I morti cerebrali, infatti, sono morti “solo in parte”, - TopicsExpress



          

I morti cerebrali, infatti, sono morti “solo in parte”, ovverosia, non sono veri morti. E questo perché il corpo del donatore, affinché “il trapianto possa riuscire, deve possedere (…) un cuore pulsante e una temperatura corporea simile in tutto a quella dell’uomo sano. Se tale precondizione viene a mancare, anche solo per pochi minuti, il rapidissimo deperimento degli organi ne renderà impossibile il riutilizzo. Per questo risultano centrali tutti gli interrogativi che riguardano non la morte come tradizionalmente era stata intesa, ma la cosiddetta “morte cerebrale”: un cervello “morto” in un corpo vivo. E qui il confine, finora labilissimo, diventa quasi invisibile.” (pp.84-85) E come non concordare con quanto asserisce il prof.Bondì, il quale, partendo dall’innegabile presupposto secondo cui si conoscerebbe soltanto il 10% delle funzioni cerebrali, reputa impossibile pretendere di fare ricorso ad espressioni come quella di “cessazione irreversibile” di tutte le funzioni dell’encefalo?
Posted on: Tue, 18 Jun 2013 07:22:21 +0000

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