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Martedì 09 ore 12:00 sala Capranichetta (Piazza Montecitorio, Roma) Conferenza stampa durante la quale verrà presentato il documento per il Congresso del Pd promosso da Goffredo Bettini Martedì mattina presenterò con un gruppo di compagni e amici, un testo di contributo al congresso sul tema della crisi democratica e del futuro del PD. È una proposta di radicale rinnovamento; ci tengo a dirlo, in totale coerenza con ciò che dico e pratico da almeno quattro anni. Sento aria di un insopportabile trasformismo: chi ha sostenuto la passata gestione, aspetti almeno l’esplicitazione dei contenuti programmatici dei possibili candidati in campo prima di realizzare frettolosi traslochi e improbabili adesioni a schieramenti. Due opinioni. La prima: di tutto abbiamo bisogno tranne che di una santa alleanza contro Renzi. Sarebbe l’ultimo conato di un’oligarchia in grado di fare qualche danno, ma incapace di proporre alcunché. La seconda: non capisco perché Renzi insista nel chiedere la coincidenza obbligatoria tra la figura del segretario e quella del candidato premier. Ho detto più volte che servirebbe al PD un segretario in grado di lavorare strategicamente per cinque anni alla ricostruzione del partito, rivoltandone come un calzino le logiche interne e la sua costituzione materiale. E che Renzi, invece, è la nostra vera e unica risorsa per dare un governo democratico all’Italia e sconfiggere Berlusconi con il voto popolare. Ed è per questo: assurdo, irresponsabile, cinico volerlo in un modo o nell’altro affondare. Direttamente o attraverso meline estenuanti che possono aver come solo risultato un ulteriore sfibramento del PD. Se comunque Renzi, del tutto legittimamente, vuole competere subito per il ruolo di segretario, non deve preoccuparsi delle successive scelte per la leadership: è evidente che una sua eventuale vittoria cambierebbe dal giorno dopo tutta la politica italiana. Sottolineo tutta: difficilmente qualcuno potrebbe impedirgli di giocare le sue carte per cambiare la nazione. Egli, piuttosto, secondo me, si dovrebbe concentrare, se dovesse affrontare la sfida della candidatura segretario, sulla delineazione della sua idea di PD, di democrazia, di riforma della Repubblica. Alla quale, peraltro, conformare le alleanze interne, evitando di imbarcare protagonisti sempreverdi di tutte le stagioni e di realizzare compromessi nei territori che andrebbero tutti a suo danno e accordi con logiche che vanno spazzate via e non assecondate.
Posted on: Mon, 08 Jul 2013 13:48:47 +0000

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