Fedriga: «No al reddito di cittadinanza» «No - TopicsExpress



          

Fedriga: «No al reddito di cittadinanza» «No all’assistenzialismo fine a se stesso, sì a interventi per stimolare la ripresa dell’economia e favorire la creazione di nuovi posti di lavoro: per questo, la Lega Nord si è sempre espressa chiaramente contro il reddito di cittadinanza.» L’onorevole Massimiliano Fedriga si oppone con fermezza alla reintroduzione del reddito di cittadinanza voluto dalla maggioranza di centrosinistra in Regione ed esprime soddisfazione per la contrarietà dei sindacati alla manovra. «Utilizzare le tasse dei cittadini friulani e giuliani per garantire soldi a pioggia agli ultimi arrivati è profondamente sbagliato –spiega Fedriga- poiché da un lato non aiuta a risolvere i problemi strutturali quali la disoccupazione e la delocalizzazione delle imprese e dall’altro non rende giustizia a chi ha lavorato e versato i contributi sul territorio.» «Garantire la priorità ai residenti, principio cardine del cosiddetto “welfare padano”, è anzitutto una battaglia per affermare il buon senso: in un contesto globale in cui il lavoro scarseggia, le aziende falliscono o scappano all’estero e i dati sui consumi non danno cenni di ripresa, appare assurdo e fuori luogo destinare le poche risorse a disposizione per iniziative diverse dall’abbattimento della pressione fiscale o dalla tutela dei cittadini del Friuli Venezia Giulia.» «Noi vogliamo che il territorio offra opportunità occupazionali ai nostri giovani e a chi è rimasto senza lavoro, che non sia più costretto a subire la delocalizzazione delle aziende e che diventi invece luogo di insediamento di nuovi impianti produttivi: per questo, la Regione non deve sperperare il denaro pubblico ma lo deve indirizzare alla realizzazione di quella fiscalità di concorrenza che costituisce l’unica risposta concreta alla crisi in essere.» «Registro infine con favore la contrarietà dei sindacati al reddito di cittadinanza: dopo cinque anni –conclude Fedriga- pure loro hanno capito che è giunto il momento di abbandonare le battaglie ideologiche e di pensare invece al bene comune. Sarebbe dunque ora che -dopo la Cgil, la Cisl e la Uil- anche il Partito Democratico e i suoi alleati si svegliassero e si rendessero conto delle reali esigenze del Friuli Venezia Giulia, dei suoi cittadini e delle sue imprese.» Trieste, 9 ottobre 2013
Posted on: Thu, 10 Oct 2013 12:12:27 +0000

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