La seconda edizione di Operation Firestorm volge al termine, - TopicsExpress



          

La seconda edizione di Operation Firestorm volge al termine, come da previsione una sfida dura, da affronare seriamente, da non sottovalutare. Questo il carattere di una manifestazione che mette a nudo i limiti dei singoli e dei club, una simulazione realistica in cui le azioni strategiche e tattiche e il quadro generale d’insieme sono la spina dorsale di tutte le azioni che mettiamo in campo nell’organizzare questo tipo di eventi. Anche quest’anno la sfida che abbiamo lanciato si è rivelata troppo impegnativa per alcuni operatori che probabilmente hanno sottovalutato la complessità e le difficoltà di un contesto operativo che per forza di cose non può, ma soprattutto non deve snaturare il carattere altamente simulativo e non competitivo di Operation Firestorm; sottovalutare l’impegno a cui si è chiamati a rispondere e sopravvalutare le proprie capacità fisiche ed operative, nonché l’adeguatezza dei prorpi equipaggiamenti non è il modo migliore di porsi per vivere l’esperienza che Firestorm offre. Un breve acquazzone e il campo impegnativo hanno, già dalle prime ore di gioco, scremato e indotto ad abbandonare quasi tutti gli operatori rispondenti alle caratteristiche appena descritte. Fortunatamente, e già dalla prima edizione, molti operatori e club hanno compreso appieno il vero carattere di Operation Firestorm, mettendo a dura prova fisico e mente, tenendo duro e, nella maggior parte dei casi, portando a termine le missioni assegnate vincendo soprattutto la sfida più grande che Firestorm offre, quella con se stessi. Quest’anno ci sono molti operatori a cui consiglieremo, per la loro forma mentis, di non partecipare alla terza edizione di Firestorm, è un bene per loro, perché probabilmente un un contesto del genere non si divertono ed è un bene per Firestorm e per gli operatori che si sentono appagati da questa manifestazione e che vogliono continuare a confrontarsi con se stessi e con le difficoltà che noi organizzatori vogliamo offrirgli di superare. Il bilancio complessivo di questa seconda edizione è molto positivo, il realismo della simulazione ha permesso scelte tattiche coerenti e una coerente immedesimazione a chi vuole e cerca tutto questo. Firestorm è una gara dura, molto dura…per molti ma non per tutti direbbe qualcuno, la completa libertà di pianificazione e gestione dello scenario operativo e della operatività della catena di comando ha messo a dura prova anche gli ufficiali a capo dei vari plotoni, messi in difficoltà anche dalla non piena operatività di alcuni operatori. In 37 ore effettive di gioco, senza contare l’impegno logistico precedente, si sono messe in campo missioni dalle caratteristiche molto diverse, una approfondita Recon a lungo raggio ha permesso alle squadre designate di acquisire gli obiettivi nemici, pattugliamenti di carrabili, check point degli incroci strategici, operazioni di peacekeeping con personale civile, scorta di convogli, presidio dei propri obiettivi sensibili. Tutto questo è stato possibile grazie agli operatori che hanno capito Firestorm, che SONO Firestorm, ed è a loro che va il nostro pensiero e tutti i nostri sforzi nell’organizzare Firestorm. Sono questi operatori che noi ringraziamo e a cui vogliamo rinnovare l’invito alla terza edizione di Operation Firestorm che, se possibile, sarà ancora più articolata e realistica. Grazie a tutti e all’anno prossimo!
Posted on: Mon, 07 Oct 2013 09:52:21 +0000

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