L’amarezza scava e si fa spazio tra le vene di un comune - TopicsExpress



          

L’amarezza scava e si fa spazio tra le vene di un comune adolescente, si lega all’emoglobina al posto dell’ossigeno e va in circolo lungo il corpo. Respirare odio non è mai stato salutare, la società dovrebbe saperlo, ma quando il mondo è inquinato, quando si è in crisi e si offre un qualcosa gratis, se si è affamati, non si può fare altro che prenderla e ringraziare. Nel ventunesimo secolo si produce odio nella stessa quantità in cui nei secoli passasi si produceva spazzatura. Producono odio per poi liberarsene cedendolo al primo passante in cerca di aiuto. E’ come il gioco del passaparola, con la sola differenza che la parola non può essere cambiata o fraintesa, l’odio non si trasforma mai in amore. Non arriverà mai il giorno in cui improvvisamente l’umanità si sveglierà rivoluzionata, nessun sogno notturno potrà mai risollevarla dal profondo abisso di odio e sofferenza nella quale è sprofondata. Non pensate che tali parole siano negative e pessimiste, bisogna riconoscere il problema per poterlo risolvere, ma qui nessuno ama riflettere e i problemi vengono solo ignorati e calpestati. Non ci si rende conto, però, che i problemi sono come delle sabbie mobili,più i minuti passano, più chi li ignora sprofonda e più è difficile essere salvati. Intanto, mentre si sprofonda, il cuore pompa odio che annebbia il cervello. Si cammina per strada in uno stato confusionale, ma senza aver assunto alcol o aver fatto uso di droghe. Ci si imbatte in molte persone, ma nessuno riesce a vedere l’altro, si è invisibili agli occhi del prossimo. Dove sono finite quelle scuse seguite da quei timidi sorrisi che si fanno spazio sul volto di ogni persona che ha dato sbadatamente una gomitata a qualcuno? Sono scomparse, estinte. Voltarsi a sorridere rappresenta uno spreco di tempo per chi è abituato a camminare a passo svelto con lo sguardo diritto dinanzi a sé, indifferente a tutto ciò che gli accade attorno. Ma i sensi sono offuscati: cuffie nelle orecchie, occhiali da sole, guanti di pelle, sapore acido tipico del cibo spazzatura del Mc Donald’s e puzza di smog che entra dal naso e graffia con forza i polmoni… chi può accorgersi dei piccoli particolari? Siamo degli automi ma siamo deboli. I sentimenti repressi spingono per uscire dal vaso di Pandora che ognuno ha legato e incatenato al proprio interno, ma le catene non sono mai abbastanza forti, ogni tanto cedono e i sentimenti sbattono contro la gabbia toracica trascinando con loro ogni minima certezza, come fece qualche anno fa lo tsunami in Giappone. Il problema che sta alla base della società moderna è proprio il dimenticarsi del suo lato umano. C’è una sorta di ironia in tutto ciò: l’uomo è crudele con il prossimo per evitare di soffrire, per non farsi ingannare, per semplice e puro egoismo, forse frutto della più antica legge di sopravvivenza, ma non si rende conto che nel suo essere ostinato a preservare la propria vita e la propria esistenza firma la condanna a morte per la sua dolce, amabile e pura anima che pian piano preferisce abbandonare il corpo, piuttosto che assistere alle ingiustizie che compie. Ciò che rattrista di più però è pensare che nessuno percepirà l’assenza della sua anima il giorno in cui essa verrà meno. La sua assenza,infatti non trasformerà mai le persone in involucri vuoti, potrebbe farlo se esse fossero colme solo di bene, ma ben si sa che non è così. La verità è che l’anima non avrà mai il tempo di lasciare uno spazio vuoto perchè esso verrà subito colmato dall’odio che silenzioso e paziente, aspettava con ansia il momento di sostituirla definitivamente. Vogliamo davvero che l’umanità si trasformi in un insieme di involucri colmi di odio pronti ad esplodere e a violentare moralmente ogni individuo che continui a conservare la bellezza di provare sentimenti? In fondo non è difficile cambiare, le persone lo fanno ogni giorno, maturano, invecchiano, impazziscono…. Le persone sono abituate a cambiare, ma quante volte nel farlo migliorano? L’uomo ha sempre odiato il cambiamento proprio perchè è l’unica cosa della sua vita che non è mai riuscito a controllare. Ora però è opportuno che egli assuma il pieno controllo del proprio essere e combatta per ciò in cui crede realmente, anche ostacolando il corso del destino e dei cambiamenti che esso determina. Il mondo non ha bisogno di persone rassegnate e succubi degli avvenimenti, il mondo ha bisogno di eroi. I veri guerrieri non sono quelli che si vedono in televisione, quelli che combattono grandi guerre alla conquista di nuovi territori, i veri guerrieri sono coloro che vincono le proprie battaglie, quelle di cui solo loro stessi sono a conoscenza. Si diventa eroi solo combattendo contro se stessi tentando di cambiare ciò che non si ammira della propria personalità e rendendo così il mondo un posto migliore, non solo per la propria persona, ma per tutta l’umanità. ©Annabel’s Blog di Anita Muglia
Posted on: Mon, 02 Sep 2013 15:52:41 +0000

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