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Il punto di svolta[modifica | modifica sorgente] Allinizio del 1942 i governi delle potenze minori iniziarono a far pressioni per stabilire un concilio di guerra intergovernativo Asia-Pacifico, basato a Washington D.C.. Un concilio di guerra venne stabilito a Londra, con un corpo sussidiario a Washington, ma poiché le sollecitazioni persistevano l11 aprile 1942, a Washington, fu istituito il Pacific War Council (Consiglio di guerra del Pacifico): ne facevano parte il presidente Roosevelt, il consigliere Harry Hopkins, i rappresentanti dei belligeranti contro il Giappone e, in seguito, anche quelli delle Indie britanniche e delle Filippine. Il concilio non ebbe mai un controllo operativo diretto e tutte le sue decisioni vennero rimesse al Combined Chiefs of Staff anglo-statunitense, anchesso con sede a Washington.[89] Più o meno nello stesso periodo, durante il mese di marzo, sorse una disputa tra la marina e lesercito imperiali: la prima, appoggiata dalle personalità politiche, sosteneva che bisognava concentrarsi sullo sfruttamento della neocostituita Sfera di Prosperità Comune, usando la flotta aeronavale per parare ogni offensiva alleata; il secondo invece invocava il proseguimento dellespansione che aveva regalato al Giappone il controllo di unarea tanto vasta[90] (circa un ottavo del pianeta).[91] Dopo giorni di riunioni e sentito il parere di Yamamoto, che consigliò di procedere nelle conquiste, il Gran Quartier Generale imperiale decise di proseguire lespansione: lobiettivo designato era lAustralia per il ruolo che avrebbe rivestito nella controffensiva alleata. Condizione necessaria era però leliminazione di Port Moresby, che trasformata da MacArthur nella principale piazzaforte alleata a difesa del continente, continuava ad arginare i giapponesi nella Nuova Guinea settentrionale.[92] Venne dunque attivato un piano studiato nel 1938 (Operazione Mo), il cui spiegamento di forze preannunciava una campagna relativamente facile per il Giappone, che puntava a occupare per intero la Nuova Guinea e da lì invadere le province settentrionali dellAustralia, scongiurando ogni azione offensiva alleata a sud della Sfera di Prosperità Comune.[93] Lincursione su Tokyo[modifica | modifica sorgente] Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi Incursione aerea su Tokyo. La portaerei Hornet durante le operazioni di involo; si scorgono i B-25 allineati sul ponte Mentre i giapponesi mettevano a punto i piani per una nuova espansione, gli Stati Uniti stavano organizzandosi per compiere un attacco clamoroso contro Tokyo: lidea era già stata proposta nel gennaio 1942, ma la perdita di tutte le basi vicine allarcipelago nipponico e linesistenza di aerei dotati di tanta autonomia resero impossibile il progetto. Le rapide azioni aeronavali avvenute subito dopo, però, suggerirono al colonnello James Doolittle un metodo innovativo per bombardare Tokyo: egli propose di imbarcare su portaerei dei bombardieri North American B-25 Mitchell dellesercito che portati in prossimità del Giappone, avrebbero attaccato per poi puntare verso ovest e atterrare in territorio cinese amico. Solo grazie a un alto ufficiale, suo amico, Doolittle ebbe il permesso di dedicarsi alla parte tecnica della missione, che ebbe inizio il 14 aprile.[94] Nonostante la fitta vigilanza delle unità navali nipponiche, il 18 aprile la flotta statunitense riuscì a lanciare i sedici B-25 che con Doolittle in testa portarono a termine il bombardamento.[95] Lincursione, simbolica e operativamente insignificante, provocò grande costernazione nel Gran Quartier Generale e contribuì ad affrettare i preparativi dellOperazione Mo. Inoltre, limpensabile attacco dette grande credito alle insistenze di Yamamoto, che dallinizio della guerra intendeva inviare lintera marina imperiale contro gli Stati Uniti al fine di provocare una decisiva battaglia navale e annientarne così la pericolosa flotta di portaerei.[96] Il Mar dei Coralli[modifica | modifica sorgente] Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi Battaglia del Mar dei Coralli. Secondo le direttive dellOperazione Mo, le forze nipponiche incaricate di sbarcare a Port Moresby si suddivisero in quattro squadre distinte al comando del viceammiraglio Shigeyoshi Inoue e partirono dalle basi nelle Salomone. In campo alleato si sospettava che il Giappone avrebbe tentato, dopo la prima grande espansione, una nuova offensiva: dopo giorni di elucubrazioni lammiraglio Nimitz concluse che il solo obiettivo plausibile era Port Moresby; furono dunque inviate nel teatro del Pacifico sudoccidentale due Task Force al comando dellammiraglio Fletcher. La battaglia, combattuta tra il 4 e l8 maggio 1942, fu la prima senza contatto balistico, poiché venne condotta esclusivamente con limpiego degli aerei: alla fine dello scontro le perdite subite dai due schieramenti erano in leggero favore del Giappone, ma gli Stati Uniti colsero una vittoria strategica impedendo loperazione anfibia avversaria.[72][97] La battaglia risolutiva a Midway[modifica | modifica sorgente] Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi Battaglia delle Midway. La portaerei giapponese Hiryū, gravemente colpita dai bombardieri in picchiata statunitensi, giace inclinata in fiamme Linsolente attacco aereo su Tokyo e il fallimento delle operazioni nel Pacifico meridionale sottolinearono la giustezza delle previsioni dellammiraglio Yamamoto, per il quale le successive conquiste non potevano realizzare fintanto che la marina statunitense avesse mantenuto una certa efficienza bellica. Perciò le alte sfere rividero la loro posizione e dettero lassenso per la costituzione di una grande armada da lanciare contro le Hawaii.[98] Fu allineata la quasi totalità della flotta imperiale mentre gli Stati Uniti poterono schierare solo 26 navi: lesito sembrava scontato, ma i servizi segreti statunitensi contribuirono non poco ad avvantaggiare Nimitz nel disporre con sagacia le sue forze,[99] mentre alcuni imprevisti ed indecisioni inficiarono la fattibilità del piano nipponico.[100] Lincertezza giapponese, la scoperta tardiva delle forze navali avversarie e le affrettate decisioni dellammiraglio Nagumo provocarono una vera disfatta: il 4 giugno quattro moderne portaerei furono affondate dagli statunitensi, che vinsero inaspettatamente la battaglia con perdite minori.[83][101] Lo scontro rivestì unimportanza capitale: la flotta combinata nipponica, la più esperta al mondo, era andata perduta privando il Giappone di un grande strumento di guerra che mai più fu ricostituito.[102] LImpero nipponico perse liniziativa bellica e subì un grave contraccolpo psicologico per la sconfitta patita, tanto che molti ufficiali arrivarono a criticare le decisioni di Yamamoto. Furono imposte draconiane misure di sicurezza perché la vastità del disastro non trapelasse e soprattutto perché la popolazione civile non ne venisse a conoscenza.[103] Lunico successo i giapponesi lo ottennero a nord, quando il gruppo navale dellammiraglio Moshiro Hosogaya iniziò le operazioni nelle Isole Aleutine: dal 3 al 5 giugno furono bombardate le installazioni statunitensi e il 7 giugno reparti dellesercito imperiale sbarcavano sullisola di Kiska, seguita l8 da quella di Attu: le due isole, conquistate entrambe il 10 giugno, furono gli unici territori degli Stati Uniti a essere invasi e occupati dalle truppe giapponesi.