Mani al muro, gambe larghe, le paure codarde attaccano lanimo - TopicsExpress



          

Mani al muro, gambe larghe, le paure codarde attaccano lanimo allindecisione e fanno la maldestra perquisizione alle risorse dellintraprendenza. Cosa blocca luomo indeciso, più duna mente confusa sulle ragioni della fastidiosa invasione da parte dellego importuno?. Senza avere una esatta direzione nel cammino della coscienza, e lintenzione di adempiere ai compiti che limpegno quotidiano mette in preventivo, diventa quasi impossibile congiungere il sé ideale al sé della matrice. Si vagherebbe indecisi come i ricci che attraversano la strada, facendosi incantare dalle luci del pericolo, come i falsi fuochi della rivelazione sedurrebbero una beghina sui banchi della chiesa. Oggi mi ero alzato con lintenzione di fare presto. Avevo sollevato presto le imposte, avevo acceso presto il fuoco, avevo fatto presto gli esercizi, avevo messo presto soluzione alle solite paturnie del risveglio, quando la mente afferra quel che trova di passaggio fra i pensieri confusi, per farne i malumori preventivi da portare nella marcia della giornata. Avevo fatto presto tutte le cose, e mero messo ad aspettarmi al buio della luce della stufa che cominciava lincandescenza della ghisa alle mie spalle, mentre, col caffè fra il pollice e lindice, organizzavo le considerazioni sui massimi sistemi del mio mondo. Quale oriente della Vita è il mio esclusivo?. Mi corro dentro, allindietro, inseguendo i fatti dellindecisione, stabilendo quale regola mi debba dispensare dallerrore di avere una giornata senza chiarezza. Ah quanto ammiro la semplicità gioviale dellumanità ben intrapresa nelle vite genuine. Vedere un padrone di bottega, stare felice in mezzo al pane, agli agrumi, ai clienti, sentendosi il sultano riverito del rione, mi rende consapevole di quanto la dedizione sia il miracolo opportuno che mette i binari alla carrozza. Quanta tenerezza devota mi ispirano i lavoratori solerti: i muratori, i locandieri, i boscaioli, i facchini, sublimi maestri di quellarte naturale che nemmeno il miglior pittore saprebbe infilare come un passatempo della fantasia. Perfino le guardie e i poliziotti hanno un senso nel panorama che mi descrivo. Forse le ghiande sognano tutte di diventare querce e una foglia cada sognando di tornare allalbero?; oh no, perfino la natura ha i suoi complici modesti, che sono invero quelli decisivi. Se metto su un sentiero di bosco ben disposto alla luce meridiana, a contare una per mille, le bacche di corbezzolo che sporgono dalla fila di rami facondi, contemplo nella stessa conta, lunità particolare e la totalità sublime, e mi sommo la distinzione palese dellessere partecipe nellessenza generale. Allora, in quellistante convesso di chiarezza concava, mi rimpossesso del cosmo e della ragione, e comincio a dirmi che a discapito dellindecisione, io sia chiunque abbia voluto essere per il lume della consapevolezza. Ah, come vorrei una vicina seducente. Mi costringerebbe a essere sorridente e solerte. Talvolta, quel che non si trova fra la mente, occorre cercarlo dove è buio, umido e fertile. Plagiarsi per formarsi. Come una rosa.
Posted on: Fri, 29 Nov 2013 08:13:55 +0000

Trending Topics



Recently Viewed Topics




© 2015