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LA STRAGE CONTINUA! Dall’Osservatorio Indipendente di Bologna morti per infortuni sul lavoro cadutisullavoro.blogspot.it/ martedì 24 settembre 2013 DALL’INIZIO DELL’ANNO MUORE QUASI UN AGRICOLTORE AL GIORNO Anche oggi sono morti due agricoltori: uno in Veneto schiacciato dal trattore e un altro in Sardegna cadendo da un albero e trafitto da un ramo. Praticamente muore un agricoltore al giorno: Sono già complessivamente 171 dall’inizio dell’anno e la maggioranza schiacciati dal trattore. Come curatore dell’osservatorio ho mandato un accorato appello al Presidente Napolitano per far sentire la sua voce contro l’indifferenza della politica e il parlamento che potrebbe far molto, ma in realtà non fa niente...solo chiacchiere lunedì 23 settembre 2013 ANCHE OGGI DUE MORTI SUI LUOGHI DI LAVORO Agrigento. E’ morto R.P nel primo pomeriggio ad Agrigento dopo essere precipitato da un’altezza di diversi metri. La vittima stava lavorando nel rifacimento del prospetto di un palazzo, nel centro della città. Sul posto è giunta l’ambulanza del 118 ma per l’operaio non c’è stato nulla da fare. La polizia ha effettuato i rilievi del caso e ha avviato le indagini per verificare la dinamica della tragedia. Grosseto. E’ morto un giovane agricoltore schiacciato dal trattore. Sono già 169 i morti nel settore agricolo dall’inizio dell’anno e la maggioranza schiacciati dal trattore che è un autentico killer, ma che con pochi accorgimenti e leggi adeguate e con poche spese si potrebbero dimezzare in poco tempo...ma nessuno fa niente. L’indifferenza della politica verso tante vittime è veramente incredibile e indegna per un paese civile. domenica 22 settembre 2013 SE SETTE MORTI SUI LUOGHI DI LAVORO TRA SABATO E DOMENICA VI SEMBRAN POCHI Tra ieri e oggi sono morti sette lavoratori in diverse regioni italiane e un autotrasportatore all’estero. La maggioranza delle vittime sono in agricoltura, ben quattro, di cui tre schiacciate dal trattore. Ma purtroppo i morti sul lavoro diventano un’inutile conta che non serve a niente se non ad informare i cittadini di queste tragedie che lasciano indifferente la nostra classe dirigente e la politica. Tanto nessuno di loro ha un fratello, un padre, un amico, un figlio che lavora manualmente. Un autentico schifo che lascia sconcertati per il cinismo che in questi anni stanno dimostrando. venerdì 20 settembre 2013 ANCHE OGGI DUE MORTI SUL LAVORO. DAL 1° SETTEMBRE SONO GIÀ 32 I LAVORATORI MORTI SUI LUOGHI DI LAVORO Continua la strage di lavoratori, anche oggi ne sono morti due sui luoghi di lavoro e molti altri sono morti mentre si recavano o tornavano dal lavoro. Le due vittime sui luoghi di lavoro dono in provincia di Chieti dove un agricoltore è rimasto schiacciato dal trattore. La stessa sorte è toccata a un giovane nella provincia di Como. Dal 1° settembre sono già 32 i lavoratori sui luoghi di lavoro e dall’inizio dell’anno ben 419. Nel 2012 erano stati 453. Un calo dell’8%, ma che non deve trarre in inganno, se si pensa che milioni di lavoratori hanno perso il lavoro o sono in cassa integrazione. Nel 2008, anno d’apertura dell’Osservatorio i morti al 20 settembre erano 441 (-5%). Tra l’altro le variazioni nel corso di questi anni di monitoraggio ci sono stati sempre degli scostamenti in piccoli percentuali in più o in meno. Quando ho aperto l’Osservatorio pensavo che continuare a denunciare giornalmente questi fatti avrebbe provocato una presa di coscienza da parte della politica, ma sembra che tutto questo lavoro sia inutile. Dei lavoratori che muoiono alla nostra classe dirigente poco importa. altrimenti sarebbero stati presi provvedimenti che senza un’eccessiva spesa, ma soprattutto con una corretta e capillare informazioni si sarebbe potuto dimezzare il fenomeno in poco tempo. Ma dall’esperienza accumulata nel corso di questi anni ho capito che anche in questo campo purtroppo ci sono interessi enormi che bloccano ogni iniziativa che possa ridurlo. Anche un possibile terremoto che può uccidere migliaia di lavoratori che lavorano sotto capannoni industriali obsoleti sembra non interessi a nessuno. giovedì 19 settembre 2013 ALTRI DUE MORTI SUI LUOGHI DI LAVORO ANCHE