[104][105] Liniziativa passa agli Alleati[modifica | modifica sorgente] Controffensive in Birmania[modifica | modifica sorgente] La situazione ad agosto 1942: lespansione giapponese al suo culmine. In rosso i territori delle potenze alleate non occupati Nel sud-est asiatico i giapponesi erano arrivati ai confini dellIndia, ma non riuscirono a penetrare nella colonia britannica; la parte settentrionale della Birmania era invece in mano a truppe cinesi male armate ma numerose, rifornite precariamente da un ponte aereo basato nellAssam. Volendo completare la gigantesca manovra a tenaglia per isolare la Cina, i giapponesi iniziarono la costruzione di ponti sul fiume Salween per poi dilagare nella Cina meridionale, ma i loro piani fallirono in quanto le Tigri Volanti vanificarono ogni loro sforzo, tanto che i nipponici nel mese di agosto rinunciarono, permettendo così ai cinesi di presidiare saldamente il fiume.[106] Riorganizzatisi dalla disastrosa ritirata compiuta a maggio, gli anglo-indiani lanciarono unoffensiva nella zona dellArakan, nella parte sud-occidentale della Birmania, ma le operazioni che si protassero tra dicembre 1942 e i primi di febbraio del 1943 ottennero risultati limitati a fronte di feroci combattimenti e perdite abbastanza pesanti: le truppe giapponesi godevano di un miglior addestramento in ambiente tropicale, fattore che unitamente a malaria e difficoltà logistiche complicò fin dallinizio loffensiva.[107][108] Le Salomone meridionali: Guadalcanal[modifica | modifica sorgente] Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi Campagna di Guadalcanal. La catastrofe giapponese a Midway fece passare liniziativa in mano agli Alleati, ai quali si offrivano molteplici direttrici dattacco e obiettivi: si scelse di sbarcare sullisola di Guadalcanal, in quanto vicina allAustralia, con una guarnigione relativamente esigua rispetto alle sue dimensioni e soprattutto perché era stato scoperto, il 4 luglio, che i giapponesi stavano costruendo un aeroporto nella parte settentrionale, che poteva minacciare le comunicazioni tra America e Australia. Anticipati i preparativi per loperazione Watchtower (nome in codice dellattacco), forze dei Marine statunitensi sbarcarono quasi incontrastate il 7 agosto sullisola di Guadalcanal.[109] Lisola di Guadalcanal e alcune fasi dellestenuante campagna Entrambi gli schieramenti riversarono gran parte delle proprie risorse nei combattimenti per Guadalcanal, che si protrassero per i sei mesi seguenti in una crescente battaglia di attrito, vinta infine dagli Stati Uniti: dopo reiterati tentativi, i giapponesi infatti compresero che lisola era perduta ed evacuarono le loro forze, ponendo così termine a uno dei più lunghi confronti bellici nel Pacifico.[110][111] Nuova Guinea sudorientale[modifica | modifica sorgente] Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi Campagna di Nuova Guinea. Il Giappone non aveva ancora rinunciato alla distruzione di Port Moresby, per cui decise di effettuare un attacco terrestre attraverso i Monti Owen Stanley coadiuvato da uno sbarco sulla punta orientale della Nuova Guinea. Iniziata a metà agosto, loffensiva nipponica andò incontro a ogni genere di difficoltà in questo selvaggio territorio mentre lo sbarco fu sventato. Vicino la base alleata la colonna giapponese fu respinta dagli australiano-statunitensi di MacArthur, il quale riconquistò entro la fine di dicembre Buna e Gona; per il mese di gennaio 1943 lintera Nuova Guinea sudorientale era in mano agli Alleati. Il generale MacArthur si dedicò allora a pianificare una nuova offensiva.[112][113] 1943[modifica | modifica sorgente] Nel febbraio 1943 il Giappone, sebbene avesse subito perdite più o meno pesanti nei ranghi dellaviazione navale e della marina, si fosse dovuto ritirare dalle Salomone meridionali e avesse dovuto rinunciare allinvasione dellAustralia, manteneva comunque un dominio vasto, ricco e fortificato,[114][115] che gli Alleati si prepararono ad attaccare da tutti i lati: si decise di iniziare con la neutralizzazione della base di Rabaul mediante una duplice offensiva, i cui aeroporti rendevano pericoloso il movimento di navi e davano appoggio tattico alle truppe giapponesi in Nuova Guinea.[116] La Birmania[modifica | modifica sorgente] Una colonna di Chindit in marcia durante lazione di guerriglia nella Birmania occupata, messa a punto dal generale Wingate In Birmania loffensiva giapponese, che era riuscita a cacciare lesercito indo-britannico anche dal nord ovest del paese, perse slancio a metà del maggio 1942, in quanto le linee di comunicazione e dapprovvigionamento si erano incredibilmente allungate e gli effettivi erano insufficienti per controllare un così vasto territorio.[117] Mentre i giapponesi si riorganizzavano attestandosi a pochi chilometri dallIndia, il generale britannico Orde Charles Wingate riuscì a costituire nonostante lopposizione di alcuni alti ufficiali un reparto speciale per effettuare azioni da guerriglia nelle retrovie nipponiche in Birmania, rendere possibile una controffensiva alleata e scuotere la sicurezza giapponese. Partiti il 10 febbraio 1943 da Imphal, i Chindit (nome assunto dagli uomini del generale) si divisero in colonne penetrando in Birmania e giunsero allinizio di marzo alla linea ferroviaria Rangoon-Myitkyina-Mandalay, che interruppero in 25 punti per centinaia di metri; Wingate intendeva proseguire oltre il fiume Irrawaddy, ma limminenza dei monsoni e la stanchezza degli uomini fecero sì che Wavell gli ordinasse, il 26 marzo, di ritornare. La ritirata durò mesi, ma a giugno i due terzi dei Chindit erano in salvo, in Cina o in India, e la ferrovia birmana era stata gravemente danneggiata, rendendo assai difficile ai giapponesi le comunicazioni e i rifornimenti.[118] Il Mar di Bismarck e gli scontri in Nuova Guinea[modifica | modifica sorgente] Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi Campagna di Nuova Guinea. Lisola della Nuova Guinea rivestiva ancora grande importanza strategica per i giapponesi: fungeva da scudo occidentale per Rabaul e controllava numerosi stretti e passaggi tra lOceano Pacifico centrale e quello meridionale; inoltre laviazione lì dislocata poteva ancora contrastare le operazioni alleate che avevano come centro logistico loramai munita base di Port Moresby. Fu deciso che gli aeroporti di Lae e Salamaua dovevano essere massicciamente riforniti mediante un grande convoglio, in quanto si sapeva di una prossima offensiva alleata, ma lintervento dei gruppi aerei australiani e statunitensi provocò gravi perdite in navi e uomini.[119] I timori del Gran Quartier Generale riguardo ad una prossima offensiva in Nuova Guinea erano fondati: il 30 giugno, in contemporanea alle operazioni di Halsey nelle Salomone, MacArthur dette avvio a un massiccio bombardamento aereo sulle basi giapponesi in Nuova Guinea, subito seguiti da una serie di sbarchi: dopo feroci combattimenti durati fino allinizio di ottobre lesercito imperiale era stato ricacciato a nord, e solo alcune posizioni resistevano sulle alture vicino Finschhafen: MacArthur era così riuscito a porsi in una eccellente posizione strategica per andare allattacco della Nuova Britannia, dove si trovava limportante base di Rabaul.