IL “PIANETA BLU” PROTETTO SI RIUNISCE SULLA COSTA - TopicsExpress



          

IL “PIANETA BLU” PROTETTO SI RIUNISCE SULLA COSTA MEDITERRANEA: 3’ Congresso Internazionale delle Aree Marine Protette : circa 1000 partecipanti provenienti da tutto il mondo in un meeting globale dal 21 al 27 ottobre a Marsiglia e in Corsica, Francia WWF: “Vita e benessere dell’uomo strettamente legati a mari” Chiuderà la Conferenza un incontro politico internazionale presso Ajaccio in cui Ministri e delegati delle Agenzie internazionali di protezione dell’Ambiente approveranno interventi strategici per la tutela del mare IDENTIKIT AREE MARINE PROTETTE Sono oltre 10.000 le aree marine protette nel mondo, per una superficie di 8,3 milioni di km2, ma la percentuale di mare tutelato è ancora ferma al 2,3% degli oceani del pianeta, con una distribuzione e gestione disomogenee. Il mare protetto si concentra soprattutto lungo le coste lasciando fuori le zone di alto mare cruciali per il recupero di stock ittici mentre alcune ecoregioni del pianeta ad alta concentrazione di biodiversità marina (tra cui l’Oceano del Sud) sono ancora sprovviste di tutela. Nel Mediterraneo ad esempio, dove si racchiude il 20% della biodiversità marina mondiale, si contano 170 Aree Marine Protette (circa altre 50 sono in fase progettuale). A queste vanno aggiunte 507 aree marine della Rete Natura 2000, il cui perimetro a volte combacia con quello delle Aree Marine Protette. Il 4,56% della superficie del Mediterraneo è legalmente protetto, una percentuale che ‘crolla’ al 1,08% se si esclude il Santuario Pelagos nell’alto Tirreno. Le Aree marine protette del Mare nostrum si concentrano soprattutto lungo le zone costiere, in particolare quelle settentrionali, lasciando fuori buona parte del bacino meridionale. Inoltre appena il 50% possiede un piano di gestione e solo il 25% è in grado di dedicare personale di sorveglianza. Eppure la vita e il benessere dell’uomo sono strettamente legati a mari in buona salute ed è una certezza della comunità scientifica mondiale che un network di Aree marine Protette ben gestite aiuta a mantenere nel tempo i servizi ecosistemici prodotti dal mare: dalle risorse ittiche che si moltiplicano anche al di fuori dei confini protetti e da cui dipende la sopravvivenza di 1 miliardo di persone, alla difesa delle coste dall’erosione fino al turismo costiero che genera 200 milioni di posti di lavoro nel mondo. Purtroppo gli allarmi sugli impatti determinati dalle attività umane sono sempre più crescenti: peschiamo due volte e mezzo il limite sostenibile dagli oceani e di conseguenza l’87% degli stock ittici sono sovrasfruttati. Inoltre l’immissione di CO2 nell’atmosfera sta accelerando a ritmi insostenibili l’acidificazione degli oceani e la riduzione dell’immagazzinamento di ossigeno nel mare comportando profonde modifiche degli equilibri chimici del mare con gravi effetti su alcune specie, soprattutto coralli. Per arginare questi fenomeni occorre agire sia sulla riduzione di gas serra che sulla gestione di porzioni di mare in chiave di sostenibilità. Un contributo alla salute dei mari è dato proprio da una rete di Aree Marine Protette più estesa e ben gestita : per questo la Convenzione ONU sulla tutela della Biodiversità (CBD) ha stabilito un obiettivo di tutela del 10% dei mari mondiali entro il 2020. IL MEETING DI MARSIGLIA: IMPAC3 Una tappa cruciale del percorso verso questo ambizioso target per il Pianeta Blu è rappresentato dal terzo Congresso Mondiale delle Aree marine Protette (IMPAC3) che si svolgerà dal 21 al 25 ottobre a Marsiglia presso il Palais du Pharo, a cui seguirà un meeting politico internazionale in Corsica dal 26 al 27 ottobre. Oltre 1000 delegati provenienti da tutto il mondo si incontreranno per scambiare esperienze, condividere progetti e mostrare al pubblico le meraviglie che gli oceani del mondo sono in grado di regalare. L’evento, che si tiene per la prima volta sulle sponde del Mediterraneo, è organizzato dall’Agenzia delle Aree Marine Protette Francesi (MPAA) insieme all’Unione per la Conservazione della Natura (IUCN) e prevede mostre, dibattiti, proiezioni, stand informativi. UN WWF ‘GLOBALE’ PER LE AREE MARINE PROTETTE Il WWF, tra i promotori dell’evento, nell’ambito del suo Programma Globale Marino (Global Marine Programme) parteciperà con un staff internazionale promuovendo dibattiti, mostre ed eventi speciali. L’Associazione ha un’esperienza pluriennale sulle Aree Marine Protette (in Italia, ad es, gestisce tra le altre la Riserva Marina di Miramare in Friuli, tra le prime Riserva marine istituite in Italia) e collabora con i governi e le comunità locali di 21 nazioni del pianeta nella promozione e gestione efficace delle AMP. L’’esperienza sul mare’ del WWF e la conoscenza di buone pratiche di gestione, così come il lavoro costante su temi globali quali la pesca sostenibile, i cambiamenti climatici e la sostenibilità economica delle aree protette, insieme al networking creato in alcune aree