OGGI Sono morti anche oggi due lavoratori: un agricoltore in Piemonte e un lavoratore dell’industria che era rimasto gravemente ferito in Lombardia. mercoledì 18 settembre 2013 E’ MORTO UN GIOVANE DI 29 ANNI A MONTENERO DI BISACCIA Montenero di Bisaccia. E’ morto Cristian Tambelli un operaio di 29 anni. Tambelli è morto schiacciato da un palo porta anemometro per il monitoraggio del vento. La vittima è di Vasto (Chieti). Sembra che il povero giovane indietreggiando sia inciampato con il piede in un tirante del palo, alto una trentina di metri, che si è spezzato cadendogli addosso. Sul posto indagano i carabinieri. domenica 15 settembre 2013 E’ MORTO FRANCO LANA SCHIACCIATO DAL TRATTORE Avellino. E’ morto Franco Lana agricoltore di 67 anni nelle campagne di Flumeri. Lana stava per finire i lavori in un campo. Per motivi ancora in via di chiarimento, l’uomo è deceduto dopo che il suo trattore è finito in un burrone. Nonostante i soccorsi siano stati rapidi, per Lana non c’è stato niente da fare. Sul posto i vigili del fuoco del distaccamento di Grottaminarda che hanno effettuato il recupero del corpo ritrovato a qualche metro dal mezzo. Accertamenti in corso fino a tarda sera su disposizione della procura per raccogliere elementi sulla tragedia e definire la dinamica dell’incidente. Sono 100 gli agricoltori morti a causa del trattore, alcuni a causa di altri mezzi quali imballatrici, motozappe ecc. venerdì 13 settembre 2013 E’ MORTO ANTONIO DI BERNARDO SCHIACCIATO DA UN MEZZO CINGOLATO Pordenone. E’ morto Antonio Di Bernardo, operaio 54 anni, di Frisanco. Bernardi è morto, schiacciato da un mezzo cingolato, all’interno di una cava di Roveredo in Piano, gestita dalla SuperBeton di Susegana (Treviso). La tragedia è avvenutane nel pomeriggio; secondo una prima ricostruzione sarebbe salito sul cingolato per accendere il mezzo restando però imprigionato dalla macchina operatrice che lo ha ucciso. venerdì 13 settembre 2013 E’ MORTO IL TERZO OPERAIO COINVOLTO NELLO SCOPPIO DI UN SILOS A LAMEZIA TERME Catanzaro. E’ morto dopo ore di agonia Enrico Amati di 47 anni. Amati è la terza vittima della tragedia che ha colpito Lamezia Terme a causa dello scoppio provocato da un’esplosione di un silos in uno stabilimento di San Pietro Lametino della Ilsap Biopro, un’azienda che produce oli raffinati, biomasse, glicerina e biodiesel. Le altre vittime sono Daniele Gasbarrone di Latina e Alessandro Panella di Velletri, entrambi di 32 anni, le due vittime dell’esplosione. giovedì 12 settembre 2013 SONO MORTI DANIELE GASPARRONE E ALESSANDRO PANELLA DUE OPERAI COINVOLTI IN UNO SCOPPIO DI UN SILOS A LAMEZIA TERME Catanzaro. Sono morti Daniele Gasparrone e Alessandro Panella, e un altro operaio è rimasto gravemente ferito per l’esplosione di un silos. La tragedia all’interno in uno stabilimento del gruppo Martena a Lamezia Terme, con sede legale a Latina, che produce biodiesel e olio raffinato. La due vittime erano saldatori ed erano anche specializzati nella bonifica delle cisterne delle quali avviene la raffinazione delle biomasse. I due operai si trovavano all’interno di un silos e stavano facendo dei lavori di saldatura quando si è verificato il tremendo scoppio, seguito da un incendio che ha carbonizzato i due lavoratori. Tantissimi altri lavoratori sono stati scaraventati a decine di metri di distanza e il fumo ha coperto il cielo per molti chilometri. I Vigili del fuoco hanno cercato di domare l’incendio circoscrivendo l’area dell’esplosione e impedendo così che il fuoco aggredisse altre cisterne piene di olio combustibile. Si stanno facendo indagini per capire la dinamica della tragedia e le eventuali responsabilità. sabato 7 settembre 2013 CONTINUANO SENZA SOSTA LE MORTI SUL LAVORO Treviso. E’ morto Paolo Zanella di 42 anni. Zanella era un elettrauto che conosceva molto bene il mestiere. Non si spiega come possa aver invertito i fili nel collegamento dopo la riparazione di un camion. Purtroppo il mezzo aveva la marcia inserita e si è mosso uccidendolo. Vibo Valentia. E’ morto Pasquale Mangialavori schiacciato dal trattore che guidava. La tragedia nel pomeriggio a Filandari. L’allarme è stato dato dalle persone che stavano lavorando insieme alla