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La controffensiva tedesca ad est Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi Offensiva Ostrogorzk-Rossoš, Operazione Stella e Terza battaglia di Charkov. Il 2 febbraio 1943, i resti della 6ª Armata tedesca si arresero a Stalingrado. Mentre si consumava il drammatico finale dellinterminabile battaglia, Stalin e il Comando supremo ampliarono le dimensioni e gli scopi delloffensiva invernale sovietica. Coscienti delle enormi perdite inflitte alle truppe dellAsse (quasi 70 divisioni distrutte – almeno 30 tedesche, 18 rumene, 10 italiane e 10 ungheresi[77]) e di fronte ai segni di ritirata generale dei tedeschi (il 30 dicembre era iniziato il ripiegamento dal Caucaso e il 12 gennaio era cominciata con un grande successo loffensiva sul medio Don contro le truppe ungheresi e il Corpo Alpino italiano[78]) i comandi sovietici sperarono di respingere il nemico, prima del disgelo di primavera, almeno fino al Dnepr e alla Desna. Le vittorie sovietiche, in effetti, si succedettero: sul Medio Don le colonne corazzate sovietiche procedevano verso Kursk e Charkov, il Caucaso venne progressivamente liberato, Rostov sul Don tornò in mano russe il 14 febbraio, il 30 gennaio erano iniziate due nuove operazioni (Operazione Galoppo e Operazione Stella) dirette verso il Dnepr e il mar dAzov e il 16 febbraio cadde anche Charkov dopo una dura battaglia contro alcuni reparti scelti tedeschi. Stalin e lo Stavka organizzarono contemporaneamente altre offensive sul fronte di Leningrado, che venne parzialmente sbloccata il 18 gennaio, sul fronte di Ržev-Vjazma, dove i tedeschi ripiegarono ordinatamente ai primi di marzo e anche sul fronte di Orël e Smolensk. Ma ormai anche i sovietici erano esauriti dopo tre mesi di offensive ed estenuanti inseguimenti: i reparti erano stanchi e le carenze logistiche si aggravavano. I comandi e lo stesso Stalin sottovalutarono le difficoltà e i pericoli. I tedeschi, dopo un momento di sbandamento, mantennero la loro efficienza combattiva e con lafflusso di forti reparti corazzati provenienti dalla Francia, organizzarono una controffensiva per tagliare fuori le punte avanzate sovietiche e ristabilire la situazione su tutto il fronte Orientale. A partire dal 19 febbraio le Panzer-Divisionen tedesche del feldmaresciallo von Manstein sferrarono il loro contrattacco: i sovietici furono colti di sorpresa (era convinzione generale che i tedeschi avrebbero continuato la loro ritirata) e sconfitti. Tutte le colonne di testa vennero messe in grave difficoltà e cominciarono a ripiegare. I tedeschi riguadagnarono la linea del Donec e del Mius, a marzo riconquistarono anche Charkov, prendendosi una sanguinosa rivincita (Terza battaglia di Charkov). Anche i tentativi sovietici verso Orël e Smolensk vennero respinti. A metà marzo con larrivo della rasputizsa (disgelo primaverile) le operazioni si fermarono e il fronte si stabilizzò momentaneamente[79]. La battaglia di Kursk e lavanzata generale Sovietica Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi Battaglia di Kursk e Quarta battaglia di Charkov. Battaglia di Kursk: lultima speranza tedesca. Nella primavera del 1943, la nuova linea del Fronte presentava nel settore centrale un grosso saliente sovietico profondamente spinto verso ovest, presso Kursk: situazione potenzialmente pericolosa e favorevole ad un nuovo attacco tedesco a tenaglia. Tuttavia Hitler, scosso dalla catastrofe di Stalingrado e dalle sconfitte subite in Africa Settentrionale dallAfrika Korps, con conseguente ulteriore indebolimento dellalleato italiano, mostrò per una volta indecisione nella pianificazione strategica[80]. Timoroso di un nuovo fallimento, e di fronte ai pareri ampiamente divergenti dei suoi generali, Hitler decise successivi rinvii della prevista offensiva a tenaglia, per dare tempo allindustria bellica tedesca di fornire alla Wehrmacht un grande numero di carri armati, tra i quali i nuovi Panther e Tiger dai quali si aspettava risultati decisivi. I carri armati Tiger a Kursk. Il ritardo tedesco nello scatenare