LOMBRA DELLA LUCE - TopicsExpress



          

LOMBRA DELLA LUCE 19 SUL FILO DEL RASOIO Sehun correva per strada guardandosi continuamente indietro. Aveva paura che Kris, non bevendosi la bugia che lui e Tao avevano imbastito si fosse messo a seguirlo. Filò, per sua fortuna, tutto liscio e riuscì ad arrivare sotto il residence di Luhan senza troppi intoppi. Si arrampicò come la prima volta su per le ringhiere e arrivò sotto la sua finestra. La trovò di nuovo aperta. Entrò ma… qualcosa andò storto. La luce si accese di colpo. “Buona sera!” disse Luhan in piedi con la spalla poggiata al muro. “Ma cos…” Sehun era stupito “Come…” “Come facevo a sapere che stavi per entrare in camera mia?” chiese Luhan accigliato “beh io…” Sehun era sioccato “Sono un poliziotto non un idiota e tu… per quanto furbo ti reputi… devi imparare a cancellare meglio le tue trace… come ti chiami? Ah Si, Oh Se Hun!” fece Luhan aprendo un documento sotto il suo naso “La mia carta di identità!” disse Sehun stupito “Già… mi stavo chiedendo come ci fosse finita sotto il mio letto… poi… mi sono ricordato che qualche notte fa ho trovato la finestra completamente spalancata e io la lascio sempre accostata e… dato che non c’era vento e XIumin non aveva messo piede in questa camera… qualcuno doveva essere entrato e quel qualcuno sei tu! Quindi è un paio di notti che aspetto che TU, Sehun, venga a riprenderti questa!” Quando Luhan smise di parlare la bocca di Sehun rimase aperta in una strana espressione di stupore. “Chiudi quella bocca… ci sono le zanzare in giro, potresti inghiottirne una!” disse Luhan acido Sehun obbedì, sentendosi uno scemo. “Spiegami, Sehun, cosa dovrei fare con te, adesso? Ti sei introdotto qui non so per quale motivo e… la mia collega ha uno sfregio in viso senza contare che mi hai quasi soffocato giorni fa, ho ancora i segni violacei sul collo!” disse Luhan avvicinandosi e scostando la maglia, rivelando così degli evidenti segni sul collo. Sehun tacque. “Non parli vero? Parlerò io per te. Ora ti metto le manette e ti porto dritto dritto in Centrale così fai due chiacchiere con chi di dovere…” “Non farlo!” disse Sehun all’improvviso “E perché non dovrei? Sei un criminale!” “Non ho fatto niente di male. Quello sfregio alla ragazza non l’ho fatto io!” “Mi hai quasi strangolato!” “Non ti avrei mai ucciso!” “Perché sei in casa mia!” “Io…” “Avanti parla!” Luhan si avvicinò minacciosamente, quando stava per scagliarsi contro di lui, Sehun si spostò con rapidità e finì dietro di lui. Luhan si voltò appena in tempo per vedere le mani di Sehun che lo immobilizzavano. “Sei sveglio di mente ma lento nel fisico!” gli sussurrò Sehun in un orecchio “Lasciami andare!” disse Luhan “Si, così poi mi arresti!” “E’ quello che ti meriti…” Sehun lo strinse più forte. “Lasciami!” “Non ci penso proprio!” Luhan si dimenò fino a quando riuscì a mollare un pugno nello stomaco di Sehun. Quello mollò la presa dolorante, ma Luhan non riuscì a liberarsi del tutto, perché Sehun lo afferrò per le gambe e lo fece cadere a terra accanto a lui. “COglionE!” disse Luhan Sehun gli salì sopra e lo immobilizzò di nuovo. “Chi è il coglione ora?” “Cosa diavolo vuoi da me?” chiese Luhan senza fiato, respirava affannosamente Sehun lo fissò. Anche il suo respiro era irregolare. Rimasero in quella posizione per alcuni minuti, fissandosi, come due lottatori che prendono fiato prima del colpo finale. Poi Sehun si avvicinò lentamente e gli sfiorò le labbra con le sue. Luhan ebbe un sussultò e fu incapace di muoversi. Sentiva il tocco di quelle labbra leggero e il respiro irregolare di quel ragazzo sconosciuto. Sehun da parte sua aveva il cervello in tilt. Luhan riuscì a liberare le mani, ma invece di respingerlo, con sua sopresa, con esitazione lo strinse appena. Sehun si staccò per un attimo e gli scostò la maglia. Rintracciò