LAMANTE DI LADY CHATTERLEY “…sentì il pene ergersi contro - TopicsExpress



          

LAMANTE DI LADY CHATTERLEY “…sentì il pene ergersi contro di lei con muta, stupefacente forza e autorevolezza. Gli si abbandonò. Cedette con un brivido che somigliava alla morte. Gli si offerse tutta…e la penetrò con una strana, lenta cadenza di pace e di una ponderosa, primordiale tenerezza...”. Sono le parole con cui D.H. Lawrence, il grande romanziere di Eastwood, decanta la sua “mistica del sesso” nel romanzo L’Amante di Lady Chatterley (1928) che gli procurò la messa al bando del libro fino al 1960. Già, perchè a chi di voi è capitato di leggere questo straordinario romanzo del Novecento - spero siate in tantissimi - non può che essere chiaro: ne L’Amante di Lady Chatterley rivoluzionario fu tanto l’uso della parola quanto la ricerca filosofica esistenziale a cui Lawrence aspirava: la rigenerazione dei rapporti umani attraverso l’esperienza sessuale, in un atto liberatorio e vitale. Mai nessun autore inglese fino a quel momento aveva osato avventurarsi nel sesso, dentro il sesso, descrivendolo per davvero, senza abbozzarlo o purgarlo, sganciando una bomba sul sistema di convezioni sociali che lo mise al bando per il resto dei suoi giorni. L’Amante di Lady Chatterley contiene le pagine più erotiche e nobili sull’unione dei sessi che diventano carne e sangue, alba e tramonto assieme. Non aspettatevi dunque quel genere di letteratura d’amore che giocava col sesso, nascondendolo a arte. No. È di amore e di passione che qui si parla. E Lawrence descrive questa esperienza attraverso un uso audace, profondo e sensuale della parola che tanto scandalo suscitò in tutto il mondo. L’Amante di Lady Chatterley è la storia di una grande esperienza erotica che, sfidando convenzioni e condizioni sociali, rende possibile il raggiungimento di una vita autentica, pura, dando voce all’istinto e al bisogno sessuale come mai nessuno fino ad allora aveva fatto. Il poeta americano Horace Gregory disse che grazie a D.H. Lawrence nessuno scrittore, o poeta inglese, riteneva più necessario continuare la lotta, lunga mezzo secolo, per la liberazione sessuale nella letteratura inglese. Oggi questo libro viene considerato un grande libro della letteratura del Novecento. Bandito per oltre trent’anni… (mangiamilanima.blogspot) ************** David Herbert Lawrence, una vita agli antipodi Ancor oggi alcuni libri di Lawrence (1985 – 1930) sono letti nelle scuole e università inglesi quali modelli di esemplare stile letterario, questo è uno tra i tanti e significativi aspetti di uno dei maggiori autori anglosassoni del Novecento. Ma, finché fu in vita, Lowrence non poté godere di chiara fama e apprezzamenti, in quanto la sua opera letteraria, romanzi e saggi, ebbe a soffrire censure, diffamazioni e ostilità. Scrittore profondamente scomodo, anticonformista, radicalmente critico verso la società moderna, che ripudiò conducendo una vita segnata dal continuo viaggiare, alla ricerca di terre e genti dove ritrovare la creatività e la vitalità umane in forme autentiche, non contaminate dalla volgarità e dall’ipocrisia del cosiddetto mondo “civilizzato”. Viaggiò in Italia (Crepuscolo in Italia), in Maremma (Luoghi etruschi) e in Sardegna (Mare e Sardegna), rivelando l’incanto provato davanti ai colorati paesaggi della penisola. Con la moglie Frieda si imbarcò in una lunga peregrinazione via mare, che portò la coppia a soggiornare a Ceylon e in Australia (Canguro); poi il Messico, dove ebbe contatti con l’antica cultura dei nativi indios (Il serpente piumato, Mattini in Messico). Scrisse incessantemente, riversando nei libri le esperienze, le riflessioni e i sentimenti maturati nel viaggiare tra un continente e l’altro. Diverse sue opere, compresi i quadri da lui dipinti, subirono la censura; riuscì comunque a sopravvivere grazie ai proventi delle vendite procuratigli da una ristretta ma fedele nicchia di lettori che mai lo abbandonò. Dopo la morte, avvenuta a soli 44 anni, iniziò a crearsi una sorta di culto sulla sua figura. Le sue opere furono tradotte in tutte le lingue, suscitando nuovi scandali, nuove censure e, finalmente, il riconoscimento dell’incontestabile valore letterario e morale della sua opera che metteva in guardia contro i pericoli e i mali della modernità. Lawrence dedicò speciale attenzione allo studio della psiche umana, soprattutto alla natura del rapporto tra uomini e