Letteratura, Nobel a Doris Lessing La motivazione: cantrice delle - TopicsExpress



          

Letteratura, Nobel a Doris Lessing La motivazione: cantrice delle esperienze femminili, con potere visionario ha osservato il mondo femminile con delicata profondità e sempre con umanità verso tutti... Era da tempo in odore di Nobel: un riconoscimento atteso da decenni.... La scelta dei quindici saggi dellAccademia di Svezia (mancavano i due dissidenti) è caduta sulla scrittrice inglese nata in Iran e cresciuta in Africa (nel 1925 la sua famiglia si trasferì nella colonia inglese della Rhodesia del Sud, lodierno Zimbabwe, dove ha vissuto tra i cinque e i 30 anni). La motivazione: «Una cantrice delle esperienze femminili, che con scetticismo, fuoco e potere visionario ha osservato una civiltà divisa» (guarda il video). Si tratta della 34esima donna a vincere un Nobel e lundicesima a ottenere quello per la letteratura nei 106 anni del premio. LA SUA AFRICA - Le sue opere sulla vita nellAfrica inglese sono piene di compassione sia per le infruttuose vite dei coloni britannici sia per le sfortune degli indigeni: a partire da «L erba canta» (1950), il suo primo romanzo, autobiografico, che racconta il fallimento di una coppia di bianchi che si oppone alla società coloniale (il romanzo, considerato uno dei migliori inglesi del dopoguerra, è in catalogo oggi da Baldini Castoldi Dalai). Nei romanzi degli anni Cinquanta e dei primi anni Sessanta narra dell’Africa e critica apertamente l’ingiustizia del sistema di potere dei bianchi, e per questo è stata bandita da Zimbabwe e Sudafrica nel 1956. A più riprese la scrittrice ha condannato la corruzione del regime di Mugabe: «E un disastro, in Zimbabwe sta morendo unintera generazione di Aids ho amici che ogni settimana partecipano ad un funerale». Doris Lessing in una foto scattata un anno fa (Ansa)ICONA FEMMINISTA - A darle notorietà è stato «Il taccuino doro» pubblicato nel 1962: è il romanzo che la fece entrare anche nella rosa dei possibili candidati al Nobel. Un diario, protagonista Anna Wulf, donna che cerca una via duscita dal caos, dallipocrisia e dallo stordimento della sua generazione. Un libro considerato un classico della letteratura femminista da molti critici ma non dallautrice. Quando una volta le chiesero perché, rispose: «Quello che le femministe vogliono da me è qualcosa che loro non hanno preso in considerazione perché proviene dalla religione. Vogliono che sia loro testimone. Quello che veramente vorrebbero dirmi è Sorella, starò al tuo fianco nella lotta per il giorno in cui quegli uomini bestiali non ci saranno più» disse al New York Times nel 1982. E più di recente, in unintervista al Corriere della Sera: Anna Wulf voleva «vivere come un uomo», ma oggi le donne sono «presuntuose, farisaiche» e «spaventano gli uomini». Secondo la Lessing, che pure è diventata unicona del movimento femminista, gli uomini sono «continuamente vilipesi ed insultati» dalle donne, continuamente colpevolizzati per i crimini commessi dal loro sesso. Per lei le donne si dovrebbero concentrare sul cambiamento di quelle leggi obsolete che le riguardano, invece di disperdere «molte energie» in insulti inutili a danno dei maschi. LULTIMO ROMANZO A 85 ANNI - Dopo alcuni romanzi di fantascienza che la allontanarono dalla rosa dei papabili per il Nobel, nel 1984 è tornata al realismo con «I diari di Jane Somers» (Feltrinelli). Nel 2002 è uscito «Il sogno più dolce» (Feltrinelli). Lultimo libro lo ha pubblicato tre anni fa, a 85 anni: «Le nonne» (Feltrinelli), dove racconta lamore fra donne mature e giovani ragazzi che prende spunto da «una storia vera che un ragazzo mi ha raccontato» ha spiegato al Corriere. «In America si è parlato addirittura di incesto di cui non cè traccia nel mio libro. La cosa che mi sembra più interessante invece è che molte donne italiane hanno deciso di non avere più figli. Una volta Kurt Vonnegut diceva che la ragione per cui le donne non volevano più figli è che erano stanche di vederseli portare via dalla guerra. Che sia ancora così?». MEMORIE - Tra i suoi