Lemendamento alla tesi 18 sul rinnovamento è stato approvato - TopicsExpress



          

Lemendamento alla tesi 18 sul rinnovamento è stato approvato oggi, in Emilia-Romagna, nei congressi dei ciroli di Modena, Cesena, Villanova dArda, Fidenza e Salsomaggiore. Nei giorni giorni scorsi è stato approvato nel congresso di circolo di Ferrara. Avanti, per rilanciare il percorso della rifondazione comunista.. EMENDAMENTO AL DOCUMENTO 1 CONTRO IL CONTINUISMO, PER IL RINNOVAMENTO DEI GRUPPI DIRIGENTI, PER IL RILANCIO DI RIFONDAZIONE COMUNISTA. Proposta sostitutiva della tesi 18 “Rifondazione: la necessità di una svolta, gruppi dirigenti e democrazia nel partito” da pag. 19 riga 44 a pag. 20 riga 10 fino alla parola “ma”. Contro ogni forma di continuismo politico, abbiamo la necessità di avviare un processo di profondo e radicale rinnovamento culturale, politico, organizzativo tale da investire, oltre che il gruppo dirigente nazionale, lintero corpo politico del partito, per un nuovo agire collettivo, un nuovo spirito di solidarietà, un nuovo modo di elaborare le idee e di farle agire nella realtà. La prospettiva della rifondazione comunista implica anche una rifondazione della forma-partito e del nostro modo di essere partito. Se il cuore della rifondazione è oggi nella costruzione del conflitto, se il nostro ruolo come partito, nella crisi attuale, è fare politica soprattutto nel fare società, il radicale rinnovamento da compiere è nella formazione di gruppi dirigenti locali e nazionali che sappiano far valere la propria diversità nel modo di vivere la politica: non come sfera separata, ma in stretta connessione con i movimenti, le mobilitazioni, i conflitti sociali e tutto ciò che esprime una domanda di trasformazione. È necessario un bilancio senza reticenze del percorso fatto da Chianciano, dal momento in cui si era affermata la necessità che il partito uscisse dalle sue stanze. Il partito è uscito sì da queste stanze, facendo leva soprattutto sulla generosità e la passione di un corpo militante presente in ogni lotta, scontando però il suo mancato funzionamento come intellettuale collettivo, linadeguato coinvolgimento del gruppo dirigente largo e dei territori nella costruzione e nellattuazione della linea politica, il limite di gruppi dirigenti incapaci di un salto di qualità nei rapporti politici e sociali interni ed esterni al partito. Il sistema correntizio è stato ed è il principale impedimento al libero confronto, a una verifica del lavoro politico, a una osmosi tra dirigenti e diretti, in una parola al pieno dispiegamento delle potenzialità politiche del partito. Al Congresso di Napoli limpegno assunto dal partito era di andare al superamento delle correnti. Questo impegno è stato totalmente disatteso. Allatto pratico si è proceduto come prima: organismi dirigenti, Federazione della Sinistra, liste elettorali sono stati costruiti in base alle percentuali di correnti di cui sovente era difficile cogliere le differenze in termini di cultura, linea e proposta politica. La logica asfittica degli schieramenti correntizi è stato uno degli elementi che hanno aggravato i tratti di maschilismo da cui non siamo immuni, inibito e depotenziato ulteriormente la partecipazione delle compagne e ostacolato una reale democrazia di genere, col risultato di un partito con un carattere sempre più monosessuato e distante dallidea di un superamento effettivo delle diverse forme di patriarcato. A oggi il Prc non è un partito per donne, tanto meno per femministe. Questa logica ha inibito, almeno in parte, il coinvolgimento di tante/i giovani che devono poter vivere il partito come un luogo dove si sperimenta una diversa visione del mondo, dove si fa politica animati da spirito di scissione, dalla volontà di protagonismo sociale, di partecipazione al movimento reale. Non stiamo parlando di una sostituzione generazionale del gruppo dirigente o di una rottamazione giovanilistica: se non cambiano i meccanismi e le logiche non cè un reale rinnovamento. Infine questa logica ha contribuito a ridurre lo spazio per un partito meticcio, aperto e inclusivo delle/dei tante/i migranti che popolano e vivono il nostro stesso paese. Il congresso deve essere loccasione per il rinnovamento, a tutti i livelli, del gruppo dirigente del partito. Rinnovamento da intendere come tassello della rifondazione comunista, come occasione per una circolazione delle responsabilità, come investimento su una idea collettiva di partito, come valorizzazione delle compagne e dei compagni maggiormente presenti nelle lotte, nelle vertenze e nei territori, come rottura di modalità ingessate fondate sulle correnti, come allargamento generazionale, come maggiore cooperazione tra centro e territori. Va praticato uno scatto, dato un segnale forte di discontinuità che nulla ha a che vedere con la ricerca di capri espiatori. Non dimentichiamo la sfida che è posta anche a noi dalla critica alla politica e ai partiti. In tale direzione è importante che il gruppo dirigente nazionale si metta a disposizione per costruire nellunità elementi reali e visibili di rinnovamento. Deve essere chiaro che questo è un processo che non può essere fondato sulla riproposizione di formule pattizie e correntizie, tanto meno su una idea strumentale di cambiamento del vertice del partito - comè attualmente nel Pd - finalizzato ad elementi di moderazione della linea politica, nello specifico, per quanto ci riguarda, ad una mancanza di chiarezza nei rapporti col centrosinistra. Ciò comporterebbe un grave errore politico, significherebbe nei fatti contrapporre il rinnovamento al progetto della rifondazione comunista, mentre dobbiamo valorizzare il nesso tra il rinnovamento e la rifondazione comunista. FIRMATARI: Nando Mainardi Anna Belligero Fabio Alberti Patrizia Arnaboldi Giovanna Capelli Eleonora Forenza Loredana Fraleone Ezio Locatelli Alfio Nicotra Nello Patta Roberta Forte Claudia Nigro Ugo Boghetta Michele Conia Imma Barbarossa Antonia Guerra Pino Commodari
Posted on: Sat, 09 Nov 2013 23:00:22 +0000

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