[120] La morte di Yamamoto[modifica | modifica sorgente] Il disastro nel mare di Bismarck impressionò i comandi giapponesi e lo stesso ammiraglio Yamamoto riconobbe che la situazione nel Pacifico meridionale si era fatta difficile, tanto più che le ricognizioni aeree suggerivano una nuova avanzata avversaria: recatosi a Rabaul, ideò lOperazione A (I-go Sakusen), ovvero una grande offensiva aerea da scatenarsi nelle Salomone per infliggere gravi danni agli statunitensi.[121] Il bombardiere che stava portando lammiraglio Yamamoto dopo labbattimento Il 7 aprile iniziarono gli attacchi a Guadalcanal, e l11 alle baie della Nuova Guinea, affollate di navi, ma i risultati di tali azioni aeree furono grami.[122] Yamamoto, male informato da rapporti erronei, pianificò operazioni dello stesso genere, preparò le difese nelle Salomone centrali e, volendo supervisionarle, decise di passare in rassegna le posizioni più importanti, anche per alzare il morale delle truppe.[123] Le trasmissioni radio nipponiche furono però intercettate il 17 aprile, e gli Stati Uniti vennero a sapere dei progetti dellammiraglio. Il segretario di stato Frank Knox propose di organizzare un attacco (operazione Peacock) durante gli spostamenti aerei che Yamamoto avrebbe fatto:[122] subito 18 Lockheed P-38 Lightning furono riuniti per condurre limboscata, che avvenne il 18 aprile nei cieli delle Salomone mentre lammiraglio stava dirigendosi a Balalle; il bombardiere Mitsubishi G4M che trasportava Yamamoto fu abbattuto ed egli rimase ucciso.[124] Il colpo al morale nipponico fu gravissimo, in quanto Yamamoto aveva sempre rappresentato la potenza delle forze armate e della marina soprattutto: i funerali in suo onore furono solenni e vi partecipò un milione di giapponesi costernati.[125] La carica di comandante in capo della flotta fu assegnata allammiraglio Mineichi Kōga, che ricevette la nomina ufficiale il 21 aprile.[126] Isole Aleutine[modifica | modifica sorgente] Cadaveri di soldati giapponesi dopo lattacco banzai del 29-30 maggio Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi campagna delle Isole Aleutine. Relegate in questa remota parte del globo dal giugno 1942, le guarnigioni giapponesi di Attu e Kiska subirono dallinizio del 1943 bombardamenti aeronavali e una carenza di rifornimenti dovuta al blocco statunitense sempre più efficace. Il viceammiraglio Moshiro Hosogaya, preoccupato della situazione, inviò un convoglio che arrivò indenne a destinazione; soddisfatto, ripeté loperazione il 26 marzo, ma le sue navi simbatterono nella squadra del contrammiraglio Charles H. MacMorris che in inferiorità numerica le respinse ottenendo unimportante vittoria tattica.[127] Gli Stati Uniti completarono lisolamento delle due posizioni riducendole alla fame, per poi sbarcare l11 maggio ad Attu (operazione Landgrab), fanaticamente difesa da 2.380 soldati nipponici che si fecero quasi tutti uccidere sul posto o si suicidarono piuttosto che arrendersi. Conquistata lisola il 30 maggio, la campagna proseguì con gli incruenti sbarchi del 15 agosto a Kiska perché i giapponesi, sfruttando le frequenti nebbie della zona, lavevano sgomberata con successo alla fine di luglio.[128][129] Le operazioni nelle Salomone e in Nuova Britannia[modifica | modifica sorgente] Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi Campagna delle Isole Salomone e Campagna della Nuova Britannia. Il globale svolgimento delloperazione Cartwheel La sconfitta sofferta a Guadalcanal aveva spostato il perimetro difensivo nipponico nelle Salomone centrali, facendo sfumare ogni progetto offensivo verso lAustralia, ormai irrealistico nonostante la foga con cui era difeso dai capi dellesercito imperiale. Il Giappone era intenzionato a fermare qui lavanzata degli Alleati, ma le cose andarono diversamente: lammiraglio Halsey, in contemporanea al generale MacArthur, iniziò il 30 giugno 1943 una massiccia offensiva con obiettivo finale Rabaul:[130] le operazioni, che videro lapplicazione della nuova strategia del salto della rana (teso a conquistare solo posizioni effettivamente preziose tralasciando le altre), durarono fino al termine dellanno quando la base giapponese fu resa inoffensiva.[131] Per sostenere efficacemente le azioni di Halsey, il generale MacArthur pianificò uno sbarco da effettuarsi a dicembre nella parte occidentale della Nuova Britannia, da dove i giapponesi potevano ancora rifornire le loro forze in Nuova Guinea; inoltre si sarebbe potuto interrompere ogni aiuto alla base di Rabaul, obiettivo finale delloffensiva. Gli statunitensi sbarcarono a Capo Gloucester e dopo tre mesi di feroci battaglie contro la guarnigione nipponica MacArthur era ormai in possesso di punti chiave che resero indifendibile Rabaul, martoriata dalle incursioni delle portaerei di Halsey. Per il mese di febbraio 1944 larcipelago delle Bismarck era passato sotto il controllo statunitense, e le guarnigioni saltate rimasero inoffensive per il resto della guerra.[132] Le Isole Gilbert[modifica | modifica sorgente] Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi Campagna delle Isole Gilbert e Marshall. La preponderanza numerica e qualitativa di cui ormai godevano le forze armate statunitensi fece prendere in esame allammiraglio Nimitz la possibilità di attaccare anche da est lImpero giapponese. La nuova offensiva (operazione Galvanic) fu fissata per il 20 novembre e fu rivolta contro le Isole Gilbert, larcipelago più a oriente rimasto in mano ai giapponesi: la campagna aprì la lunga serie di imponenti ma sanguinose operazioni anfibie nel Pacifico con la violenta battaglia di Tarawa, combattuta sullisola di Betio dellomonimo atollo. Anche qui venne applicato il salto della ranae si procedette a conquistare solo gli atolli di Tarawa, Makin e Abemama.[133] Avvenimenti politici[modifica | modifica sorgente] Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi Conferenza di Québec (1943), Conferenza del Cairo e Conferenza di Teheran. I Tre Grandi durante la conferenza interalleata a Teheran Levolversi della situazione militare durante il 1943 spinse Inghilterra e Stati Uniti a incontrarsi in una conferenza per discutere dei problemi strategici riguardo al teatro europeo e a quello del Pacifico: il luogo scelto fu il Québec. Churchill e Roosevelt, affiancati dal Primo Ministro canadese William Lyon Mackenzie King, decisero di ristabilire i contatti terrestri con la Cina di Chiang Kai-Shek mediante una forte offensiva in Birmania e lintervento della flotta britannica nella lotta contro il Giappone: la riunione durò dal 17 al 24 agosto.[134] Una seconda conferenza, tenutasi a Il Cairo dal 22 al 25 novembre tra Roosevelt, Churchill e Chiang Kai-Shek, consentì ai tre uomini di coordinarsi per le future azioni militari da intraprendere nel Pacifico, al fine di fiaccare la resistenza giapponese e per far capitolare lImpero nipponico senza condizioni.[135] Il più importante incontro tra i vertici alleati si svolse a Teheran tra Churchill, Roosevelt e Stalin, che per la prima volta dalla presa del potere lasciava il suo paese: i Tre Grandi, tra il 28 novembre e il 1º dicembre, si accordarono per la data dello sbarco in Francia e perché i sovietici intervenissero nella guerra contro il Giappone il prima possibile.