loffensiva fornì ai sovietici lopportunità di rafforzare e fortificare il Saliente di Kursk. Anche Stalin stava pianificando nuove offensive, per liberare il territorio sovietico ancora occupato, ma di fronte ai giganteschi preparativi tedeschi decise, su consiglio anche dei suoi Generali, di mantenersi in un primo tempo sulla difensiva, per poi passare in un secondo momento ad una controffensiva generale. LArmata Rossa ebbe tutto il tempo di prepararsi allo scontro. Il Saliente di Kursk fu riempito di mine anticarro e cannoni anticarro sovietici; trasformandosi da potenziale punto debole del Fronte sovietico in autentica trappola per la Wehrmacht[81]. Il 5 luglio i tedeschi iniziavano lOperazione Cittadella per schiacciare il saliente di Kursk: furono otto giorni di battaglia durissimi tra i panzer tedeschi e le difese anticarro e i carri armati sovietici. Il 12 luglio i tedeschi, dopo aver subito grosse perdite, non erano ormai più in grado di insistere nellattacco. La gigantesca mischia corazzata di Prochorovka suggellò la sconfitta tedesca, proprio mentre nello stesso momento, secondo i progetti di Stalin, i sovietici passavano a loro volta allattacco nella regione di Orël e sul Mius. I tedeschi, avendo perso circa il 60% delle forze corazzate disponibili sul fronte orientale[82], dovettero rinunciare definitivamente alliniziativa ad Est: cominciava ora per loro una lunga e sanguinosa ritirata. Loffensiva di Stalin si sviluppò progressivamente su tutti i settori principali dellimmenso fronte orientale: fin dal 12 luglio era cominciata la battaglia di Orël, il 3 agosto i sovietici passarono allattacco, dopo aver ricostituito con grande rapidità grosse forze corazzate offensive (nonostante le pesanti perdite di Kursk) anche nel settore di Belgorod. La battaglia fu sempre durissima: i tedeschi non ripiegarono senza combattere e, al contrario, organizzarono continui ridispiegamenti delle loro esperte Panzer-Division per rafforzare le difese e effettuare aspri contrattacchi. Ma lavanzata sovietica fu inesorabile anche se duramente contrastata: il 5 agosto veniva liberata Orël, il 23 finiva con la vittoria russa la Quarta battaglia di Charkov, dopo nuovi furiosi scontri di carri armati; ai primi di settembre crollava anche il fronte sul Mius (presa di Taganrog e Stalino). A questo punto Hitler accolse, pur con riluttanza, la proposta del feldmaresciallo Erich von Manstein di un ripiegamento strategico fino alla linea del Dnepr (lipotizzato Ostwall), poiché le perdite tedesche erano state ingenti, le riserve corazzate erano esaurite e i russi apparivano nettamente superiori. Carri armati e fanti sovietici avanzano durante loffensiva dellestate 1943. Cominciò così la grande battaglia per il Dnepr: le truppe sovietiche, energicamente spronate da Stalin, inseguirono subito lesercito tedesco in ritirata che tentava di attestarsi saldamente sul grande fiume. Il progetto tedesco fallì: i sovietici costituirono rapidamente numerose teste di ponte da cui partire per liberare anche lUcraina occidentale; lobiettivo più importante era Kiev, che venne liberata il 6 novembre dopo unaudace manovra aggirante delle truppe corazzate sovietiche. Anche più a sud i sovietici si attestarono sulla riva occidentale del Dnepr e liberarono progressivamente (dopo duri scontri) i grandi centri di Dnepropetrovsk, Zaporože, Kremenčuk. Infine anche a nord, nella regione centrale, lArmata Rossa passò alloffensiva e, nonostante la resistenza tedesca e le difficoltà del terreno, liberò anche Brjansk (17 settembre) e Smolensk (25 settembre). Tuttavia i tedeschi, pur fortemente indeboliti, mantennero ancora il possesso della Crimea, degli importanti centri minerari di Krivoy Rog e Nikopol e sferrarono anche una nuova controffensiva (con lafflusso di rinforzi dallovest e dallItalia) che mise in grosse difficoltà le truppe sovietiche che avanzavano dopo la liberazione di Kiev, (controffensiva di Žytomyr: novembre-dicembre 1943). Nonostante questi rovesci locali e le gravi perdite (oltre 1 milione di morti solo nel secondo semestre del 1943[42]), Stalin e