i segni che lui stesso gli aveva fatto e lo baciò sul collo, proprio lì dove prima gli aveva fatto male. Luhan chiuse gli occhi e iniziò a rabbrividire. “Luhan, con chi diavolo stai parlando?” la voce di Xiumin da dietro la porta li fece sobbalzare. Sehun fissò Luhan con terrore. Poi così come era arrivato, senza che Luhan potesse avere il tempo di fermarlo si fiondò dalla finestra. Luhan rimase lì per terra scioccato, chiedendosi perché e cosa stesse succedendo. Tao era un ragazzo molto distratto. Dimenticava le date dei compleanni, le cose importanti e soprattutto aveva il vizio di lasciare le cose in giro. Per Kris non fu difficile capire che Tao quella notte non era con Sehun. Dopo aver fatto un giro nella sua stanza trovò un foglietto con un indirizzo appuntato sopra e un nome. Accartocciò quel foglietto con rabbia e si diresse a passo spedito verso la casa di tale “Giorgia” dove era sicuro avrebbe trovato Tao. “Lei è Ginevra Heechul!” disse Suho a suo fratello “Oh ma che dolce creatura!” fece Heechul, con un’espressione che a Ginevra sembrò da pazzo psicopatico “Molto… molto lieta!” disse Ginevra agitata “Non credo tu sia troppo lieta, sono brutto sporco e cattivo e tu sei tanto carina e pulita…” “EH… si…” “Heechul piantala per favore… non siamo venuti qui in visita di cortesia!” disse Suho “Lo supponevo, fratellino!” disse Heechul ridacchiando “Cosa volete? Perché hai portato questa creaturina qui in mezzo ai ragni? Potrebbe farsi male!” “Qua l’unico che si farà male se non collabora sarai tu!” disse Ginevra ad un tratto piantandogli gli occhi addosso Suho si mise le mani tra i capelli, Heechul si fece attento “Come hai detto, scusa?” le chiese “Hecchul non iniziare e lasciala in pace!” disse SUho “Ho la lingua per rispondere!” fece Ginevra Heechul inarcò un sopracciglio “Sono a tua completa disposizione, signorina!” disse inchinandosi “Puoi chiedermi tutto quello che vuoi… una donna che parla così e con questo coraggio è degna di tutti i favori, anche dei nostri.” Suho fissò prima suo fratello e poi Ginevra, incredulo. In un nano secondo si era riuscita a guadagnare la fiducia di un mezzo folle. “Noi siamo qui perché in Italia è avvenuto un omicidio… un cantante… YK, lo conosci?” “Ovvio che si… vai avanti!” “Bene… Il primo è indiziato è un ragazzo, tale Kai, hai idea di chi sia?” “Kai… Kai? Il Kai scagnozzo di Kris?” chiese Heechul “Esattamente!” “Ovvio che lo conosco, in che pasticcio si è andato a cacciare quel moccioso?” “E’ sospettato di omicio?” “jong in? State scherzando? E’ un ragazzino non farebbe del male a nessuno, non ne è capace!” “ragazzino o no è indiziato!” disse Suho “Mio Dio fratello quanto rompi… sempre il solito!” “Tu…” “Piantatela di litigare!” disse Ginevra “Come vuoi!” disse Heechul “Bene… cosa sai su Kai?” “Io personalmente nulla, dovrei chiedere ai ragazzi se sanno qualcosa… io degli Spettri non mi occupo, mi infastidiscono a tal punto che preferirei vederli penzolare giù per una forca con il collo strozzato!” Ginevra lo fissò trattenendosi a stento dal mollargli un ceffone. LA sua era una frase troppo crudele, anche per dei teppisti. “E questi “altri” dove sono?” gli chiese “Accomodatevi, s trovano giusto dietro quella porta!” Ginevra e Suho seguirono Heechul verso l’ingresso del regno dei Ragni. Vedendo Ginevra visibilmente preoccupata, Suho le prese la mano e g liela strinse. “Andrà tutto bene!” le disse “Lo spero!” fece Ginevra preoccupata L’antro, questa era la definizione che avrebbe dati Ginevra poi di quel posto, era una stanza buia… molto più buia di quella che aveva visto Ginevra nel covo degli spettri. Non c’erano né tavoli, né sedie, e una finestrella sgangherata faceva appena passare l’aria. Un forte odore di fumo e di alcool si impossessò delle narici di Ginevra e Suho. Si guardarono preoccupati prima di accorgersi che