[136] Tojo assieme ai rappresentanti dei governi filo-nipponici alla Conferenza della Grande Asia orientale Il 1943 aveva dunque segnato il progressivo sgretolamento della parte sud-orientale del dominio giapponese: la strategica base di Rabaul era in pratica sotto assedio e le zone più periferiche erano state occupate oppure divenivano sempre meno difendibili. La circostanza più grave era però la guerra sottomarina scatenata dalla flotta di sommergibili statunitensi, la cui micidialità aveva provocato una crisi sia nel rifornimento di carburanti, sia nellapprovigionamento della popolazione civile.[137] Ma Tojo e la dirigenza militare credevano ancora che fosse possibile ristabilire la supremazia dellImpero e battere gli Stati Uniti, e daltronde non avevano affatto rinunciato ai piani relativi alla creazione della Sfera di Prosperità Comune intesa come insieme di nazioni liberate e guidate dal Giappone.[138] In questo contesto devessere inserito lannuncio dellindipendenza della Birmania il 1º agosto, la fondazione della Repubblica delle Filippine il 14 ottobre e la creazione del Governo Provvisorio dellIndia libera guidato da Subhas Chandra Bose il 21 ottobre.[139] Il 5 novembre 1943 i territori dipendenti dal Giappone e le nazioni da esso istituite si riunirono nella Conferenza per la Grande Asia Orientale a Tokyo. Durante la riunione, terminata l8 dello stesso mese, venne decisa la reciproca collaborazione tra gli Stati costituenti la Grande Asia (governi delle Filippine, della Birmania, del Manciukuò, della Thailandia e di Nanchino), oltre allintangibilità dei rispettivi confini e sovranità, delle culture particolari di ogni nazione e soprattutto uno sforzo comune per sviluppare leconomia di ogni paese membro.[140] Tutti questi progetti rimasero ad uno stato embrionale e spesso furono disattesi dai giapponesi che si comportarono esattamente come le potenze coloniali che avevano scalzato, provocando risentimenti e disillusioni nei movimenti nazionalisti indigeni che li avevano visti come garanzia di autonomia e indipendenza: il risultato fu lintensificazione delle guerriglie e la perdità di credibilità dei governi instaurati dal Giappone.[138][141] 1944[modifica | modifica sorgente] Allinizio del 1944, mentre la guerra contro il traffico mercantile nipponico proseguiva con successo[142] grazie al sempre maggior numero di battelli e alla deficienza avversaria in apposite unità antisommergibile,[143] gli Stati Uniti optarono per condurre una doppia avanzata dalla Nuova Guinea e attraverso il Pacifico centrale per raggiungere il Giappone.[144] La campagna delle Marshall[modifica | modifica sorgente] Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi Campagna delle Isole Gilbert e Marshall. Navi da guerra nipponiche ancorate a Truk sotto attacco aereo Ultime posizioni giapponesi avanzate, le Marshall subirono bombardamenti aeronavali di una tale intensità che le possibilità di reazione delle difese e delle guarnigioni nipponiche vennero gravemente compromesse. Applicando il salto della rana, i Marines sbarcarono sullatollo centrale di Kwajalein, conquistandone le isole più importanti: Roi-Namur il 2 febbraio e Kwajalein il 4 febbraio, seguite da quelle occidentali di Eniwetok e Engebi il 19 e il 23 febbraio.[145] Fu lanciata anche una violenta incursione aerea sulla base nipponica di Truk nelle Isole Caroline, che il 16 e il 17 febbraio fu devastata in larga misura privando il Giappone di un importante punto strategico.[146][147][148] La distruzione di Truk e la conquista delle Marshall da parte degli Stati Uniti fecero perdere appoggi e credibilità a Tojo, il cui governo fu attaccato dagli avversari, numerosi nella marina imperiale, i quali criticavano le scelte finora fatte nella condotta della guerra. Tojo e i suoi collaboratori non si fecero intimorire e destituirono lammiraglio Takeo Takagi, latore di un rapporto giudicato pessimistico, il maresciallo Hajime Sugiyama, comandante in capo dellesercito giapponese, e lammiraglio Osami Nagano, capo di stato maggiore della Marina: Tojo assunse la carica appartenuta a Sugiyama, mentre Nagano fu sostituito dallammiraglio Shigetaro Shimada. Si decise inoltre di incrementare le costruzioni navali, irrigidire ancora di più la resistenza alla spinta avversaria, rifornire mediante grandi sommergibili le guarnigioni rimaste isolate, e infine attaccare con un grande spiegamento di forze la Cina meridionale per conquistare le piste da dove sarebbero decollati i bombardieri Boeing B-29 Superfortress statunitensi.[149] Il fronte birmano[modifica | modifica sorgente] Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi Battaglia di Imphal e Kohima. A partire dallinizio del 1943 il fronte birmano si era stabilizzato in una logorante guerra di posizione sia nella regione dellArakan (nord-ovest) sia al fronte con la Cina (nord-est). Lo stallo risultò particolarmente grave per lesercito nazionalista, i cui rifornimenti dovettero essere inviati con altri metodi: fu così istituito lo Hump, un ponte aereo che partiva dallAssam e sorvolando lHimalaya arrivava a Chongqing. Il suo sempre migliore rendimento e il continuo afflusso di truppe e mezzi fece sperare agli Alleati di riprendere la Birmania ai giapponesi: con questo progetto lammiraglio Lord Louis Mountbatten fu promosso comandante supremo interalleato nel Sud-est asiatico, con il generale statunitense Joseph Stilwell come vice; inoltre 9.000 uomini vennero paracadutati dietro le linee nipponiche per acquisire informazioni ed effettuare sabotaggi. Tutti questi preparativi non erano però sfuggiti al maresciallo Hisaichi Terauchi, comandante delle truppe giapponesi in Birmania: il 4 febbraio iniziò una grande offensiva preventiva che respinse e isolò forti contingenti inglesi nellArakan; essi però non si arresero. Un secondo attacco concentrico si abbatté sulla città di Imphal minacciando anche Kohima, ma lesercito indo-britannico non cedette: tra aprile e giugno 1944 i giapponesi vennero sanguinosamente respinti mentre i Chindit ne danneggiavano le retrovie. A ottobre la 14ª armata britannica attaccò a nord in concomitanza con reparti cinesi e il 19 novembre scattò la programmata controffensiva (operazione Extended Capital)[150] che portò le truppe alleate a passare il fiume Chindwin, iniziando a penetrare in Birmania.[151] Ultima offensiva in Cina[modifica | modifica sorgente] Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi Operazione Ichi-Go. Al fine di privare i bombardieri statunitensi delle basi aeree nella Cina meridionale, le armate giapponesi di stanza sul continente lanciarono unenorme attacco ad aprile che sbaragliò le truppe nazionaliste: furono conquistati due aeroporti e si realizzò un collegamento terrestre con i possedimenti nipponici in Indocina. La riuscita della vasta operazione, terminata a dicembre, evidenziò sia alla popolazione cinese, sia al presidente Roosevelt (che nutriva la speranza di poter includere la Cina nei Grandi del dopoguerra) la corruzione e lincapacità del governo di Chiang Kai-Shek nonostante i massicci aiuti in denaro, armi e consiglieri degli Stati Uniti; parallelo prestigio ottenne invece Mao e il movimento comunista, le cui truppe avevano saputo resistere alla spinta giapponese.