IL RAGGIO VERDE Ricominciare dal pensiero essenziale il sì e il no, dai gigli che fioriscono nei campi senza essere stati seminati da nessuno, dal saluto che non ha fretta di sciogliere un incontro, dal gusto selvatico delle piccole fragole di bosco, dal retrogusto nostalgico di un bacio che presto si separò dalla nostra bocca. Ricominciare dalla medicina naturale dell’ironia che cura tutti i fallimenti della nostra biografia che non ha mai brillato. Sorridere anche del nostro tormento e scoprire che siamo stati sempre eroi dentro di noi. Danzare anche da soli nella nostra stanza se nessuno ci ha invitato, perché quando la musica è bella, irresistibile è il suo richiamo per i nostri passi. Ricominciare dal perdono per chi ha promesso e non ha mantenuto, perché forse sono anche di più le promesse che noi stessi abbiamo tradito. Ricominciare dalla memoria che insegue un volo di farfalle, o stringe la mano di un padre mentre per la prima volta stiamo guardando il mare. Cominciare da questo e da tutto l’altro che preferiamo non raccontare a nessuno. Fino a quando anche per noi giungerà l’inverosimile istante di trovarci davanti ad un tramonto sul mare e apparirà all’orizzonte il prodigioso raggio verde, quello che illumina il fondo degli occhi e ci fa vedere quanto sia bella l’anima di chi abbiamo di fronte, e ci fa scoprire che un altro cuore ci può battere dentro. Il tempo benedetto in cui finalmente di gioia sarà il nostro pianto. Claudio Silvestri 14 lug. 13 ( dopo la visione del Film capolavoro di Rohmer, “IL RAGGIO VERDE”)
Posted on: Sun, 14 Jul 2013 14:54:01 +0000
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