I DOCUMENTARI DI NAT GEO: IL CAPITANO IN TERZA / SECONDA / PRIMA - TopicsExpress



          

I DOCUMENTARI DI NAT GEO: IL CAPITANO IN TERZA / SECONDA / PRIMA CATEGORIA, nel suo habitat naturale. Altrimenti conosciuto come “la leggenda”. Solitamente si tratta del giocatore più anziano e, quindi, si spera anche il più esperto. Il Capitano è colui il quale è convinto di essere bello come Borriello, giusto un paio di volte più tecnico di Zidane e, infine, di possedere la dialettica ed il carisma di Massimo Decimo Meridio. Il Capitano di terza/seconda/prima categoria vanta quasi sempre una pseudo carriera da semi-semi professionista circa e ricorda molto chiaramente di non essersi affermato a causa di incomprensioni con allenatori invidiosi o non capaci di esprimere al meglio le qualità del Bomber-Capitano. Il Capitano ha calcato i migliori campi e non manca occasione di ricordare quando lui giocava e “Fabio Cannavaro no ” anche se, nella sua infinita magnanimità, in più di una occasione si è fermato per consolarlo e spronarlo a fare meglio. Solitamente il racconto parte dall’adolescenza, a 11 anni il primo trasferimento: lascia le giovanili del proprio paese natale per andare a giocare nel paese vicino. Motivazione del trasferimento: ”Mio padre mi ha detto che qui è meglio e faccio carriera ”. Dopo una lunga gavetta nella Pincopallese F.C., approda in prima squadra in serie D, nel preliminari di coppa regionale a Ferragosto, con una monumentale presenza di 8 minuti e 43 secondi dove però riesce a salvare il risultato in un paio di occasioni. Ceduto in prestito in Eccellenza, vi rimarrà sino a 24 anni prima di retrocedere di anno in anno sempre più in basso. Lui NON guadagna di meno, lui si decurta l’ingaggio perchè “interessato al progetto ed alla nuova avventura”: 20.000,00 €, 10.000,00 €, 2.000,00 €, 185,00 €, 15,00 €, un salame Milano ed un panettone, lavatemi voi la maglia e siamo a posto, vi dò io 100,00 €. Il Capitano è la chiave della squadra, può rivestire diversi ruoli e, pertanto, ne esistono 4 sottocategorie principali: Categoria A) PORTIERE: E’ come il blu, non passa mai di moda. Spericolato anche oggi che passa i 40, il Capitano-Portiere si presenta in campo con bende elastiche su tutto il corpo che manco Tutankamon e gli amici (bugiardi) lo chiamano il Michelangelo della Porta. Abbigliamento: Prevede cappellino alla Tyson-Peruzzi, guanti con le iniziali ricamate dalla nonna e/o a pennarello, parastinco legato con nastro adesivo che blocca l’afflusso sanguinio a tutta la parte inferiore, tacchetto a 6 in ogni campo ivi compreso il sintetico basso di vecchia generazione e con qualsiasi condizione atmosferica, il tutto perchè “nelle uscite fà brutto” , serie di 8-12 borracce personali ai lati della porta e, tocco finale, asciugamano infilato nella rete. Analisi tecnica: Il Capitano-Portiere ha una capacità di sbraitamento superiore ai 110 minuti e pretende di essere il tessitore delle fila del gioco. In pieno recupero, il vero Portier-Capitano si getta nella mischia e tenta anche il gol salendo per staccare di testa nell’ultimo calcio d’angolo del match, anche se quando salta di testa la gazzetta dello sport non passa sotto i piedi. Agile come un tronco, prende gol da 48 metri perchè: Sorpreso dalla traiettoria Coperto dalla propria difesa messa male Non stava bene ma ha giocato comunque per la squadra Difficilmente sostituibile, non esistono numeri 12 del Portiere-Capitano di terza/seconda/prima categoria, a meno che sia il figlio. Stoico. Categoria B) DIFENSORE: Il più gettonato, sopratutto dopo leggende quali Terry, Maldini, Nesta. Il Capitano-Difensore solitamente è rasato o con capello corto, come un vero soldato e con qualche di troppo sparso qui e là. Abbigliamento: Doppio o triplo nastro adesivo perchè “ho i polpacci troppo grossi”. Parastinchi solo ed esclusivamente se l’arbitro se ne accorge ed insiste, a lui non servono perchè è un duro. Anche qui ritroviamo la caratteristica del tacchetto a 6, solo con variante altezza anni ’30, in ferro puro, la legge che regola il Cosmo secondo il Capitano-Difensore è sempre “o la palla o la gamba“. Convinto di avere la prepotenza pettorale di Fabio Cannavaro, indossa magliette in stretch attillato che evidenziano quasi sempre un imbarazzante blocco di addominali da pranzo post-peperonata calabrese. Analisi tecnica: Culo basso e fiato corto, il Capitano-Difensore subisce di solito il primo richiamo verbale dopo 7 secondi e viene ammonito di media fra il 4° ed il 10° del primo tempo a causa di un entrata a forbice a piedi pari ad altezza legamenti, con palla quasi ferma a 25 metri dall’uomo. A questo punto le reazioni sono solitamente di due tipi: Spallucce, sguardo incredulo e braccia larghe con le mani protese verso l’alto che piano piano si ricongiungono in evidente segno di disaccordo, una volta vista la decisione del direttore, e sentenzia “ arbitro è il primo fallo” Oppure la più classica Si rialza come un fulmine dopo l’entrata alla Ray Mysterio il malcapitato e, rosso come il fuoco per lo sforzo agonistico, vena