vittima. I medici del 118 non hanno potuto fare altro che costatarne la morte. Sul posto sono intervenuti anche i vigili del fuoco per il recupero del mezzo ed i carabinieri per accertare le cause dell’incidente. mercoledì 4 settembre 2013 ALTRI 4 MORTI SUI LUOGHI DI LAVORO NELLE ULTIME 24 ORE Rovigo. E’ morto Nicola Rosina di 25 anni. Il povero giovane ha perso la vita per essere rimasto schiacciato da una pedana idraulica mentre stava scaricando dal camion il materiale per asfaltare il marciapiede nei pressi di uno stabilimento. Rosina è stato soccorso immediatamente ma è morto poco dopo per le gravi ferite riportate. Sull’episodio indagano i carabinieri. Verona. E’ morto a soli 27 anni Andrea Seghetto stava riparando un trattore e mentre gonfiava una gomma il pneumatico è esploso. Secondo la prima ricostruzione effettuata dai carabinieri del nucleo operativo radiomobile di Legnago, Seghetto è stato scaraventato a diversi metri di distanza dalla forza terribile sprigionata dall’esplosione: uno schianto che gli ha procurato gravissime lesioni. Sul posto sono arrivati prontamente gli operatori di Verona Emergenza, ma a nulla sono valsi i tentativi di rianimare il giovane effettuati dal personale medico. Le lesioni riportate in seguito allo scoppio gli sono state fatali. Cagliari. E’ morto Leonunzio Arixi un autotrasportare di 80 anni in uno scontro con altri veicoli nel cagliaritano. Verona. E’ morto Luigi Ciresola di 74 anni. Ceresola si era ferito mortalmente con una motosega. martedì 3 settembre 2013 MUORE GIOVANE DI 32 ANNI SCHIACCIATO DA UN ESCAVATORE Brescia. E’ morto un giovane di 32 anni schiacciato dall’escavatore che stava utilizzando per realizzare un muretto nel comune di Temù. Il giovane è sceso dal mezzo per controllare la pala e l’escavatore si è messo in movimento; ha cercato di risalire sul mezzo finendo schiacciato. Inutile l’arrivo sul posto dei vigili del fuoco e l’eliambulanza del 118 di Sondrio che non hanno potuto fare nulla se non constatare il decesso. Sulla dinamica e le responsabilità indagano i carabinieri di Breno. lunedì 2 settembre 2013 MUOIONO UN GIOVANE DI 20 ANNI MENTRE PESCAVA IN PROFONDITÀ E UN AGRICOLTORE NELL’ALTO VASTESE SCHIACCIATO DAL TRATTORE Palermo. E’ morto Claudio Corradengo un giovane di 20 anni che si arrangiava a fare vari lavoretti tra gli altri il pescatore subacqueo. Claudio si è immerso in mare ma è rimasto impigliato ad uno scoglio, a Castellammare del Golfo. A lanciare l’allarme è stato l’equipaggio di una imbarcazione, che ha segnalato la presenza di un pallone di segnalamento a circa 10 metri dalla costa. Sul posto è intervenuta una motovedetta della Guardia Costiera di Castellammare del Golfo. Il corpo senza vita del povero giovane è stato trovato adagiato sul fondale, ad una profondità di circa 16 metri. E’ triste pensare che si deve morire così, per raccogliere un poco di denaro per sopravvivere. Vasto. E’ morto Lorenzo Del Borrello un agricoltore di 69 anni. Del Borrello è l’ennesima vittima del trattore killer che non ci stanchiamo mai di denunciare come una delle morti più atroci e probabili per gli agricoltori che utilizzano questo autentico “mostro” che uccide centinaia di agricoltori ogni anno. Il povero agricoltore è morto sul colpo dopo essere stato travolto dal ribaltamento del trattore con cui stava lavorando nell’alto vastese. Sul posto sono intervenuti i carabinieri di Monteodorisio che indagano sulla dinamica dell’incidente e il 118 di Vasto che ha potuto solo constatare il decesso dell’agricoltore. ------------------------------------------- CARLO SORICELLI: E MAIL AL PRESIDENTE NAPOLITANO SULLE MORTI SUL LAVORO Dall’Osservatorio Indipendente di Bologna morti per infortuni sul lavoro cadutisullavoro.blogspot.it/ martedì 24 settembre 2013 Caro Presidente Napolitano, Le ho scritto più volte sulla situazione delle morti sul lavoro, conoscendo la Sua sensibilità su queste tragedie, e ottenendo da Lei e dalla Sua segreteria delle risposte d’apprezzamento per il lavoro che l’Osservatorio svolge attraverso i suoi volontari. Purtroppo sono ormai sei anni, dal 1° gennaio 2008, che monitoriamo queste tragedie, senza mai vedere nessun miglioramento, anche se le statistiche