Martedì. 19.00. King Multisala Cinestudio, - TopicsExpress



          

Martedì. 19.00. King Multisala Cinestudio, via De Curtis 14, Catania il CINESTUDIO è lieto di presentare lincontro di martedì 22 ottobre alle ore 19.00 Incontro con l’Autore di cinema e letteratura SILVANO AGOSTI. Verranno proiettati i trailers dei suoi film e presentato il saggio “IL GENOCIDIO INVISIBILE” Interverrà il prof. Luciano Granozzi Alle ore 20.45 verrà proiettato il film “UOVA DI GAROFANO” youtube/watch?v=vV7mp6NLBNQ INGRESSO € 5,00 L’incontro avviene in parallelo alla partecipazione di Silvano Agosti - in qualità di docente - nellambito della seconda edizione del Master Universitario FRUIZIONE SOSTENIBILE DEI BBCCAA IDENTITÀ LOCALI E POLITICHE TERRITORIALI, nei giorni 21, 22 e 23 ottobre, presso la sede universitaria dellex Monastero dei Benedettini. Al cinema king si terrà un solo incontro pomeridiano e serale, in un appuntamento a misura di appassionati di cinema. Silvano Agosti propone la fiaba della sua vita di Autore Cinematografico indipendente e di realizzatore dei suoi film con uno slancio di libertà avventurosa e poetica. A cura di: - CINESTUDIO - CIRCOLO COMMUNITAS info: marioforgione.x@gmail cell. 348.9510505 ................................................. silvanoagosti.it/ BIOGRAFIA DI SILVANO AGOSTI Nato a Brescia nel 1938, è regista, sceneggiatore, produttore cinematografico, scrittore e poeta. Dopo aver viaggiato giovanissimo per lEuropa, Medio Oriente e Africa del Nord in autostop, si è diplomato nel 1962 al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma, dove studia assieme a Marco Bellocchio e Liliana Cavani. Riceve il Ciak doro per il corto “La veglia” e vince una borsa di studio per andare a Mosca a specializzarsi in montaggio e studiare lopera di Ejzenstejn. Dopo aver collaborato, insieme a Ennio Morricone, al film di Bellocchio “I pugni in tasca”, Agosti esordisce alla regia nel 1967 con il lungometraggio Il giardino delle delizie, film che a sua volta si avvale delle musiche di Ennio Morricone. Dopo aver realizzato N.P. Il Segreto (1970), con Irene Papas e Francisco Rabal, convince Nicola Piovani a intraprendere la via di compositore del commento musicale cinematografico. Da metà anni settanta si avvicina alla tematica della follia e realizza Matti da slegare con Marco Bellocchio. In seguito, Agosti fonda la casa di produzione 11 marzo Cinematografica e produce una decina di film, tutti invitati al festival internazionale di Venezia, e una quindicina di documentari. _____________________________________________ IL SITO UFFICIALE DI SILVANO AGOSTI silvanoagosti.it/ I SUOI LIBRI E I FILM store.silvanoagosti.it/ CURRICULUM Dopo aver viaggiato giovanissimo per lEuropa in autostop, e in seguito in tutto il medio oriente e lAfrica del Nord, ha frequentato dal 1960 il Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma (dove aveva come collega di studi Marco Bellocchio e Liliana Cavani), diplomandosi nel 1962. Il suo corto La veglia è stato premiato con il Ciak doro (come migliore allievo) dal Presidente della Repubblica. Con la borsa di studio ottenuta grazie a questo premio, Agosti sceglie di andare a Mosca presso listituto statale di cinema dellUnione Sovietica per la specializzazione in montaggio, studiando contestualmente lopera di Ejzenstejn. Dopo aver collaborato alla sceneggiatura, ai dialoghi e al montaggio nonché alla realizzazione del commento musicale insieme a Ennio Morricone su incarico di Bellocchio per il film I pugni in tasca, nel 1967 Agosti ha esordito nella regia cinematografica con il lungometraggio Il giardino delle delizie, film che a sua volta si avvale delle musiche diEnnio Morricone.Il giardino delle deliziefu invitato allExpo universale di Montreal come uno dei dieci migliori film prodotti nel mondo in quellanno, nonostante la censura cui fu sottoposto in Italia. Dopo aver realizzato NP il segreto (1970), con Irene Papas e Francisco Rabal, convinceNicola Piovania intraprendere la via di compositore del commento musicale cinematografico. Da metà anni settanta si avvicina alla tematica della follia realizzando Matti da slegare con Marco Bellocchio, Sandro Petraglia e Stefano Rulli. La pellicola è stata girata allospedale psichiatrico di Colorno, presso Parma, e propone una nuova interpretazione del rapporto cinema-verità, documento e fiction incentrato sul tema dellistituzione manicomiale. Come produttore, Agosti ha poi fondato la casa di produzione 11 marzo Cinematografica, cooperativa che produrrà tutti i suoi film, che vengono tutti invitati al festival internazionale di Venezia (Quartiere