distesi per terra c’erano dei ragazzi. “Ragzzi… vi presento mio fratello Suho e… questa dolcissima creatura, Ginevra!” disse Heechul I ragni sorrisero e puntarono gli occhi sugli ospiti “Loro sono Donghae, Eunhyuk, Henry e… Siwon!” finì Heechul “Come mai ci sono visite?” chiese henry “Vogliono qualche informazione sugli spettri!” Gli sguardi dei ragni si incupirono. “Sono loro amici?” chiese Donghae accigliato “No, sono sbirri!” fece Heechul divertito Henry si grattò la testa, mentre Eunhyuk e SIwon si accendevano una sigaretta. “Quello che conosce più cose su di loro è Henry!” disse Eunhyuk “già… Hnery sa tutta la biografia!” disse Siwon ridacchiando “Ciò detto io e il mio amato ce ne andiamo di là, queste chiacchiere su persone inutili ci infastidiscono!” disse Donghae prendendo Eunhyuk per mano “Addio e piacere di avervi conosciuti!” dissero “a…. amatO”? fece Ginevra “si loro si amano… da sempre!” disse Heechul con un’alzata di spalle “Aaah…. Comunque… Henry, giusto, illuminaci!” lo spronò Ginevra Henry si alzò in piedi e si sistemò i jeans strappati, si passò la lingua sulle labbra e sospirò. “Dunuqe, dunque…” iniziò “Cosa dire degli Spettri, a parte che ci rompono le palle quotidianamente? Sono 5… Kris è il capo… è un ragazzo cinese, un disagiato… è stato mollato dalla famiglia non appena 15 enne e mandato in mezzo a una strada. A 18 anni ha raccattato un povero illuso vagabondo senza casa di nome Tao e lo ha preso con sé nella sua vita clandestina. A loro si è unito un figlio di un orologiaio di Seul, un ragazzo apparentemente tranquillo, tale Park Chanyeol. Tutti e tre insieme hanno deciso di unirsi e fare i paladini della giustizia contro lo Stato. SI sono dati il nome di spettri. Un anno dopo hanno accolto altri due trovatelli, un teppista di strada, Oh Sehun, noto per essere un abile ladro e un mancato ballerino, tale Kim Jong In, ribattezzato da loro Kai. La banda si è completata. Non hanno mai ucciso nessuno, non ne hanno il fegato; ma picchiano duro. Il loro forte sono i furti e atteggiamenti relativamente violenti. Kris ha un attaccamento morboso a Tao fin da quando lo ha ritrovato mezzo morto per strada e lo ha salvato, Kai ha un passato turbolento alle spalle, non è riuscito a sfondare nel mondo dello spettacolo e da allora è impazzito ed è diventato un teppistello…” disse Henry “Che intendi per mezzo morto?” chiese Ginevra “ZItao o Tao, era stato massacrato a botte da non so chi e Kris lo ha raccolto e curato… una volta che Tao si è rimesso in sesto non ha più voluto saperne di abbandonarlo!” “ho capito… Come mai Kai non è riuscito a sfondare?” “Questo è un mistero per tutti ma… credo fosse a causa di qualche parente che lo avesse preceduto nella stessa casa di produzione!” “Ho capito… credi che kai sia capace di uccidere?” “Assolutamente no… ma… poi tutto dipende dalle circostanze!” “La tua è una risposta contraddittoria!” “Lo so ma… ogni cosa ha un prezzo… tu che mi dai bella bambina se io ti dico quello che so!” Heechul iniziò a ridere come una scimmia isterica Ginevra guardò SUho preoccupata “la nostra conversazione finisce qui!” disse Suho “Andate via, di già? E senza niente in cambio, ma non si fa così!” disse Heechul serio, mentre Henry si avvicinava a Ginevra. Suho la prese per un braccio la strinse. “State lontani!” disse Hecchul rise di nuovo. Un pugno raggiunse Suho in faccia, Siwon non era uno che sapeva stare fermo. Cadde a terra mentre Henry prese Ginevra sulle sue spalle. Prima che però facesse in tempo a sparire dietro una delle mille porte Suho si alzò da terra, afferrò un bastone che era lì a terra e glielo tirò in testa. Henry cadde e Suho afferrò Ginevra appena in tempo. Siwon e Heechul avanzarono verso di loro ma Ginevra tirò fuori la pistola. “Non vi muovete!” urlò I due si paralizzarono e anche Suho rimase stupito. Nessuno