[33] Termina la lotta in Nuova Guinea[modifica | modifica sorgente] Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi Campagna di Nuova Guinea. Il 22 aprile 1944 il generale MacArthur lanciò la terza e ultima offensiva in Nuova Guinea dopo aver ammassato un gran numero di uomini e mezzi: il movimento iniziò con un duplice sbarco a Aitape e Jayapura (operazione Persecution) seguito da combattimenti e impegnativi. Nonostante la resistenza giapponese, le posizioni di rilevanza strategica vennero conquistate ed per il mese di luglio le guarnigioni nipponiche essendo state annientate o relegate nelle loro stesse piazzeforti, la campagna fu dichiarata conclusa. Unoperazione accessoria fu loccupazione dellisola di Morotai il 15 settembre, per bloccare possibili interventi giapponesi dalle ex Indie Orientali Olandesi. La Nuova Guinea divenne una piattaforma da dove lanciare il grande attacco anfibio delle Filippine, obiettivo ultimo del comandante statunitense.[152] Le Isole Marianne e le Palau[modifica | modifica sorgente] Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi Campagna delle Isole Marianne e Palau e Battaglia del Mar delle Filippine. Inizia lo sbarco sullisola di Saipan Le Isole Marianne rientravano nei piani statunitensi perché da questarcipelago potevano partire i superbombardieri B-29 per attaccare le città giapponesi senza scali intermedi. Al fine di facilitare loperazione furono lanciate incursioni aeronavali sulle Isole Caroline colpendo una seconda volta anche Truk, sulle Palau, sulle Filippine e sulle Bonin. Il Giappone subì inoltre un ennesimo grave colpo: lammiraglio Kōga, fuggito dalle Palau, era precipitato il 31 marzo con il suo aereo vicino Mindanao ed era morto nellincidente: la marina giapponese perse così un altro competente capo, in modo simile alla morte di Yamamoto. Kōga fu sostituito dallammiraglio Soemu Toyoda, che non aveva mai ricevuto incarichi sul campo.[153] Egli ideò il piano A-Go per la difesa delle Marianne, che prevedeva il massiccio concorso dellaviazione terrestre a sostegno delle azioni della marina, riorganizzata in modo simile alle Task Force statunitensi. Gli Stati Uniti, riunito un ingente spiegamento di forze, dettero il via alloperazione Forager l11 giugno 1944 con spaventosi bombardamenti preliminari; il giorno dopo lImpero giapponese inviò unimportante flotta di soccorso. Il 15 giugno iniziavano gli sbarchi a Saipan, ove i combattimenti si trascinarono ferocemente fino al 10 luglio; pochi giorni dopo, il 19 e 20 giugno, le marine contrapposte si affrontarono in una grande battaglia aeronavale che costò ai giapponesi circa 350 velivoli e 3 portaerei: lefficacia dei gruppi imbarcati fu ridotta a zero, segnando il tramonto nipponico in tale campo.[154][155] Le ultime operazioni si svolsero su Guam, riconquistata il 10 agosto, e su Tinian che cadde poco dopo: si concludeva così la campagna delle Marianne, che vedeva una schiacciante vittoria statunitense sia tattica che strategica.[156] Il generale a riposo Kuniaki Koiso, che rimpiazzò Tojo come Primo Ministro La tremenda e costosa sconfitta provocò una grave crisi politica in Giappone: il 15 luglio lammiraglio Shimada si ritirava dalla carica di Ministro della Marina, e il 18 luglio il generale Tojo rassegnava le dimissioni da ogni suo ufficio, conscio della perdita di consenso e scosso dalla vastità del disastro. Lammiraglio Mitsumasa Yonai divenne Ministro della Marina e Nagano fu reintegrato nelle sue funzioni; il generale Yoshijirō Umezu fu promosso Capo di Stato maggiore dellesercito, mentre il maresciallo Sugiyama Ministro della Guerra; la carica di Primo Ministro andò al generale Kuniaki Koiso, al quale il Consiglio Supremo di Guerra ordinò di studiare la situazione globale per riprendere in mano liniziativa: questa feroce volontà di proseguire la lotta era dovuta alle gravi umiliazioni patite e anche dal primo vero bombardamento strategico effettuato dagli Stati Uniti sulle acciaierie di Yawata il 14 giugno con lutilizzo di 68 B-29, decollati dagli aeroporti sud-occidentali in Cina.[157][158] Nellattesa che le divisioni veterane delle Marianne fossero ricostituite, e anche per pianificare lattacco alle Filippine, al quale ci si era dovuti risolvere a causa dellintrasigenza di MacArthur e della sua promessa fatta due anni e mezzo prima («Tornerò!»), Nimitz progettò la conquista delle Isole Palau, a sud-ovest delle Marianne, e degli atolli di Yap e Ulithi, nelle Caroline: se le ultime due posizioni erano in pratica indifese, le Palau e in particolare lisola di Peleliu erano ben protette, come si constatò amaramente durante lo sbarco del 15 settembre e nella sanguinosa battaglia che seguì, terminata solo il 25 novembre. Nel frattempo il 23 settembre era stato conquistato latollo di Ulithi, seguito il 21 ottobre dallisola di Angaur; entrambe le posizioni divennero grandi basi navali statunitensi, vicinissime alle Filippine.[159] Larcipelago filippino[modifica | modifica sorgente] Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi Campagna delle Filippine (1944-45). Il quadro completo della battaglia del Golfo di Leyte, svoltasi su unarea di ben 1.165.500 chilometri quadrati[160] Le Filippine rappresentavano per il Giappone la difesa principale della fondamentale rotta che dallIndonesia distribuiva il tanto prezioso carburante in tutto lImpero, già compromessa dalla efficace attività sottomarina statunitense: se cadevano, i rifornimenti via mare sarebbero cessati e la guerra sarebbe stata perduta. Fu fatto un enorme sforzo per radunare il maggior numero di navi da scagliare contro la flotta da sbarco avversaria, distruggerla e ribaltare le sorti del conflitto (Sho-go, operazione della vittoria). Per linvasione delle Filippine (operazione Roi II) gli Stati Uniti avevano riunito la più grande armada che si fosse finora vista nel Pacifico, comprendente centinaia di navi di ogni tipo e un bene addestrato corpo di spedizione. Il grande attacco fu preceduto da devastanti bombardamenti navali ed aerei che interessarono tutto larcipelago: il 20 ottobre i soldati dellesercito sbarcavano a Leyte, incontrando una resistenza che si sarebbe sanguinosamente prolungata fino al 31 dicembre.[161] La battaglia navale[modifica | modifica sorgente] Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi Battaglia del Golfo di Leyte. Frattanto la flotta giapponese, divisa in quattro squadre, era partita e fu localizzata quando era già penetrata tra le isole: la prima a essere individuata fu quella di Shōji Nishimura; fu poi scoperta quella di Takeo Kurita che attaccata il 23 e il 24 ottobre da sommergibili e aerei perse tre incrociatori pesanti e la grande corazzata Musashi; infine fu avvistata la flotta di Kiyohide Shima.[162] La formazione di Jisaburō Ozawa fu individuata per ultima il pomeriggio del 24, ma la presenza di portaerei fece cadere gli statunitensi in trappola: Halsey si portò a nord lasciando senza protezione i mezzi da sbarco e le portaerei di scorta dinanzi Leyte, mentre lo Stretto di Surigao veniva potentemente sorvegliato.