giugulare che ha le dimensioni di uno scarico pluviale, sopracciglia increspate, guarda fisso negli occhi tutti i cadetti di reparto: “.... e per forza, qui devo fare tutto io” Ovviamente in tutto questo volge le spalle all’arbitro e non si cura del contuso che nel frattempo è diventato codice fucsia al pronto soccorso. Ultimamente si stà diffondendo una nuova razza di Difensori-Capitani-Registi, a causa di Bonucci e Thiago Silva, che nel tentativo di lanci millimetrici sventagliano palloni nelle Ferrovie o nei campi agricoli vicini al terreno di gioco. Anch’egli è difficilmente sostituibile e, se proprio deve uscire, lo fà zoppicando a caso perchè l’autentico Difensore-Capitano di terza/seconda/prima categoria abbandona il campo solo per cause di forza maggiore o catastrofi naturali. Guerriero. Categoria C) CENTROCAMPISTA: Divenuto con il tempo più raro Il Capitano-Centrocampista è solitamente il vecchio centravanti, oggi dal fiato corto, il quale arretra per “ fare gioco e disegnare geometrie ”. Abbigliamento: Maglietta fuori e calzettone basso, con parastinco visibile, necessita di 40/45 minuti di preparazione abbigliamento e capigliatura. Serie di fasce muscolari adesive blu, sparse a quà e là casaccio , polsino alla Marchisio e capello alla Borriello. Numero 10 fisso sulle spalle, calcia tutte le punizze perchè è ”quello dai piedi buoni”, e vanta la fidanzata più bella sugli spalti. Qui notiamo invece una decisiva e drastica inversione di tendenza, scarpino con lamellare basso anche con 10 cm di fango perchè se no “ perde la sensibilità, non sente il pallone” Analisi tecnica: Se la temperatura esterna raggiunge o supera i 19 gradi, la sua corsa complessiva si riduce a 125 metri più la distanza centrocampo-spogliatoio. In campo si prodiga in lanci, rabone e no-look, anche se il suo palmares parla di 15 minuti con l’Oratorio San Gervasio, se sbaglia uno stop il primo sguardo è rivolto al terreno di gioco imprecando contro delle improbabili buche, mentre in un secondo luogo (se il terreno è meglio del Cam-Nou), allora si guarda le suole delle scarpe, perchè la colpa non può essere la sua. Qui la sostituzione è invece ammissibile, salutando tutto il pubblico di 12 paganti come Del Piero al Bernabeu. Mostra disappunto al Mister ma comunque con classe rispetta la sua scelta. Geometra. Categoria D) ATTACCANTE: Siamo alla categoria TOP, a questo sottogruppo apaprtengono il 99% dei bomber nostrani. Qui andiamo sul pesante. Si tratta generalmente del personaggio che in paese è altresì conosciuto per aver conseguito la terza media all’ottavo tentativo. Diploma di Elettro-Cuoco-Pittore ottenuto privatamente in Costa Rica. Il Bomber-Capitano-Attaccante ha cambiato 197 squadre in carriera, ed in nessuna di queste ha mai lasciato un segno indelebile. Abbigliamento: Il Bomber-Capitano è per definizione abbronzato tutto l’anno e, se avanti con l’età manifesta il tipico effetto Baglioni, ossia capello argentè su pelle wengè. Porta un numero non inferiore a 3 collane e perde non meno di mezz’ora a litigare con l’arbitro durante la chiama perchè lui gli orecchini non li leva. I tatuaggi sono sempre grossi e vistosi, la fascetta ben visibile anche se è calvo. Il capello è lungo e selvaggio alla Gabriel Omar Batistuta oppure cresta alla El Sharaawy, anche se ha 47 anni è 2 peli in testa. Sotto i parastinchi sono obbligatori due tecniche fasce di colore, che non servono ad una minchia, ma fanno molto Ibra. Analisi tecnica: Il Bomber-Capitano calcia tutto, qualsiasi cosa, dalle rimesse dal fondo ai rigori. Se l’altezza del cross supera i 115 cm di altezza, tenta la rovesciata e la palla, se colpita, finisce quasi sempre nella Provinciale. A questo punto simula uno stiramento femorale di 3° grado che, incredibilmente si riassorbe in orario aperitivo. Il Bomber-Capitano è il giocatore più ricercato e temuto dei tornei estivi serali. Se sostituito dopo aver toccato una biglia in 110’ è una furia: esce stizzito dalla parte opposta agli spogliatoi, attraversando tutto il bordo del campo per poter litigare con chiunque incontri. Sbraita e urla ingiurie contro il Mister e sopratutto la mamma del Mister. Abbozzerà un finto pentimento da premio Oscar a circa due/tre ore dalla fine del match: “....scusami Mister, mi è andato il sangue alla testa perchè sai quanto ci tengo alla squadra”. Trasferimento una settimana dopo a fronte di un etto di coppa e mortadella forniti dal presidente, proprietario di una nota salumeria della zona. Il Bomber-Capitano è autoctono ed l’unico sottogruppo a NON interagire e/o socializzare con gli altri. Sotto la doccia vanta conquiste ed amori proibiti o selvaggi, fra cui la bella moglie di un Capitano-Centrocampista. Dichiara di avere un pene paragonabile al “braccio di un bambino con in mano una grossa mela” e, proprio per questo fà sempre la doccia con il costumino slip di Armani Jeans. Se vince è merito solamente suo, se no perdona i compagni per sconfitta subita. Bomber vero.
Posted on: Sun, 22 Sep 2013 11:50:16 +0000

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