lArmata Rossa conclusero il 1943 con pieno successo: lesercito tedesco era stato gravemente danneggiato (1.400.000 morti, feriti o dispersi tra luglio e dicembre[83]) ed era ora inferiore numericamente e tecnicamente, gran parte delle regioni occupate erano state liberate, loffensiva invernale, già in preparazione, prometteva nuovi successi, lintervento in forze sul continente degli anglosassoni era imminente[84]. Il fronte mediterraneo e la campagna dItalia Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi Operazione Achse, Campagna dItalia (1943-1945), Guerra di liberazione italiana e Resistenza italiana. Truppe americane durante lo sbarco di Salerno (9 settembre 1943). Intanto, nel 1942, in Africa settentrionale le forze italo-tedesche avevano ripreso l’iniziativa ricacciando gli inglesi dalla Libia e penetrando in Egitto. Rommel si vedeva aperta la strada verso Il Cairo e fece balenare ad Hitler la possibilità di raggiungere il canale di Suez entro l’autunno. L’estate del 1942 fu lultimo periodo dell’espansione tedesca, con la conquista del Caucaso in Unione Sovietica e la corsa di Rommel verso Suez, ciò che per pochi mesi aveva dato l’illusione di un’unica e gigantesca manovra a tenaglia dalla Russia all’Egitto. Il 27 giugno 1942 Rommel raggiunse El Alamein, a 80 km da Alessandria, ma qui aspettò invano le divisioni corazzate di supporto che aveva chiesto per vincere la battaglia decisiva: la guerra in Unione Sovietica assorbiva infatti tutto lo sforzo produttivo della Germania. Mussolini stesso era arrivato in Egitto, pronto per entrare trionfalmente al Cairo. Dal 23 ottobre al 3 novembre la battaglia infuriò accanita ad El Alamein, ma la superiorità aerea alleata e la penuria di munizioni e carburante[85] da parte dell’Asse costrinse Rommel ad una lunga ritirata. Il 23 gennaio 1943 gli inglesi entrarono a Tripoli, mentre gli avversari continuarono a ritirarsi dalla Libia alla Tunisia, dove resistettero fino a primavera perdendo circa 200.000 uomini. Nel maggio del ’43 la guerra in Africa era finita e gli anglo-americani poterono usarne le basi per invadere la Sicilia in luglio (Operazione Husky). In realtà le decisioni definitive alleate riguardo alla pianificazione operativa avevano scatenato nuovi duri contrasti tra gli americani, desiderosi di un pronto ritorno in forze in Europa occidentale (Operazione Round-Up per un attacco in Francia nel 1943, che poi sarebbe diventata loperazione Overlord del 1944) e Churchill, più interessato a consolidare gli interessi inglesi nello scacchiere orientale e meridionale, quindi propenso (in attesa di un ulteriore dissanguamento tedesco allest) per lesecuzione di operazioni marginali nel Mediterraneo, nei Balcani, nellEgeo (il ventre molle dellEuropa secondo Churchill). Comunque, le decisioni della Conferenza di Casablanca portarono allo sbarco in Sicilia del 10 luglio 43, anche nellintento di provocare un crollo del regime fascista già fortemente indebolito. Le rapida dissoluzione delle difese italiane in Sicilia provocò una svolta decisiva in Italia: il 25 luglio Mussolini venne destituito dal re Vittorio Emanuele III, imprigionato in una località segreta e sostituito dal maresciallo Pietro Badoglio. Il ventennale regime fascista si dissolse in pochissime ore senza opporre resistenza. Hitler previde la possibile resa dellItalia e organizzò rapidamente le truppe e i piani per fare fronte alla defezione, liberare lamico Mussolini e organizzare un fronte difensivo tedesco in Italia per rallentare la progressione alleata da sud e proteggere le frontiere meridionali del Reich. « Dopo la caduta e la scomparsa del capo di stato italiano, parve sorgere in Hitler una specie di fedeltà nibelungica. Non cera gran rapporto in cui non tornasse a chiedere che fosse fatto tutto il possibile per ritrovare lamico disperso[86]. » . La liberazione di Mussolini. Dopo confuse manovre diplomatiche Badoglio e il re decisero di accettare lArmistizio imposto dagli Alleati: lItalia si arrese, firmando larmistizio il 3 settembre, reso poi pubblico l8 settembre, ma le truppe tedesche