donne, investigato con profonda sensibilità, intuizione e schiettezza, fino a produrre una visione psicologica più che utile e attuale per una comprensione non banale, né ideologica, di ciò che noi tutti siamo. * Anais Nin (1903 – 1977), scrittrice francese, vissuta tra Europa e Stati Uniti, fu amica e ispiratrice dei maggiori scrittori del movimento surrealista (A. Artaud, A. Breton) e del mondo letterario americano (H. Miller) Autrice di numerosi romanzi imperniati sul disvelare i lati più oscuri della sessualità umana, rimase affascinata dall’opera di D.H. Lawrence e dal suo rapporto estetico e istintuale con la vita. Fra i numerosi scritti (I Diari, La Voce, La campana di vetro, Una spia nella casa dell’amore, Il delta di Venere) è compreso il libro dal titolo “D.H. Lawrence, uno studio non accademico” Bompiani 1988. Quando uscì il libro, Lawrence godeva di scarsa fama. “Aveva un suo pubblico esiguo e fedele, poche migliaia di lettori che gli garantivano un minimo di proventi sui diritti, appena sufficienti a sbarcare il lunario.” (Harry T. Moore nella prefazione al libro). Fu rivalutato negli anni cinquanta del Novecento fi no a raggiungere l’ enorme fama di cui gode attualmente. Quindi la Nin scrisse il suo saggio su un Lawrence non ancora famoso, affascinata dall’opera dello scrittore–poeta e della sua complessa visione della vita. Il saggio di Anais Nin mette in luce, analizzando le opere narrative e poetiche di Lawrence, tematiche di straordinaria modernità. Dal libro di Anais Nin proponiamo alcune delle parti in cui è divisa l’indagine sull’opera di Lawrence. * L’approccio al mondo di D.H.Lawrence < Poiché il mondo in cui ci conduce è intricato, pieno di ombre. E’ “fondamentalmente il caos, illuminato da visioni, o non illuminato da visioni.” Pertanto è soprattutto il mondo del poeta ed è proprio la preponderanza del poeta in lui che costituisce la chiave di comprensione della sua opera. Egli ingigantì e approfondì l’esperienza alla maniera del poeta. L’atteggiamento più tipico del vero Lawrence è uno stato d’animo di estrema serietà e intensità lirica. La sua filosofia non era una formula costruita freddamente, un insieme di teorie che concordassero ragionevolmente tra loro... Per leggere Lawrence bisogna seguirlo nelle sue intuizioni fino al limite della loro possibilità, e riuscire a penetrare il suo mondo, grazie al quale compiremo un viaggio prodigioso perché egli si arrende totalmente all’esperienza, la lascia scorrere attraverso se stesso, e perché egli possiede quella qualità del genio che spreme dalle esperienze ordinarie essenze strane o sconosciute all’uomo. Lawrence non aveva un sistema, a meno che il suo costante cambiamento dei valori non si possa definire una sistema: un sistema di mobilità. Per lui qualsiasi stabilità non è che un mero ostacola alla vivacità creativa.>> < Lawrence rimase forse in questo stato di consapevolezza fisica, di mera fioritura di una vita istintuale? No. Vedremo in seguito come procedette da questo punto, per la propria strada. Nel frattempo però volle condurci dentro la pienezza di questo stato fisico in modo che di lì potessimo procedere con lui. Ma fin dal primissimo passo della sua filosofia, egli incontrò una forte opposizione. L’arcobaleno fu bruciato dalle autorità. Dentro di sé Lawrence era pienamente convinto della giustezza della sua filosofi a. Nessuno vacillò mai meno nelle sue convinzioni. Ma aspettava che il mondo si mettesse al passo con lui, per cui indugiò a lungo sui suoi primi passi, proponendo le proprie idee, perorandole, senza mai stancarsi di enfatizzarle. E questo spiega come mai parte del suo lavoro sembri tanto ridondante ed enfatico. Ma c’era anche un’altra ragione. Lawrence era stato educato da Cristiano, un Cristiano di tipo neutro, inoffensivo (per la società) e represso, per cui a lui stesso fu difficile riuscire ad esprimere il suo “flusso primordiale”. Nel mondo che lo circondava, la mente e la volontà erano valori supremi, e ci voleva qualcosa come un miracolo per ristabilire la fiducia nella saggezza della carne. I suoi accenti, benché siano quelli di un uomo convinto di avere ragione, denunciano la lotta implacabile che dovette condurre al suo interno per scacciare la mente e la volontà con le quali era nato e lasciare che in lui si compisse il miracolo....>> (tages.eu)
Posted on: Wed, 20 Nov 2013 18:39:12 +0000

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