LUNIONE SARDA - Politica: «La politica sempre più debole, - TopicsExpress



          

LUNIONE SARDA - Politica: «La politica sempre più debole, trovare il top player non basta»04.11.2013 Graziano Milia, ex sindaco di Quartu, ex presidente della Provincia di Cagliari, componente della Direzione nazionale del Pd si definisce «libero pensatore, per fortuna fuori dal dibattito politico». In questo modo - sostiene quello che viene considerato un cavallo di razza della sinistra sarda, azzoppato da una sentenza che egli giudica ingiusta nonostante il timbro della Cassazione - può dire quello che vuole, con i soli limiti imposti dalla sua gentilezza e buona educazione. Milia, dal suo punto di osservazione, come valuta il proliferare delle tessere del Pd in vista dei congressi locali? «Senza stupore. La debolezza politica-culturale dei partiti spinge la politica allautoreferenzialità. Direi che più un partito è debole, più lautoreferenzialità è necessaria per i gruppi dirigenti». Lei non sarà stupito ma lo spettacolo non è edificante. Tanto più che la corsa elettorale in Sardegna è tra indagati. «Vediamo quello che accade, poi si deciderà. Ricordo, comunque, visto che il suo riferimento era a Francesca Barracciu, che un avviso di garanzia, come dice il nome, è a tutela dellindagato. Non può essere equiparato a una condanna. E poi bisogna distinguere la questione morale dalla questione giudiziaria». Vuole spiegarsi meglio? «Conosco persone che non hanno mai ricevuto avvisi di garanzia eppure sono autentici farabutti». Di contro, pare che voglia dire, ci sono condannati che sono galantuomini. «Io mi considero una persona perbene, che ha subito una condanna perché una delibera è stata adottata dalla Giunta e non dal Consiglio. Cè una bella differenza con chi ruba». Torniamo alla questione morale. «Prendiamo la legge Severino, alla ribalta in questi giorni. Qualcuno mi deve spiegare perché per lincandidabilità di un deputato o di un senatore è necessaria una condanna a due anni mentre per un amministratore pubblico è sufficiente una di sei mesi. Se non è anticostituzionale questo...» Cosa pensa del prossimo congresso del Pd? «Penso che non sia il congresso che ci sarebbe voluto». Cioè? «Con la Repubblica, si è creata una simbiosi Stato-partiti. Il sistema è degenerato sino alla crisi degli anni 90, culminata con Tangentopoli. Allora, i partiti avrebbero dovuto elaborare una riforma che, invece, non è mai avvenuta. Il risultato è stato il ventennio in cui non si è parlato altro che di Berlusconi». Per chi voterà, Civati, Cuperlo, Pittella o Renzi? «Non ho ancora deciso. Forse mi occuperò solo del congresso regionale, nel quale vorrei rilanciare la mia vecchia idea di un partito autonomista federato. Ah, dimenticavo, siamo sotto elezioni e tutti sono autonomisti. Rischio di non essere originale». Ma non crede che Renzi sia luomo giusto? Lo pensano in molti. «Il Pd commette un errore madornale: anziché cercare il gioco, punta al top player. Ma non basta. Il rendimento del solista Messi nellArgentina è inferiore a quello del fuoriclasse inserito in un grande complesso come il Barcellona. E il Pd un gioco, cioè un profilo politico-culturale moderno, non lo ha».
Posted on: Mon, 04 Nov 2013 08:42:02 +0000

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