si mossero con grande velocità e risolutezza e riuscirono, anche a causa del completo crollo militare e politico della struttura statale italiana, a disarmare lesercito italiano (oltre 600.000 soldati italiani furono catturati e deportati in Germania), occuparono Roma e affrontarono anche con abilità linvasione alleata della penisola. Lo sbarco di Salerno (8 settembre 1943) venne quindi fortemente contrastato delle truppe tedesche del feldmaresciallo Albert Kesselring; dopo aver rallentato lavanzata angloamericana, i tedeschi ripiegarono metodicamente, infliggendo dure perdite, sulle varie linee difensive stabilite sugli Appennini Meridionali. Alla fine dellanno le intemperie invernali e labile condotta dellesercito tedesco condussero alla definitiva stabilizzazione del fronte sulla cosiddetta Linea Gustav, imperniata sulle difese di Cassino. Lavanzata era, almeno per il momento, finita. Nel frattempo, nellItalia occupata dai tedeschi, Hitler (dopo la liberazione di Mussolini il 12 settembre) organizzò un governo fascista fantoccio (Repubblica di Salò) con il redivivo Duce alla sua testa: il duro comportamento delle truppe e delle autorità tedesche (e di quelle fasciste) nellItalia occupata favorì linizio dei primi fenomeni di resistenza contro loccupante. La situazione dellItalia divenne tragica: trasformata in campo di battaglia, era occupata dai tedeschi a nord e dagli alleati a sud, preda dei bombardamenti e ridotta in miseria[87]. Aiuto Bombardamento di Amburgo (info file) File:Bombing of Hamburg.ogg 1944 Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi cronologia della seconda guerra mondiale#1944. Loffensiva invernale sovietica Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi Battaglia di Korsun e Offensiva Uman-Botoşani. Fin dal 24 dicembre, dopo la breve pausa imposta dalla controffensiva tedesca di Žytomyr, lArmata Rossa riprese la sua offensiva nel settore meridionale del fronte orientale. Nonostante il peggioramento delle condizioni climatiche, i sovietici, partendo dalla loro grande testa di ponte a Kiev, progredirono nellUcraina occidentale nel tentativo di schiacciare le forze tedesche sulla costa del Mar Nero. La resistenza tedesca, ancora una volta basata sulle forze corazzate, riuscì a frenare lavanzata, ma le truppe che Hitler aveva ostinatamente lasciato nella testa di ponte sul Dnepr di Kanev, vennero accerchiate e distrutte dopo una nuova terribile battaglia invernale (battaglia della sacca di Korsun, terminata il 18 febbraio con quasi 50.000 perdite tedesche[77]). Le colonne sovietiche avanzano in Ucraina occidentale nellinverno 1943-1944. Questo nuovo disastro tedesco facilitò la successiva avanzata di tutto lo schieramento meridionale sovietico: a sud vennero liberate Krivoy Rog (22 febbraio) e Nikopol (8 febbraio) e rimase isolato il raggruppamento tedesco in Crimea; il maresciallo Konev iniziò la sua celebre marcia nel fango e, a dispetto delle intemperie, liberò Uman e proseguì a valanga superando in successione il Buh Meridionale, il Dnestr e il Prut. Il maresciallo Žukov manovrò in profondità verso Černivci e i Balcani. A Kamjanec-Podilskyj i carri armati dei due marescialli riuscirono a chiudere in una sacca unintera armata tedesca (28 marzo); per i tedeschi sembrò giunta la catastrofe finale a sud ma larmata accerchiata riuscì, con una ritirata di centinaia di chilometri e aiutata da un efficace contrattacco di truppe corazzate affluite dallovest al comando del generale Model (che aveva sostituito von Manstein), a uscire dalla sacca e a trarsi in salvo (4 aprile). In questo modo i tedeschi riuscirono ad evitare il crollo ma tutta lUcraina fu ormai persa con i sovietici già penetrati in Romania (dopo aver liberato Odessa) e in Polonia orientale. Anche a Nord i sovietici riuscirono a rompere in modo definitivo la presa tedesca su Leningrado il 26 gennaio (dopo un terribile assedio di 900 giorni[88]) e a progredire, con grosse difficoltà e gravi perdite, verso gli Stati baltici fino a raggiungere la linea Pskov-Narva ancora saldamente tenuta dai tedeschi. Alla vigilia di