cruciali, tra cui il Mediterraneo, permettono all’associazione di contribuire efficacemente al dibattito e promuovere per il Meeting l’adozione di azioni concrete ed efficaci per la tutela del mare. L’obiettivo del Programma Globale Marino del WWF è, infatti, quello di creare, promuovere e applicare soluzioni affinchè vengano tutelati gli ecosistemi marini e sia sostenibile l’uso delle loro risorse. “L’evento di Marsiglia rappresenta un’occasione unica per scambiare esperienze e conoscenze sulle varie forme di gestione delle AMP, sviluppare forme di cooperazione e capacity building’ tra le diverse aree, promuovere relazioni tra i gestori al livello regionale e globale, integrare le AMP con la Blue Economy e rafforzare l’interesse del pubblico alle AMP – ha dichiarato Giuseppe di Carlo, responsabile dell’Unità Aree Marine Protette del WWF Mediterraneo – Il Programma Mediterraneo del WWF gestisce oltre 15 progetti in tutto il bacino coinvolgendo tutti i portatori di interesse, dai pescatori ai decisori politici. Siamo dunque consapevoli che alcune sfide di tutela di questo Meeting si giocheranno proprio nel Mediterraneo, tra cui l’estensione delle Aree Marine protette anche nella parte meridionale del bacino, per arrivare a includere finalmente paesi, come la Libia, l’Algeria il Libano o la Tunisia, dove queste sono insufficienti o non ancora operative. In questi paesi stiamo già affiancando i governi e le comunità locali per sostenere la nascita di nuove AMP e ci auguriamo che l’evento di Marsiglia ne possa tenere a ‘battesimo’ qualcuna”. “ L’istituzione di un’Area marina Protetta di per se non è sufficiente a garantire la salvaguardia della biodiversità e i benefici conseguenti per le comunità locali, è necessaria una corretta gestione manageriale delle attività di protezione, conservazione e sviluppo, connesse all’istituzione stessa. L’ente gestore è il vero artefice della conservazione della natura protetta dalla AMP - ha dichiarato Marco Costantini, responsabile Programma Mare del WWF Italia – Secondo uno studio del MedPAN (la rete di AMP del Mediterraneo) su oltre 80 aree protette del bacino oltre la metà non ha ancora un piano di gestione mentre il 75% dei siti Natura 2000 tuttora manca di un ente gestore. Si tratta di un capitolo cruciale per il quale il WWF Italia, insieme all’IUCN, ha recentemente formulato una ‘Guida alla valutazione rapida della gestione delle AMP mediterranee’ con 18 indicatori innovativi che valutano tutti gli aspetti della gestione in termini di conservazione della biodiversità, partecipazione delle parti interessate, governance e impatti socio-economici. Inoltre, grazie al progetto ISEA, svolto in collaborazione con il Ministero dell’Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare (MATTM) il WWF ha realizzato in Italia interventi di sostegno alla gestione delle aree marine protette italiane per rafforzare la loro efficienza e sviluppare entro il 2020 un network di AMP efficacemente gestite ed ecologicamente rappresentative in Italia, così come richiesto dalla Convenzione sulla Biodiversità. Tutte le AMP italiane hanno, grazie ad ISEA, un piano di gestione standardizzato, basato su un approccio oggettivo di valutazione dei successi di gestione e conservazione della biodiversità, nonché per una razionalizzazione degli investimenti ministeriali. L’EVENTO DI MARSIGLIA: la ‘prima volta’ del Mediterraneo La comunità internazionale legata alle aree marine protette si riunisce ogni quattro anni e ciascun incontro segna le fasi più importanti di sviluppo di questa rete globale. Il primo congresso IMPAC risale al 2005 e si tenne a Geelong, in Australia, il continente che tutela il sistema di aree marine protette più esteso, tra cui la Great Barrier Reef. In quell’occasione si cercò di descrivere le varie categorie delle Aree Marine Protette (riserve, parchi marini, etc) ed esaminare lo stato degli ecosistemi marini. La seconda edizione nel 2009 IMPAC2 fu a Washington,D.C. organizzata dall’Ufficio Santuari Nazionali Marini del NOAA (National Oceanic and Atmosferic Agency). In quell’occasione si registrò un considerevole aumento del ruolo degli enti pubblici nella creazione e gestione delle aree marine protette. Quest’anno la terza edizione del Congresso si sposta nel Mediterraneo, organizzata dall’Agenzia delle Aree Marine Protette Francesi (MPAA) su incarico, insieme all’IUCN, del Ministro francese dell’Ecologia. A Marsiglia si riuniranno i principali portatori di interesse di tutto il pianeta che sostengono, al di là dei propri confini nazionali o di settore, la tutela degli oceani e il loro sviluppo sostenibile: gestori pubblici, agenzie di pianificazione, istituti di ricerca, organizzazioni non-governative, comunità costiere, industrie legate alle diverse attività che si svolgono negli oceani – dalla pesca alla posa dei cavi sottomarini, attività estrattive trasporti e turismo.
Posted on: Fri, 18 Oct 2013 17:49:20 +0000

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