[163] La supercorazzata Musashi fumigante e sotto attacco aereo il 24 ottobre: affonderà dopo ore di agonia Durante la notte le flotte di Nishimura e Shima tentarono di forzare il passaggio, ma fallirono con pesanti perdite: la prima formazione fu quasi completamente distrutta. La mattina del 25 ottobre la squadra al comando di Kurita, che gli statunitensi ritenevano annientata dagli attacchi aerei, sbucò dimprovviso al largo di Samar, dove incrociavano le forze aeronavali leggere dellammiraglio Thomas C. Kinkaid. I giapponesi attaccarono battaglia ma ben presto lo scontro degenerò in una confusa mischia, dalla quale Kinkaid uscì con danni relativamente contenuti. Il bilancio fu però aggravato dai primi, sconvolgenti attacchi kamikaze, estrema risorsa offensiva che doveva arrecare perdite decisive alle Task Force: alla loro prima azione ufficiale i kamikaze affondarono una portaerei di scorta danneggiando altre unità. Più o meno contemporaneamente Halsey aveva lanciato i gruppi aerei imbarcati allattacco della flotta di Ozawa, che fu scompaginata e parzialmente affondata.[164] Le forze navali statunitensi tentarono di distruggere le unità nipponiche superstiti, ma dopo qualche successo abbandonarono linseguimento la mattina del 26 ottobre. Quella che viene definita come la più grande battaglia navale di tutti i tempi[165] si concludeva con una schiacciante vittoria degli Stati Uniti, che affondarono 28 navi giapponesi[166] per un totale di 318.667 tonnellate riportando per contro la perdita di sole 36.300 tonnellate.[160][167] La battaglia del Golfo di Leyte ebbe tra le sue conseguenze la quasi totale distruzione della flotta giapponese e il grande sviluppo degli attacchi kamikaze che, generalizzati e organizzati dallammiraglio Takijirō Ōnishi e in seguito dallammiraglio Matome Ugaki, divennero tristemente famosi.[168] La campagna terrestre[modifica | modifica sorgente] Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi Battaglia di Leyte e Battaglia di Luzón. La battaglia per Leyte si concluse alla fine di dicembre, e il mese successivo ebbero inizio le operazioni a Luzón, che portarono alla conquista di Manila a febbraio e alla progressiva liberazione della grande isola. Mediante 38 sbarchi MacArthur compì la metodica riconquista delle Filippine meridionali tra marzo e luglio 1945, schiantando le successive resistenze di circa 450.000 soldati giapponesi. A inizio luglio la campagna si concluse ufficialmente.[169] I bombardamenti sul Giappone[modifica | modifica sorgente] Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi Bombardamenti sul Giappone durante la seconda guerra mondiale. Dallaprile 1944, sullonda dei successi ottenuti con larma aerea in Europa, anche nel teatro del Pacifico fu applicata la pratica dei bombardamenti strategici per fiaccare la resistenza avversaria, bloccare la produzione industriale, atterrire la popolazione, inchiodare laviazione imperiale lontano dai teatri operativi. Le operazioni ebbero inizio a metà giugno con obiettivi sullisola di Kyūshū, per poi estendersi alla Manciuria. Iniziati con grami risultati a causa dellinesperienza nelluso dei nuovi B-29, i bombardamenti rivestirono importanza relativa fino a ottobre: poco dopo fu istituito un organo direttivo per supervisionare tutte le sortite aeree, il 21º Comando bombardieri del generale Hansell. Furono elaborate nuove tattiche dimpiego, ma nonostante i miglioramenti non si vedevano ancora risultati definitivi.[170] 1945[modifica | modifica sorgente] Il fronte del Pacifico al 15 agosto 1945: le varie tonalità di rosso sono le progressive conquiste alleate Lanno si apriva per il Giappone con prospettive inquietanti, a causa delle disastrate condizioni economico-militari,[171] ma si faceva grande affidamento sui kamikaze per annichilire lUS Navy e rinviare lo sbarco sul territorio nazionale, ritenuto imminente. Inoltre era già stato deciso di fortificare, a sud del Giappone, Iwo Jima nelle Isole Ogasawara e Okinawa nelle Ryūkyū, per tentare di fermare lì linesorabile marcia avversaria. Gli Stati Uniti, consci della loro superiorità e dello stato di prostrazione nipponico, pianificarono la conquista delle due posizioni per poi procedere con linvasione finale del Giappone.[172] Ultime operazioni in Birmania[modifica | modifica sorgente] Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi Campagna della Birmania. Dopo una pausa dovuta al prelievo di unità e mezzi destinati a fronti con più alta priorità, lavanzata della 14ª armata riprese, sostenuta da un contingente di truppe cinesi provenienti dallo Yunnan che entro il 21 gennaio sbaragliò i giapponesi collegandosi con le formazioni del generale Daniel I. Sultan, alla guida dellarmata cino-statunitense al posto di Stilwell: in questo modo la via terrestre per rifornire la Cina (che partiva da Ledo e attraversava il nord della Birmania) fu riattivata. La 15ª armata giapponese si ritirò dietro il grande fiume Irrawaddy, ma una serie di finte e falsi sbarchi resero più facile lattraversamento delle truppe britanniche, che per la fine di marzo avevano conquistato Meiktila e Mandalay. Mentre le truppe imperiali a est venivano impegnate dai cinesi, Mountbatten poté procedere verso sud, forte di un predominio aereo assoluto. Al fine di affrettare il crollo dellavversario fu imbastito per il 2 maggio un attacco anfibio (operazione Dracula) allestuario dellIrrawaddy, subito a sud di Rangoon: lazione incappò in un monsone ma anche nellimpensabile ripiegamento dellarmata giapponese, che aveva lasciato solo dei reparti in retroguardia per attestarsi in Thailandia e Malesia. Tutte le località strategiche importanti del paese erano ormai sotto controllo alleato, ed entro lestate la Birmania era stata praticamente liberata.[173] Continuazione della campagna aerea[modifica | modifica sorgente] Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi Bombardamenti di Tokyo. Nello stesso periodo le isole metropolitane giapponesi subirono immani devastazioni a causa dei B-29, che decollando dagli aeroporti cinesi e in particolare da quelli nelle Marianne radevano al suolo le città nipponiche con il lancio massiccio di ordigni incendiari introdotti dal gennaio 1945. La distruttività degli attacchi era anche dovuta alla nuova tattica dutilizzo dei bombardieri, messa a punto dal generale Curtis LeMay, da gennaio a capo del 21º Comando: il più catastrofico fu quello del 9-10 marzo, condotto sulla stessa Tokyo, dove morirono circa 200.000 persone.[174] Nei giorni seguenti furono semidistrutte Nagoya, Kobe, Osaka, Kure, Yokohama (oltre 250.000 morti totali), ed entro il 26 maggio la capitale era stata bruciata in gran parte; da giugno cominciarono i bombardamenti sulle città di media grandezza, e luglio vide un vertiginoso incremento delle incursioni statunitensi, tra loro contemporanee, lanciate anche da portaerei e coadiuvate dal cannoneggiamento navale. La caccia e la contraerea nipponiche si dimostrarono incapaci di arginare lenorme numero di velivoli statunitensi, che mandarono in crisi la già affaticata produzione bellica.[175][176] Iwo Jima, Okinawa e gli eventi politici[modifica | modifica sorgente] Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi Campagna delle Isole Vulcano e Ryukyu. Un momento della battaglia di Okinawa: Marines statunitensi impiegano la dinamite per distruggere le caverne fortificate dai soldati imperiali Le posizioni giapponesi contavano guarnigioni numerose e bene armate, ma senza possibilità di essere rifornite una volta iniziato lattacco, tanto le risorse della marina erano limitate; inoltre facevano parte del suolo nazionale nipponico: la lotta fu dunque di una violenza inaudita anche per tali motivi. I Marines sbarcarono a Iwo Jima il 19 febbraio 1945, e solo il 26 marzo ebbero ragione della caparbia resistenza giapponese. Su Okinawa, assaltata il 1º aprile, i combattimenti si trascinarono feroci fino al 19 giugno, quando la guarnigione nipponica di oltre 100.000 uomini fu quasi del tutto annientata dai militari statunitensi, che pagarono la vittoria con circa 50.000 tra morti e feriti. Questultima battaglia fu segnata da una travolgente partecipazione dei kamikaze e dallultima apparizione della marina imperiale.