LISTRUZIONE NON SI TOCCA di Carmine Pacchiano #osservatorio - TopicsExpress



          

LISTRUZIONE NON SI TOCCA di Carmine Pacchiano #osservatorio #istruzione “Non si faranno tagli all’istruzione….!!!”. Quante volte abbiamo sentito questa frase dai politici? Quante volte abbiamo letto le stesse parole nei titoli dei giornali e dei telegiornali? E poi: la civiltà di un popolo si misura dalle biblioteche che lo stesso possiede! E possiamo continuare con fiumi d’inchiostro per scrivere della scuola, dell’istruzione, dei ministri più o meno incompetenti. La conclusione è sempre la stessa: la scuola non è stata mai fatta a misura degli studenti ma sempre a misura dei politici che la vanno a gestire e degli insegnanti che la vanno ad interpretare. Oggi come mai (gli insegnanti e non i politici) forse pagano gli errori commessi nella gestione di una “Pubblica Istruzione” che sembra più opportuno denominare “Pubblica Distruzione”. Attualmente è tornato di moda chiamare in causa il diritto costituzionale all’istruzione ma poche volte ho sentito che lo stesso fosse confrontato con un altro termine, sempre costituzionale, che è il diritto all’uguaglianza (sostanziale e non formale). Ed allora quando sento parlare di tagli alla scuola pubblica per passare dei fondi alle scuole private (paritarie), mi viene da sorridere indignato. La Costituzione promuove il diritto allo studio e dunque ci deve essere una scuola che deve garantire questo diritto a tutti i cittadini mettendoli in condizione di accedere alla cultura, di studiare e di non avere problemi per tutto il percorso scolastico. E’ possibile questo in una scuola pubblica in cui già i testi della prima media costano 3/400 euro? Per passare poi a cifre iperboliche quando si arriva all’università per cui, una famiglia in cui ci sono due stipendi di operai (e parliamo già di privilegiati) fa fatica a mandare un figlio all’università. Allora dove sta l’uguaglianza? La scuola privata dovrebbe avere non l’obiettivo di attingere fondi dal pubblico ma da quei privati che, essendo in condizioni economiche migliori, vogliono far studiare i propri figli in scuole più belle, più accoglienti di quelle pubbliche ma pagandosi questi privilegi con le proprie tasche. Invece, come al solito, in Italia si stravolgono tutte le regole e così anche i cittadini meno abbienti partecipano, con le proprie tasse, al finanziamento delle scuole private, pardon paritarie, che con il tempo sono più degradate di quelle pubbliche. E questo perché, ad eccezione di poche eccellenze, le scuole private nascono per dare un titolo di studio a tutti, soprattutto a quelli che non hanno voglia di studiare. E dunque vi troviamo strutture degradate almeno quanto quelle pubbliche, studenti che non hanno voglia di studiare ed insegnanti sotto pagati (nella migliore delle ipotesi) e che stanno li in attesa di passare al pubblico. Senza inoltrarci nei massimi sistemi, passiamo alla situazione del nostro piccolo comune. A Cimitile fino allo scorso anno c’erano due dirigenti scolastici: uno per la scuola Guadagni, l’altro per la scuola F.lli Mercogliano. Adesso è rimasto solo il buon Alfano che ha sotto la sua dirigenza almeno sei strutture: scuola media ed elementare di Cimitile, la struttura della Gescal di Cimitile, le due strutture di Gallo e poi quella di Comiziano. Il dirigente Alfano di cui mi onoro di essere amico, è senza dubbio persona capace e di grande competenza. Tuttavia non posso pensare che all’improvviso sia diventato Superman….. Forse solo agli occhi di chi deve risparmiare e questo, a parere di chi scrive, rappresenta un taglio di risorse (leggete euro) alla scuola ed all’istruzione. Il fatto che alcune strutture sono inagibili per cui si stanno facendo dei lavori che non finiscono mai, non evidenzia che non si tiene in alcun conto delle esigenze degli studenti? Sempre a Cimitile qualche settimana fa si parlava del problema dei libri delle elementari che, giustamente, le librerie locali non volevano passare gratuitamente per non