turbine…Purtroppo ad oggi riesco a ricostruire solo i deceduti in questo affondamento….Grazie del commento… Rispondi Lucio Castellano scrive: 25 aprile 2012 alle 08:01 Ciao Silvia. Leggere queste righe mi ha commosso. Troppo spesso si dimenticano i sacrifici fatti da chi ci ha preceduto. Il Capitano di Corvetta Gaetano Pesce, Medaglia d’Argento al Valor Militare, era il fratello di mia nonna. La sua perdita fu preceduta da quella del fratello di mio nonno, il Capitano Luigi Castellano, affondato e morto nel 1915 nei pressi di Durazzo mentre trasportava truppe italiane in Albania in aiuto ai Serbi. Questi eventi segnarono per sempre la mia famiglia. Provero’ a rintracciare tra le vecchie cose informazioni che possano arricchire la tua “stanza”. Nel frattempo di ringrazio per l’opportunita’ che mi a hai dato di ricordare. Un saluto. Rispondi admin scrive: 25 aprile 2012 alle 13:30 Grazie infinite… Per me è un piacere immenso fare queste ricerche e sperare un giorno che, rendendole pubbliche, possano essere d’aiuto a qualcuno ed onorare i soldati della Grande Guerra… Sarò ben lieta, con il suo permesso, di inserire qualsiasi cosa potrà arricchire questa “stanza”… Un pensiero ai Suoi caduti… A presto Silvia Rispondi Federico Zorio scrive: 3 ottobre 2012 alle 16:58 sto facendo una ricerca sui Caduti Biellesi della Grande Guerra e il Suo lavoro mi ha aiutato a completare alcune schede. Sto cercando notizie di un marinaio biellese che è morto durante la guerra. Conosco data e luogo di nascita, numero di matricola, mi manca la data della morte, il luogo e le cause. Ho interpellato l’archivio di stato di Genova, di Imperia e la Capitaneria di Porto di Imperia, in quanto era in forza presso questa Capitaneria. Nulla. Cortesemente mi saprebbe consigliare altri enti? Ringrazio ed ancora congratulazioni, perchè sto provando quanta fatica costa fare ricerche così approfondite. Cordialmente. Rispondi Andrea Lanzoni scrive: 29 dicembre 2012 alle 16:27 Ciao, scrivo prima di tutto per complimentarmi con Silvia (che seguo anche su cimeetrincee) per questo sito che ritengo di inestimabile valore. approfitto inoltre per rispondere a Lucio Castellano (pronipote del Capitano di Corvetta Gaetano Pesce, Comandante della cannoniera A.Cappellini). Il mio bisnonno Cesare Lanzoni cl.1874 era Tenente Cannoniere del CREM, imbarcato sulla cannoniera E.Faà di Bruno (credo fosse il Direttore del tiro). Le due navi operarono insieme alle foci dell’Isonzo (bombardavano le retrovie AU), e poi – dopo Caporetto – viaggiavano insieme verso Ancona quando una terribile tempesta fece affondare la Cappellini, mentre la Faà di Bruno si incagliò in una secca. Sicuramente i nostri antenati si conoscevano bene! Un saluto. Rispondi admin scrive: 30 dicembre 2012 alle 11:05 Grazie mille Andrea del commento!!! Saluti Silvia Rispondi Lascia un Commento
Posted on: Sat, 02 Nov 2013 11:31:22 +0000

Trending Topics



Recently Viewed Topics




© 2015