La fase attuale di crisi ideologica ed organizzativa che - TopicsExpress



          

La fase attuale di crisi ideologica ed organizzativa che attraversa il Movimento Comunista Internazionale, ed in particolare quello italiano, pone come obiettivo la costruzione di partiti comunisti adeguati alla fase per svolgere il ruolo rivoluzionario. In questo processo di costruzione del Partito, dove la lotta ideologica all’interno del movimento comunista ricopre una grande importanza, è naturale incontrarsi o scontrarsi con varie piccole realtà che fanno parte dei pezzi del frazionamento del movimento comunista italiano. Come CSP-PC, abbiamo da sempre lavorato e condiviso percorsi tendenti all’unità su precise basi ideologiche, che hanno portato in molte parti d’Italia a raggiungere l’unità reale con alcuni circoli e gruppi comunisti che hanno rafforzato il percorso di costruzione del Partito. Allo stesso tempo siamo consapevoli che nella fase attuale il nostro progetto di costruzione del Partito è quello in assoluto più avanzato in Italia legato a livello internazionale al progetto di formazione del polo marxista-leninista nel MCI, con legami fraterni con il KKE (Grecia), PCPE (Spagna), PCOR-PRC (Russia); ciò comporta che nel percorso non capita solo di incontrare chi vuole costruire, ma anche di scontrarsi con chi ha sempre vissuto il proprio modus operandi da “comunista” in modo alienato dalla realtà chiuso nel proprio “gruppo” formato da un leader, senza alcun legame e lavoro nelle masse. Di per sé nulli nella realtà, non possono trovare altro significato alla propria esistenza che quello dell’intellettualismo astratto e della provocazione finalizzata a rompere la costruzione del Partito. Questo è stato uno dei motivi che hanno portato il Comitato Centrale a prevedere il “periodo di prova” per gli ingressi nel Partito che possono avvenire solo a titolo individuale. Per far avanzare il progetto rivoluzionario in Italia, e la stessa capacità di organizzazione e di lotta del proletariato, abbiamo bisogno di una separazione tra le posizioni rivoluzionarie reali e false, tra i fatti e le parole. Per cui, non ci sono dubbi che la rivoluzione socialista sia altro da dichiarazioni e manifesti nello spazio virtuale, così come è altro dallo spontaneismo e individualismo proprio dell’ideologia borghese. La contraddizione esistente tra quello che dice di essere un organo per la rivoluzione socialista e il suo carattere individuale o, al massimo, di gruppo autoreferenziale, diventa insolubile tramutando la sua esistenza in un fattore irrilevante per lo sviluppo della lotta di classe. Né agitazione, né propaganda, nemmeno la preoccupazione reale di come portare la politica comunista alle masse operaie e popolari; unicamente glorificazione sciocca del proprio individualismo autoreferenziale. Quale contributo rivoluzionario può proporre alla classe operaia ed ai suoi alleati chi non soltanto non partecipa all’organizzazione, all’elaborazione collettiva e alla disciplina che deriva dalla militanza in un Partito di tipo nuovo, dal carattere leninista, ma si vanta della sua “indipendenza” trasformandosi in una sorta di arbitro che assegna premi e sanzioni a quelli che, con più o meno successo si impegnano nel progetto vitale di un impresa collettiva che vuole costruire l’arma di cui necessita il proletariato nella lotta di classe? Arbitri che vivono essenzialmente in un mondo virtuale e libresco, fatto di composite biblioteche e agiatezza, che vanno in tilt appena escono fuori dal loro mondo ovattato e devono confrontarsi con la reale costruzione, con il lavoro di massa, con la lotta di classe. Ed è così, che il leaderino del nulla per coprire la propria incapacità non ha altra arma che la provocazione e l’insulto al fine di proteggere il proprio orticello ovattato e il proprio ruolo in esso. Abbiamo l’esperienza reale di chi (fuori dal virtuale) scappa impaurito di fronte all’azione di massa che ha portato all’occupazione simbolica della Base USA di Niscemi, frazionando il Partito (e danneggiandolo) e lasciando da soli altri compagni/e (moralità rivoluzionaria?! Sic!), di chi latita di fronte alla richieste del Partito di presenza nelle lotte, di chi fin dal primo giorno comincia a chiedere cariche di Partito, di chi mentre fa la richiesta d’iscrizione fa propaganda per formule keynesiane (alla faccia del marxismo-leninismo) come il MMT, di chi fa di tutto per spaccare la mobilitazione contro l’aggressione imperialista che ha visto il nostro Partito essere in prima linea nell’organizzazione nel mentre alcuni membri dei “gruppettari” se ne stavano comodi a pontificare (senza organizzare nulla) e a dialogare amabilmente con gli infiltrati e promotori dei chiamati “ribelli” finanziati dalle potenze imperialiste. (per incapacità o per complicità?) Per concludere, la critica e l’autocritica fanno parte del nostro agire e ci hanno portato in questi anni ad avanzare, sviluppare, migliorare e rafforzare il processo di costruzione del Partito, che nulla ha da temere dalle provocazioni degli opportunisti di destra e di sinistra (parolai). L’unità e la costruzione del Partito, sono processi complessi che vanno praticati nella realtà, evolvendo l’individualità al servizio del collettivo. Forti del nostro percorso, ci rivolgiamo pertanto ai compagni e alle compagne a non farsi attirare da chi è affetto solo da varie tipologie egoistiche e inquietudini che nulla rappresentano nella lotta di classe, anche perché spesso nella lotta di classe stanno dall’altra parte della barricata. CSP- Partito Comunista Comitato Regionale Sicilia Condividi:
Posted on: Wed, 18 Sep 2013 16:47:55 +0000

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