attendere mesi per ricevere il pagamento. Per fortuna questo problema è stato sventato ma nel frattempo ci rendiamo conto che forse si trattava di un falso problema. La fatiscenza delle strutture è ciò che rende precaria la scuola del nostro paese. Mi ricordo che anni fa (forse nel 2008) intervistai l’allora assessore all’istruzione il quale, in un intervista pubblicata sul nostro giornalino, diceva che di li a poco sarebbe stata fruibile la struttura nuova dei F.lli Mercogliano. Ciò è stato confermato successivamente anche dal Sindaco ma, ad oggi, i lavori sono fermi da anni ed il tempo e le condizioni climatiche rischiano di far disperdere anche parte dei soldi spesi per arrivare al punto in cui sono i lavori. Ed al momento nessuno sa cosa bisogna fare e quanto tempo occorre per rendere fruibili quella struttura. L’anno scorso si sono verificati dei problemi anche alla struttura attualmente in uso e per poco non è stata sfiorata la tragedia con la caduta di calcinacci e controsoffitti. Il risultato è stato che, nonostante i mesi di tempo avuti per riparare il tetto, l’inizio dell’anno scolastico ha comportato dei disagi proprio per i bambini che iniziavano l’elementari che sono arrivati a scuola per il loro primo giorno, hanno “subito” il benvenuto e poi sono tornati a casa poiché senza classi. Forse la cosa è stata fatta ad arte per far si che questi fanciulli, fin dal primo giorno, dovevano capire quale mostro si trovano di fronte… della serie: “perdete ogni speranza o voi che entrate” in questa scuola. Nei giorni scorsi si sta consumando l’ultima vicenda per la struttura dei F.lli Mercogliano perché i tetti, di recente riparati, diventano un colabrodo alle prime piogge dell’autunno. E qualcuno paventa la possibilità del doppio turno! Io sono uno dei reduci del doppio turno. Si trattava di altri tempi, erano gli anni ottanta ed al Masullo di Nola c’era il sovraffollamento degli studenti per cui si praticavano il turno mattutino e quello pomeridiano. Ma quando si rendeva nel turno pomeridiano? E questo quesito vale sia per gli studenti che per gli insegnanti! Nessuno potrà convincerci che fare lezioni di pomeriggio è di gran lunga peggiore che farle di mattina altrimenti, nei secoli, questa modalità sarebbe stata modificata. Ed il doppio turno che vivevamo noi a 15 anni era diverso: eravamo più grandi e più indipendenti dei bambini delle elementari. E’ da folli pensare ad un doppio turno per le elementari poiché è nella norma che i bambini di mattina vengono seguiti dagli insegnanti e di pomeriggio dai genitori che possono aiutarli a svolgere i compiti per il giorno seguente. Al di là delle attività pomeridiane cui molti dovrebbero rinunciare e che fanno parte dello sviluppo e della promozione della persona (diritti sempre costituzionali) c’è proprio da meditare sullo stravolgimento della vita (anche scolastica) di questi bimbi che hanno una sola colpa: quella di abitare in un paese allo sbando! Se di mattina i genitori vanno a lavorare chi segue i bambini per lo svolgimento dei compiti a casa? O devono farli di sera dopo che tornano da scuola già stanchi per aver fatto le lezioni nel pomeriggio? E di mattina quando i genitori vanno a lavoro cosa faranno a casa da soli a 6, 7 ed 8 anni mentre tutti i coetanei andranno normalmente, come da secoli avviene, a scuola? Questi sono solo alcuni dei motivi per cui non è praticabile un’idea del genere. Ben diverso sarebbe il discorso se c’è da fare una/due settimane di sacrificio in cui si trova l’accordo anche del doppio turno “a tempo determinato” ed in cui ci si organizza sulle modalità di studio dei piccoli. Ma da noi c’è qualcuno che può impegnarsi sui tempi di realizzo dei lavori e, giocoforza, sui tempi dei sacrifici per i piccoli studenti? Solitamente ciò che si può fare in una settimana diventa, a poco a poco, fattibile in un mese e poi i mesi diventano anni….. La solita commedia all’italiana!
Posted on: Mon, 11 Nov 2013 14:15:50 +0000

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