La condotta degli scarichi fognari a San Leone è rotta sotto - TopicsExpress



          

La condotta degli scarichi fognari a San Leone è rotta sotto costa. Le immagini shock di MareAmico. Il silenzio assordante degli organi competenti. (Angelo Ruoppolo) Agrigento, San Leone, il mare, in cui la specie non proprio ittica che prolifera di più sono i rifiuti organici umani e i batteri fecali. Le immagini sono state appena registrate da una telecamera dell’ associazione ambientalista MareAmico, capitanata da Claudio Lombardo, al timone della barca che naviga sotto costa. Sì perchè la condotta che dovrebbe trasportare a poco meno di 2 miglia a largo gli scarichi fognari non depurati è rotta sotto costa, come ormai da tempo MareAmico ha denunciato. Ed a pochi metri dalle spiagge si riversa 24 ore su 24 il bombardamento tossico e inquinante. Altro che allacci abusivi. E tra tanto frastuono assordante di segnalazioni, denuncie, fotografie, video e sopralluoghi, ciò che preoccupa e avvilisce è il silenzio, altrettanto assordante, del responsabile della salute pubblica, della Prefettura, di Girgenti Acque e di tutti gli altri pagati dai cittadini contribuenti non per osservare il silenzio. Anche la Procura della Repubblica di Agrigento, il 13 luglio del 2012 ha affidato al professor Salvatore Sciacca il compito di rispondere agli interrogativi sull’ inquinamento del mare a San Leone. E il 3 novembre del 2012 il docente universitario ha risposto, e ricordiamo come. Uno : ad Agrigento non esiste alcuna autorizzazione allo scarico fognario in mare. I decreti autorizzativi dell’ assessorato sono nulli perchè il Comune non ha concluso i progetti del procedimento così come indicati nelle richieste di autorizzazione. Pertanto, i non adempimenti provocano la nullità. Due : gli scarichi fognari nelle condotte sottomarine non rispettano nessuna norma, e gli impianti non sono stati legalizzati secondo norma entro il 31 dicembre del 2000, così come impone la legge. Tre : in mare sono numerosi i superamenti dei limiti di tollerabilità di batteri e sostanze inquinanti. Gli stessi superamenti hanno provocato la proliferazione di alghe, testimoni di inquinamento. Dunque, già dal 3 novembre 2012 il Procuratore capo, Renato Di Natale, l’ aggiunto, Ignazio Fonzo, e il sostituto, Arianna Ciavattini, titolare dell’ inchiesta, hanno incassato la perizia, e adesso si è ancora in attesa che consegnino lo scontrino a chi è competente a pagare il conto. (10.06.2013)
Posted on: Mon, 10 Jun 2013 07:21:50 +0000

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