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Ho letto gli articoli e le dichiarazioni sulla manifestazione che si è tenuta ieri in piazza Grande, cui ha preso parte un gruppo di cittadini, determinati a manifestare il loro dissenso verso la celeberrima determina di Ferragosto. Il dato essenziale non sta nella piazza piena o vuota, ma nel fatto che, in pochi giorni, a Modena abbiamo assistito ad una accelerazione sul tema del nostro inceneritore, destinato a diventare uno dei temi centrali del dibattito dei prossimi mesi. L’errore più grosso di chi fa politica sarebbe quello di considerare i manifestanti di ieri come una sommatoria di sigle ambientaliste da tenere a bada o come un gruppo minuscolo di manifestanti, e non come cittadini modenesi coi quali si può essere in accordo oppure no, ma che hanno il diritto di manifestare il loro dissenso e di essere ascoltati. Più volte, sulla stampa e su questo social, ho detto che la buona amministrazione della cosa pubblica deve recuperare il suo ruolo di promotrice di dialogo e piena trasparenza, con due obiettivi di fondo: condividere con la popolazione dati, analisi e informazioni; evitare che la mancanza di dialettica formi un terreno ideale per l’allarmismo e le speculazioni elettorali. Come sempre, preferisco attenermi ai fatti: il presidente della Provincia Sabattini e il sindaco di Modena Pighi hanno chiarito, correttamente, che Modena non diventerà la pattumiere d’Emilia e che l’inceneritore non aumenterà la quantità di rifiuti trattati. Impegni cui tantissimi modenesi stanno chiedendo a me, a noi amministratori, di aggiungerne uno ulteriore: entro il 2020 produrremo meno rifiuti e li differenzieremo meglio. Se la Regione per prima spiega che gli impianti di smaltimento in servizio saranno sovradimensionati, non è un’eresia ragionare sulla possibilità che il forno di Modena bruci meno delle 180.000 tonnellate/anno di oggi e poi, progressivamente, venga superato. Allo stesso tempo, lo studio Moniter ci ha anche evidenziato che l’unica relazione certa tra i fumi del forno e la salute si riscontra sull’innalzamento dei parti pretermine. L’ho detto e lo ripeto: su questo aspetto, nel limite delle mie deleghe di assessore alle Politiche Sanitarie, intendo proseguire un dialogo con la città iniziato lo scorso luglio nell’ambito del Piano Benessere e Salute 2013-2014. Tavolo di approfondimento che si tornerà a riunire anche a settembre.
Posted on: Sun, 01 Sep 2013 20:49:06 +0000

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