in concorso nel 1986). Sul piano dellattività letteraria, Agosti ha firmato diversi romanzi e testi di poesia. Fanno parte della sua produzione: Luomo proiettile (candidato al Premio Strega), Il cercatore di rugiada(candidato al Premio Strega), Uova di Garofano, La ragion pura,Il giudice,La Vittima,Lassassino,Il semplice oblio(candidato al Premio Strega), Lettere dalla Kirghisia, Il ballo degli invisibili; la trilogia poetica Nuvole, Incanti, Lestro armonico; i racconti Chiaro di luna e i manuali Breviario di cinema, Come realizzare un film senza denaro o per capirci meglio senza spendere neppure un euro. Per la Rai ha realizzato la serie: 30 anni di oblio e 40 anni di oblio con i materiali da lui stesso girati nel decennio 1968 - 1978. Agosti ha collaborato ad alcuni programmi televisivi di Fabio Volo. Da quarantanni, alternando viaggi in India, negli USA e in Canada, vive e lavora a Roma. Attualmente lavora come proiezionista presso il cinema da lui gestito. Da tre anni ha fatto domanda ufficiale allUnesco e alleNazioni Unitechiedendo che lEssere Umano venga proclamato Patrimonio dellumanità. FILMOGRAFIA ed EDITORIA --- Cortometraggi • Requiem (1960) • Il matrimonio di Vivina (1960) • La veglia (1962) • Bolle (1963) • Violino (1965) • Altri seguiranno (1973) • Prima del silenzio (1989) • Frammenti di vite clandestine (1991) --- Lungometraggi • Il giardino delle delizie (1967) • N.P. - Il segreto (1971) • Purgatorio (1973) - co-regia con M. Meschke • Nel più alto dei cieli (1977) • Quartiere (1987) • Uova di garofano (1992) • Luomo proiettile (1995) • La seconda ombra (2000) • La ragion pura (2001) • Le quattro stagioni (2006) --- Documentari • Il Volo (1975) • Matti da slegare (1975) co-regia di Marco Bellocchio • Prendiamoci la vita (dal 68 al 78) • La macchina cinema (1979) co-regia di Marco Bellocchio, Sandro Petraglia e Stefano Rulli • Runaway America (1982) • Laddio a Enrico Berlinguer (1984) co-regia di Ugo Adilardi • Damore si vive (1984) • Il leone dargilla (1993) • Trentanni di oblio (1998) • La seconda infanzia (1998) • Cero anchio - Frammenti di lotte di strada (1998) • Dario Fo - Un ritratto (2002) • Guccini e Nomadi: Un Incontro (2010) • Altri seguiranno (1973 - 2011) --- Sceneggiature • Il giardino delle delizie (1967) • N.P. il segreto (1971) • Nel più alto dei cieli (1977) • Quartiere (1987) • Uova di garofano (1992) • Il leone dargilla (1993) - documentario • Luomo proiettile (1995) • La seconda infanzia (1998) - documentario • La seconda ombra (2000) • La ragion pura (2001) • Le quattro stagioni (2006) --- Pubblicazioni • Nuvole (1992) - poesie • Lassassino (1992) • Il Giudice (1992) • La Vittima (1993) • Uova di Garofano (1993) • Luomo proiettile (1994) • La Ragion Pura (1997) • Incanti (1998) - poesie • Chiaro di Luna (1999) • Breviario di Cinema (2003) • LEstro Armonico (2003) - poesie • Il Semplice Oblio (2003) • Come Organizzare un Vero CineClub (2003) • Lettere dalla Kirghisia (2004) • Come Produrre e Realizzare qualsiasi Film Indipendentemente dal denaro o, per capirci meglio, senza spendere neppure un solo euro (2005) • Lettere dalla Kirghisia - Due Anni dopo (2006) • Il Ballo degli Invisibili (2007) • Il Genocidio Invisibile (2008) • Il Ritorno di Pinocchio (2010) ---------------------------- (di Anita Tania Giuga) Benvenuti all’Azzurro Scipioni, l’unico cinema che vi ama!. Silvano Agosti vi accoglierà in questo modo, nel composto e alto borghese quartiere Prati in Roma. Vi riceverà nel foyer di quel cinema, pietra miliare della filmografia d’essai, nella stessa misura in cui quel cinema, di cui egli è proiezionista — un poco anomalo, un poco onirico —, si dà come luogo di raccolta di trent’anni (nel 2013) di produzione “clandestina”. Agosti non ha avuto modo di vedere nessuno dei suoi film circolare nelle sale italiane, però nella sua “Chaplin” ci sono due file di poltrone provenienti niente di meno che da un Boeing. Due sono le sale dell’Azzurro: la “Lumiere” e, appunto, la “Chaplin”; dedicate a una programmazione rigorosamente autoriale, insieme al giorno de “l’Ora di tutti”, corti italiani indipendenti. Agosti riafferma il suo approccio alla centralità umana, basandosi sulla catena di alcune fortune che lo riguardano, fra le quali spicca quella di essere andato a scuola a dodici anni e di non avere mai umiliato una donna al punto di sposarla. Da qualche anno ha anche inoltrato domanda ufficiale allUnesco e alle Nazioni Unite, chiedendo che l“Essere Umano” venga proclamato Patrimonio dellumanità. Eretico, censurato di continuo (dopo la pellicola baconiana “Nel più alto dei cieli”, 1976, col., proiettata