[177][178] Nel frattempo si erano avuti cambiamenti nella dirigenza politica dentrambi i belligeranti. Il pomeriggio del 12 aprile il presidente Roosevelt morì di emorragia cerebrale e fu sostituito dal suo vice Harry Truman; egli venne subito posto al corrente che una nuova arma, fino ad allora sconosciuta e sviluppata in gran segreto, era ormai pronta per essere collaudata. Il test si svolse con successo il 16 luglio al poligono di Alamogordo, dove esplose la prima bomba atomica della storia sviluppando una potenza di 20.000 tonnellate di tritolo: Truman, che si trovava in Europa, fu subito informato del risultato positivo.[179] Il 5 aprile lUnione Sovietica denunciò il trattato di non aggressione stipulato quasi quattro anni prima, annuncio che si ripercosse negativamente sul governo Koiso: il generale Korechika Anami, figura di spicco del militarismo nipponico, divenne Ministro della Guerra, mentre la carica di Primo Ministro andò per volontà dellimperatore al pacifista Kantarō Suzuki.[180] I due uomini erano convinti dellassoluta necessità di porre fine alla guerra, chiaramente perduta, e dalla caduta di Tojo si erano opposti ai bellicosi capi di Stato Maggiore e ai componenti militaristi del Supremo Consiglio di Guerra; costoro, risoluti a continuare il conflitto, non facevano mistero che al momento degli sbarchi statunitensi sul suolo patrio, che si sapeva essere vicini, le forze armate e il popolo giapponesi avrebbe combattuto fino allultimo uomo.[181][182] Visto lo stato in cui versava limpero, il 3 giugno Hirohito inviò in segreto Koki Hirota allambasciata sovietica informandola dellintenzione nipponica di giungere a una pace, ma Stalin dette ordine di prendere tempo, non volendo lasciarsi sfuggire le opportunità di conquista in Estremo Oriente: alla conferenza di Jalta in Crimea del febbraio 1945 il dittatore aveva avuto due riunioni segrete con Roosevelt e garantito il suo intervento in Asia, prospettiva del secondo per impegnare il Giappone su tutti i fronti, ridurre la durata della guerra e le vittime statunitensi; nel 1945, però, gli Stati Uniti erano padroni del campo di battaglia e i Capi di Stato Maggiore sconsigliarono Roosevelt di richiedere un aiuto sovietico. Egli era partito per la Crimea senza venir informato dei recenti progressi e per incentivare la collaborazione russa concesse vantaggi economici e vari territori nellarea cinese, determinando una frattura con Chiang Kai-Shek.[183] Perciò le richieste giapponesi del 3 giugno ricevettero unaccoglienza molto fredda, mentre quelle del 10 e 22 luglio vennero ignorate.[184] I sovietici, inoltre, non misero al corrente i loro alleati delle proposte imperiali; il presidente Truman e i comandi statunitensi, che comunque ne erano venuti a conoscenza da Magic (la decrittazione dei messaggi cifrati giapponesi), non le tennero in conto.[185] Le armi atomiche e lintervento sovietico[modifica | modifica sorgente] Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi Bombardamenti atomici di Hiroshima e Nagasaki e Guerra Unione Sovietica-Giappone. Il fungo nucleare dellesplosione atomica sopra Nagasaki Terminata la battaglia di Okinawa il fronte oceanico non vide più combattimenti rilevanti, perché gli Stati Uniti temporeggiavano nel lanciare unoperazione anfibia in Giappone, temendone i costi. Tra il 17 luglio e il 2 agosto si svolse una conferenza nel sobborgo berlinese di Potsdam, cui parteciparono Truman, Churchill e Stalin che concordarono sulla resa incondizionata da imporre al Giappone, pena la sua totale distruzione.[186] Il 26 luglio lultimatum di Potsdam fu pubblicato: alla seduta del 27 luglio del Consiglio Supremo limperatore e Suzuki cercarono di convincere i militaristi ad accettarlo, tenuto conto che il documento non parlava di destituire il sovrano come temuto. La discussione fu serrata ma alla fine fu raggiunta la maggioranza per accettare lultimatum; latteggiamento sempre più ambiguo dei sovietici però, che eludeva i tentativi di ricerca della pace, indusse il Consiglio a comunicare alla stampa che per il momento avrebbe seguito il Mokosatsu, un particolare contegno dai molti e incerti significati. Il vocabolo fu travisato da radio e giornali sia giapponesi sia occidentali, che comunicarono il rifuto dellultimatum.[187] Il presidente Truman soppesò allora la decisione di concretare le minacce mediante la nuova arma. Il comitato scientifico che ne avevano supervisionato il progetto si espresse contro il suo utilizzo, giudicato immorale e inumano; gli Stati Maggiori riuniti invece lo sollecitarono, poiché consentiva di salvare vite e infliggere un colpo micidiale al Giappone.[188] In ultimo il presidente si pronunciò a favore dellimpiego della bomba nucleare sia perché paventava i sacrifici derivanti da uno sbarco in Giappone (era rimasto attonito dinanzi le perdite a Okinawa), sia per rafforzare la posizione internazionale degli Stati Uniti con tale azione bellica e inviare un severo monito allUnione Sovietica.[189][190] Il presidente autorizzò dunque luso dellarma (operazione Centerboard): il 6 agosto 1945 alle 08:15 la città portuale di Hiroshima fu spazzata via dal primo ordigno atomico mai lanciato. Una seconda bomba fu sganciata alle 11:02 del 9 agosto su Nagasaki. I morti totali assommarono a oltre 200.000, ma decine di migliaia di sopravvissuti perirono poco dopo o negli anni a venire a causa del fallout nucleare.[191] Secondo gli accordi di Jalta e compreso che gli attacchi atomici avrebbero ben presto posto fine alla guerra,[192] lUnione Sovietica dichiarò guerra l8 agosto e il giorno successivo lanciò un milione di soldati veterani del fronte orientale contro la Manciuria, dove erano di stanza circa 700.000 giapponesi.[193] Entro una settimana la regione, la Corea settentrionale e Sakhalin furono occupate; nelle Curili invece la resistenza nipponica fu più aspra ma il 23 agosto furono parimenti conquistate.[194] La capitolazione[modifica | modifica sorgente] Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi Atto di resa giapponese e Giornata della Vittoria sul Giappone. Il generale MacArthur appone la sua firma al documento di resa sulla Missouri La sera del 9 agosto il Consiglio Supremo, dopo incertezze dei più accesi militaristi, accettò allunanimità lultimatum con quattro clausole: intoccabilità della famiglia imperiale, nessuna occupazione militare, smobilitazione affidata al governo giapponese, nessun processo per i criminali di guerra. Hirohito, intuendo che tali condizioni non erano più negoziabili, quella notte convocò di nuovo il Consiglio e, nonostante i disperati appelli del ministro Anami, del generale Umezu e dellammiraglio Toyoda, richiese che tutti votassero per la resa: verso le 03:00 del 10 agosto la riunione ebbe termine e fu trasmesso attraverso la Svizzera un telegramma agli Alleati, che il 13 agosto risposero di voler trattare con un governo espresso dal popolo. I tre bellicosi capi persistettero nel voler continuare la guerra, la risposta non stabilendo il destino del casato: alla seduta del 14 agosto Hirohito impose infine la sua decisione di trasmettere via radio un rescritto per accettare la resa incodizionata. Alle 23:00 il testo era redatto e pronto alla consegna agli studi radiofonici, quando il palazzo imperiale fu invaso da oltre 1.000 soldati guidati da ufficiali militaristi che volevano rubare il disco e impedire così la resa. Dopo alcuni scontri con la guardia privata dellimperatore, furono ricondotti alla ragione dal generale Shizuichi Tanaka; il ministro Anami, sconcertato dal gesto sacrilego, si suicidò alle 04:00 del 15 agosto, seguito quattro ore più tardi da Tanaka. Quella stessa mattina, alle 12:00, fu radiodiffuso il proclama che informava i giapponesi della capitolazione senza condizioni del loro paese.