libri più famosi ci sono anche «Memorie di una sopravvissuta» (Memoirs of a survivor, 1974), «Racconti» (Stories, 1978) e soprattutto il ciclo di romanzi intitolato «Canopous in Argos: archivi» (Canopous in Argos: archives, 1980), che sono ambiziosi e suggestivi annali di mondi futuri, in cui letteratura tradizionale e fantascienza si intrecciano. GIOVINEZZA TURBOLENTA - A cinque anni fu portata in Rhodesia, oggi Zimbabwe, dai genitori che tentavano (invano) lavventura coloniale. Entrò in collegio ma ne scappò a 13 anni quando pubblicò in Sud Africa i due primi racconti. A 15 era già fuori casa, a 19 sposata, subito madre di due figli, e pochi anni dopo di nuovo sola, a Salisbury. Indomita, insofferente, incontrò al Left Book Club, circolo di comunisti, Gottfried Lessing: lo sposò, e pure da lui ebbe un figlio, Peter. Un disastro: lei era comunista («Allora tutti lo erano: non si conoscevano altre persone»), ma si ravvide vivendo con un vero comunista. Nel 1949 prese Peter e venne a Londra: trentenne, era di nuovo libera. MAI NEUTRALE - Doris Lessing è una di quelle scrittrici che non si sono mai sottratte ai giudizi, anche drastici e impegnativi. «Non credo che il cow-boy Bush libererà il mondo dal terrorismo» ha avuto occasione di dire parlando della guerra in Iraq. Sono state «isteriche», a suo parere, le reazioni americane all11 settembre e domandandosi il perché di tali reazioni: «In fondo gli americani sono nati dalla guerra e hanno avuto un conflitto civile violentissimo». Quanto ai grandi movimenti Lessing, dimostrando di avere più fiducia nellindividuo che nelle grandi organizzazioni, ha detto di non crederci più: «Credo allimpegno di breve periodo di piccoli gruppi su temi specifici. I movimenti per la pace, la guerra, contro gli armamenti, semplicemente non funzionano. È una leggenda che io sia una specie di Giovanna DArco. Quando rifletto sul passato, oggi non vedo i grandi imperi e i dittatori, ma solo i piccoli individui, e le cose straordinarie che sanno realizzare». LA VECCHIAIA - «Donna cinica» come si definisce, ha sempre parlato della vecchiaia con distacco: «vantaggi - ha detto - non ne ha nessuno. Linvecchiamento è una questione di aspettative degli altri nei nostri confronti. In Pakistan nel 1986 ho incontrato donne che potevano essere mie figlie e che avevano laspetto di trisavole perchè la società si aspettava questo. Ora ci si aspetta che non si invecchi mai. Il vero momento in cui si invecchia è quando si tirano i remi in barca». Vecchio, ha avuto occasione di dire, significa «stupido e incapace. Ce sempre qualcuno da condannare o da ghettizzare. Come specie siamo ancora molto tribali: noi siamo buoni, gli altri cattivi». 11 ottobre 2007(modificato il: 12 ottobre 2007) GLI SPECIALI DI CORRIERE.IT Speciale Salmone Norvegese CASA MODA CUCINA TROVO CINEMA SaleFilm Provincia Località Film Genere Cinema CERCA PIÙletti giorno settimana mese 1Rinasce Forza Italia, i ribelli: siamo 304 La mappa del potere nelle Regioni2Dal perfetto inglese agli insulti: fine di Scelta civica3Telefonata del Papa ai due giornalisti cacciati da Radio Maria per le loro idee4Presentatrice tv e cacciatrice di leoni Gli animalisti non la vogliono in Sudafrica5Padre impicca i suoi due figli Avevano tre anni e diciotto mesi6Civati: «Basta ipocrisie sulla Cancellieri martedì presenterò mozione di sfiducia»7L’addio al Pdl (in frantumi), rinasce Forza Italia8«Due ragazze allo sbando, pronte a tutto per emergere» - Corriere.it9Cronache dalla palude10Due giorni su una barella e poi muore a 42 anni Il dramma di Massimiliano - Corriere.itScroll upScroll down IN PRIMO piano Civati: «Basta ipocrisie sulla Cancellieri martedì presenterò mozione di sfiducia» Russia, si schianta un Boeing: 50 morti Emirates e Etihad, shopping record nei cieli «Super commesse» per 50 Airbus e 206 Boeing Nigeria: libero l’ostaggio francese in mano agli estremisti islamici Letteratura, è morta Doris Lessing La scrittrice britannica vinse il Nobel 200
Posted on: Sun, 17 Nov 2013 18:29:59 +0000

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