davanti a un drappello di prelati, un giornalista de L’Osservatore romano tuonò che con Agosti «non ci si doveva limitare al biasimo, ma passare alle vie di fatto»), vince con la potenza della sua estetica agile e sgranata. Fatto salvo per il suo primo lungometraggio “Il giardino delle delizie”, 1967, b/n, anch’esso mutilo di 28 minuti purgati, egli ha sempre rifiutato di avvalersi di una troupe. Classe 1938, bresciano trapiantato a Roma già a partire dal 1960, Agosti emana una fisicità ancora pervasiva, che si accompagna alla voce appena ruvida e a una nota melliflua profusa in essa. Conclusi gli squattrinati pellegrinaggi lungo Europa, Medio Oriente e Africa del Nord, Agosti cominciò in quegli anni a frequentare il Centro Sperimentale di Cinematografia, dove si diplomò nel ’62, vincendo con La veglia, cortometraggio di fine corso, il “Ciak d’oro”. Dopo un soggiorno di studio in Russia, lavorò con Marco Bellocchio alla sceneggiatura, i dialoghi e il montaggio de “I pugni in tasca” — nel 1967 —, e firmò con quest’ultimo, con Sandro Petraglia e Stefano Rulli “Matti da slegare” (documentario in 16mm, girato nellospedale psichiatrico di Colorno, diretto da Franco Basaglia). Nel 1983 termina “D’amore si vive”, montaggio di nove ore di interviste sulla sessualità e i sentimenti, secondo lottica di una giovane madre, un bambino, un transessuale, una prostituta (che si suicidò il giorno dopo l’intervista) e un travestito. Ambientato in una Parma “deturnata”, percepibile solo dal marcato accento dei personaggi. Intorno agli anni Ottanta inizia la sua attività letteraria ed editoriale, che genererà fra tutti “Lettere Dalla Kirghisia”, sulla base del quale un gruppo di architetti finlandesi ha concepito un progetto di comunità utopica: Letters from Sibbesborg. Agosti porge a chi la cerca un’imprevista dose di realtà: «Silvano c’è ogni volta che ci si sente intellettualmente soli», dice una sua giovane amica di professione maestra elementare. «Uno degli aspetti più micidiali della nostra cultura» — dichiara Agosti nel suo celebre Discorso dello schiavo —, «è di volere fare credere che sia l’unica possibile, mentre è la peggiore». Sul momento viene da congetturare l’esistenza di un’oligarchia “illuminata”, che stringendo i margini dell’ambizione alla crescita, almeno nell’Europa che conosciamo, induce la popolazione ad accettare che lavorare cinque giorni su sette o, ora come ora, non riuscire affatto a dedicarsi al mestiere per cui ci si è formati, siano i due postulati di un teorema inconfutabile. Questa verità pregiudiziale non consente di cogliere che avendo la meccanizzazione ridotto la necessità di manodopera, ci si sarebbe potuti aspettare un più alto coefficiente di benessere condiviso, a detrimento dell’incidenza del lavoro industriale e terziarizzato su welfare e servizi. Agosti ci scorta dalla critica al Sistema tecnocratico, che invece di svincolare gli uomini dal giogo della “dipendenza” ha insegnato loro a sentirsi liberti privi di immaginazione, alla liquefazione del presente quale nuova forma di alienazione; insazia e analfabeta. Oscilliamo rassegnati fra l’ossessione di possedere “il letto, il tetto, il piatto, l’automobile e l’IPhone” all’attesa di una palingenesi ecologica. Giacché il precario è condotto a bramare il lavoro salariato come unica forma di riscatto dalla miseria, mentre quest’ultima sarebbe lo spauracchio che lo precipita nella Geenna della solitudine e della depressione. «Il capitalismo è in realtà una religione», affermava Walter Benjamin. «La Banca ha sostituito la Chiesa. Così governando il credito, governa non solo il mondo, ma anche il futuro degli uomini, sempre più corto», rincalza Giorgio Agamben. Tutto l’Occidente è criminalizzato, quale fautore dello sfruttamento e della “coltivazione” di un’area di benessere sempre più esigua e colpevole, che forse sconta i suoi oscuri meccanismi di colpa e debito. Conoscere Silvano Agosti scuote. Per la stessa ragione che entrare in contatto con certa arte di “contrabbando”, soggetta ad anatema e sparizione, equivale ad accorgersi che scende giù dall’alto dell’Entertainment una seducente pellicola di cellophane. Spessa, continua, omogenea, ininterrotta. E questa “confezione” ammorbidisce bellezza e difetti, addomestica lo scandalo del mondo; abitua alla piattezza dello schermo e scherma la tridimensionalità dei sensi. Ci aiuta a essere sicuri, ossia sine-cura, senza preoccupazione, per il domani. Che di fatto non c’è più. • Nel Ventre Pigro della Notte (2010) – poesie
Posted on: Mon, 21 Oct 2013 11:21:37 +0000

Trending Topics



Recently Viewed Topics




© 2015