ufficiali dicono il contrario. Alla fine non si capisce chi sono i morti sul lavoro, se ci sono quelli di seria A e quelli di serie B. Nelle statistiche ufficiali non sono “conteggiati” i morti che non hanno un’assicurazione (morti in nero) o che l’hanno diversa come per esempio i militari morti in Afghanistan, giovani soprattutto d’origine meridionale come me e Lei, che spesso non hanno nessun’altra possibilità se non di arruolarsi o emigrare. Io stesso ho parenti giovani, con figli andati in missione in Bosnia e in Afghanistan. Questi giovani spariscono dalle statistiche ufficiali e non sono considerati morti sul lavoro, così come non entrano nelle statistiche gli agricoltori, già pensionati, che muoiono come mosche schiacciati dai trattori, pensionati che coltivano la terra che altrimenti sarebbe abbandonata. Le sembra giusto che queste persone non siano considerate morti sul lavoro? Tra l’altro sono anni che scrivo a diversi parlamentari per sollecitarli ad intervenire. Con pochissimi accorgimenti e spese irrisorie si potrebbero salvare tantissime vite. Il territorio italiano è collinare e al più piccolo errore o distrazione è possibile che il trattore si ribalti travolgendo il guidatore: anche quest’anno è già successo con oltre 100 agricoltori schiacciati da questo “mostro” senza protezioni. Basterebbe fare una “leggina” per rendere obbligatoria, eventualmente con incentivi, la protezione delle cabine che impediscono al guidatore di essere sbalzato fuori. Le statistiche ufficiali parlano di forte calo ogni anno, ma lo sa se conteggiamo tutte le morti di quanto è stato questo forte calo dal 2008? Dall’inizio dell’anno 2013 ad oggi 24 settembre (documenti alla mano) ci sono stati già 430 morti sui luoghi di lavoro, lo stesso giorno del 2008 erano 445. Un “favoloso” calo del 3,4%. Questa è la realtà che Le viene nascosta, quando danno cali favolosi di oltre il 10% ogni anno, così si possono far diminuire i controlli e tutta la “burocrazia” che blocca le aziende. “Burocrazia” che sono solo norme che stabiliscono procedure per la protezione e la Sicurezza dei lavoratori. Il calo complessivo è dovuto soprattutto nelle morti sul lavoro in itinere, allo spostamento casa-lavoro/lavoro-casa. Ma questo per merito delle automobili tecnologicamente più sicure, che per fortuna anche i lavoratori riescono ancora ad acquistare una volta rottamate le vecchie. Incredibile anche l’indifferenza delle istituzioni locali e nazionali sul gravissimo problema che è venuto fuori con il terremoto in Emilia, dove morirono tantissimi lavoratori sotto capannoni obsoleti. Quasi la totalità dei capannoni nella nostra regione, ma anche nel resto del paese (ma temo anche per i supermercati frequentati da migliaia di persone ogni giorno) sono a rischio sismico e non risulta che nessuno stia facendo qualcosa per farli mettere a norma, o per lo meno monitorarli, o ancora più semplicemente farsi rilasciare da parte dei proprietari delle aziende un’autocertificazione che la struttura rispetta le norme anti sismiche. E se un nuovo terremoto capitasse, non di notte o in un giorno prefestivo, ma di giorno quando dentro alle Fabbriche ci lavorano migliaia di persone, o quando a far la spesa dentro i supermercati ci sono tantissime persone? Vado spesso a far la spesa in questi supermercati e se guardo in su mi vengono i brividi, vedo delle travi in cemento armato lunghe decine di metri solo appoggiate su colonne dello stesso materiale. Chi mi assicura che siano “imbullonate” tra loro e non solo appoggiate come nei capannoni industriali venuti giù come castelli di sabbia? Quanti morti dovremmo piangere? Caro Presidente, sono profondamente deluso dalla politica e dalla nostra classe dirigente, che non fa niente contro queste tragedie. Anch’io purtroppo sto diventando, come tanti cittadini italiani allergico alla politica, che parla di tutto ma mai di problemi concreti dei cittadini, e questi sono tra i più gravi. Spero che faccia sentire la sua indignazione verso questa indifferenza. Con stima Carlo Soricelli Curatore dell’Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro
Posted on: Sat, 28 Sep 2013 13:40:16 +0000

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