Ho sempre adorato il West. Un posto popolato da psicopatici che ti - TopicsExpress



          

Ho sempre adorato il West. Un posto popolato da psicopatici che ti buttano una pistola in mezzo alle gambe dicendoti: “Prendila”, e poi ti sparano. Una vita d’inferno girare per quelle cittadine composte da un’unica strada polverosa, con uno store, un saloon e il becchino che fa casse da morto, dovendo stare attenti che nessuno ti lanci una pistola in mezzo alle gambe. Una dei primi insegnamenti era infatti: “Cammina con la gambe strette, individua subito il protagonista del film e stacci alla larga.” C’è sempre qualcuno che, vuoi per tradizione vuoi per vera e propria passione, si avventurava nel mestiere più rischioso del West: Il barbiere. Secondo solo a chi serve shottini di whiskey a pistoleri di passaggio che se gli chiedi di pagare si offendono, ti prendono per il bavero dicendoti con voce di Ferruccio Amendola: “Ho ucciso per molto meno”, il barbiere è il luogo in cui si sistemano tutte le pendenze tra rivali escluso il lunedì, giorno dedicato a seppellire i morti della settimana prima. Dal barbiere è obbligatorio: 1. fumare un sigaro spento con le braccia sotto un lenzuolo bianco spacciato per grembiule con la pistola in mano 2. tenere uno sguardo minaccioso sul barbiere quando si avvicina col rasoio accompagnato da un adeguato sottofondo, per metterlo a suo agio. Non si tagliano i capelli dal barbiere, nel West i capelli si tagliano da soli, si fa solo la barba. Nel caso non fossi soddisfatto di come ti è stata fatta la barba puoi: non pagare, non pagare e spararlo, dipende dal carattere. Molti sparavano anche se la barba era stata fatta perfettamente solo per conoscere lo sceriffo, solitamente candidato come attore non protagonista ma comunque di peso. Lo sceriffo è al soldo del caballero cattivo con un’aria da messicano perfetta per morire senza strascichi verso la fine in nome della giustizia. Oppure è uno sceriffo di facciata timido, introverso e che avrebbe voluto fare ragioneria ma la madre ha tanto insistito. In paese arriva l’uomo a cavallo, solo, misterioso, tranquillo ma con una terribile storia alle spalle e qualcuno da ammazzare davanti. Nella mia testa quello sono io, senza macchia, senza paura e con la capacità di estrarre e svuotare un caricatore in 3,4 secondi secondo i cronometri dell’epoca. Io (lui) mi dirigo subito verso il saloon per togliermi la polvere dalla gola con una gigantesca birra e mangiare una bistecca con una montagna di patatine fritte in una deriva Tex/friendly. Poi prendo una stanza con vista sulla strada che dietro si gira Manhattan di Woddy Allen e mi metto, regolarmente semivestito, dentro una vasca riempita di acqua dubbia a crogiolarmi nell’illusione che questo voglia dire lavarsi. Finito di umidificarmi, e dopo aver detto di no alle avances di una Claudia Cardinale vestita di pizzi, mi reco da uno di quei bambini che vivono spillando un dollaro, due per i più sfacciati, per dare informazioni altrimenti inarrivabili. Tipo dove abita uno dei 14 residenti di quel buco. Ci vado e trovo un vecchio con la voce roca che ne ha viste di tutti i colori e che sa, senza muoversi da lì, tutto quello che succede dal Canada al Messico. Non lo ammazzo per puro spirito critico e gli regalo una bottiglia del miglior intruglio. Vado dal caballero e lo convinco ad assumermi sparando ad un altro suo dipendente. Mi attiro l’odio di tutti gli altri cattivi e una nomination. Dopo una settimana scarsa li ammazzo tutti e venti con un caricatore da sei e mi dirigo a cavallo fuori dal paese a godermi i proventi del ricco cachet. Se del caso, due colpetti a Claudia Cardinale. Ciao
Posted on: Fri, 29 Nov 2013 10:49:41 +0000

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