Il 1776 americano non fu in alcun modo una “rivoluzione”, ma fu un processo indipendentistico gestito da una oligarchia terriera e mercantile che poteva ormai stare sulle proprie gambe, e che manteneva da un lato la schiavitù dei negri (che il politicamente corretto di oggi ha prima definito “neri” per poi definirli “afroamericani”, anche se la tendenza dell’ipocrisia linguistica porterà secondo me a definirli “diversamente colorati”), e dall’altro si preparava allo sterminio degli “indiani” (che il politicamente corretto di oggi ha ribattezzato “nativi americani”, anche se l’ipocrisia linguistica finirà con il definirli “liberamente pennuti”). La contrapposizione della rivoluzione americana del 1776 vista come “virtuosa” alla rivoluzione francese del 1789 ed a quella russa del 1917 viste invece come “viziose” fa però parte dell’attuale scenario ideologico della quarta guerra mondiale. Costanzo Preve, La quarta guerra mondiale, edizioni all’insegna del Veltro, Parma 2008, pagina 110.
Posted on: Thu, 27 Jun 2013 10:54:05 +0000