Overlord, ai Russi rimanevano da liberare solo la Bielorussia e gli Stati baltici; a costo di incredibili sacrifici e spaventose perdite (oltre 700.000 morti da gennaio a giugno[42]), lesercito tedesco era stato dissanguato (quasi 1 milione di perdite dellAsse durante linverno 1943-44[77]), Stalin poteva ora guardare con fiducia ai suoi vasti progetti geostrategici di riorganizzazione della carta europea[89]. Lo sbarco in Normandia e la liberazione della Francia Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi sbarco in Normandia, battaglia di Normandia, operazione Cobra e sacca di Falaise. D-Day, 6 giugno 1944 Normandia Dopo quasi due anni di preparativi e di pareri discordanti tra gli Alleati, durante la conferenza di Teheran[90] venne presa la decisione di attaccare il cosiddetto Vallo Atlantico, allo scopo di aprire il secondo fronte, insistentemente richiesto da Stalin dallinizio delloperazione Barbarossa, con il duplice intento di liberare la Francia e di sottrarre risorse alle forze tedesche impegnate sul fronte orientale contro lArmata Rossa. LOperazione Overlord prese il via il 6 giugno 1944, con lo Sbarco in Normandia ed ebbe termine il 26 agosto con la liberazione di Parigi. Dopo lo sbarco le truppe Alleate, disponendo di una schiacciante superiorità aerea, riuscirono dapprima ad attestarsi sulle spiagge e successivamente ad avanzare verso sud e nella penisola di Cotentin; i primi tentativi di sfondamento da parte della 2ª armata britannica, comandata dal generale Miles Dempsey, nel settore di Caen furono respinti dalle divisioni corazzate tedesche e la città cadde solo il 9 luglio, mentre nel settore di competenza della 1ª armata americana, comandata dal generale Omar Bradley, lavanzata fu ostacolata dal bocage normanno e solo 26 giugno fu conquistato lobiettivo del porto di Cherbourg. I carri armati alleati dilagano in Francia Lattacco in profondità sul fronte tedesco venne portato dagli americani con la cosiddetta operazione Cobra nel settore di Saint-Lô: lattacco ebbe successo e, oltre a sfondare il fianco sinistro del fronte tedesco, permise alla 3ª armata americana, comandata dal generale George Smith Patton, di aprirsi un varco verso la Bretagna; Hitler, reduce dallattentato del 20 luglio, proibì qualunque ripiegamento ed ordinò un contrattacco, la cosiddetta operazione Lüttich, che venne interrotto dopo soli quattro giorni a causa dellimpossibilità di perseguire lobiettivo di respingere gli americani verso Avranches. Il 14 agosto la 1ª armata canadese, comandata dal generale Harry Crerar, sferrò unoffensiva verso Falaise, allo scopo di congiungersi con le forze americane che a sud avevano occupato Argentan; la cosiddetta operazione Tractable, nonostante i ritardi dovuti alla resistenza tedesca, consentì di perseguire lobiettivo ma una larga parte delle forze nemiche riuscì a sottrarsi alla sacca di Falaise, ripiegando verso la Senna. Sconfitte le forze tedesche poste a difesa della Normandia, le forze Alleate poterono dirigersi verso Parigi che venne liberata il 25 agosto, con lingresso nella capitale della 2ª divisione corazzata francese, comandata dal generale Philippe Leclerc de Hauteclocque, alla quale venne consentito, a seguito di accordi intercorsi tra il comando alleato ed il generale Charles de Gaulle, comandante delle forze della Francia libera, di entrare per prima, sfilando in parata il giorno successivo. Fin dal 15 agosto un nuovo sbarco alleato in Provenza (Operazione Dragoon) suggellava la disfatta tedesca allovest: ai primi di settembre lavanzata sembrava ormai inarrestabile (nonostante la perdita di circa 210.000 uomini[91]) e la sconfitta tedesca definitiva (oltre 500.000 perdite subite[92]). Il 3 settembre gli inglesi entravano a Bruxelles, l11 settembre le prime truppe alleate raggiungevano il confine tedesco, i reparti corazzati americani del generale Patton, estremamente mobili, superavano la Mosa e la Mosella e raggiungevano la Lorena[93]. Loffensiva sovietica destate
Posted on: Thu, 14 Nov 2013 19:51:30 +0000

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