“Il castello del Nevoso, a Kozarišče, [...], non è stato distrutto né bruciato durante la seconda guerra mondiale, a differenza di altri castelli in Slovenia. Il merito è dell’economo Leon Sauta, un ceco che lo amministrava per conto del proprietario, il principe Schönburg-Waldenburg. Quando arrivavano i vincitori del momento, che se n’erano impossessati e volevano darlo alle fiamme, egli diceva loro che essi erano ormai i nuovi padroni del castello, il quale dunque era e sarebbe rimasto loro proprietà, e che quindi era insensato e autolesionista distruggerlo. Lo disse agli italiani, ai tedeschi e ai partigiani e quel semplice impeccabile ragionamento convinse, di volta in volta, occupatori e liberatori, a dimostrazione che la logica e l’analisi grammaticale, se si avesse un po’ più di fiducia in loro, potrebbero risparmiare molte rovine.” (C. Magris, Microcosmi, p. 107)
Posted on: Tue, 06 Aug 2013 09:27:11 +0000
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