IN MEMORIA DI UN CARO AMICO È passato quasi un mese dalla morte - TopicsExpress



          

IN MEMORIA DI UN CARO AMICO È passato quasi un mese dalla morte di un nostro amico che frequentava saltuariamente la Diapsi. Per quel poco che ho potuto frequentarlo, era veramente un bravo ragazzo, e non è la solita frase che si dice in questi casi: è bene smetterla di dire cose assolutamente ipocrite e pregne di menefreghismo e indifferenza travestite, peraltro male, da dispiacere e incredulità. Ora, sui motivi e sulla dipartita di X., so poco e nulla, posso solo ipotizzare, da quel poco che sapevo di lui, che è stato molto sfortunato, in vari ambiti, soprattutto nel lavoro, poiché era disoccupato, e in famiglia. Per quanto riguarda il primo, assodato che è un problema purtroppo comune a tantissime persone, che le istituzioni predisposte a questo scopo (aiutare le persone meno fortunate a trovare anche solo un’occupazione a tempo determinato), tendono ad assumere, se lo fanno, persone con poca voglia effettiva di lavorare e molte raccomandazioni, a scapito d’individui più motivati e magari più competenti. Insomma, da certe fonti, non si sa quanto attendibili, parrebbe che X. si sia suicidato; non m’interessa giudicare (e non sarebbe nemmeno corretto nei suoi riguardi) questa sua scelta, dispiace solo, tantissimo, non averlo potuto e saputo aiutare, ascoltare e coinvolgere di più nel gruppo. Invece, per quanto concerne la sua famiglia, so unicamente per sentito dire, che i suoi rapporti con essa non erano particolarmente buoni, anzi. Se fosse vero tutto ciò, se fosse vero che lui si è suicidato anche perche esasperato da persone che solo di nome erano sue amiche e familiari, allora ho ragione a sostenere che viviamo in un mondo assurdo, perché non è giusto farsi rovinare la salute prima e la vita poi da gente egoista, malvagia e incapace di andare oltre quello che la loro limitatissima intelligenza gli consente. Non posso reputare intelligente qualcuno che fa del male ad altri, specie se questi sono psicologicamente o fisicamente più deboli. Bisognerebbe cercare di essere più forti e non farsi sopraffare da chi è definito essere umano, chiamato in questo modo, non so per quale motivo, giacché gli animali non possiedono la crudeltà e l’ipocrisia che caratterizza alcuni esemplari del genere umano. X. purtroppo è un altro esempio in cui molto spesso la fragilità e la sensibilità non sono considerati valori ma difetti da distruggere senza pietà. Sono stata molto contenta di averlo come amico, anche se solo per pochissimo tempo, e sento di doverlo ringraziare per quello che ha donato a me e agli altri membri della DIAPSI: secondo me, lui ha dato molto più di quello che ha ricevuto dalla vita. Ciao X. e grazie di quello che ci hai dato. Non ti dimenticheremo mai. 25/06/2013 Daniela Sardu
Posted on: Mon, 01 Jul 2013 17:54:58 +0000

Trending Topics



Recently Viewed Topics




© 2015