dei tre sospettava che quella avesse una pistola. “Non la puoi usare…” disse Heechul “Nessuno me lo impedisce!” fece Ginevra “Non hai il coraggio di sparare, sei troppo una ragazzina carina!” “Non avvicinatevi!” disse Ginevra ferma Siwon provò a fiondarsi su di loro, Ginevra premette il grilletto senza esitazione e lo colpì ad una gamba. “Dannazione!” urlò SIwon accasciandosi. Heechul corse a soccorrerlo. “Andiamo prima che succeda qualche altra cosa!” disse Suho prendendola per mano. Iniziarono a correre a più non posso con il resto dei ragni che li inseguiva. Corsero velocemente, uscirono da quel posto malefico e riuscirono a seminarli. Salirono sul primo autobus e pregarono di arrivare in albergo sani e salvi. Kris si fermò davanti al palazzo dove abitava Giorgia. Si avvicinò alla serie di citofoni e lesse tutti i nomi e cognomi. Capiva quegli idiomi, avendo vissuto in Canada per anni. “De Rosa Ginevra- De Rosa Giorgia. De Rosa… perché questo cognome non mi è nuovo!” disse Entrò nell’androne, salì le scale e si fermò davanti a quella porta. Estrasse un coltellino e forzò la serratura. Entrò in quella casa. Era buio. Una delle stanze era aperta e vuota, un’altra aveva la porta chiusa. Si avvicinò a quella porta e la aprì. “Siamo vivi per miracolo!” disse Suho buttandosi sul letto Erano arrivati sani e salvi a destinazione. “Già… ma che razza di fratello hai?” disse Ginevra buttandosi accanto a lui “E’ pazzo… è sempre stato così… a 31 anni non sa cosa fare della sua vita. E’ un criminale da quando ne ha 20… io sono diventato un poliziotto proprio per non finire come lui, ha provato in tutti i modi a convincermi ma ha miseramente fallito!” “Io… ti volevo ringraziare senza di te non so cosa avrebbero fatto!” “E senza di te e la tua pistola probabilmente saremmo morti!” “Allora ringraziamoci a vicenda!” “Che ne dici se ci ringraziamo sotto la doccia?” “SUho sei proprio senza speranze!” “Dai me lo merito…” “Ok… ok…” La doccia fu più lunga del previsto, perché SUho se ne inventò una e una mille per non riemergere prima che fosse passata un’ora. Poi la prese in braccio e la portò fuori. Si sdraiarono sul letto e continuarono a fare quello che avevano iniziato dentro la doccia. Suho le accarezzava le gambe, le baciava il collo, le labbra… Ginevra abbracciava quella schiena forte, la accarezzava e poi ne approfittava per scendere più in giù. Il telefono di Ginevra prese a squillare… “Non rispondere adesso!” fece Suho “Non ci penso nemmeno!” rise Ginevra mettendosi sopra di lui “Abbiamo una missione da portare a termine!” Lay chiuse la telefonata e sbuffò. Ginevra e quel suo vizio di non rispondere al cellulare. “Cosa c’è, perché sbuffi?” gli chiese Kai spuntando all’improvviso “Io? Oh niente!” fece Lay evasivo “Ascolta ero venuto a chiederti se puoi occuparti della bambina… io… i o devo uscire per qualche ora.!” Lay si fece attento “Dove vai?” gli chiese “A cercare Kris non lo vedo da un paio d’ore… non vorrei stesse strozzando Tao da qualche parte.” “Come pensi di trovarlo?” “Sul pavimento della camera di Tao c’era questo foglietto appallottolato, suppongo si sia diretto lì.” “Ok!” fece Lay senza voler sapere cosa ci fosse scritto “Allora ti occupi tu di Aurora?” “SI, darò un’occhiata io a tua figlia!” Alla parola “figlia!” kai lo fissò con aria strana “Tutto bene?” chiese LAy “No, non c’è niente che va bene!” rispose Kai e se ne andò. La stanza era nella penombra, illuminata solo dalla luce della luna che filtrava dalla finestra. Kris osservava il ragazzo e la ragazza che dormivano abbracciati con un’espressione carica di odio. Fece scattare il coltellino che aveva in mano. A quel rumore Tao si svegliò all’improvviso “Kris!” fece sconvolto coprendosi “Ciao Tao!” fece Kris
Posted on: Sat, 24 Aug 2013 15:39:47 +0000

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