ISRAELEPALESTINA Si riparte. Dopo tre anni di impasse, la - TopicsExpress



          

ISRAELEPALESTINA Si riparte. Dopo tre anni di impasse, la diplomazia americana è riuscita a fissare la data per nuovi colloqui tra Israele e Palestina. Si comincia questa sera a Washington, in occasione dell’iftar (il pasto serale consumato dai musulmani per interrompere il loro digiuno quotidiano durante il mese islamico del Ramadan), con un incontro tra i delegati del premier Netanyahu e quelli del presidente dell’Autorità Palestinese Abbas, che continueranno a discutere anche durante tutta la giornata di domani. Nelle due delegazioni emergono i nomi del ministro della Giustizia Tzipi Livni – figura di spicco della politica israeliana, ex agente del Mossad e convinta sostenitrice della politica dei “due popoli, due Stati”, per la quale ha appoggiato l’evacuazione della Striscia di Gaza – e del capo negoziatore Saeb Erekat, già artefice dei negoziati di Oslo del 1993, il primo vero faccia-a-faccia tra le due parti in conflitto dal dopoguerra. Nonostante queste premesse positive, che certamente sembrano segnalare la buona volontà di rimettere in piedi un dialogo a lungo interrotto che possa finalmente portare ad una soluzione definitiva ad oltre 60 anni di conflitto, qualunque previsione appare prematura. Il dipartimento di Stato ha salutato con favore la ripresa dei negoziati e il segretario di Stato John Kerry ha lodato il coraggio dei due leader, sottolineando la loro determinazione a “prendere decisioni difficili che sono state decisive per poter arrivare a questo punto”. Ma molti analisti rimangono scettici sulle reali possibilità di raggiungere un compromesso, poiché sono troppi i punti controversi su cui le parti sembrano non essere disposte a cedere. Tuttavia, per gli Stati Uniti la giornata di oggi rappresenta un passo in avanti in un Medio Oriente che sta esplodendo e in cui la presenza americana risulta decisamente indebolita anche nelle tradizionali roccaforti quali, ad esempio, l’Egitto. La sensazione è, tuttavia, che un buon inizio non sia sufficiente e da alcune parti si invoca già un diretto coinvolgimento del Presidente americano. Come fu già per Oslo.
Posted on: Tue, 30 Jul 2013 14:57:19 +0000

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