[195] Il 17 il governo fu sciolto e divenne Primo Ministro il principe Naruhiko Higashikuni, che si impegnò a soffocare le rivolte di quei reparti ancora intenzionati a combattere per permettere unincruenta occupazione del territorio nazionale: lobiettivo fu raggiunto il 28 agosto e dal giorno successivo i primi reparti della 11ª divisione aviotrasportata atterrarono vicino Tokyo. La mattina del 30 agosto si ebbero sbarchi nella baia di Tokyo e le truppe giapponesi furono disarmate senza incidenti; alle 14:00 giunse il generale MacArthur, che nominato Comandante Supremo delle Potenze Alleate (SCAP) il 14 agosto, era autorizzato a occupare il Giappone e riceverne la resa. Nelle prime ore di domenica 2 settembre 1945 la corazzata Missouri si ancorò nella baia di Tokyo e alle 08:00 salì a bordo la delegazione nipponica, guidata dal Ministro degli Esteri Mamoru Shigemitsu e dal generale Umezu. Dopo un breve discorso di MacArthur, i plenipotenzari giapponesi firmarono lo srumento della resa, seguiti dal generale e dai rappresentanti di tutte le nazioni alleate belligeranti.[196] Il Trattato di San Francisco, documento ufficiale di pace, venne firmato l8 settembre 1951 tra il Giappone e gran parte delle nazioni che lavevano combattuto, esclusa lUnione Sovietica.[197] La resa provocò un grande shock psicologico nelle forze armate, che furono attraversate da unondata di suicidi soprattutto tra gli ufficiali e nelle città nipponiche si assistette a silenziosi suicidi di massa nei luoghi pubblici.[198] A causa dello sfacelo della nazione, lordine di cessare le ostilità impiegò giorni per raggiungere tutte le truppe: il 31 agosto si arrese lisola Marcus, seguita il 2 settembre dalla base navale di Truk, dalle Isole Palau e da Rota nelle Marianne; il 4 settembre depose le armi Wake;[199] il 9 settembre si arresero a Nanchino le armate di stanza in Cina e il 12 quelle nel Sud-est asiatico.[190] Le ultime forze giapponesi consegnarono le armi tra febbraio e marzo 1946.[200] Un caso particolare rappresentarono le numerose guarnigioni rimaste isolate, ignare del reale stato in cui versava in Giappone, che giudicarono la notizia un inganno insidioso oppure non ne vennero a conoscenza perché prive di radio: centinaia di migliaia di militari continuarono a ritenersi in guerra e solo nel 1951 il loro rimpatrio, operazione lunga e delicata, venne considerato concluso.[201] Tra costoro vi furono alcuni uomini che, adottando tattiche di guerriglia e vivendo appartati, furono ritrovati solo negli anni settanta.[202] Loccupazione e il dopoguerra[modifica | modifica sorgente] Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi Occupazione del Giappone. Poiché avevano sostenuto quasi da soli la guerra contro il Giappone, gli Stati Uniti ebbero uninfluenza preponderante nella ricostruzione del paese, che non fu diviso come accadde alla Germania. Il processo fu affidato a MacArthur, che dotato di ampi poteri fece redigere una nuova costituzione (approvata il 3 maggio 1947 da Hirohito),[203] proclamare riforme agricole, istituire i sindacati, riconoscere il ruolo della donna nella società; limperatore rimase sul trono per garantire la stabilità politico-sociale, ma dovette rinunciare pubblicamente alla sua natura divina. Nellottica di riavvicinare il Giappone agli Stati Uniti, il generale evitò unoccupazione brutale e per impedire una rinascita del patriottismo militarista decise, di concerto con Truman e i suoi consiglieri, di condurre un processo ai criminali di guerra nipponici senza coinvolgere il sovrano.[204] Il 19 gennaio 1946 fu attivato il Tribunale militare internazionale per lEstremo Oriente, un organo che giudicò 28 imputati giapponesi: il processo di Tokyo durò fino al 12 novembre 1948 ed emanò sette condanne a morte (compresa quella di Hideki Tojo) e 16 ergastoli. Le sentenze furono applicate il 23 novembre.[205] Le prime gravi fratture con lUnione Sovietica furono infine la causa prima della rinascita economica nipponica, fortemente voluta dagli Stati Uniti per disporre di un saldo alleato in Asia: sebbene gravemente menomato dai bombardamenti, il Giappone possedeva ancora strutture basilari (come il settore tessile) e un apparato organizzativo-burocratico efficiente e uso a ricevere ordini, cosa che facilitò il lavoro di esperti e pianificatori statunitensi. Lo sviluppo postbellico fu inoltre accelerato sia dal ritorno dei soldati, sia dalle necessità dello schieramento ONU durante la guerra di Corea, conflitto che provocò il richiamo di MacArthur in America e quindi la ripresa della sovranità totale del Giappone.[5] Il Pacifico e lAsia dopo il conflitto[modifica | modifica sorgente] Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi Decolonizzazione, Guerra civile cinese, Guerra dindipendenza indonesiana e Guerra dIndocina. La sconfitta del Giappone lasciò un grande vuoto politico e militare che i vincitori, stremati, non seppero riempire. I movimenti di resistenza sviluppatisi per contrastare linvasore nipponico reclamavano lindipendenza delle rispettive nazioni in nome di quei principi per i quali era stata combattuta la guerra: impadronitisi di armi e mezzi lasciati dai giapponesi, diverse colonie del Pacifico e del Sud-est asiatico lottarono contro i vecchi dominatori europei: in Indonesia Sukarno si oppose vittoriosamente agli olandesi e nel 1949 il paese divenne indipendente. La Francia non volle rinunciare allIndocina che il 2 settembre Ho Chi Minh aveva dichiarato indipendente come repubblica,[206] e fin dall8 settembre condusse con lappoggio di soldati britannici, indiani e giapponesi rilasciati loperazione Masterdom per ristabilire il governo coloniale sul paese e rintuzzare il locale movimento comunista;[207] la guerra contro i Viet Minh si trascinò fino alla Battaglia di Dien Bien Phu nel 1953, grave sconfitta francese. LInghilterra, che dal luglio 1945 era guidata dal premier laburista Clement Attlee, concesse lindipendenza allIndia (15 agosto 1947) e alla Birmania (8 gennaio 1948) ma mantenne la sua presenza in Malesia fino al 31 maggio 1957, a Hong Kong e Singapore. Le Filippine divennero autonome nel 1946. Caso a parte rappresentò la Cina, dove riprese con violenza la guerra tra Mao e Kai-Shek sospesa dai tempi dellinvasione giapponese: il conflitto fratricida finì con la sconfitta dei nazionalisti, rifugiatisi a Formosa, e la proclamazione della Repubblica popolare cinese.[208][209] Note
Posted on: Sun, 17 Nov 2013 21:12:53 +0000

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