LETTERA DI UN COMPAGNO DELLA ELETTROLUX Contro i licenziamenti - TopicsExpress



          

LETTERA DI UN COMPAGNO DELLA ELETTROLUX Contro i licenziamenti all’Electrolux bisogna tornare alla lotta operaia, quella degli scioperi ad oltranza e delle barricate. L’invito non arriva dai sindacati, ma da don Claudio Miglioranza, il prete operaio che già si era espresso senza mezzi termini su Sergio Marchionne e Fiat. «La delocalizzazione - spiega -, significa impoverimento del territorio, votata com’è solo al profitto. La classe operaia a Susegana come nel resto del Paese, sta perdendo tutti i diritti conquistati con il sangue e con gli scioperi ad oltranza. Siamo già in ritardo ma forse, per invertire la tendenza, l’unica soluzione è proprio tornare alla vera lotta operaia». 05/mar/2011 -Ma ci andiamo in macchina vero? se no le la solita fatica, anche perche pioverà -Per capire una multinazionale bisogna immaginarla come una grande piovra che con i tentacoli afferra i vari paesi dove è rappresentata e ne succhia la linfa vitale, poi se trova un paese nuovo dove ci sono ancora più risorse, lascia il vecchio e sposta il suo tentacolo verso il nuovo. Una multinazionale, di solito, è guidata da un consiglio amministrativo formato dai principali azionisti e a capo di tutti cè un manager che prone al consiglio le vie da seguire per lazienda . LElettrolux non è da meno. Cosa si chiede alla politica, a unindustria? -Ecco la ricetta dei padroni: spremere i lavoratori come limoni e poi buttarli via. La combattività dei lavoratori Electrolux in ogni caso rimane alta. Lo sciopero l’ha dimostrato ed è necessario evitare in ogni modo che questa forza venga dispersa. Si sono moltiplicati fino ad oggi incontri con vertici istituzionali, ricevimenti con consigli comunali, provinciali, Presidente della repubblica e varie personalità della Curia. Il rischio è che i migliori attivisti vengano portati a giro come trottole in ricevimenti ed incontri, nell’illusione che qualche personalità altolocata possa fermare gli spietati padroni stranieri. La lotta è invece ancora viva e va sviluppata, alzando l’efficacia degli scioperi con forme di lotta a scacchiera, fermate improvvise, blocchi stradali e presidi permanenti degli stabilimenti. Electrolux deve capire che tra dire e il fare c’è in mezzo un piccolo ostacolo: la lotta operaia. -Credo sia importante esserci comunque in tanti /e, perchè pensiamo sia importante farci vedere ma anche vederci tra di noi. -Se è vero che anche a Susegana si fa la stessa sera un consiglio, non sarebbe importante un atto simbolico di scambio tra i due stabilimenti , tipo due RSU di qui vengono la e viceversa. -Noi dobbiamo dividere loro, capitale stato politica banche sindacato istituzioni. - anche ai polacchi lotta e solidarietà proprio per questo non dobbiamo lasciar partire nessuna macchina. Qua si siamo sulla stessa barca gente, braccia e teste in vendita. Di classe, di classe compagne compagni con o senza lavoro accomunati dalla stesso essere merce, schiavi. -Siamo arrabbiati, indignati ma siamo in grado di farlo sentire -la cassa di resistenza la paghino la politica e il sindacato se possibile visto che dicono di sostenerci, bella l’idea di un corriera in Svezia nel paese nazionalsociale andiamo a raccontare la nostra su come ci trattano - L’azienda annuncia nuovi esuberi e la quasi certa delocalizzazione in Polonia. Per il momento lo stabilimento di Forlì sembra il meno esposto ma siamo solo agli inizi. Bando alle illusioni! E’ solo una tattica per spremere fino in fondo i lavoratori e magari, visti i precedenti, ottenere altri vantaggi: incentivi, aumento dei carichi di lavoro ecc. Ma è chiaro che l’azienda vuole chiudere anche a Forlì - Lo sciopero del 15 novembre è fatto apposta per fallire. Non so nelle altre provincie, ma a Treviso lo sciopero sarà di 4 ore. Cgil Cisl e Uil hanno concordato che i presidi su cui concentrare gli sforzi organizzativi saranno TREVISO, ODERZO, MONTEBELLUNA non CONEGLIANO meditate compagne e compagni. -la formazione di organismi autonomi di classe, fuori e contro la logica sindacale e politicantesca, è lunica strada per poter concretamente contrastare lattacco padronale e il pompieraggio sindacale. È il primo passo per rendere la classe operaia più coesa e forte, quindi in grado di difendersi meglio; il secondo, altrettanto necessario, è quello di allargare il più possibile le lotte anche al di fuori della categoria e del territorio. Padroni e Sindacati temono questo e vogliono che ci si accontenti sempre del presunto meno peggio. Che poi è sempre il peggio e basta.
Posted on: Mon, 11 Nov 2013 05:45:12 +0000

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