Erich Priebke (Hennigsdorf, 29 luglio 1913 – Roma, 11 ottobre - TopicsExpress



          

Erich Priebke (Hennigsdorf, 29 luglio 1913 – Roma, 11 ottobre 2013[1]) è stato un militare tedesco, capitano delle SS durante la seconda guerra mondiale in Italia, condannato allergastolo per aver partecipato alla pianificazione e alla realizzazione delleccidio delle Fosse Ardeatine. Poco dopo larmistizio dell8 settembre 1943, firmato cinque giorni prima a Cassibile (in provincia di Siracusa), le forze armate naziste assunsero il controllo effettivo della città di Roma e, fin dai primi giorni delloccupazione tedesca, vari gruppi di resistenza formati da civili, si costituirono nella capitale, determinati a reagire con le armi e con azioni che avessero un forte valore simbolico. Con questo obbiettivo, il 23 marzo del 1944, un gruppo di partigiani dei GAP (Gruppi di Azione Patriottica) della brigata Garibaldi mise in atto un attacco contro un convoglio di volontari tirolesi appartenenti all11a compagnia del III battaglione Bozen (SS-Polizei-Regiment Bozen) delle SS italiane. Una bomba di 18 chili collocata nel carrettino da spazzini esplose nel momento preciso in cui il battaglione percorreva in via Rasella, provocando la morte di 33 soldati tedeschi.[7] Dopo lattentato, su ordine di Adolf Hitler e come rappresaglia per lagguato di via Rasella, Kappler ordinò le esecuzioni di 335 ostaggi italiani, da fucilare nelle cave delle Fosse Ardeatine, nei pressi della capitale dove, i condannati, arrivarono intorno alle ore 15 del 24 marzo e dove, condotti nelle grotte a gruppi di cinque, vennero trucidati con dei colpi di fucile alla nuca.[7] Oltre a partecipare alla fucilazione[3], come vice comandante del quartier generale della Gestapo a Roma, Priebke redasse personalmente la lista di coloro che sarebbero stati uccisi. Trascorse lintera notte prima delleccidio a scorrere i registri in cui erano schedati i sospetti fiancheggiatori delle forze di Resistenza e, per rastrellare gli uomini che Hitler aveva richiesto (dieci italiani per ogni soldato tedesco ucciso) arrestò anche diversi prigionieri politici precedentemente incarcerati con deboli prove a loro carico.[2] Tra le vittime delleccidio ci furono anche malati, vecchi, minorenni, oltre a 75 ebrei romani. Per non dimenticare.
Posted on: Wed, 16 Oct 2013 17:58:14 +0000

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